È davvero in forma Simon Yates, peraltro scortato, e non è circostanza da poco, dal compagno di squadra Esteban Chaves. Che va altrettanto forte. Batte, sul Gran Sasso, Thibaut Pinot, con addosso la maglia rosa ed il peso del pronostico. Il tutto, nella giornata nera di Froome. Certo, per vincerlo, questo Giro d'Italia 2018, Simon Yates e Thibaut Pinot dovranno attaccare più a fondo in salita. Avendo Tom Dumoulin dalla sua la cronometro.
A me dispiace un po' per Chaves, ragazzo molto simpatico ma sfortunatissimo che ha perso annate intere per infortuni, ora che sembra a posto si trova il compagno di squadra nella condizione della vita e per forza di cose dovrà svolgere un ruolo subalterno.
RispondiEliminaDumoulin comunque non mi sembra lo stesso dell'anno scorso in salita, ma forse nemmeno quello della Vuelta 2015, contando che nella terza settimana cala sempre potrebbe non bastare la crono se continua a perdere secondi qua e là anche su arrivi teoricamente a lui favorevoli.
Froome invece, al netto di cadute e pressioni "esterne", mi sa ha fatto lo stesso errore di Quintana, ovvero presentarsi non al meglio pensando di andare in crescendo in vista del Tour. Fossi stato in lui mi sarei presentato al meglio per vincere intanto il Giro, così magari poi vincerà il Tour ma intanto da fiato agli odiosi detrattori.
Anche secondo me, Froome non è arrivato pronto al Giro. Però, già che c'è, potrebbe provare a lasciare un segno. Un posto tra i primi dieci della generale ed una tappa di montagna sarebbero comunque importanti. Nella carriera di un grande corridore, come Froome, il Giro d'Italia va vissuto almeno una volta da protagonista. Chaves pedala davvero bene. Mi domando invece cosa potrà fare Yates durante la terza settimana. Tom Dumoulin voglio vederlo sullo Zoncolan. Ancora non ho capito come stia. Vedo bene Thibaut Pinot, per il quale tifo anche un poco, ma dovrebbe evitare gli scatti inutili. Spreca, secondo me, un sacco di energie.
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