Il Nacional sta realizzando una clamorosa rimonta nel torneo di Apertura 2011 della Primera Division de Uruguay, dopo un inizio contrappuntato da troppi pareggi. Batte, nel Superclasico, gli avversari storici del Penarol, dopo essere passato in svantaggio a mezz'ora dalla fine. Prima pareggia Bueno, poi, al 92', in pieno recupero, calcio di rigore per i padroni di casa. Stadio percorso da una fortissima tensione, quella tipica di uno dei derby più sentiti del mondo, sul dischetto va Alvaro Recoba, lunga rincorsa, conclusione violenta, centrale, portiere spiazzato, gol. Al tramonto della partita, il sole torna a splendere. Il tempo del Chino, quando tutto sembra perduto, tutto torna possibile. Si colma la distanza che separa il giocatore qualunque dal fuoriclasse. Quella distanza che Recoba ha percorso tante volte, che sa ancora percorrere. Recoba impazzisce di gioia. Quarto gol per lui in campionato. Ora, la vetta, occupata dal Danubio, dista due soli punti. A due giornate dal termine dell'Apertura.
Questo blog è diventato di una noia mortale, ascoltare una pecora che bela è più divertente!!!
RispondiEliminaGuarda gli spalti gremiti dello stadio nei due video, guarda l'esecuzione del rigore, il pallone colpito di interno collo, la rapidtà d'esecuzione. Coutinho dovrebbe guardare e riguardare, perché si calcia, come calcia Recoba. Se guardasse, Coutinho, forse, comincerebbe ad imparare. Perché, ora come ora, calcia davvero male.
RispondiEliminaSono pochissimi i giocatori capaci di scatenare l'entusiamo suscitato da Recoba. Ci sarà una ragione? Aggiungo che, se calciopoli fosse esplosa prima, l'Inter avrebbe almeno vinto lo scudetto del 2002 e Recoba ne sarebbe stato l'eroe.
RispondiEliminaRecoba suscita entusiasmo solo in te!nemmeno più in Moratti.....
RispondiEliminaEcco il vero Recoba, in questo rigore c'è la sintesi del giocatore che è stato! Un giocatore che in ogni occasione "poteva essere e non è mai stato!"
RispondiEliminaUn rigore al minuto 90, come quello da te menzionato, tirato con paura, poca personalità e freddezza.....dato che il portiere, come si vede dalle immagini, era già a terra nel momento in cui la distanza tra lui e il pallone era ancora di un metro!
http://www.youtube.com/watch?v=b-590tJ9AqI
Procedo con ordine. 1. la personalità è dimostrata di là di ogni dubbio dal fatto stesso di essersi presentato sul dischetto, Falcao non calciò il rigore in Roma - Liverpool, finale di Coppa dei Campioni 1984, Mancini nella finale di Coppa delle Coppe persa con l'Arsenal a metà anni '90, e potrei citare tanti altri esempi di campioni più stimati di Recoba, che, però, nei momenti cruciali si sono tirati indietro; 2. il portiere si è tuffato prima, è vero, credendo che Recoba calciasse alla sua destra, anche perché Recoba ha preso una rincorsa che autorizzava quella previsione, insomma l'ha spiazzato; 3. molti altri, calciano centrale e di potenza e, tuttavia, sbagliano, perché colpiscono male il pallone, sbagliano mira oppure non sanno dosare la forza del tiro, come Di Biagio a Francia '98, quando prese la traversa, e, persino, l'immenso Roberto Baggio che ad Usa '94 spedì il pallone oltre la traversa. L'esecuzione del calcio di rigore, alla fine della partita, in un derby sentitissimo, dimostra come Recoba sia stato e sia un giocare di personalità grande. Sfido a trovare un solo errore del Chino dal dischetto, tolto quello contro l'Helsinborg nei preliminari di Champions del 1999. Ha segnato sempre, con l'Inter, con il Venezia, in Primera Division, con l'Uruguay.
RispondiEliminaAggiungo che la notizia del gol di Recoba ha fatto il giro del mondo, ieri, tanto quanto quella del ritorno al gol di Adriano. Un motivo deve esserci.
RispondiEliminaI giornali non hanno altro di cui parlare.
RispondiEliminaPer quanto riguarda la personalità legata a quel rigore, potresti anche avere ragione, sta di fatto che è un incompiuto. Un talento come pochi sprecato......addirittura molto più di quanto abbia fatto Cassano, il quale ha talento, ma assolutamente no come il Chino.
Uno come lui doveva vincere almeno 3 palloni d'oro e invece non ha dato totale importanza al talento che Dio gli ha donato. Uno alla Napoleone, per intenderci (l'ufficiale!)
Sul fatto che abbia sperperato molto del suo talento, sono d'accordo con te. Non c'è dubbio sul punto. Non so se avrebbe dovuto vincere tre volte il pallone d'oro, ma uno era certamente alla sua portata. Gli è, purtroppo, sempre mancata l'ambizione. Si è allenato poco e male, ha giocato spesso senza la necessaria determinazione, non posso negarlo. A questo, però, bisogna aggiungere, a parziale attenuazione delle sue responsabilità, che all'Inter si è creduto poco in lui. Alla prima partita sbagliata, finiva in panchina per due. Sicché ha perso fiducia. Insomma, ora che la sua carriera volge al termine, a me, che l'ho sempre seguito e continuerò a seguirlo, sembra piuttosto che Recoba, fermi i suoi limiti caratteriali da lui stesso riconosciuti, abbia reso e renda a condizione di sentire attorno una fiducia duratura, e non a termine, piena, e non condizionata. Questa fiducia gli è a lungo mancata. Concordo anche sul fatto che Cassano ha meno talento di Recoba. Però, come anche Del Piero, Cassano ha migliore stampa. Recoba, invece, per anni è stato attaccato e sminuito, perché era il modo di attaccare e sminuire Moratti, che ne aveva fatto il suo pupillo. Infine, si scrive di Beckham, pure lui inferiore a Recoba quanto a talento, perché ha vinto il titolo negli Usa, a 36 anni, ed allora a maggior ragione è giusto parlare di Recoba che, a 35, decide una sfida ricca di storia in un campionato vero come quello d'Uruguay.
RispondiEliminama gioca ancora? in un campionato per pensionati? ... scherzo! quello che si è sempre detto di Recoba è che aveva un solo piede, inoltre secondo me un Grande giocatore si vede anche dalla personalità, nella capacità di affrontare le sfide. Così come Messi finché non sarà in grado di essere decisivo anche in nazionale, per me non potrà essere paragonato a Maradona, allo stesso modo Recoba non è stato un Grande giocatore per colpa della sua personalità. Posso anche essere il più grande di tutti i tempi in un campo di calcetto, ma se non lo dimostro al mondo non sono nessuno!!! by Il brigatista
RispondiEliminaIl problema, in estrema sintesi, è questo: Recoba sa recitare una sola parte nella commedia del calcio, quella del salvatore della patria. Non sa dividere la scena con altri fuoriclasse, dev'essere il campione che decide. Così è stato al Venezia, così è stato al Nacional, così anche all'Inter, ma soltanto qualche volta. Anche Di Stefano soffriva la personalità ed il gioco di Didì, che a Madrid, perciò, rimase un anno solo. Con Puskas, invece, si trovava a suo agio. Che Recoba non abbia avuto la straordinaria carriera che il suo talento gli permetteva, è un fatto, nessuno lo discute. Ma, pochi altri hanno incontrato le sue difficoltà. Dal 2004 in avanti, poco considerato da Mancini, ha avuto innumerevoli problemi muscolari. Prima, invece, all'Inter ha dovuto fronteggiare la concorrenza di Ronaldo, Baggio, Zamorano, Vieri, Crespo, Cruz, Djorkaeff, Pirlo, Adriano, Martins, Kallon, Sukur, Keane, Ibrahimovic e qualcuno lo dimentico di sicuro. Perché Moratti, pur prediligendo Recoba, affollava l'attacco di campioni, trascurando gli altri reparti. Recoba, a condizione di sentire la giusta fiducia, ha sempre fatto meraviglie. Vi ricordate Roberto Baggio al Milan, con Capello, oppure all'Inter con Lippi? Sembrava finito o giù di lì? Semplicemente, si sentiva sempre in discussione, veniva sostituito alla prima occasione utile, al primo errore, come a Recoba è accaduto durante tutta la sua vita all'Inter. Resto convinto, comunque, che il Chino farà ancora parlare di sé di qui alla fine della carriera. Allora, potremo esprimere sul suo conto un giudizio più sereno.
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