Voglio proporre una breve storia delle Olimpiadi moderne, ora che mancano pochi mesi a quelle che si terranno a Rio de Janeiro. Tutto cominciò, pare, con la guerra franco-prussiana del 1870, che avrebbe messo fine all'impero di Napoleone III, preparato la terribile esperienza della Comune di Parigi, e gettato le premesse della Prima Guerra mondiale. Non poco, insomma. Un barone francese, dispensato dalla fatica di buscarsi la giornata dall'alto lignaggio e dal cospicuo patrimonio, volle imputare la sconfitta dei suoi connazionali ad una scarsa preparazione non solo militare ma anche fisica, atletica. Da qui, pare, perché la genesi delle grandi storie stinge sempre nel mito e le successive glosse fanno la loro parte, Pierre De Coubertin, così si chiamava il barone francese, prese a studiare le Olimpiadi antiche, che in Grecia avevano il potere di fermare le guerre. E, presto, gli venne l'idea che si potessero organizzare delle Olimpiadi moderne. Aperte ai soli dilettanti, insomma a coloro che dal cimento sportivo non cavassero alcun guadagno, per affratellare i popoli, ossessione della fine del diciannovesimo secolo, ed insegnare quei principi di educazione fisica che, a suo parere, si stavano perdendo. Si decise, e non avrebbe potuto essere altrimenti, che dovesse essere Atene, anno 1896, ad ospitare le prime Olimpiadi moderne. (cfr. 2^ puntata, 3^ puntata, 4^ puntata, 5^ puntata, 7^ puntata)
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