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domenica 3 ottobre 2010

Pozzato ad un passo dalla gloria

Non passa il Rubicone della gloria. Filippo Pozzato, nella volata, più affollata di quanto prevedessi, "battezza" la ruota di Freire e lascia scappare quel Marcantonio di Hushovd, norvegese trentaduenne che vince il mondiale contro pronostico. Alla fine, il campione veneto è solo quarto, sfuma il sogno di medaglia e la possibilità di una dedica al compianto Ballerini. Il tracciato si addiceva a Pozzato, che, del resto, in carriera ha raccolto meno di quanto avrebbe potuto per errori tattici come quello di oggi. Nel senso che, va bene marcare Freire, ma se ci sono cinque o sei corridori davanti allo spagnolo a nemmeno 100 metri dal traguardo, non si può temporeggiare. E bisogna cambiare subito spartito. Ad ogni modo, se ha vinto, come ha vinto, Hushovd, che rimane un velocista con buona attitudine al fondo, vuol dire che la corsa è stata meno severa di quel che avrebbe potuto. Uno come Ballan, quindi, andava convocato, perché, negli ultimi 10-15 Km, con una delle sue accelerazioni, avrebbe potuto alleggerire il gruppo dei migliori di qualche sprinter di troppo, spianando la strada a Pozzato. Il bicchiere, alla fine, è mezzo vuoto. O mezzo pieno. Quanto era forte Bugno!

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