Certe vittorie, per la loro dimensione o per la loro drammaticità, cambiano la storia dello sport. Quando Mc Enroe, nel 1981, sconfisse Borg a Wimbledon, segnò la fine della carriera del fuoriclasse svedese. Quando Indurain diede, nel 1992, tre minuti a Bugno nella cronometro del Lussemburgo, chiuse di fatto la carriera del campione monzese nelle grandi corse a tappe. Potere del contraccolpo psicologico. Ora, dopo la clamorosa sconfitta per 6-1 che il Manchester United ha subito dai concittadini del Manchester City, che succederà? E' il più grande successo sia per Mancini, da allenatore, che per Balotelli, nella sua ancor breve carriera di asso dell'attacco. Il primo gol dell'ex interista è rivelatore: un colpo di biliardo, un piatto destro di precisione più che chirurgica, eseguito con una naturalezza disarmante. Balotelli non può non diventare uno dei tre o quattro giocatori più forti del mondo. Si è sempre saputo. Il suo talento, alla fine, saprà prevalere sul temperamento bizzoso, che così spesso l'ha frenato. Ultima notazione: il Manchester City, che guida la Premier con cinque punti di vantaggio, ha speso più di tutti negli ultimi anni. Altro che fair play finanziario! Possibile che l'austerità debba valere, di questi tempi, soltanto per l'Inter?
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