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domenica 22 aprile 2018

Liegi-Bastogne-Liegi 2018: trionfa Bob Jungels

Splendido assolo del campione lussemburghese Bob Jungels, che trionfa alla Liegi-Bastogne-Liegi 2018.  Capolavoro tattico della Quick-Step, con Gilbert e Alaphilippe. Il primo attacca, il secondo controlla. Il terzo, Jungels fa una mini cronometro e vince con merito. Secondo Woods, terzo il francese Bardet. Jungels è uno che potrà dire la sua, al Giro d'Italia qualcosa ha già fatto vedere, anche nelle grandi corse a tappe.

4 commenti:

  1. Jungels è un fenomeno, gli basta un po' di vento ed è capace di distruggere il gruppo (vedi 3ª tappa del Giro e 2ª della Vuelta lo scorso anno) però secondo me è sprecato come uomo da classifica perché gli manca qualcosa per essere al top in salita, puntasse più alle classiche e (al massimo) alle brevi corse a tappe potrebbe vincere molto più.
    Negli ultimi anni manca qualcuno che abbia il coraggio di fare come Bettini che dopo il settimo posto al Giro del '98 decise di mettere su qualche kilo e lavorare sullo sprint invece di fare il piazzato nei grandi giri, sembra quasi che una top ten, ma pure top 20, in un grande giro ormai conti più che vincere corse di un giorno. C'è Daniel Martin che fissatosi con la top ten al Tour è letteralmente sparito dalle classiche, parliamo di uno che ha due monumento nel palmares eppure preferisce un anonimo piazzamento al Tour...

    A latere va detto che Pozzovivo va veramente forte, pensavo per il Giro ad un duello Froome vs. Dumoulin con Pinot più dietro ma tranquillo per un posto sul podio però se va così almeno al pari del francese per giocarsi il terzo posto ci sta tutto.

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    1. Mai così in forma Pozzovivo. Sta davvero bene. Quanto a Jungels, sul passo è formidabile. Le salite lunghe o troppo ripide le soffre. Però, ha ancora 25 anni e, con il fondo che ha, può, astrattamente,migliorare. Detto questo, concordo, nelle corse in linea oggi come oggi, Jungels potrebbe raccogliere di più. Finora, in rapporto al talento, ha vinto poco.

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    2. L'età è sicuramente dalla sua, però non mi da l'idea di migliorare in salita, nelle corse di una settimana mai in lotta per la vittoria, al massimo per la top 10, e al Giro era andato meglio nel 2016 quando in molte tappe era con i primi o subito dietro e il passivo in classifica lo prese quasi tutto nella tappa di Corvara (e ci stava visto che saltarono pure corridori navigati come Valverde e Nibali quel giorno).
      Vediamo come va quest'anno al Tour anche se il percorso anomalo potrebbe aiutarlo con diverse occasioni per guadagnare nella prima settimana e tappe di montagna corte dove dovrebbe soffrire meno, tranne forse quella di 64 km che ne ha 45 di salita (di cui 20 finali) dove sarà liberi tutti dal km zero.

      Comunque guardando alle classiche lo vedo come uno dei pochi che potenzialmente potrebbe vincere tutte e 5 le monumento, forse l'unico insieme a van Avermaet che potrebbe farlo senza nemmeno modificare il fisico visto che in salita va ed è molto potente quindi non dovrebbe avere problemi nemmeno a Fiandre e Roubaix.

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    3. Le può vincere tutte, lo penso anch'io. Sul passo, Jungels mi ricorda Bugno, che, non a caso, vinse Sanremo e Fiandre e fu secondo a Liegi e Lombardia. La Roubaix non voleva correrla, altrimenti avrebbe fatto risultato anche lì. Poi, Bugno era molto più forte in salita.

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