giovedì 15 settembre 2011

Mandate in panchina Zanetti

Prego, si accomodi. In panchina. Questo andrebbe detto, senza tanti giri di parole, a Saverio Zanetti. Uno che da più di un anno gioca per grazia ricevuta. Ieri, contro i turchi, faceva fatica a stare in piedi. Eppure si ostinava in incursioni palla al piede, salvo poi venire buttato a terra al primo contrasto. Non esistono giocatori eterni. Mazzola si è ritirato a 35 anni, Facchetti a 36, Bergomi a 35 e mezzo. Zanetti, a 38, ancora gioca e pretende di scattare a dispetto delle troppe primavere che gravano sulle sue spalle. Rischia di compromettere la sua immagine, continuando a trascinarsi stancamente per il campo, le mani sui fianchi come il Vieri di fine carriera. Se ne stia buono in panchina e si ritiri a fine stagione. Nell'interesse suo, della sua carriera e dell'Inter. Che non può permettersi il lusso di giocare in dieci, per aumentare il numero di presenze del capitano. Di più, sarebbe auspicabile che Zanetti rilasciasse meno interviste. Tanto dice sempre le stesse cose: bisogna lavorare e correre di più. Soltanto che lui non ce la fa. Ed è fisiologico a 38 anni.

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