Crede davvero di poter ricreare lo spirito, l'atmosfera, la magia di questo fantastico biennio nerazzuro? In Spagna, da portoghese? Al Real Madrid, la Juventus iberica? Mourinho ha vinto con il Porto, che non è il Benfica. Con il Chelsea, che non è il Liverpool oppure il Manchester e nemmeno l'Arsenal. E, poi, con l'Inter, che non è la Juve e nemmeno il Milan. E' uomo da sfide difficili. E' uomo contro, schietto, anticonvenzionale, per via del temperamento umbratile e scontroso, per la cultura della contrapposizione, che emerge da ogni sua battuta, per un attaggiamento di chi sposa non dico le cause perse, ma, comunque, le cause difficili, quelle indecise sino alla fine. Il Real, in Spagna, è la squadra più titolata, la squadra della capitale, la squadra del potere politico. Mourinho si sente davvero indicato a guidarla? Prima di lasciare l'Inter, questa grandissima Inter, che ha contribuito più di tutti a plasmare e forgiare, dovrebbe riflettere a lungo. Per non rimpiangere la scelta avventata, che l'anno scorso fece Ibrahimovic. Rispetti il contratto che ha e si toglierà molte altre soddisfazioni.
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