Mancano pochi giorni all'inizio del Tour de France. Di questi tempi, diciamolo con franchezza, il ciclismo viene seguito con molto scetticismo. Gli scandali degli ultimi anni, le squalifiche inflitte a tanti corridori affermati, le vittorie ingloriosamente cancellate a tavolino, e, più di tutto, i sospetti velenosi che ne sono scaturiti, hanno progressivamente eroso l'interesse degli appassionati ed indotto uno sguardo, verso le corse, più cinico e distratto. Lo stesso che si volgeva al pugilato, quando molti erano gli incontri combinati. Il Tour de France, però, fatalmente, ridesta sempre l'attenzione di chi abbia amato ed ami il povero sport delle due ruote. Senza motore, beninteso. Contador, fortissimo sia in salita che nelle prove contro il tempo, è il naturale favorito. Proveranno a contendergli il primato Basso ed i fratelli Schleck, più Andy di Frank, e l'iridato Cadel Evans. Al via, anche Armstrong. Che ha chiuso il Giro di Svizzera al secondo posto, proprio dopo Frank Schleck. Il texano, qualunque cosa si possa pensare di lui e della sua carriera, a quasi 39 anni, ha ancora voglia di sudare in bicicletta. Nel 2009, salì sul terzo gradino del podio. Saprà ripetersi?
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