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sabato 18 giugno 2022

A Malbun trionfa Thibaut Pinot

A Malbun, traguardo della settima tappa del Giro della Svizzera 2022, trionfa, solitario, Thibaut Pinot, al secondo successo stagionale dopo quello colto al Tour of the Alps. Lo scalatore francese ha dichiarato di voler conquistare una tappa di prestigio al prossimo Tour de France. Io credo che, se volesse, potrebbe competere anche per la classifica generale. Si tratta di capire quanta voglia e forza abbia di sostenere la tensione per tre settimane. 

5 commenti:

  1. Con i migliori mi sa non ce la fa più a stare, in entrambi i casi ha vinto andando in fuga dopo esser saltato nei giorni precedenti.

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    1. Anche secondo me. E potrebbe adottare la medesima tattica al prossimo Tour, per puntare a una tappa di prestigio. Io credo, però, che non ce la faccia più non tanto con le gambe quanto con la testa, con le motivazioni. In fondo è rimasto quasi un anno senza corse e poi ha ripreso, con la zavorra psicologica dei tanti infortuni e della sfortuna. In fondo ha 32 anni, è più giovane di Roglic. Ma lottare per tre settimane richiede forza mentale notevole. E forse non ne ha più.

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    2. Sulle tre settimane ne è sempre uscito distrutto fisicamente a fare classifica, tanto che l'unica volta che andava forte dopo un grande giro è stato nel 2018 quando alla Vuelta ha puntato più sulle tappe lasciando minuti quà e là in altre occasioni. Madiot l'ha rovinato con la fissazione di fare classifica e, contando che è pure veloce, ci ha rimesso anche tanto in termini di possibili vittorie in corse di un giorno e tappe varie che avrebbe potuto vincere da battitore libero.

      Roglic comunque non fa testo, nel 2012 ancora doveva montare su una bicicletta da corsa e Pinot già faceva classifica al Tour. Fisicamente poi mi pare un carrarmato, corresse per una squadra meno fissata con i ritiri perenni in altura e facesse una stagione da 90 giorni di corsa alla Valverde dei bei tempi sarebbe capace di vincere 30 corse l'anno visto che ha già dimostrato di saper tenere mega picchi di 4 mesi filati. E sembra indistruttibile pure mentalmente, perde il Tour come lo ha perso e dopo 2 settimane vince a Liegi e poi, tanto per, pure la Vuelta. L'anno dopo Colbrelli lo butta nella ghiaia e si scartavetra tutto e dopo 3 settimane va a Tokyo alla cronometro olimpica e li suona come zampogne, e rivince la Vuelta, tra l'altro scherzando gente che si era preparata apposta.

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    3. Che Roglic sia fortissimo, di gambe e di testa, nessun dubbio. Quanto a Thibaut Pinot, penso anch'io che avrebbe potuto ottenere risultati migliori nelle corse di un giorno. Non solo al Lombardia, che ha vinto, ma anche alla Liegi, per esempio. Per il resto, quando sta bene, sulle grandi salite, Pinot può battere tutti. Spesso ha pagato la tensione, soprattutto al Tour. Ma, nel 2019, quando vinse Bernal, mi sembrava davvero in condizioni di trionfare, prima del ritiro. E anche al Giro d'Italia 2017, quando fu quarto a 1'17" da Tom Dumoulin, preceduto da Quintana e Nibali, sfiorò il successo.

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    4. Corridori diversi, per caratteristiche e per stile, ma, sotto molti aspetti, Pinot mi ricorda Bugno. Che resta il corridore di maggior classe che abbia visto correre, dopo Hinault, negli ultimi 40 anni. Pinot, quella classe così cristallina non ce l'ha, però ha la stessa fragilità agonistica di Bugno. Sì, spesso è uscito stremato, come osservavi, dai grandi giri, non sempre, ma spesso, sì. E credo che sia stata più una questione di testa, di tensione che d'altro.

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