Elenco blog personale

martedì 7 gennaio 2020

Serie A 2019/20: il punto dopo la 18^ giornata. Si segna come nei primi anni '50

L'Inter espugna il San Paolo dopo più di 22 anni, giocava ancora Bergomi e giocava il primo Ronaldo, nell'Inter corsara di Simoni. Il che basta a segnalare l'importanza del successo che i nerazzurri hanno colto ieri sul campo del Napoli. Ha vinto anche la Juve, contro il Cagliari, con tripletta di Cristiano Ronaldo, che, quando entra in area, è ancora il più efficace attaccante in circolazione. Tiene il passo la Lazio del capocannoniere Immobile, 19 gol, dopo il successo nel recupero sul Brescia di Balotelli. Sarà lotta a tre per il titolo. Perde invece la Roma, sorpresa in casa dalla doppietta di Belotti. Successo esterno del Verona sulla Spal. Il Milan non va oltre il pareggio contro la Samp: l'ingresso di Ibrahimovic non cambia la partita e mi domando perché mai Pioli, allenatore non particolarmente brillante, abbia allenato tante grandi squadre. I gol di giornata sono del Papu Gomez, nel rotondo 5-0 dell'Atalanta contro il Parma, e di Benassi, nel pareggio della Fiorentina a Bologna.
Ultima notazione: la qualità media dei difensori del campionato è bassa. Stesso discorso, ampliando il campo d'indagine, per la qualità media della fase difensiva. Il calcio italiano ha subito un mutamento profondo. Si segna di più e con più facilità. Per carità, niente di inedito. Accadeva anche nei primissimi anni '50. Poi, non era più successo. Fino a qualche stagione fa. Quest'anno, è ragionevole prevedere, almeno quattro o cinque attaccanti chiuderanno a più di 20 gol. Nel 1950 furono addirittura nove, nel 1951 sei, nel 1952 cinque. Ecco, siamo nei paraggi del 1952.

lunedì 6 gennaio 2020

Napoli-Inter: 1-3. Lukaku (2), Milik, Lautaro

L'Inter è costretta a vincere, dopo il facilissimo 4-0 che la Juve ha rifilato al Cagliari più dimesso della stagione. Il Napoli, a propria volta, ha bisogno di punti, per rianimare una classifica ancora ansimante. Due contropiede guidati e conclusi dal mancino di Lukaku, con scivolone di Di Lorenzo nel primo caso e errore di  presa di Meret nel secondo, donano un doppio vantaggio all'Inter. Accorcia Milik su dormita della retroguardia nerazzurra. Nella ripresa, Lautaro, sbaglia Manolas,  porta l'Inter sull'1-3. Questi i fatti essenziali. La sostanza è un'Inter solida, nel duo offensivo, nel gioco, in Bastoni, sempre più a suo agio da titolare. Inter vittoriosa sebbene penalizzata da alcune decisioni arbitrali. Napoli più volenteroso di altre volte, ma tanti, troppi errori.

domenica 5 gennaio 2020

Balotelli 170 gol in carriera

In gol nella sconfitta, sfortunata, contro la Lazio, Mario Balotelli segna il primo gol della serie A del nuovo decennio e raggiunge quota 170 gol in carriera! Poi, mi farete conoscere i nomi di chi abbia fatto meglio di lui tra gli attaccanti italiani. Li conosco, intendiamoci, ma sono pochi. Inversamente proporzionali alle chiacchiere su Balotelli.

giovedì 2 gennaio 2020

Meglio Eriksen di Vidal. Conte, forse, pensa il contrario

Si rinforzerà l'Inter a gennaio? Dovrebbe. Sta facendo bene Conte. Sì, molto bene. In campionato, secondo le attese, tutto sommato. La mancata qualificazione in Champions, invece, è stata deludente, sebbene non sorprendente. Per il centrocampo, si vocifera di Vidal e di Eriksen. Giocatori molto diversi. Preferisco il secondo, ma penso che Conte voglia il primo. In ogni caso, chiunque dei due dovesse arrivare, ammesso che uno dei due poi arrivi davvero, l'Inter ne uscirebbe rinforzata.

Sono 60 anni senza Fausto Coppi

Premetto subito che, fossi stato ragazzo allora, avrei tifato per Bartali e non per Coppi. Per mille ragioni. Premetto anche che considero Bartali, complessivamente, più forte di Coppi, più solido, più continuo, più agonisticamente longevo. Del resto, il confronto tra i due, che molta parte ebbe nell'immaginario collettivo del secondo dopoguerra e ispirò pagine e pagine alle migliori firme del giornalismo europeo, non solo sportivo, fu un confronto piuttosto asimmetrico. Cinque anni di differenza, come ho già ricordato una volta, sono per solito molti nello sport. Si osservi soltanto che Bartali vinse la sua ultima grande corsa a tappe nel 1948, il Tour de France, a 34 anni, soglia biologica fatidica nelle gare ciclistiche di tre settimane. Lo stesso fu per Coppi, vincitore dell'ultimo Giro d'Italia nel 1953, proprio a 34 anni. E con ciò voglio dire che il miglior Coppi, che si vide a far tempo dalla doppietta inedita Giro/Tour del 1949, ebbe come avversario un Bartali che già declinava, pur restando capace di grandi imprese e secondo proprio a Coppi in quelle due magnifiche corse. Diversi, diversissimi, Coppi e Bartali, passista scalatore il primo, scalatore puro, autentico grimpeur il secondo, temperamenti opposti. Premesso tutto questo, Coppi, scomparso tragicamente il 2 gennaio del 1960, esattamente 60 anni fa, è la storia del ciclismo. Possiamo ben dire che il ciclismo è Fausto Coppi, anche Fausto Coppi. Come è stato ed è Gino Bartali e pochi altri grandissimi delle due ruote. La morte precoce ha donato, poi, a Coppi un'aureola leggendaria, i cui contorni erano già stati disegnati dalle sue fughe impossibili, dai suoi trionfi solitari, cui facevano da umano contraltare crisi improvvise, anche di fiducia, annate balorde, il 1950, il 1951, del ciclista più letterario dell'epoca moderna. La sua uscita di scena fu improvvisa e imprevista. Eppure, in un certo senso, tempestiva. L'epoca d'oro del ciclismo si avviava al tramonto. Un tramonto lungo ancora 15, 20 anni, certo, ma il sole si stava abbassando. I mondiali di calcio del 1958, trasmessi in diretta televisiva, avevano segnato il sorpasso del calcio. L'Italia non andava più tutta in bicicletta. Proprio nel 1960 sarebbe stata inaugurata l'Autostrada del Sole. Irrompeva la modernità. Nel costume, nella musica, gli urlatori contro il bel canto melodico, gli elettrodomestici s'installavano nelle case di città, presto i volti arcaici dei ciclisti avrebbero iniziato a stridere con i colori dei nuovi tempi. Coppi salutò la compagnia mentre tutto questo iniziava. Facendosi subito storia. La grande storia del ciclismo.

venerdì 27 dicembre 2019

Il Tottenham di Mourinho quinto in Premier League

In sette partite di Premier League, da quando Mourinho siede sulla sua panchina, il Tottenham ha vinto cinque volte: ieri successo in rimonta sul Brighton. E, nella corta classifica inglese, tanto è bastato per raggiungere il quinto posto in classifica. Né può dimenticarsi la qualificazione del Tottenham agli ottavi di Champions League. Ha ancora molto da dare, e da dire, Mourinho. Il resto è invidia. Il più sciocco e il più inutile dei peccati capitali.

lunedì 23 dicembre 2019

Serie A 2019/20: il punto dopo la 17^ giornata

Sta mostrando fragilità difensive, di fase difensiva, la Juve. Non da poco. Contro la Samp subisce un gol imbarazzante, salvo poi riacciuffare il risultato, pieno alla fine, con Dybala e Cristiano Ronaldo: che vola a segnare un magnifico gol di testa. Anni fa proposi una classifica dei migliori colpitori di testa della storia, situando Cr7 al quarto posto assoluto. Penso che abbia guadagnato, nella mia personale classifica, almeno una o due posizioni: 128 gol di testa, in carriera, sono un'enormità. Detto questo, vince bene l'Inter contro un Genoa troppo ingenuo. Il Milan è travolto, 5-0!, dall'Atalanta. Mentre la Roma passeggia sul campo della Fiorentina, provocando il, tardivo, esonero di Montella e aumentando i rimpianti dell'Inter per il pareggio subito in extremis contro i viola. La Spal batte il Torino meno criticato della storia, perché molta stampa non vuol dispiacere all'editore Cairo. Bello il gol ferrarese di Petagna, che considero sottovalutato. Forte e completo. Il Napoli coglie una vittoria preziosa sul campo del Sassuolo. La Lazio, che ha vinto la Supercoppa italiana contro la Juve, dovrà recuperare la partita con il Verona. Pausa. Si riprenderà dopo Natale e Capodanno.

domenica 22 dicembre 2019

Juve battuta! Supercoppa alla Lazio

Va alla Lazio di Simone Inzaghi la Supercoppa italiana 2019. Battuta la Juve per 3-1, con gol di Luis Alberto, Lulic e Cataldi, contro la sola rete bianconera di Dybala. Due sconfitte su due per la Juve di Sarri contro la Lazio. Qualcosa vuol dire.
P.S.: Cristiano Ronaldo era poco abituato a perdere finali. Lo scrissi subito: ha sbagliato a scegliere la Juve.

sabato 21 dicembre 2019

Inter-Genoa: 4-0. Lukaku (2), Gagliardini, Esposito (r)

Partita da Lukaku. Che l'ha decisa per davvero, con doppietta, assist e gesto deamicisiano, il rigore ceduto al predestinato Sebastiano Esposito, che lo ha trasformato con grande personalità. Poca cosa questo Genoa, da cui Thiago Motta pretende troppo in fase di palleggio. Mai una palla lunga a cercare Pinamonti, un rischio troppo elevato di fronte al pressing nerazzurro. Lukaku, si diceva, in partite così, contro avversari di piccolo o medio calibro, fa la differenza in serie A. Bella prova, non solo per il gol e il rigore procurato, di Gagliardini.

giovedì 19 dicembre 2019

Il calcio, la difesa e la statura

La statura media cresce. Si mangia di più, si mangia meglio? Fatto sta che la statura media cresce. E con la statura crescono anche i guai alla schiena e alle articolazioni, per la verità. Nel calcio sembra cresciuta più che nella società, perché, spieghiamolo subito, nelle giovanili, con poche eccezioni, si preferisce puntare sui giocatori alti e grossi. Con qualche controindicazione, tuttavia. Perché il calcio è sport con attrezzo, il pallone, che va giocato con i piedi. E più si è alti, meno è facile controllare il pallone in modo appropriato. Si dirà: e allora Ibrahimovic, alto 1,95 m? E, cambiando ruolo Zidane, 1,85 m, ma autentico prestigiatore della pelota? Insomma, ci sono giocatori molto alti anche forniti di notevolissimi mezzi tecnici e capaci di un controllo di palla, che, sulla carta, apparirebbe più difficile. E non c'è più lo stupore che accompagnava Socrates, alto 1,90 m, e virtuoso del colpo di tacco e del gioco di prima. La difficoltà, ad ogni modo resta. Se sei molto alto è più difficile, per leggi fisiche autoevidenti, avere un buon controllo del pallone. A meno di avere il baricentro basso. Sì, perché ci sono brevilinei di alta statura. Ricordate Van Basten? Alto 1,88 m, ma aveva un busto ben più lungo delle gambe. Anche Ibrahimovic è così. Sarebbe un pessimo giocatore di pallacanestro o un pessimo saltatore in alto. Nel calcio, il baricentro basso bilancia una statura fuori norma. In difesa, poi, oggi vediamo titolari quasi tutti granatieri di Sardegna. Per fare un esempio, nell'Italia del 1982, il più alto azzurro era Bergomi, 1,84 m, poi Collovati, 1,83 m, ma anche Scirea, 1,78 m, Gentile 1,80 m, lo stesso Zoff, 1,80 m. Guardate la nazionale di oggi: non c'è un centrale che sia più basso di 1,88 m. I portieri sono tutti più alti e Donnarumma sfiora i 2 m. Epperò, nella marcatura, si difende peggio. Il calcio non è solo aereo, anzi. "Se Dio avesse voluto il gioco aereo, ci avrebbe fatto giocare sulle nuvole", diceva Brian Clough, formidabile e istrionico allenatore del mitico Nottingham Forest, vincitore delle Coppe dei Campioni del 1979 e del 1980. Puntati, i difensori odierni, chiamati a reagire con 90 kg da spostare, faticano moltissimo. Cambiano i tempi di reazione, gli appoggi sul terreno, l'attitudine a scivolare. Insomma, alti, grossi, non sempre efficaci. Con l'eccezione di Van Dijk. Forse, il reclutamento dei calciatori dovrebbe obbedire a canoni meno rigidi.

martedì 17 dicembre 2019

Serie A 2019/20: il punto dopo la 16^ giornata

Frena l'Inter, raggiunta nel recupero a Firenze, vince la Juve, come sempre, contro l'Udinese. La Lazio espugna il campo del Cagliari dopo essere stata a lungo sotto per il gol di Simeone: i biancocelesti, peraltro fuori dalle Coppe, rinforzano la propria candidatura al titolo. Non hanno molte alternative ai titolari, ma gli 11 sono forti sul serio. Vittoria anche per la Roma, che mantiene il quarto posto. Da quando è tornato Corini, il Brescia si è ritrovato: successo casalingo sul Lecce. Continua la crisi del Napoli, sconfitto in casa dal Parma: la sostituzione di Ancelotti con Gattuso non ha dato, per ora, i frutti sperati da De Laurentiis.

lunedì 16 dicembre 2019

Ottavi di Champions: Lione-Juve, Napoli-Barca, Atalanta-Valencia

Sorteggi di Champions League, va bene, gli altri dicono UCL Draws, ma sorteggi di Champions va benissimo. Sorteggio benevolo per la Juve, che pesca il Lione, e tutto sommato abbordabile per la sorprendente Atalanta, che giocherà contro il Valencia. Il Napoli ha l'impegno più arduo, contro il Barcellona. Lo scontro più altisonante è quello tra Real Madrid e Manchester City.


  • Borussia Dortmund - PSG
  • Real Madrid - Manchester City
  • Atalanta - Valencia
  • Atletico Madrid - Liverpool
  • Chelsea - BayernMonaco
  • Lione - Juventus
  • Tottenham - Lipsia
  • Napoli - Barcellona


domenica 15 dicembre 2019

Fiorentina-Inter: 1-1. Borja Valero, Vlahovic

Inter presto in vantaggio con un gran gol di Borja Valero: una di quelle giocate che faceva, guarda caso, ai tempi della Fiorentina. Nella ripresa, il subentrato Benassi costringe Handanovic ad una grande parata. Lukaku si divora un gol davanti al portiere, come contro il Barca: aveva almeno avuto il merito di costruirsi l'occasione. Esce Lautaro, ammonito, per Politano. Esordio per Agoumè, che rileva Borja Valero, oggi migliore in campo. Vlahovic nel recupero pareggia. Errore di un irriconoscibile Godin nella metà campo avversaria. Vlahovic s'invola sulla fascia sinistra viola, Skriniar lo accompagna gentilmente nella propria area. Partita gettata via da Conte con i cambi: impatto disastroso di Politano e Godin. Poi, hanno pesato gli errori di Lukaku e Skriniar. Inter raggiunta in cima alla classifica dalla Juve.

sabato 14 dicembre 2019

Gattuso: male la prima. Il Napoli perde con il Parma

Napoli sconfitto in casa dal Parma. Un gol di Gervinho allo scadere sancisce la sconfitta all'esordio di Gattuso. Che magari potrà far meglio di oggi, ma pensavo che non fosse adatto a sostituire Ancelotti. Forse non era un pensiero tanto peregrino. 

giovedì 12 dicembre 2019

Inter-Barca: gli errori di Conte

Eliminazione cocente. Il girone, va premesso, non era facile come quello dell'Atalanta. E l'Inter ha affrontato la partita decisiva senza Sensi e Barella, vale a dire senza la miglior fonte di gioco, il primo, senza il giocatore di maggior temperamento, il secondo. Grave soprattutto l'assenza di Barella, che sa intercettare tutti i palloni vaganti, che è capace di accelerazioni violente, di strappi, come si dice in gergo, che gli permettono di arrivare sempre a contrasto. Brozovic e Vecino, per quanto vogliano pressare, sovente non ci riescono. E diciamo anche che gli errori di Lukaku, tuttavia non sorprendenti per chi ne conosca la carriera, che le statistiche non raccontano fino in fondo, hanno pesato. Però, ci sono stati anche errori di Conte:

  • Conte ha schierato Politano, che, da mesi, si sente ai margini e, quando entra, gioca a testa bassa, sempre per liberare il sinistro, sempre calciando addosso all'avversario, senza eseguire un passaggio. 
  • Conte non ha sostituito Lukaku, a metà del secondo tempo, schierando Esposito assieme a Politano, lo stesso Lukaku e Lautaro, con la conseguenza che Esposito, che ha qualità superiore, è stato costretto a girare lontano dall'area, mendicando palloni che non gli sono arrivati.
  • La difesa a 3, dogma contiano per eccellenza, andava abbandonata almeno nel secondo tempo. E, in ogni caso, Godin fatica a giocarci. E soffre anche Skriniar, a sinistra. A destra lo slovacco rende più. Conte non l'ha ancora capito?

  • La Champions League non è la serie A. Dove, in genere, ma non contro la Juve, con la quale l'Inter ha infatti perso e sofferto, il gioco monocorde di Conte può bastare. In Europa la musica cambia. Le due mezzali, poi, sempre all'inseguimento degli avversari, diventano un lusso. Tanto più quando ci sia Vecino e non Barella, per le ragioni prima dette, e Borja Valero, che dopo un pressing nella metà campo avversaria non ce la fa a rientrare. Diventa così fatale subire il gioco avversario a centrocampo. Che Conte ha ulteriormente sguarnito nei minuti finali contro il Barca. Il gol di Fati si spiega in questo modo, oltre che con l'uscita ritardata di uno Skriniar spaesato, lontanissimo parente del difensore aggressivo e dominante che abbiamo conosciuto.

L'Atalanta agli ottavi di Champions!

Storica qualificazione dell'Atalanta agli ottavi di Champions League: decisivo il successo in trasferta dei bergamaschi sul campo dello Shakhtar Donetsk. Dopo una partenza difficilissima, Gasperini ha saputo guidare i suoi giocatori ad un traguardo difficilissimo, al netto del girone fortunato. D'altra parte, è una squadra davvero europea l'Atalanta, almeno sul piano del ritmo, sempre elevatissimo che tiene durante le partite. E sta giocando da tempo, senza Zapata, che per me è superiore a Lukaku, e Ilicic.

martedì 10 dicembre 2019

Il Napoli esonera Ancelotti! Ecco Gattuso!

Non gli è bastato il cospicuo palmares e neppure il 4-0 appena rifilato al Genk, con qualificazione agli ottavi di Champions League. È arrivato, era nell'aria, l'esonero di Carlo Ancelotti dalla panchina del Napoli. Da tempo aveva perduto il timone di una nave alla deriva, per lo meno in campionato. L'annuncio ufficiale è arrivato con un tweet del Napoli delle 23:38. Non mi convince minimamente la scelta, per ora ufficiosa, del sostituto, però, il sopravvalutato Gattuso.

Il calcio non è il basket. La dittatura degli schemi

Il calcio non è il basket. Si potrebbe cominciare con questa breve, inattaccabile, ricognizione dell'evidenza. Perché ne parlo? Perché la dittatura degli schemi nel calcio è stato mutuata, pressoché integralmente, dalla pallacanestro. Che però non è il calcio:

  • le dimensioni regolamentari di un campo di calcio variano dai 100 a 110 m in lunghezza e dai 64 ai 75 metri in larghezza, almeno in partite internazionali;
  • le dimensioni di un campo di basket sono di 28 metri in lunghezza e di 15 metri in larghezza;
  • il calcio si gioca in 11, con possibilità di 3 sostituzioni, definitive;
  • il basket si gioca in 5, con possibilità di sostituzioni provvisorie non soggette a limitazioni;
  • una partita di calcio dura 90 minuti più recupero, pause ed interruzioni incluse;
  • una partita di basket dura 40 minuti, ma di tempo effettivo, le pause non sono conteggiate;
  • un'azione, nel calcio può durare minuti;
  • un'attacco, nella pallacanestro, è soggetto alla mannaia dei 24 secondi.
Mi limito, per brevità, a rammentare queste notissime distinzioni, che, da sole, dovrebbero spiegare l'irriducibilità del calcio al basket. E viceversa. Risulta intuitivo come, nel basket, gli spazi contenuti, il tempo effettivo, il ridotto numero di giocatori sul campo, la durata prestabilita di un possesso e via seguitando dia spazio agli schemi e alle variazioni di questi molto più del calcio. Come, si potrebbe consultare un qualsivoglia manuale di guerra, è molto più difficile prevedere manovre in campo aperto che non in scontri ravvicinati. Per queste ragioni, ho sempre guardato con sospetto ai predicatori degli schemi esatti nel calcio. Dove le variabili condizionanti sono molte di più e assai meno prevedibili. E, poi, c'è sempre il limite del buon senso, che è la faccia rustica dell'intelligenza. E mi sembra di ricordare che anche Phil Jackson, allenatore sommo e collezionista di titoli Nba abbia scherzato sugli schemi, dicendo che, alle volte, i suoi secondi ne disegnavano di così complessi, volendo dire irrealizzabili, che nemmeno lui li capiva. 



Inter-Barca: 1-2. Inter in Europa League. Troppi errori di Lukaku

Tante polemiche sciocche sulla formazione del Barcellona, già qualificato, che concederà un turno di riposo a Messi e a qualche altro titolare. Tuttavia, giocheranno, tra i blaugrana, Suarez e Griezmann, tanto per fare i nomi di due pesi massimi del calcio mondiale. Del resto, lo scorso anno, contro il Tottenham, mentre l'Inter pareggiava con il Psg, il Barca, sempre il Barca fece la stessa scelta. Venendo alla partita di questa sera, peraltro, nemmeno l'Inter avrà tutti i titolari. E non per scelta. I nerazzurri, con una vittoria, difficile ma possibile, non solo tornerebbero agli ottavi di Champions, come non succede da otto anni, ma ricaverebbero ulteriore fiducia nei propri mezzi, per seguitare la lotta al titolo in Italia. C'è poco da fare: è il crocevia della stagione. La prima grande prova cui è atteso Conte.
La cronaca: Inter inizialmente a disagio contro il fraseggio del Barca.  Soffre molto Borja Valero. Un filtrante, di Griezmann, al 27', sorprende Godin, disturbato da Vidal,   e De Vrij: segna Perez. Il gol subito stordisce i nerazzurri, che si affidano a Lautaro, sempre in anticipo su Umtiti. L'Inter sfiora il gol con Biraghi e lo stesso Lautaro, che sul finire del primo tempo arma il sinistro, poi deviato, di Lukaku che trova il gol del pareggio. Riposo. Al 60' Lukaku sbaglia in modo imbarazzante tirando addosso a Nieto, dopo lancio smarcante di un cresciuto Borja Valero. Pochi minuti dopo, Lukaku sbaglia ancora allungandosi il pallone. Esce Biraghi, entra Lazaro. Brozovic è stanchissimo. Poi giocata di Lautaro su Lenglet, tiro. Palla fuori. Esce D'Ambrosio, entra Politano. Esce anche Borja Valero. Entra Esposito! Fati affoga le speranze di qualificazione dell'Inter con il gol del 2-1 per il Barca. Handanovic posizionato male. L'Inter perde e finisce di nuovo in Europa League. Troppi errori di Lukaku stasera. Ma anche Conte ha le sue colpe. Il pareggio iniziale con lo Slavia Praga e la rimonta subita a Dortmund hanno pesato parecchio. La storia europea di Conte è questa. Speriamo, invece, che confermi la sua bravura in campionato.

lunedì 9 dicembre 2019

Serie A 2019/20: il punto dopo la 15^ giornata. Juve sconfitta dalla Lazio. Che gran giocatore è Luis Alberto!

Arriva sul campo della Lazio la prima sconfitta della Juve di Sarri. Sconfitta molte altre volte, in questa serie A, evitata con fortuna, nei minuti finali. Per di più, la Lazio, che s'inserisce nella lotta per il titolo, è in salute e ha grandi giocatori: su tutti, Luis Alberto, dalla limpida visione di gioco, cui unisce una tecnica sopraffina: lo spagnolo, stranamente poco considerato dalla nazionale di casa sua, alterna una conduzione rapida e lineare a uno o due tocchi a giocate molto ardite e, soprattutto, sempre funzionali alle caratteristiche dei compagni. L'Inter, fermata sul pareggio dalla Roma al Meazza, allunga di un punto in testa alla classifica. Continua la crisi del Napoli, che strappa un solo punto a Udine, nonostante la clausura del ritiro. Pareggia il Cagliari contro il Sassuolo. Il Milan batte il Bologna in trasferta e rifiata. Successo esterno anche per il Brescia, di nuovo affidato a Corini dopo la disastrosa conduzione di Grosso, sul campo della Spal: segna Balotelli. Un gol facile ma decisivo. Il Torino supera 2-1 la Fiorentina. La panchina di Montella traballa. Da quando è tornato a Firenze, ha raccolto davvero pochissimo.