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mercoledì 21 ottobre 2020

Inter-Borussia Monchengladbach: 2-2

Stasera, ore 21:00, stadio Meazza in San Siro, Milano, esordio stagionale dell'Inter in Champions League, contro i coriacei tedeschi del Borussia Monchengladbach. Dovrebbe toccare ad Eriksen partire da titolare. Conte permettendo. 

Hakimi positivo al Covid! La notizia arriva intorno alle 17:00. Assenza pesante per l'Inter, che si somma a tutte le altre. 

La cronaca.
Sorvolo su un primo tempo noioso, ribadendo solo che Sanchez è un ex giocatore. Gli subentra Lautaro nella ripresa. Al 49' segna Lukaku che si avventa su una respinta in area tedesca. L'Inter ha spazio a destra, ma Darmian sbaglia sempre scelta. Poi, il solito errore dietro. Entrata scomposta di Vidal e rigore per i tedeschi. Gol e 1-1. Poi arriva anche il vantaggio tedesco su dormita congiunta di Vidal e Kolarov. Pareggio di Lukaku su angolo di Kolarov. Partita stranissima. Ma l'Inter più che guadagnare un punto ne ha persi due. Conte nelle Coppe è sempre andato così. Che errore averlo ingaggiato! Squadra lunga, reparti scollegati, insistenza su giocatori a fine corsa: Vidal, Kolarov, Sanchez e Handanovic. Un tempo un portiere mediocre. Ormai, un ex portiere mediocre.

Vuelta 2020: a Lekunberri vince Marc Soler

Seconda tappa della Vuelta a Espana 2020, tutta in Navarra, da Pamplona a Lekunberri, per 151,6 km. Frazione vallonata, perché alla Vuelta non c'è mai tregua. Il Gpm di prima categoria, l'Alto de San Miguel de Aralar, sarà scollinato a diciassette chilometri dal traguardo. 

La cronaca.

Tappa dura anche oggi. Restano in 10 davanti nella salita finale. Non Tom Dumoulin, davvero in condizioni precarie di forma. Men che meno Froome. La Movistar cerca di scortare il quarantenne Valverde verso l'ennesima vittoria. In discesa attacca Marc Soler. Che tiene e vince.

A Madonna di Campiglio: vince O'Connor. Per il resto, molta noia

Diciassettesima tappa del Giro d'Italia 2020, da Bassano del Grappa a Madonna di Campiglio. Riparte l'assalto alla maglia rosa del portoghese Almeida, che deve difendere 17" di vantaggio su Kelderman e molto di più sugli più immediati inseguitori. Con tre Gpm di prima categoria: Forcella Valbona, Monte Bondone - ascesa resa mitica dalla tappa da tregenda vinta Gaul nel Giro del 1956 - e quella finale a Madonna di Campiglio: 203 km. Molti aspettano la crisi secca di Almeida, preannunciata domenica e smentita ieri. Se Nibali avesse le gambe giuste, oggi, dovrebbe provare ad attaccare già sul Monte Bondone.

La cronaca.

Va via la fuga. Il che significa già tanto. Vince l'australiano O'Connor, che riscatta il secondo posto di ieri. Nessuno dà battaglia alla maglia rosa di Almeida, che arriva fresco e relativamente riposato a Madonna di Campiglio. Una tappa sprecata dai suoi rivali. I quali, però, occorre pensare, forse non avevano le gambe per attaccare. E la preoccupazione di difendere o migliorare i piazzamenti ha pesato. Non darei troppa importanza alla querelle interna alla Sunweb. Sì, Hindley ha fatto uno scatto e ha chiuso Kelderman. Ma, nessuno dei due ne aveva abbastanza, secondo me, per staccare davvero il portoghese. Poi, qualche gelosia fa parte della storia del ciclismo. 

martedì 20 ottobre 2020

Vuelta 2020: ad Arrate vince Roglic. Sua la prima maglia rossa. Sprofondano Froome e Thibaut Pinot

Bizzarrie del ciclismo ai tempi del Covid. Mentre ancora si corre il Giro d'Italia, oggi partirà la Vuelta a Espana 2020. Dai Paesi Baschi, Irun, fino ad Arrate.Eibar. Frazione già impegnativa per assegnare la prima maglia rossa. Si arriverà sull'Alto de Arrate, poco sotto i 600 metri di altitudine. L'ascesa, però, è di prima categoria con una pendenza media del 7,8% e punte massime del 13%. Non una passeggiata, insomma.

Tempo nuvoloso alla Vuelta. E nubi anche su Chris Froome. Che lotta per tornare sé stesso dopo il terribile infortunio al Giro del Delfinato 2019. Ma, soffre in coda al gruppo, sino a staccarsi dal nutrito gruppo dei migliori. Sic transit gloria mundi. La sua squadra non l'aspetta e tira per Carapaz. Attacca Kuss - e pensare che sarebbe un gregario! - a 4,6 km dal traguardo. Che ci riprova poco dopo. Tiene il suo capitano Roglic assieme ad Enric Mas, quanto ai favoriti per il successo finale. Cede invece Dumoulin, che, come già successo al Tour, farà il luogotenente di Roglic, a questo punto. Roglic parte in contropiede a 900 metri dal traguardo e arriva da solo, secondo Carapaz. Terzo Daniel Martin. Froome perde alla fine più di 11' e Thibaut Pinot, molto deludente, quasi 10'! Tantissimo per essere la prima tappa.

A San Daniele del Friuli vince Tratnik

Sedicesima tappa del Giro d'Italia 2020, da Udine a San Daniel del Friuli, per 229 km. C'è salita. In particolare, dopo 150 km, si entra in circuito da ripetere tre volte e per tre volte il Gpm di Monte di Ragona, con pendenze, a tratti, da muro. Insomma, c'è spazio per attaccare, perché la tappa è lunga e prima del circuito prevede altre tre salita discretamente impegnative. 

Il gruppo prende un giorno di pausa. Va via una fuga. Restano in due vince Tratnik. Sull'arrivo in salita di San Daniele del Friuli, sebbene non ci siano abbuoni in palio, Almeida puntella il suo primato provvisorio, guadagnando due secondi sui rivali. Non so come affronterà le grandi montagne nei prossimi giorni, ma ha grande personalità il giovane corridore portoghese.

lunedì 19 ottobre 2020

Champions già decisiva per Conte

La Champions League - Inter-Borussia Monchengladbach, mercoledì sera, ore 21:00 - è già decisiva per la stagione dell'Inter e per il suo allenatore. Antonio Conte, rimasto controvoglia ad agosto, dopo avere a lungo accarezzato l'idea di andar via, somiglia poco a sé stesso, ultimamente. Sempre sorvegliato, controllato nelle risposte e nelle reazioni. Non sembra coinvolto, sempre che il linguaggio non verbale voglia significare qualcosa. E qualcosa, di solito, significa. Esordire in Champions con una vittoria, dopo il derby perso malamente, sarebbe importante. Forse decisivo. Ancora di più non riuscirci.

Bergomi, Eriksen e Conte

I tifosi nerazzurri, io per primo, hanno le loro stranezze. Ma non capisco, e non sopporto, l'astio di molti di loro verso una bandiera, un simbolo come Beppe Bergomi, 756 partite con l'Inter, storico capitano. Lo vorrebbero tifoso e non commentatore equilibrato. Ora, gli rimproverano di essere troppo critico con Eriksen, ma non è vero. Ha solo detto, prima degli altri, che l'asso danese avrebbe faticato con Conte. E i fatti si sono, purtroppo, incaricati di dargli ragione. Conte non prevede il trequartista nel suo gioco. Al più una mezzala d'assalto. Come fu il Vidal prima maniera. Ha fatto eccezione solo per Hazard al Chelsea, perché il belga faceva tutto lui in campo e vinceva partite e partite da solo. A Bergomi, Eriksen ricorda Bergkamp, perché taciturno, distaccato, algido. Non un trascinatore. Forse anche Bergomi esagera, perché non tutti possono avere il carisma di Matthaus. Però, è vero che il calcio italiano è più tattico di quello inglese, che c'è meno spazio, che ci sono più marcature immediate e preventive. E che Eriksen deve adattarsi. Ora, io Eriksen lo farei giocare sempre, vertice alto di un rombo. Ma, fin quando l'allenatore sarà Conte, ecco perché Bergomi ha ragione nella sua analisi, difficilmente succederà. Purtroppo. Soluzioni: una svolta, oggi imprevedibile, di Conte verso una maggiore elasticità tattica. Prima e durante le partite. Servirebbe ad Eriksen. Servirebbe all'Inter. E allo stesso Conte, la cui carriera sarebbe molto condizionata da un'altra stagione senza vittorie. 

Serie A 2020/21: il punto dopo la 4^ giornata. Milan primo, Torino ultimo

  • Il Napoli di Gattuso mi pare la squadra più in forma del campionato. Aveva la partita più difficile, contro l'Atalanta travolgente dei primi turni, e l'ha stravinta. Senza Insigne e Zielinski. Lozano è stato recuperato alla causa azzurra, Osimhen è centravanti difficile da marcare, Politano, nel suo ruolo, sa farsi valere. E la difesa tiene di più rispetto allo scorso anno.  
  • L'Inter, per le scelte sciagurate di Conte riesce nell'impresa di far vincere un derby al Milan e a Pioli. Bravo Ibrahimovic, ma i suoi gol sono frutto di errori difensivi nerazzurri. 
  • La Juve mostra tutti i limiti di una rosa che comincia a non essere più all'altezza e di un allenatore che non ha esperienza. L'assenza di Cristiano Ronaldo pesa eccome ed arriva uno stentato pareggio a Crotone.
  • La Lazio, forse con la testa alla Champions, è travolta dalla Samp di Ranieri, mentre la Roma batte in rimonta il Benevento. Grande acquisto quello di Pedro.
  • Va al Sassuolo di Berardi, ormai maturo e decisivo, il derby emiliano con il Bologna.
  • Triste ultimo posto, a zero punti, per il Torino, mai così in difficoltà nelle ultime stagioni, nonostante un ottimo Belotti.

domenica 18 ottobre 2020

Giro d'Italia 2020: vince Geoghegan Hart

Quindicesima tappa del Giro d'Italia 2020. Tre Gpm di seconda categoria, prima dell'ascesa a Piancavallo: 14,5 km per una pendenza media del 7,8%. Chi avrà il coraggio di attaccare la maglia rosa Almeida, rafforzato dalla cronometro di ieri e scortato dalla squadra meglio organizzata nel gruppo? A lungo nessuno risponde la strada. Anzi. Verso Piancavallo prima si stacca Fuglsang, poi Pozzovivo, poi Nibali, che però non molla. Davanti, Almeida procede sicuro scortato dai compagni di squadra. A 7 km dal traguardo, primo cedimento della maglia rosa. Kelderman guadagna qualcosa insieme al compagno di squadra Hindley e a Geoghegan Hart. Tenacissimo dietro il portoghese. È proprio il britannico Geoghegan Hart a vincere la tappa. Kelderman guadagna trentacinque secondi più l'abbuono, ma la maglia rosa resta sulle spalle di Almeida per 15". Nibali paga dazio e scende alla fine al settimo posto in classifica ad oltre tre minuti e mezzo. Domani secondo giorno di riposo. Nibali ne avrà bisogno. Vincere il Giro ora è quasi impossibile. Gli servirebbe un'impresa d'altri tempi come quella che fece Froome nel 2018. Altrimenti, Fiorenzo Magni conserverà il primato di più vecchio vincitore del Giro.

Giro delle Fiandre 2020: trionfa Mathieu Van der Poel su Van Aert

Vittoria di Mathieu Van der Poel al Giro delle Fiandre 2020. Anima la corsa con una fuga a 40 km dal traguardo assieme a Van Aert e Alaphilippe, che poi cade. In volata parte presto Van der Poel che resiste al ritorno di Van Aert e vince con mezza ruota. La consacrazione di un grande campione. Il padre Adrie vinse il Giro delle Fiandre nel 1986. 

sabato 17 ottobre 2020

Inter-Milan: 1-2. Ibra(2) Lukaku. Gli errori di Conte

Primo derby di Milano in era Covid, in un orario insolito, le 18:00. Inter falcidiata dalle assenze, Milan galvanizzato dagli ultimi risultati e dalla testa provvisoria della classifica. Inizio disastroso dell'Inter e specialmente dell'improvvisata catena di sinistra, formata da Perisic e Kolarov, che prima procura uno sciagurato rigore, che Ibrahimovic trasforma in due tempi, dopo parata di Handanovic, e poi se lo perde, sempre Ibra, in occasione del raddoppio rossonero. E lasciatemi dire che Santon, ingiustamente criticato da molti tifosi nerazzurri, difensivamente ne sa tre volte più di Kolarov. Lukaku accorcia le distanze spingendo in rete un cross basso di Perisic, alla prima giocata decente della partita. Finisce il primo tempo con il Milan avanti 2-1. Inter poco equilibrata, centrocampo spesso saltato con Brozovic a posare da bella statuina. Si batte bene Lautaro. Arbitraggio per niente casalingo. Replicato nella ripresa con l'ennesimo giallo risparmiato a Kessie, che brutalizza la caviglia di Hakimi. L'Inter potrebbe pareggiare, ma fallisce tre comode occasioni: due con Lukaku, molto impreciso sebbene lotti tanto, una con Hakimi. Eriksen entra tardi e incide poco. Sanchez non capisco proprio perché entri. Ormai gioca solo per il Cile. Qui sverna, fa cinque gol a stagione. Stasera non stava in piedi. Conte avrebbe fatto meglio a lasciare in estate. L'Inter a non ingaggiarlo nel 2019. Ha la rosa più forte della serie A e già 5 punti meno di questo piccolo Milan. Dopo 4 giornate!

Girod'Italia 2020: a Valdobbiadene trionfa Ganna. Almeida guadagna

Cronometro di 34,1 km, da Conegliano a Valdobbiadene nella quattordicesima tappa del Giro d'Italia 2020. Sulla carta, Kelderman e la maglia rosa Almeida potrebbero guadagnare uno o due secondi a chilometro su Nibali.

La cronaca.
Che fuoriclasse Filippo Ganna! Trionfo a cronometro a Valdobbiadene: contro il tempo fa un altro sport rispetto agli altri corridori: terza vittoria di tappa per lui in questo Giro. Tiene benissimo Almeida che consolida la sua maglia rosa, guadagnando circa un minuto e mezzo su Nibali e Pozzovivo. Va decisamente meglio a Wilco Kelderman. Forte, comunque,il giovane portoghese Almeida! E grande personalità. Ora le grandi montagne.
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venerdì 16 ottobre 2020

Giro d'Italia 2020: a Monselice bis di Ulissi

Tredicesima tappa del Giro d'Italia 2020, da Cervia a Monselice, dalla Romagna al Veneto, per 192 km. Frazione per lo più pianeggiante che occhieggia ai velocisti, anche se due Gpm a 30 e 16 km dal traguardo, potrebbero favorire attaccanti o contrattaccanti, mentre i pretendenti al successo finale saranno con la testa alla cronometro programmata per domani.

La cronaca.
L'ultima salita di giornata taglia le gambe ai velocisti, da Demare a Sagan. Ritmo sostenuto. Volata a ranghi meno compatti. Con la maglia rosa Almeida che solo al fotofinish si arrende al miglior spunto di Diego Ulissi, al secondo successo in questo Giro, l'ottavo in carriera nella corsa rosa. 

Presentazione di Inter-Milan: derby n. 226 (partite ufficiali)

Scusi lei, che c'è, dove va, perché, oh bella mora, se non sbaglio lei hai visto l'Inter Milan con me, ma come fa lei a non ricordare, noi eravamo in centomila allo stadio quel dì [Eravamo in 100.000, scritta da Gino Santercole e cantata da Adriano Celentano, 1967]

 

Una storia lunga centoundici anni, quella del derby di Milano. Sì, perché Inter e Milan si affrontarono per la prima volta, in una gara ufficiale, nel lontano gennaio del 1909. Domani sera, nerazzurri e rossoneri saranno di nuovo di fronte, nella sfida n. 226. E se l'Inter sarebbe più forte sulla carta, il Milan viene da una lunga fase d'imbattibilità. E poi l'Inter ha giocatori fuori per positività al Covid o infortunio: ad oggi nove o dieci assenti! Insomma, il pronostico, sempre aperto in un derby, è impossibile. Eppure la partita sarà già, a suo modo, decisiva. Voglio vedere se Conte riuscirà di nuovo a tenere Eriksen in panchina. Spero di no, ma temo di sì.

La sfida.

Una delle chiavi tattiche della partita di domani sera, ore 18:00, sarà il confronto tra Hakimi e Theo Hernandez, a mio giudizio il miglior terzino destro e il miglior terzino sinistro della Serie A. Altro confronto importante sarà quello tra Ibrahimovic, 39 anni, e la difesa a tre dell'Inter, dove opereranno gli adattati D'Ambrosio e Kolarov, con De Vrij al centro. Sul fronte opposto, Kjaer e Romagnoli non sembrano avere il passo per contenere Lautaro.

giovedì 15 ottobre 2020

La nazionale e il "caso" Immobile

Quanto è forte Ciro Immobile? A leggere le statistiche della Serie A, è fortissimo. A scorrere quelle della nazionale, un onesto mestierante del gol. E la verità? Sta, come spesso accade, nel mezzo. Nella Lazio, Immobile è il terminale unico del gioco, segnano anche altri, ma è a lui che i compagni guardano di più. E nella Lazio, che pratica un calcio di rimessa, organizzato ma di rimessa, Immobile può gettarsi negli spazi, dove spesso è immarcabile. Anche aiutato dal livello attuale delle difese, non alto. E gioca tranquillo, ha il sostegno di tutti e segna tanto. In nazionale, c'è più fraseggio e l'ambizione di comandare il gioco. Immobile deve fare più sponde. Insomma, non è proprio nella sua acqua. E, poi, non è tranquillo. Perché ieri sera, contro l'Olanda, di occasioni ne ha avute due, una clamorosa, e le ha fallite. Con la Lazio non le avrebbe sbagliate. Non entrambe. Insomma, è una combinazione di circostanze. Resta la differenza tra la sua caratura nazionale e quella internazionale. Ormai ha 30 anni e la tendenza è marcata. Per concludere, è meno forte di quanto raccontino i suoi gol in campionato, ma più forte di quanto dicano le sue cifre scarne in azzurro. Ed è soprattutto, a parer mio, questione di personalità. Del resto ebbe difficoltà analoghe lo stesso Mancini, pur tecnicamente straordinario. Comandante in capo alla Samp, spesso comparsa in nazionale. Con un'attenuante. Mancini avrebbe dovuto soffiare il posto a sua maestà Roberto Baggio, mica facile! Immobile non ha grandi avversari nel suo ruolo, attualmente. 

Roglic trionfa alla Vuelta a Espana 2020: percorso, cronaca e classifiche (20 ottobre - 8 novembre)

Tutto sulla Vuelta a Espana 2020: qui sotto la presentazione della corsa con i favoriti della vigilia. Subito dopo, le singole tappe, la cronaca sommaria, la classifica aggiornata.

Mentre infuria il Covid, dal 20 ottobre all'8 novembre si disputerà, almeno dovrebbe disputarsi, la Vuelta a Espana 2020. Solo 18 tappe invece delle solite ventuno, anche perché un conto è correre tra fine agosto e settembre, un altro con due mesi di ritardo. Farà più freddo, come stanno sperimentando i corridori presenti al Giro. Propongo il solito borsino dei favoriti. Diverse le incognite, nell'Ineos chi sarà il capitano: il vincitore del Giro 2019 Carapaz o il grande Chris Froome, che però dal grave infortunio non ha più avuto risultati di rilievo? E nella Jumbo-Visma: Roglic o Tom Dumoulin? Ci sarà anche Thibaut Pinot, che partirà a fari spenti, dopo il doloroso ritiro al Tour. 


  1. Tom Dumoulin ***
  2. Chris Froome ***
  3. Primoz Roglic ***
  4. Richard Carapaz ***
  5. Enric Mas **
  6. Guillaume Martin *
  7. Thibaut Pinot *                                                    
  8. Il percorso (20 ottobre/8 novembre 2020) è quello tipico della Vuelta. Per scalatori, con una sola cronometro, a lungo pianeggiante ma con salita finale. La sesta tappa, con Portalet, Aubisque e il finale Tourmalet, e la dodicesima, con arrivo sull'Angliru dovrebbero risultare decisive più delle altre. [Cliccate sulle singole tappe, per leggerne il resoconto di giornata]

    1^ tappa: Irun - Arate.Eibar 173 km

    2^ tappa: Pamplona - Lekunberri 151,6 km

    3^ tappa: Lodosa - La Laguna Negra.Vinuesa 166,1 km

    4^ tappa: Garray.Numancia - Ejea De Los Caballeros 191,7 km

    5^ tappa: Huesca - Sabinanigo 184,4 km

    6^ tappa: Biescas - Sallent de Gallego 146,4 km

    Riposo (26 ottobre)

    7^ tappa: Vitoria-Gasteiz - Villanueva de Valdegovia 159,7 km

    8^ tappa: Logrono - Alto de Moncalvillo 164 km

    9^ tappa: B.M. Cid Campeador - Aguilar de Campoo 157,7 km

    10^ tappa: Castro Urdiales - Suances 185 km

    11^ tappa: Villaciosa - Alto De La Farrapona 170 km

    12^ tappa: La Pola Llaviana - Alto De L'Angliru 109,4 km

    Riposo (2 novembre)

    13^ tappa: Muros - Mirador De Ezaro 33,7 km [cronom.]

    14^ tappa: Lugo - Ourense 207,4 km

    15^ tappa: Mos - Puebla De Sanabria 230,8 km

    16^ tappa: Salamanca - Ciudad Rodrigo 162 km

    17^ tappa: Sequeros - Alto De La Covatilla 178,2 km

    18^ tappa: Hipodromo De La Zarzuela - Madrid 124,2 km

    La cronaca.

    Prima tappa al vincitore della passata edizione, Primoz Roglic, che vince con un contropiede sull'Alto de Arrate. Secondo Carapaz. Nella seconda frazione, a Lekunberri, vince Marc Soler in solitaria, secondo Roglic in maglia rossa! Nella terza tappa, con arrivo in salita a La Laguna Negra, sprint tra i primi tre della generale. Vince Daniel Martin su Roglic e Carapaz. Nella quarta tappa, primo arrivo in volata e nuovo successo di un irlandese, dopo Martin: vince Sam Bennet. La quinta tappa, a Sabananigo è vinta dal belga Tim Wellens. La sesta, che si conclude a Sallent de Gallego e non sul Tourmalet, va in scena la prima crisi di Roglic, che va forte dal Tour. Vince Izaguirre, mentre la maglia rossa passa sulle spalle di Carapaz. Primo giorno di riposo. La settima tappa è vinta da Woods, all'esito di una fuga alimentata dall'intramontabile Valverde, terzo al traguardo. L'ottava tappa approda ancora in salita, sul traguardo inedito dell'Alto de Moncalvillo. Scintille tra i primi della generale: vince Roglic con affondo decisivo nell'ultimo km, che non lascia scampo a Carapaz, secondo di giornata, terzo Daniel Martin. Carapaz ha ora13" di vantaggio su Roglic. Nona tappa in volata e successo del tedesco Ackermann. Nella decima tappa, che arriva a Suances, Roglic cala il tris e si riprende la maglia rossa. L'undicesima tappa sorride alla Francia con la vittoria del giovane Gaudu. Nella dodicesima frazione, trionfo britannico con Hugh John Carty, Carapaz prende 10" a Roglic e si riveste di rosso. Secondo giorno di riposo. Nella tredicesima tappa, a cronometro, da Muros a Mirador de Ezaro, Roglic cala il poker e si riprende la maglia rossa da Carapaz. Corsa sempre molto aperta. La quattordicesima tappa vede arrivare una fuga, che premia, con il secondo successo di quest'edizione della Vuelta, il belga Tim Wellens. Nella quindicesima tappa, a Puebla de Sanabria, ai confini con il nord del Portogallo, terzo arrivo in volata e successo del belga Philipsen su Ackermann. La sedicesima tappa celebra il successo del danese Magnus Cort Nielsen, che precede Roglic: lo sloveno aumenta così di 6" il suo vantaggio di Carapaz e Carty, prima della tappa decisiva. Sull'Alto de la Covatilla, traguardo della penultima tappa, va in scena una piccola crisi di Roglic. Che però tiene duro, conservando un vantaggio di 24" su Carapaz e di 47" su Carty. La Vuelta 2020 è sua, come quella del 2019. Fondamentali i tanti abbuoni conquistati. Il successo di giornata va al francese Gaudu. A Madrid si conclude la Vuelta con il successo in volata, il terzo, di Ackermann.

    La classifica finale.

    1. Primoz Roglic (SLO) a 

    2. Richard Carapaz (ECU) a 24"

    3. Hugh John Carty (R.U.) a 1'15"

    4. Daniel Martin (IRL) a 2'43"

    5. Enric Mas (SPA) a 3'36"

    6. Wouter Poels (OLA) a 7'16"

    7. David De La Cruz (SPA) a 7'35"

    8. David Gaudu (FRA) a 7'45"

    9. Felix Grossschartner (AUT) a 8'15"

    10. Alejandro Valverde (SPA) a 9'34"


Giro d'Italia 2020: a Cesenatico vince Narvaez

Dodicesima tappa del Giro d'Italia 2020, da Cesenatico e Cesenatico. Tipica tappa vallonata, di quelle che una volta si definivano mangia e bevi. Tanta collina, dislivello complessivo di riguardo, ultimi chilometri pianeggiante. Frazione da imboscate e con molte incognite, a cominciare dal maltempo.

La cronaca.
La fuga di giornata offre un alibi al gruppo maglia rosa, intirizzito dalla pioggia e provato dall'umidità: nessuna disputa tra i pretendenti al successo finale. Sul traguardo di Cesenatico giunge primo, da solo, l'ecuadoriano Narvaez.

mercoledì 14 ottobre 2020

Neymar 64 gol con il Brasile, superato Ronaldo, punta Pelé

La tripletta al Perù regala a Neymar, 28 anni, che saranno 29 ad inizio 2021, il secondo posto solitario nella classifica dei cannonieri di ogni tempo della nazionale brasiliana: 64 gol! Superato Luis Nazario da Lima, in arte Ronaldo, fermo a 62 e che era più forte di lui. E punta il primatista Pelé, 77 gol, che, ca va sans dire, era più forte di lui. Ciò nondimeno, Neymar è un fuoriclasse. Un artista del gioco, uno che va poetando mentre gli altri, anche i migliori, prosano. Velocissimo e rapidissimo - sì, c'è differenza tra velocità e rapidità -, tecnicamente superlativo, qualità di tiro notevolissima, personalità e fantasia. Brasiliano nel senso tecnico del termine. Si è costruito una grande carriera a dispetto di un fisico poco esplosivo, che molti credevano poco adatto al calcio europeo. La verità è che quando Neymar in condizione punta l'avversario, lo salta, sistematicamente. Io lo preferisco, non da oggi, a Messi.

Giro d'Italia 2020: a Rimini poker di Demare

Undicesima tappa del Giro d'Italia 2020, da Porto Sant'Elpidio a Rimini, dalle Marche alla Romagna. Frazione pianeggiante destinata, al netto di fughe sempre possibili, ad un arrivo in volata. 

La cronaca.
La tappa finisce con una volata di gruppo, che vince, per la quarta volta in quest'edizione, la quinta assoluta sulle strade del Giro, l'asso francese Arnaud Demare, che precede Sagan.

martedì 13 ottobre 2020

Giro d'Italia 2020: a Tortoreto assolo di Sagan

Ha vinto come avrebbe saputo fare anni addietro. Non ha dimenticato, il tre volte campione del mondo Peter Sagan, le azioni da guastatore che gli riuscivano prima di trasformarsi in velocista puro. Ora che la velocità di punta è scemata - accade prima o poi - uno splendido ritorno al passato. Attacca in salita e arriva da solo. Non vinceva dal luglio del 2019. Ed è una vittoria, quella odierna, nella decima tappa del Giro d'Italia 2020, da Lanciano a Tortoreto, che illustra la ricchissima carriera di Peter Sagan. Dopo i 12 successi di tappa al Tour de France e i 4 alla Vuelta a Espanã, arriva anche un trionfo al Giro, che corre per la prima volta. Per il resto, prevale la prudenza tra i migliori. E la maglia rosa Almeida guadagna l'abbuono del terzo posto. Ritiro da Covid per Kruijswijk, seguito da tutta la Jumbo Visma. Foratura per Fuglsang e ritardo di giornata di 1'15". Gli avversari di Nibali si eliminano da soli. Fino ad ora, per lo meno, è andata così. Ma Kelderman e lo stesso Almeida sembrano molto in palla.