Elenco blog personale

giovedì 16 gennaio 2020

Australian Open 2020: se vincesse Federer?

Australian Open 2020 ðŸŽ¾
Mezza Australia brucia, alla vigilia del primo Slam annuale. Gli Australian Open 2020 stanno per iniziare, in realtà le qualificazioni sono già in corso, e Djokovic appare più che mai predestinato al suo ottavo successo down under. Più di Nadal, molto più di Federer, che gli scommettitori collocano dietro lo stesso Medvedev. Chi sarà il primo vincitore del nuovo decennio? Io, pur consapevole dell'inarrestabilità del tempo, non darei Federer per sconfitto troppo presto. Nel 2017, proprio da Melbourne, prese corpo la sua ennesima, più sorprendente ed inaspettata resurrezione agonistica.

martedì 14 gennaio 2020

Inter-Cagliari: 4-1. Lukaku (2), Borja Valero, Ranocchia

Sono le partite di Lukaku. E Lukaku segna una doppietta contro il Cagliari negli ottavi di finale di Coppa Italia. A rete, per l'Inter, anche Borja Valero e Ranocchia. Il gol cagliaritano della bandiera è di Oliva. Si fa apprezzare Esposito, subentrato al rientrante Sanchez, per un paio di numeri di alta scuola nel finale di partita. Inter ai quarti.

Eriksen all'Inter? Ritratto del talento danese ispirato da Michael Laudrup e consacrato da De Boer

Si avvicina, stando a molte fonti, il passaggio di Eriksen all'Inter. Da giovane e predestinato, molti credettero di ravvisare in lui la versione moderna di Michael Laudrup, uno che in Italia, paese provinciale quanto alla critica sportiva, si ricorda come un talento incostante e, per contro, in Spagna, considerano il miglior giocatore della Liga negli anni '90. Ora, del maggiore dei Laudrup Eriksen ha i piedi, ma non il dribbling stretto e la progressione. Ha però un'incidenza paragonabile nel gioco e mi riferisco sempre al Laudrup di Spagna, che, smessi i panni della seconda punta, divenne formidabile mezzala di regia sotto la guida sapiente di Cruijff. Rispetto a Laudrup, Eriksen calcia meglio le punizioni. Per gli assist, il confronto è quasi speculare. Grande calciatore Eriksen, non abbastanza considerato per aver giocato in una Danimarca poco competitiva e in un Tottenham, che ha sempre sfiorato le vittorie più importanti. L'Inter, con lui, farebbe un grande salto di qualità. C'è un fatto, che molti dimenticano. Eriksen è diventato un grande giocatore nell'Ajax allenato da Frank De Boer. Il più sottovalutato allenatore dell'Inter degli ultimi dieci anni. Tanto per ricordare la mediocrità, nutrita di pregiudizi, della critica sportiva italiana.

lunedì 13 gennaio 2020

Serie A 2019/20: il punto dopo il girone d'andata. Juve campione d'inverno. Infortunio per Zaniolo

Juve campione d'inverno, dopo il successo esterno sul campo di una Roma che entra in campo, di fatto, dopo un quarto d'ora e vi resta spaesata sino al termine dell'incontro. Con l'eccezione di un valoroso Zaniolo, che, dopo progressione impressionante, viene atterrato e si rompe il ginocchio. Grande giocatore. L'Inter è fermata dall'Atalanta: senza rinforzi non potrà competere per il titolo. Cui invece ambisce la Lazio dopo la decima vittoria di fila, quella ottenuta contro il Napoli, che Gattuso, era prevedibile, non riesce a rianimare. Torna al gol italiano Ibra nel successo del Milan sul Cagliari, che non è più quello solido d'inizio stagione. Vittoria netta della Sampdoria sul Brescia. Vincono anche Torino, ora settimo in classifica, Fiorentina e Verona.

sabato 11 gennaio 2020

Inter-Atalanta: 1-1. Lautaro, Gosens

Precoce vantaggio nerazzurro, nel senso di interista, visto che l'avversario è l'Atalanta: segna Lautaro Martinez con un bel diagonale destro. Partita intensa. Soprattutto nella ripresa. Malinovskij, subentrato a Zapata, colpisce il palo. Il pareggio è nell'aria e, una ventina di minuti dopo, lo firma Gosens, complice un errore di Candreva. Nel finale, Handanovic para un rigore a Muriel. Brutta partita dell'Inter. Molto dimessa e rinunciataria. Conte, questo è proprio un suo limite, sbaglia ancora i cambi. Detto questo, la rosa dell'Inter ha limiti evidenti, soprattutto sulle fasce. E, a centrocampo,  non ci sono valide alternative ai titolari. Per lottare per il titolo urgono rinforzi.

venerdì 10 gennaio 2020

Giro d'Italia 2020: ci sarà Remco Evenepoel!

Il nuovo asso del ciclismo mondiale, Remco Evenepoel, 20 anni tra pochi giorni, già vincitore lo scorso anno del Giro del Belgio e della Clasica di San Sebastian, ma anche dell'oro mondiale a cronometro, sarà al via del Giro d'Italia 2020. Il suo battesimo agonistico in una grande corsa a tappe. E penso che, in un futuro non troppo remoto, Evenepoel potrà anche vincere un grande giro, cosa che ad un ciclista belga, incredibile dictu, non accade da più di 40 anni. L'ultimo fu De Muynck, che vinse proprio il Giro d'Italia nel 1978. Da allora, il Belgio è rimasto una nazione guida del ciclismo nelle corse di un giorno e, un poco meno, nelle brevi corse a tappe, salvo sparire letteralmente dai podi, non solo dal gradino più alto, di Giro, Tour e Vuelta. Evenepoel dovrebbe interrompere quest'astinenza. 

giovedì 9 gennaio 2020

Sfida scudetto Inter-Juve. Sei volte ha vinto l'Inter

Duello al vertice tra Inter e Juve nella serie A 2019/20. Con molti precedenti, sebbene datati, nella storia del calcio italiano. Nel 1938, l'Inter, Ambrosiana-Inter come allora si chiamava, guidata dall'estro impareggiabile di Giuseppe Meazza, conquistò il suo quarto scudetto, battendo in volata la Juve. Lo stesso sarebbe accaduto nel 1953 e nel 1954, con l'Inter di Foni, nel 1963, con il primo titolo di Herrera, nel 1980, con Bersellini e poi nel 2009, quando l'Inter di Mourinho vinse con ampio margine. Vediamo come andrà a finire in questa stagione il derby d'Italia per lo scudetto.

mercoledì 8 gennaio 2020

Gli artisti del dribbling: El Magico Gonzalez

Mundial di Spagna, 1982, l'Argentina campione del mondo in carica, capitanata da Daniel Passarella, allenata dal letterario Menotti e illuminata dal talento pazzesco del giovane Diego Armando Maradona, ma vi gioca anche un prestigiatore della pelota come Ardiles, incontra El Salvador, terza partita del gruppo n. 3: vince l'Argentina 2-0, con gol di Passarella, su rigore, sì perché era ancora il caudillo a comandare nell'Albiceleste, e Bertoni. Gli occhi di tutto il mondo sono, giustamente, puntati su Maradona, ma ad impressionare è un tal Gonzalez, che in patria chiamano "El Magico". Tarchiato, sgraziato, ha una tecnica impressionante, un repertorio sterminato di finte e cambi di direzione, un gusto della giocata provocatoria alla Sivori, post litteram, o alla Denilson, ante litteram. Dribbla tutti, più volte, in modo sempre diverso, di destro e di sinistro. Incanta. Anche Maradona. Che più volte, con una certa iperbole, lo descriverà come il miglior giocatore mai visto. Voleva forse intendere il miglior giocoliere? La verità, è probabile, sta nel mezzo. Giocherà anche in Europa El Magico Gonzalez. Vita borderline, nessuna disciplina. Però, guardate qualche immagine: un dribbling come il suo ha pochi riscontri nella storia del calcio.

martedì 7 gennaio 2020

Serie A 2019/20: il punto dopo la 18^ giornata. Si segna come nei primi anni '50

L'Inter espugna il San Paolo dopo più di 22 anni, giocava ancora Bergomi e giocava il primo Ronaldo, nell'Inter corsara di Simoni. Il che basta a segnalare l'importanza del successo che i nerazzurri hanno colto ieri sul campo del Napoli. Ha vinto anche la Juve, contro il Cagliari, con tripletta di Cristiano Ronaldo, che, quando entra in area, è ancora il più efficace attaccante in circolazione. Tiene il passo la Lazio del capocannoniere Immobile, 19 gol, dopo il successo nel recupero sul Brescia di Balotelli. Sarà lotta a tre per il titolo. Perde invece la Roma, sorpresa in casa dalla doppietta di Belotti. Successo esterno del Verona sulla Spal. Il Milan non va oltre il pareggio contro la Samp: l'ingresso di Ibrahimovic non cambia la partita e mi domando perché mai Pioli, allenatore non particolarmente brillante, abbia allenato tante grandi squadre. I gol di giornata sono del Papu Gomez, nel rotondo 5-0 dell'Atalanta contro il Parma, e di Benassi, nel pareggio della Fiorentina a Bologna.
Ultima notazione: la qualità media dei difensori del campionato è bassa. Stesso discorso, ampliando il campo d'indagine, per la qualità media della fase difensiva. Il calcio italiano ha subito un mutamento profondo. Si segna di più e con più facilità. Per carità, niente di inedito. Accadeva anche nei primissimi anni '50. Poi, non era più successo. Fino a qualche stagione fa. Quest'anno, è ragionevole prevedere, almeno quattro o cinque attaccanti chiuderanno a più di 20 gol. Nel 1950 furono addirittura nove, nel 1951 sei, nel 1952 cinque. Ecco, siamo nei paraggi del 1952.

lunedì 6 gennaio 2020

Napoli-Inter: 1-3. Lukaku (2), Milik, Lautaro

L'Inter è costretta a vincere, dopo il facilissimo 4-0 che la Juve ha rifilato al Cagliari più dimesso della stagione. Il Napoli, a propria volta, ha bisogno di punti, per rianimare una classifica ancora ansimante. Due contropiede guidati e conclusi dal mancino di Lukaku, con scivolone di Di Lorenzo nel primo caso e errore di  presa di Meret nel secondo, donano un doppio vantaggio all'Inter. Accorcia Milik su dormita della retroguardia nerazzurra. Nella ripresa, Lautaro, sbaglia Manolas,  porta l'Inter sull'1-3. Questi i fatti essenziali. La sostanza è un'Inter solida, nel duo offensivo, nel gioco, in Bastoni, sempre più a suo agio da titolare. Inter vittoriosa sebbene penalizzata da alcune decisioni arbitrali. Napoli più volenteroso di altre volte, ma tanti, troppi errori.

domenica 5 gennaio 2020

Balotelli 170 gol in carriera

In gol nella sconfitta, sfortunata, contro la Lazio, Mario Balotelli segna il primo gol della serie A del nuovo decennio e raggiunge quota 170 gol in carriera! Poi, mi farete conoscere i nomi di chi abbia fatto meglio di lui tra gli attaccanti italiani. Li conosco, intendiamoci, ma sono pochi. Inversamente proporzionali alle chiacchiere su Balotelli.

giovedì 2 gennaio 2020

Meglio Eriksen di Vidal. Conte, forse, pensa il contrario

Si rinforzerà l'Inter a gennaio? Dovrebbe. Sta facendo bene Conte. Sì, molto bene. In campionato, secondo le attese, tutto sommato. La mancata qualificazione in Champions, invece, è stata deludente, sebbene non sorprendente. Per il centrocampo, si vocifera di Vidal e di Eriksen. Giocatori molto diversi. Preferisco il secondo, ma penso che Conte voglia il primo. In ogni caso, chiunque dei due dovesse arrivare, ammesso che uno dei due poi arrivi davvero, l'Inter ne uscirebbe rinforzata.

Sono 60 anni senza Fausto Coppi

Premetto subito che, fossi stato ragazzo allora, avrei tifato per Bartali e non per Coppi. Per mille ragioni. Premetto anche che considero Bartali, complessivamente, più forte di Coppi, più solido, più continuo, più agonisticamente longevo. Del resto, il confronto tra i due, che molta parte ebbe nell'immaginario collettivo del secondo dopoguerra e ispirò pagine e pagine alle migliori firme del giornalismo europeo, non solo sportivo, fu un confronto piuttosto asimmetrico. Cinque anni di differenza, come ho già ricordato una volta, sono per solito molti nello sport. Si osservi soltanto che Bartali vinse la sua ultima grande corsa a tappe nel 1948, il Tour de France, a 34 anni, soglia biologica fatidica nelle gare ciclistiche di tre settimane. Lo stesso fu per Coppi, vincitore dell'ultimo Giro d'Italia nel 1953, proprio a 34 anni. E con ciò voglio dire che il miglior Coppi, che si vide a far tempo dalla doppietta inedita Giro/Tour del 1949, ebbe come avversario un Bartali che già declinava, pur restando capace di grandi imprese e secondo proprio a Coppi in quelle due magnifiche corse. Diversi, diversissimi, Coppi e Bartali, passista scalatore il primo, scalatore puro, autentico grimpeur il secondo, temperamenti opposti. Premesso tutto questo, Coppi, scomparso tragicamente il 2 gennaio del 1960, esattamente 60 anni fa, è la storia del ciclismo. Possiamo ben dire che il ciclismo è Fausto Coppi, anche Fausto Coppi. Come è stato ed è Gino Bartali e pochi altri grandissimi delle due ruote. La morte precoce ha donato, poi, a Coppi un'aureola leggendaria, i cui contorni erano già stati disegnati dalle sue fughe impossibili, dai suoi trionfi solitari, cui facevano da umano contraltare crisi improvvise, anche di fiducia, annate balorde, il 1950, il 1951, del ciclista più letterario dell'epoca moderna. La sua uscita di scena fu improvvisa e imprevista. Eppure, in un certo senso, tempestiva. L'epoca d'oro del ciclismo si avviava al tramonto. Un tramonto lungo ancora 15, 20 anni, certo, ma il sole si stava abbassando. I mondiali di calcio del 1958, trasmessi in diretta televisiva, avevano segnato il sorpasso del calcio. L'Italia non andava più tutta in bicicletta. Proprio nel 1960 sarebbe stata inaugurata l'Autostrada del Sole. Irrompeva la modernità. Nel costume, nella musica, gli urlatori contro il bel canto melodico, gli elettrodomestici s'installavano nelle case di città, presto i volti arcaici dei ciclisti avrebbero iniziato a stridere con i colori dei nuovi tempi. Coppi salutò la compagnia mentre tutto questo iniziava. Facendosi subito storia. La grande storia del ciclismo.

venerdì 27 dicembre 2019

Il Tottenham di Mourinho quinto in Premier League

In sette partite di Premier League, da quando Mourinho siede sulla sua panchina, il Tottenham ha vinto cinque volte: ieri successo in rimonta sul Brighton. E, nella corta classifica inglese, tanto è bastato per raggiungere il quinto posto in classifica. Né può dimenticarsi la qualificazione del Tottenham agli ottavi di Champions League. Ha ancora molto da dare, e da dire, Mourinho. Il resto è invidia. Il più sciocco e il più inutile dei peccati capitali.

lunedì 23 dicembre 2019

Serie A 2019/20: il punto dopo la 17^ giornata

Sta mostrando fragilità difensive, di fase difensiva, la Juve. Non da poco. Contro la Samp subisce un gol imbarazzante, salvo poi riacciuffare il risultato, pieno alla fine, con Dybala e Cristiano Ronaldo: che vola a segnare un magnifico gol di testa. Anni fa proposi una classifica dei migliori colpitori di testa della storia, situando Cr7 al quarto posto assoluto. Penso che abbia guadagnato, nella mia personale classifica, almeno una o due posizioni: 128 gol di testa, in carriera, sono un'enormità. Detto questo, vince bene l'Inter contro un Genoa troppo ingenuo. Il Milan è travolto, 5-0!, dall'Atalanta. Mentre la Roma passeggia sul campo della Fiorentina, provocando il, tardivo, esonero di Montella e aumentando i rimpianti dell'Inter per il pareggio subito in extremis contro i viola. La Spal batte il Torino meno criticato della storia, perché molta stampa non vuol dispiacere all'editore Cairo. Bello il gol ferrarese di Petagna, che considero sottovalutato. Forte e completo. Il Napoli coglie una vittoria preziosa sul campo del Sassuolo. La Lazio, che ha vinto la Supercoppa italiana contro la Juve, dovrà recuperare la partita con il Verona. Pausa. Si riprenderà dopo Natale e Capodanno.

domenica 22 dicembre 2019

Juve battuta! Supercoppa alla Lazio

Va alla Lazio di Simone Inzaghi la Supercoppa italiana 2019. Battuta la Juve per 3-1, con gol di Luis Alberto, Lulic e Cataldi, contro la sola rete bianconera di Dybala. Due sconfitte su due per la Juve di Sarri contro la Lazio. Qualcosa vuol dire.
P.S.: Cristiano Ronaldo era poco abituato a perdere finali. Lo scrissi subito: ha sbagliato a scegliere la Juve.

sabato 21 dicembre 2019

Inter-Genoa: 4-0. Lukaku (2), Gagliardini, Esposito (r)

Partita da Lukaku. Che l'ha decisa per davvero, con doppietta, assist e gesto deamicisiano, il rigore ceduto al predestinato Sebastiano Esposito, che lo ha trasformato con grande personalità. Poca cosa questo Genoa, da cui Thiago Motta pretende troppo in fase di palleggio. Mai una palla lunga a cercare Pinamonti, un rischio troppo elevato di fronte al pressing nerazzurro. Lukaku, si diceva, in partite così, contro avversari di piccolo o medio calibro, fa la differenza in serie A. Bella prova, non solo per il gol e il rigore procurato, di Gagliardini.

giovedì 19 dicembre 2019

Il calcio, la difesa e la statura

La statura media cresce. Si mangia di più, si mangia meglio? Fatto sta che la statura media cresce. E con la statura crescono anche i guai alla schiena e alle articolazioni, per la verità. Nel calcio sembra cresciuta più che nella società, perché, spieghiamolo subito, nelle giovanili, con poche eccezioni, si preferisce puntare sui giocatori alti e grossi. Con qualche controindicazione, tuttavia. Perché il calcio è sport con attrezzo, il pallone, che va giocato con i piedi. E più si è alti, meno è facile controllare il pallone in modo appropriato. Si dirà: e allora Ibrahimovic, alto 1,95 m? E, cambiando ruolo Zidane, 1,85 m, ma autentico prestigiatore della pelota? Insomma, ci sono giocatori molto alti anche forniti di notevolissimi mezzi tecnici e capaci di un controllo di palla, che, sulla carta, apparirebbe più difficile. E non c'è più lo stupore che accompagnava Socrates, alto 1,90 m, e virtuoso del colpo di tacco e del gioco di prima. La difficoltà, ad ogni modo resta. Se sei molto alto è più difficile, per leggi fisiche autoevidenti, avere un buon controllo del pallone. A meno di avere il baricentro basso. Sì, perché ci sono brevilinei di alta statura. Ricordate Van Basten? Alto 1,88 m, ma aveva un busto ben più lungo delle gambe. Anche Ibrahimovic è così. Sarebbe un pessimo giocatore di pallacanestro o un pessimo saltatore in alto. Nel calcio, il baricentro basso bilancia una statura fuori norma. In difesa, poi, oggi vediamo titolari quasi tutti granatieri di Sardegna. Per fare un esempio, nell'Italia del 1982, il più alto azzurro era Bergomi, 1,84 m, poi Collovati, 1,83 m, ma anche Scirea, 1,78 m, Gentile 1,80 m, lo stesso Zoff, 1,80 m. Guardate la nazionale di oggi: non c'è un centrale che sia più basso di 1,88 m. I portieri sono tutti più alti e Donnarumma sfiora i 2 m. Epperò, nella marcatura, si difende peggio. Il calcio non è solo aereo, anzi. "Se Dio avesse voluto il gioco aereo, ci avrebbe fatto giocare sulle nuvole", diceva Brian Clough, formidabile e istrionico allenatore del mitico Nottingham Forest, vincitore delle Coppe dei Campioni del 1979 e del 1980. Puntati, i difensori odierni, chiamati a reagire con 90 kg da spostare, faticano moltissimo. Cambiano i tempi di reazione, gli appoggi sul terreno, l'attitudine a scivolare. Insomma, alti, grossi, non sempre efficaci. Con l'eccezione di Van Dijk. Forse, il reclutamento dei calciatori dovrebbe obbedire a canoni meno rigidi.

martedì 17 dicembre 2019

Serie A 2019/20: il punto dopo la 16^ giornata

Frena l'Inter, raggiunta nel recupero a Firenze, vince la Juve, come sempre, contro l'Udinese. La Lazio espugna il campo del Cagliari dopo essere stata a lungo sotto per il gol di Simeone: i biancocelesti, peraltro fuori dalle Coppe, rinforzano la propria candidatura al titolo. Non hanno molte alternative ai titolari, ma gli 11 sono forti sul serio. Vittoria anche per la Roma, che mantiene il quarto posto. Da quando è tornato Corini, il Brescia si è ritrovato: successo casalingo sul Lecce. Continua la crisi del Napoli, sconfitto in casa dal Parma: la sostituzione di Ancelotti con Gattuso non ha dato, per ora, i frutti sperati da De Laurentiis.

lunedì 16 dicembre 2019

Ottavi di Champions: Lione-Juve, Napoli-Barca, Atalanta-Valencia

Sorteggi di Champions League, va bene, gli altri dicono UCL Draws, ma sorteggi di Champions va benissimo. Sorteggio benevolo per la Juve, che pesca il Lione, e tutto sommato abbordabile per la sorprendente Atalanta, che giocherà contro il Valencia. Il Napoli ha l'impegno più arduo, contro il Barcellona. Lo scontro più altisonante è quello tra Real Madrid e Manchester City.


  • Borussia Dortmund - PSG
  • Real Madrid - Manchester City
  • Atalanta - Valencia
  • Atletico Madrid - Liverpool
  • Chelsea - BayernMonaco
  • Lione - Juventus
  • Tottenham - Lipsia
  • Napoli - Barcellona