Vinsero nel 1930, prima edizione del mondiale, nella terra rivale d'Argentina. Rivinsero nel 1950, in Brasile, a dispetto del Brasile, dei pronostici e di un popolo intero. Nel 1970, furono quarti, ultimo risultato di prestigio in un mondiale per la Celeste. Ora, gli uruguayani, guidati da Tabarez, dopo la convincente vittoria di sabato con la Corea del Sud, hanno la possibilità di ripetere, a 40 anni dall'ultimo, un grande risultato in Coppa del mondo. La difesa è organizzata e retta da due coriacei centrali come Lugano e Godin, l'attacco vive della vena realizzativa di Forlan, dei guizzi del brevilineo Luis Suarez, nome omen, e dell'eclettismo di Cavani, tatticamente svezzato in Italia. E' a centrocampo che manca un poco di qualità, quella che impedirà agli uruguagi di vincere il titolo. Ci fosse stato anche Recoba? Allora, tutto sarebbe stato possibile.
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