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mercoledì 21 gennaio 2015

Ennesimo gol da calcio d'angolo di Recoba. Questa volta in amichevole contro lo Sportivo Luqueno

D'accordo, partita amichevole, contro i paraguaiani dello Sportivo Luqueno, lo sappiamo, ma un gol da calcio d'angolo resta un fatto così straordinario nel mondo del calcio da lasciare sempre sbigottiti, dacché le leggi fisiche hanno la loro importanza. Recoba è riuscito nell'impresa per la sesta volta in carriera, quattro volte in partite ufficiali, mentre quello di ieri è stato il secondo in amichevole. Una prodezza che racconta da sola l'unicità del sinistro del Chino, che avrebbe meritato ben altra carriera. Questo il suo ennesimo gol olimpico. Negli ultimi trent'anni, su calcio d'angolo, ricordo il meraviglioso gol di Maradona contro la Lazio, nel 1987, quello di Veron contro il Verona, nel 1999, quello di Beckham nel campionato statunitense nel 2012. Insomma, ci vuole il piede.

5 commenti:

  1. Se non si fosse perso per strada sarebbe potuto diventare un fenomeno, forse si è trovato nella squadra sbagliata al momento sbagliato e ha sbagliato a rimanerci visto che in quegli anni all'Inter hanno fallito in tanti (a braccio mi ricordo Roberto Carlos, Keane, Seedorf, Pirlo) che però poi sono esplosi andando via.

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    1. Io credo che Recoba non sia diventato il fuoriclasse epocale che avrebbe potuto essere per tre distinti ordini di ragioni concorrenti: 1. la sua proverbiale indolenza, che lo faceva allenare male e che favoriva la sua tendenza ad ingrassare, appesantendo il suo scatto; 2. la concorrenza spietata nell'attacco dell'Inter, dacché Recoba, dal 1997 al 2007, dovette contendere il posto ai migliori attaccanti del mondo di allora: Ronaldo, Roberto Baggio, Djorkaeff, Vieri, Crespo, Batistuta, Adriano, Ibrahimovic, senza dimenticare, giocatori comunque di nome come Zamorano, Keane, Sukur, Kallon, Martins, Cruz; 3. la miopia di alcuni allenatori, che non gli perdonavano una certa staticità, invece di valorizzarne il talento unico e lo facevano giocare a singhiozzo, deprimendolo e favorendone gli infortuni. Attorno ad un giocatore con il suo tiro, la sua straordinaria precisione nei calci piazzati, il suo lancio, i suoi cambi di campo, le sue accelerazioni, il suo dribbling, sarebbe stato necessario costruire la squadra. Il che non accadde, nonostante la preferenza che Moratti gli accordava o forse propriamente a causa di questa. Ad ogni modo, i 199 gol realizzati in partite ufficiali, dei quali almeno la metà va iscritta al novero dei capolavori assoluti, i numerosissimi assist, le giocare sorprendenti lo qualificano come uno dei migliori talenti della sua generazione. I calciatori, del cui giudizio mi fido di più rispetto a quello della stampa, hanno sempre parlato di Recoba come di un campione autentico. Resta, pertanto, l'amarezza per avere il Chino realizzato la metà o poco di più di quello che avrebbe potuto. Per una parte, come ho detto prima, è stata anche colpa sua.

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  2. Aggiungo che, in effetti, nell'Inter in cui giocò Recoba parecchi non riuscirono ad esprimersi. L'ansia per le vittorie che stentavano ad arrivare giocò brutti scherzi anche a grandi campioni. Nessuno mi toglie, però, dalla testa, che se nel 2002 l'Inter avesse vinto uno scudetto che aveva meritato sul campo, grazie ad uno straordinario girone di ritorno di Recoba, la carriera del Chino sarebbe stata diversa. Inoltre, Recoba sbagliò a lasciare l'Inter nel 2007, perdendosi il ciclo di vittorie che sarebbe seguito. Come sbagliò a lasciare la nazionale lo stesso anno, dopo le semifinali in Coppa America. Tabarez non lo avrebbe più convocato. Quelle furono scelte sue, avventate. Delle quali ha pagato il prezzo.

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  3. Nalla stagione 199/2000, anche Sinisa Mihajlovic segnò direttamente da calcio d'angolo, in un memorabile quattro a quattro contro il Milan. Le statistiche riferiscono di un gol di Simeone. In realtà, non vi fu alcuna deviazione.

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    1. Recoba, dal canto suo, è riuscito a ripetersi e più volte. Diventando un vero specialista.

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