I New York Knicks stentano, mentre Toronto, la sua franchigia fino allo scorsa estate, vola, sicché i critici di Bargnani si sentiranno autorizzati a ritenere che il centro romano non sia un giocatore decisivo. I numeri, sia pur sempre bisognosi di interpretazione, sono numeri, però. E quelli di Bargnani in Nba cominciano ad essere importanti. Ha superato qualche giorno fa quota 7.000 punti, quanto alla stagione regolare, mentre è in corso la sua settima annata americana. Non si può dire che non abbia lasciato un segno. Ci sono state grandi prestazioni in mezzo a prove più opache, ma anni fa chi avrebbe pensato che un cestista italiano potesse fare tanto in Nba? Il problema, semmai, è che rischia di mancare ancora i play-off, la prova del fuoco che potrebbe forgiare in modo definitivo la sua forza. Stiamo a vedere.
Il problema di come valutare l'impatto di Bargnani in Nba è il problema di vedere se il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto. È migliorato dal suo arrivo a Toronto? Certamente. Ora non si limita a tirare da fuori fronte a canestro. Tuttavia rispetto al talento al tiro che gli va riconosciuto non è migliorato o non è migliorato abbastanza su alcuni fondamentali che sono richiesti ad un lungo della sua stazza: intimidazione in area pitturata e rimbalzi. Inoltre non mi sembra che sia un giocatore in grado di spostare gli equilibri di una partita nba che conti davvero.
RispondiEliminaA rimbalzo, quest'anno, le sue percentuali stanno crescendo sia pure, come notavi, in modo graduale. Quanto alle partite che contano, credo che giocare sempre senza grandi obiettivi ne abbia attenuato le doti competitive. Manca i play-off da un lustro. Per di più, prima di New York, ha vissuto due stagioni piene di infortuni, che l'hanno ulteriormente limitato.
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