La rivoluzione culturale di Luis Enrique, vate asturiano, ha generato due miseri punti in tre partite. Ma, non verrà accontanato come Gasperini. Perché, nel caso suo, così dicono, non di sola tattica si tratta, ma di mutamento di orizzonti, di progresso calcistico, di tentata barcellonizzazione della squadra. Di fatto, Totti gioca più lontano dalla porta, spesso spalle alle porta, cosicché per lui segnare è più difficile. Borriello fa l'attaccante esterno, sebbene centravanti di nascita e di vocazione, Perrotta, già centrocampista con il vizio del gol, a 33 anni deve agire da terzino. Poche idee ma confuse, direbbe uno senza pregiudizi. Ma, il pregiudizio, oggi, è d'obbligo. Luis Enrique confermato.
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