martedì 7 settembre 2010

Le scappatelle degli inglesi

Non c'è pace in Inghilterra. La patria della rivoluzione industriale, del colonialismo, della musica pop e delle minigonne e del pub, tutte cose dimenticabili, è anche la culla degli scandali a buon mercato, confezionati da una stampa pruriginosa ma guardona. La nazionale di calcio inglese, negli ultimi mesi, ne ha subito l'aggressività. Prima Terry, poi Crouch, infine Rooney sono caduti nella trappola. Notti brave, fuori dal talamo coniugale, raccontate con dubbio gusto su e dai tabloid. Avrebbero tutto, stando alla vulgata materialista ed effimera, che sintetizza l'estetica, e quindi l'etica moderna, ma pare che non basti. Soldi a profusione, fama, vittorie e mogli bellissime: che più? Intendiamoci, va così da che mondo è mondo. Con una differenza: è scomparsa la vergogna, questa sconosciuta. Tanto che i vizi privati, quelli che in epoca vittoriana si sussurravano, ora si urlano a mezzo stampa, con matrimoni che naufragano e matrimonialisti che gongolano. Dappertutto, ma, in Inghilterra di più. Perché i calciatori non sono marziani, ma espressione di una società sfasciata e rammollita. Quanti disastri ha fatto la macchina a vapore! Zappa in spalla, sarebbe andata diversamente.

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