Decisione tardiva, lentissima, ma inesorabile. Sportivamente terribile. Il Tas sbalza di sella Alberto Contador, comminandogli una squalifica che retroagisce al luglio 2010, privandolo del Tour di quell'anno, che passa ad Andy Schleck, e del Giro del 2011, che passa a Scarponi. Una decisione capace di terremotare gli albi d'oro e la carriera di più corridori. Perché Contador aveva vinto anche molte altre gare, soprattutto brevi corse a tappe. Tutto azzerato, uno sconvolgimento della storia ciclistica dell'ultimo anno e mezzo. E non finisce qui, perché la squalifica, lunga due anni, impedirà a Contador di partecipare sia al prossimo Giro d'Italia sia al prossimo Tour de France, nonché alle Olimpiadi di Londra. Una carriera se non distrutta, almeno profondamente ferita. Fu vera gloria? Difficile dirlo, perché con il doping od il sospetto del doping hanno dovuto fare i conti tutti i più forti corridori degli ultimi 50 anni. E' noto. Certo è che la Spagna ha mostrato troppa tolleranza nei confronti del doping, assolvendo spesso i propri atleti, non soltanto nel ciclismo. A Contador è stato fatale il clenbuterolo, un farmaco che aiuta la broncodilatazione, favorendo la respirazione sotto sforzo, riscontratogli durante un controllo al Tour del 2010. Detto questo, per il poco che credo di capire di ciclismo, che seguo da quasi 30 anni, Contador di talento ne aveva davvero. Bella pedalata, scatto perentorio, resistenza naturale e ragguardevole abilità strategica. Insomma, se si è dopato lui, gli altri che hanno fatto?
Nessun commento:
Posta un commento