Di nuovo Nadal a Parigi

Insomma, la storia era dalla parte di Nadal, in netto vantaggio nei confronti diretti con Federer, specialmente sulla terra rossa. Si sperava, però, che la quarta finale parigina tra i due potesse riservare un esito diverso. Niente da fare. Il maiorchino dalle sette vite ha vinto di nuovo, questa volta in quattro set, cedendo soltanto il terzo a Roger Federer. Che in molti passaggi dell'incontro ha giocato meglio del rivale. Ma, si sa, non possiede la spaventosa capacità di concentrazione di Nadal. Superiore a quella di Wilander, superiore, forse, anche a quella di Borg, di cui, ieri, ha eguagliato il primato di sei Roland Garros: una cifra che mette soggezione. Per vincere, Federer avrebbe dovuto attaccarre di più, osare di più, rischiando magari di perdere più nettamente. Oppure Nadal avrebbe dovuto accusare un calo, fisico o di tensione nervosa. Ma, pare che Nadal sia sottratto al destino dei comuni mortali. Corre, saltella, scivola dall'inizio alla fine, senza accusare stanchezza. Tanto che, se si fosse nell'antica Grecia, si sospetterebbe un'ascendenza divina. L'Olimpo, però, era solo mito.