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domenica 13 settembre 2015
Flavia Pennetta è la più grande tennista italiana di sempre. La regina degli Us Open 2015 ha annunciato il ritiro
Flavia Pennetta è la più grande tennista italiana della storia. Dopo la vittoria agli Us Open 2015, non ci possono essere più dubbi. Si ritirerà a fine anno, al culmine di una carriera leggendaria.
Grandissima atleta, capace di chiudere la carriera con un 'impresa epica. Ha vinto abbastanza per essere una leggenda del tennis italiano, non abbastanza per essere una leggenda del tennis mondiale.
Negli ultimi dieci anni, tolte le sorelle Williams, le belghe Henin e Clijsters e la russa Sharapova, che peraltro ha un saldo negativo con la Pennetta, la campionessa brindisina è stata, con altre poche, una tennista di riferimento nel tennis mondiale contemporaneo. Anche perché ha vinto, dopo ieri, almeno uno Slam sia nel singolare che nel doppio, dove è stata numero in classifica, ed è riuscita a conquistare 4 Fed Cup, con la nazionale. Un posto nella storia del tennis, non solo italiano, ce l'ha. Non di primissima fila, questo è ovvio, ma ce l'ha. Conduce 3-2 con la Sharapova, 7-0 con la Stosur, 4-1 con la Halep, 4-3 con la Kvitova. Ha vinto 11 titoli Wta a fronte di 25 finali. E senza gli infortuni a polso e spalla, avrebbe vinto anche di più.
Hai citato atlete capaci di vincere chi 5, chi 7, chi addirittura 21 titoli slam. La pennetta appena uno. Onore alla brindisina ma, a mio avviso,non merita un posto nella hall of fame.
Se finirà o meno nella hall of fame del tennis, dove per ora figurano come italiani Pietrangeli e Gianni Clerici, per le pagine meravigliose che ha dedicato a questo sport, lo dirà il tempo. Epperò, mi ripeto, tolte le migliori, le Williams, le due belghe, diciamo pure la Sharapova, la Pennetta è lì, diciamo in seconda fila, in un gruppetto di altre tenniste comunque di spessore, che hanno segnato l'ultimo decennio. La Pennetta, peraltro, essendo italiana, come le giocatrici italiane ha cominciato a frequentare i grandi tornei, e specialmente quelli dello Slam, quando le Williams ne avevano già vinti diversi. All'estero, si arriva prima al professionismo. In Italia, basti pensare ai risultati magrissimi dell'atletica leggera, si investe poco lontano dal calcio. Ed il tennis, soprattutto all'inizio, è uno sport costoso ed esclusivo. I giocatori viaggiano per il mondo a proprie spese, pagano allenatore, preparatore e fisioterapista di tasca propria. E, soprattutto, essendo il tennis meritocratico per eccellenza, se non vincono non guadagnano. Da noi non c'è una vera e propria accademia del tennis. Insomma, non dico che la sorte del tennista italiano sia triste come quella del poeta bulgaro del vecchio motto, ma poco ci manca. Sicché leggendaria è stata la carriera della Pennetta, tanto più perché italiana. Il tennis, poi, non è solo tornei di singolare. Nel doppio, la Pennetta ha raggiunto risultati che la Sharapova neppure può sognare, tanto per fare un esempio. Detto ciò, sebbene caoticamente, la Pennetta no, non ha dominato il decennio, non è stata la migliore, neppure una delle primissime, ma è stata lì, subito dopo di queste. E, mi si lasci osservare, conservando sempre intatta la propria femminilità. Statura regolare, peso regolare, un'atleta limpida. Senza quelle muscolature da pugile di altre tenniste, che lasciano un poco sgomenti.
Aggiungo che la Pennetta, in carriera, ha battuto tutte le più forte giocatrici del mondo, dalla Mauresmo alla Jankovic, dalla Hingis alla Henin a Venus Williams, contro la quale ha un bilancio in perfetto pareggio, quattro vittorie e quattro sconfitte. Sicché, in buona sostanza, quello che le è mancato è stata la continuità. Talento purissimo, però.
Grandissima atleta, capace di chiudere la carriera con un 'impresa epica. Ha vinto abbastanza per essere una leggenda del tennis italiano, non abbastanza per essere una leggenda del tennis mondiale.
RispondiEliminaNegli ultimi dieci anni, tolte le sorelle Williams, le belghe Henin e Clijsters e la russa Sharapova, che peraltro ha un saldo negativo con la Pennetta, la campionessa brindisina è stata, con altre poche, una tennista di riferimento nel tennis mondiale contemporaneo. Anche perché ha vinto, dopo ieri, almeno uno Slam sia nel singolare che nel doppio, dove è stata numero in classifica, ed è riuscita a conquistare 4 Fed Cup, con la nazionale. Un posto nella storia del tennis, non solo italiano, ce l'ha. Non di primissima fila, questo è ovvio, ma ce l'ha. Conduce 3-2 con la Sharapova, 7-0 con la Stosur, 4-1 con la Halep, 4-3 con la Kvitova. Ha vinto 11 titoli Wta a fronte di 25 finali. E senza gli infortuni a polso e spalla, avrebbe vinto anche di più.
Eliminavolevo dire numero nella classifica del doppio
EliminaHai citato atlete capaci di vincere chi 5, chi 7, chi addirittura 21 titoli slam. La pennetta appena uno. Onore alla brindisina ma, a mio avviso,non merita un posto nella hall of fame.
RispondiEliminaSe finirà o meno nella hall of fame del tennis, dove per ora figurano come italiani Pietrangeli e Gianni Clerici, per le pagine meravigliose che ha dedicato a questo sport, lo dirà il tempo. Epperò, mi ripeto, tolte le migliori, le Williams, le due belghe, diciamo pure la Sharapova, la Pennetta è lì, diciamo in seconda fila, in un gruppetto di altre tenniste comunque di spessore, che hanno segnato l'ultimo decennio. La Pennetta, peraltro, essendo italiana, come le giocatrici italiane ha cominciato a frequentare i grandi tornei, e specialmente quelli dello Slam, quando le Williams ne avevano già vinti diversi. All'estero, si arriva prima al professionismo. In Italia, basti pensare ai risultati magrissimi dell'atletica leggera, si investe poco lontano dal calcio. Ed il tennis, soprattutto all'inizio, è uno sport costoso ed esclusivo. I giocatori viaggiano per il mondo a proprie spese, pagano allenatore, preparatore e fisioterapista di tasca propria. E, soprattutto, essendo il tennis meritocratico per eccellenza, se non vincono non guadagnano. Da noi non c'è una vera e propria accademia del tennis. Insomma, non dico che la sorte del tennista italiano sia triste come quella del poeta bulgaro del vecchio motto, ma poco ci manca. Sicché leggendaria è stata la carriera della Pennetta, tanto più perché italiana. Il tennis, poi, non è solo tornei di singolare. Nel doppio, la Pennetta ha raggiunto risultati che la Sharapova neppure può sognare, tanto per fare un esempio. Detto ciò, sebbene caoticamente, la Pennetta no, non ha dominato il decennio, non è stata la migliore, neppure una delle primissime, ma è stata lì, subito dopo di queste. E, mi si lasci osservare, conservando sempre intatta la propria femminilità. Statura regolare, peso regolare, un'atleta limpida. Senza quelle muscolature da pugile di altre tenniste, che lasciano un poco sgomenti.
EliminaAggiungo che la Pennetta, in carriera, ha battuto tutte le più forte giocatrici del mondo, dalla Mauresmo alla Jankovic, dalla Hingis alla Henin a Venus Williams, contro la quale ha un bilancio in perfetto pareggio, quattro vittorie e quattro sconfitte. Sicché, in buona sostanza, quello che le è mancato è stata la continuità. Talento purissimo, però.
EliminaBravissima Flavia Pennetta ha vinto US Open, pure i Bookmakers lo dicevano!!
RispondiEliminahttp://www.statistiche-lotto.it/tennis-us-open-bookmakers-flavia-pennetta-roberta-vinci/
Carriera e precedenti imponevano un pronostico favorevole alla Pennetta.
EliminaOggi la Pennetta è salita al n. 7 della classifica Wta.
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