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mercoledì 6 ottobre 2010

La storiella del doping

Adesso, tutti si scandalizzano, si indignano, si stracciano le vesti. Le dichiarazioni, che tutti hanno letto, sul doping nel ciclismo, hanno suscitato reazioni scomposte. Tanto che poi c'è stata la rettifica. Rimane la sostanza del problema. Il doping è diffuso. E non soltanto nel ciclismo, ma, in tutto lo sport. L'atletica leggera, negli ultimi 25 anni, ha conosciuto casi clamorosi. Dico negli ultimi 25 anni, perché prima tanti bari l'hanno fatta franca. Dimenticata la scuola della Germania dell'Est? Diciamo che il ciclismo è lo sport più controllato. Credo che ci siano anche corridori puliti ed onesti, il problema è la tendenza. Si corre a medie troppo elevate, perché non ci siano sospetti di doping. E, comunque, il doping è un fatto ormai sociale, prima che sportivo. Ci si aiuta dappertutto. L'asino a scuola, dopo fa il master costoso ed avanza. Sopravanza. Sebbene asino resti. Perché, nello sport, dovrebbe andare diversamente? Nella società dei ribelli, di quelli che non accettano l'ordine di natura, è inevitabile che i meno talentuosi si diano da fare per ottenere quel che non potrebbero, quel che non saprebbero. Almeno i ciclisti fanno fatica in bicicletta.

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