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giovedì 24 giugno 2010

Le pagelle degli azzurri

Marchetti 4,5: non trasmette sicurezza ai compagni e prende gol evitabili. Difetta di temperamento. Cannavaro 3: avrebbe dovuto ritirarsi da tempo. Ricorda la signora imbellettata del saggio sull'umorismo di Pirandello. Il suo tempo è passato da un pezzo. Chiellini 5,5: a lottare lotta, ma, è impreciso. Zambrotta 4,5: sfiatato, è un altro di quelli che hanno fatto il proprio tempo. Criscito 4: inadeguato, non ha i fondamentali per occupare la fascia. De Rossi 3: ha la faccia dell'ultimo derby, quello che la sua Roma vince dopo la sua sostituzione; sbaglia tutti i passaggi, non ha idee, non contrasta, l'ombra di se stesso. Montolivo 5: i mezzi li avrebbe, ma, gioca fuori posizione e paga dazio. Gattuso 4,5: arrembante, ma, lento; ha puntato sempre sul fisico, che ora l'ha lasciato a piedi. Pepe 3: la sua presenza in nazionale è un mistero; piedi ruvidi, corre tanto, come tutti quelli che non sanno giocare granché, sbaglia pure nel finale. Iaquinta 4: soltanto Lippi lo poteva convocare dopo la stagione appena finita, è continuamente in ritardo ed i difensori avversari non sono fulmini di guerra. Di Natale 6: segna e così fa il suo dovere, gli manca, però, spessore internazionale. Maggio 5: entra e nessuno se ne accorge, aveva bisogno di un debutto mondiale meno concitato. Pirlo 6,5: nonostante l'infortunio, gioca con sapienza, ha testa e piedi di livello e li usa, tutto il gioco dopo il suo ingresso passa da lui. Quagliarella 7: fa segnare e segna, veloce, tecnico, forte nel tiro; meritava di giocare prima e di più. Lippi 3: difende un gruppo che non c'è, non ammette il ruolo che la fortuna ebbe in Germania, lascia a casa Totti, Cassano e Balotelli e si affida ad un pattuglia di gregari. Un errore colossale, che ricade su di lui.

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