Elenco blog personale

mercoledì 30 ottobre 2019

I 59 anni di Diego Armando Maradona: il re del calcio

Gianni Brera, che aveva una predilezione per i grandi atleti prestati al calcio, rimase talmente ammirato da Diego Armando Maradona, che pure era basso, tarchiato e tracagnotto e perciò lontanissimo dal suo modello di calciatore, da inventare, per lui, l'ossimorico appellativo di divino scorfano. Sì, perché il calcio giocato, anzi dipinto da Maradona, era sul serio metafisico. Altri grandi, alcuni grandissimi, calciatori vi erano stati prima di lui e sarebbero venuti dopo, ma nessuno ha saputo elevare il calcio ai livelli attinti da Maradona. Mai visto un pallone così obbediente come quello calciato da Maradona. La punizione a due in aera contro la Juve di Tacconi è, forse, il manifesto più rappresentativo del sovrano artista argentino: la barriera a due passi, nessuna rincorsa, una carezza al pallone, che si solleva oltre gli avversari, sebbene non ci sia lo spazio. Una traiettoria inspiegabile, che va oltre Newton e le sue leggi. Sembra il paradosso del calabrone, che per la sua morfologia non potrebbe volare, ma non lo sa e allora vola lo stesso. Così quel pallone che Maradona, solo lui avrebbe potuto, spedisce nel set. Meazza era stato formidabile, le grand peintre du football, lo ribattezzarono i francesi, Di Stefano il primo calciatore totale, anzi il secondo, dopo Valentino Mazzola, Pelé un elegantissimo fuoriclasse dal repertorio completo, Cruijff un prodigio di velocità applicata alla tecnica. Ronaldo da Lima era andato oltre Cruijff e le gesta di Cristiano Ronaldo e Messi sono ancora sotto gli occhi di tutti. Eppure Maradona è stato di più. Nessuno, infatti, come lui ha saputo trasformare squadre tutto sommato modeste in compagini capaci di vittorie epocali. L'Argentina campione del mondo del 1986, il Napoli del primo storico scudetto. Il genio calcistico maradoniano moltiplicava, metafisicamente, le energie e le capacità dei compagni di squadra. E rendeva possibile l'impossibile. Per questa ragione è stato il più forte di tutti.

martedì 29 ottobre 2019

Brescia-Inter: 1-2. Lautaro, Lukaku, Skriniar (aut.)

Decima giornata della serie A 2019/20. Alle ore 21:00 l'Inter sfida il Brescia, fuori casa. Nel primo tempo, Brescia coperto e Tonali timido. Lautaro Martinez firma il vantaggio nerazzurro con un tiro dalla distanza, reso imparabile da una deviazione. Nella ripresa, Brescia aggressivo e Inter in difficoltà. Lukaku trova un gran gol, da fuori, nel miglior momento degli avversari. Come detto altre volte, il belga è più forte negli spazi aperti che in area. Il Brescia non molla. Sfiora il gol con Balotelli e lo trova dopo una caparbia percussione di Bisoli: autogol di Skriniar. Brozovic è sparito dal campo. Biraghi prende il posto di Asamoah, mentre Esposito rileva Lukaku. L'Inter vince alla fine, dopo aver sofferto moltissimo. Tardivi i cambi di Conte. La squadra è molto stanca. Urge il rientro di Sensi.

lunedì 28 ottobre 2019

Perché il Milan rischia la B

Potrebbe retrocedere il Milan? Sarebbe la terza volta nella sua storia. Credo che sia stato un errore esonerare Giampaolo, cui potrebbe rimproverarsi soltanto una comunicazione poco brillante.  Almeno aveva un'idea di calcio. Per il resto, è la squadra rossonera ad essere poco attrezzata per questo campionato. Troppi presunti trequartisti, con qualche talento e tanta indisciplina tattica. Nessun vero fuoriclasse. Nessun trascinatore. Per di più, Pioli, che ricordo protagonista all'Inter di un crollo dopo l'inizio incoraggiante, non mi pare minimamente adatto a risollevare un ambiente, quello rossonero, già molto depresso. E veniamo alla domanda iniziale. La risposta, la mia intendo, è sì. E non per maramaldeggiare come potrebbe suggerire il mio tifo per l'Inter di fronte alle difficoltà dei rivali cittadini. Sì, perché il Milan ha molte lacune. Piatek segna con il contagocce e non c'è più Cutrone, che qualche gol lo faceva ed aveva, da solo, una grinta che i giocatori attuali non possiedono tutti assieme. Perché il centrocampo non ha guida: Biglia, ormai, in campo passeggia. Perché la difesa è lenta e svagata. Ma, soprattutto perché il Milan non era partito per salvarsi. La frustrazione delle ambizioni iniziali può appesantire il cammino dei milanisti, che mostrano già molta paura di sbagliare. E la paura di sbagliare è già un principio di errore. In conclusione, allo stato attuale, la retrocessione per il Milan è ancora un'ipotesi, non poi tanto remota, però. E non sarà facile giocare con la paura, con lo spettro, con il ricordo della serie B.

L'epoca d'oro del tennis italiano: Berrettini n. 9, Fognini n. 12 del circuito Atp

Tornano gli anni '70? Sul piano della storia politica, economica e sociale sarebbe tutt'altro che auspicabile, per l'Italia. Da un punto di vista tennistico, invece, è un augurio. E, quasi, una certezza. Dopo Fognini, attualmente n. 12, anche Berrettini viene ammesso in questo 2019 tra i primi dieci giocatori del mondo. Da oggi, è il n. 9 del circuito Atp. Un premio all'alto rendimento stagionale, culminato con la semifinale agli Us Open. Giocherà, come Fognini, a Parigi-Bercy, con vista sul Masters di Londra. Senza dimenticare le prime affermazioni del giovane Sinner. Il tennis italiano non era così competitivo dagli anni '70, quelli di Panatta, Bertolucci e Barazzutti.

Serie A 2019/20: il punto dopo la 9^ giornata


  • Pareggi per Juve, Inter e Napoli. Contro Lecce, Parma e Spal. Delude, più di tutti, il Napoli di Ancelotti, che mi pare destinato, secondo la storia del tecnico emiliano, a far meglio in Europa che in campionato.
  • Corre solo l'Atalanta tra le prime della classe, grazie al fragoroso successo, 7-1, contro l'Udinese di un bravo Okaka. La squadra di Gasperini, così a disagio in Champions League, in serie A se la gioca con tutti. E la provocazione lanciata da Sconcerti sul Corsera, con l'invito a provare a vincere lo scudetto, è tutt'altro che peregrina. Di certo, i bergamaschi, che hanno indovinato l'ingaggio di Muriel, 8 gol in 7 partite, possono confermare il terzo posto della passata stagione.
  • Vince la Roma, contro lo spento Milan di Pioli: sugli scudi Zaniolo, trequartista di enorme talento. Una sorta di Ballack mancino, con meno colpo di testa, ma miglior progressione. 
  • Successo anche per la Lazio sul campo non facile della Fiorentina. Immobile segna ancora e consolida il primato in classifica cannonieri.
  • Da segnalare l'esordio vittorioso di Thiago Motta con il Genoa. Era un professore in campo, mi pare destinato a diventarlo anche sulla panchina.
  • Pareggio tra Torino e Cagliari: i sardi formano, l'ho scritto già molte volte, una squadra molto solida.

domenica 27 ottobre 2019

Basilea 2019: Federer vince il 10^ titolo, il n. 103 Atp

Swiss Indoors, Basilea 2019
Battuto agilmente in due set il promettente australiano De Minaur (6-2, 6-2) e Federer si annette il decimo titolo a Basilea, in quindici il finali, il numero 103 nel circuito Atp: è a -6 dai 109 del primatista Connors. L'asso elvetico del tennis eguaglia, nel torneo di casa, il primato dei 10 successi, già raggiunti sull'erba di Halle. 

sabato 26 ottobre 2019

Inter - Parma: 2-2. Candreva, Karamoh, Gervinho, Lukaku

La difesa a tre mi ripugna concettualmente. Due gol regalati agli avversari, al netto della bella giocata di Karamoh, sono troppi. Specialmente se nati da contropiede dopo il vantaggio iniziale firmato da Candreva con  tiro deviato. Difesa troppo alta e cattive scelte di tempo. Anche di Brozovic. Brutta prova di Bastoni e, sì, anche di uno spaesato Godin. Poi l'Inter viene fuori, attacca, pareggia con Lukaku, comunque legnoso. Le occasioni fioccano, ma difetta la precisione al tiro. Conte sbaglia a togliere Lautaro Martinez. Per Esposito, che oggi sbaglia molto. Resta fortissimo, secondo me, ma stasera l'emozione l'ha soverchiato. Poi entra il peggiore in campo: Politano. Un cumulo di errori imbarazzanti, dettati da un'ansia di protagonismo incompatibile con un gioco di squadra,  che vanificano anche i 7 minuti di recupero. Politano, per conto mio, va mandato via a gennaio! L'Inter pareggia con il Parma 2-2 e resta seconda in classifica. Ad un punto dalla Juventus, che aveva pareggiato contro il Lecce. Occasione sprecata.

venerdì 25 ottobre 2019

Giro d'Italia 2020: il percorso. Quasi 60 km a cronometro

Giro d'Italia 2020 🚲, 9-31 maggio 2020.
Mi piace il nuovo percorso del Giro d'Italia 2020. Mi pare più equilibrato che negli anni passati. Intanto, tornano protagoniste le cronometro, non come nei primi anni '90, quando il Giro scimmiottava il Tour, esagerando nei km contro il tempo. Ce ne saranno tre. E decisiva potrebbe risultare l'ultima di poco più di 16 km, con arrivo finale a Milano. Dovesse tornare quello di due anni fa, il favorito d'obbligo sarebbe Tom Dumoulin. Cinque arrivi in salita e molte tappe vallonate, per fondisti, attaccanti di giornata e finisseur. Partenza dall'Ungheria. Due giorni di riposo il 18 e il 25 maggio.
Ecco le 21 tappe:

  1. Budapest - Budapest 8,6 km⏰
  2. Budapest - Gyor 195 km
  3. Szekesfehervar - Nagykanizsa 204 km
  4. Monreale - Agrigento 136 km
  5. Enna - Etna (Piana Provenzana) 150 km
  6. Catania - Villafranca Tirrena 138 km
  7. Mileto - Camigliatello Silano 223 km
  8. Castrovillari - Brindisi 216 km
  9. Giovinazzo - Vieste 198 km
  10. San Salvo - Tortoreto Lido 212 km
  11. Porto Sant'Elpidio - Rimini 181 km
  12. Cesenatico - Cesenatico 205 km
  13. Cervia - Monselice 190 km
  14. Conegliano - Valdobbiadene 33,7 km⏰
  15. Base aerea Rivolto - Piancavallo 183 km
  16. Udine - San Daniele del Friuli 228 km
  17. Bassano del Grappa - Madonna di Campiglio 202 km
  18. Pinzolo - Laghi di Cancano 209 km
  19. Morbegno - Asti 251 km
  20. Alba - Sestriere 200 km
  21. Cernusco sul Naviglio - Milano 16,5 km⏰

Sagan al Giro d'Italia 2020

Bella notizia per il Giro e bella per lui. Peter Sagan dovrebbe essere al via del Giro d'Italia 2020, presentato ieri. Debutto a 30 anni per l'asso slovacco. Era ora che colmasse questo vuoto agonistico. Nella carriera di un fuoriclasse epocale, come lui, non poteva mancare una partecipazione alla corsa italiana. E non dovrebbe mancare qualche affermazione parziale: Sagan vanta già 116 vittorie da professionista. Ci sono almeno sei o sette tappe alla portata di Sagan nel tracciato del 2020, con annessa speranza di vestire la maglia rosa. Sagan, si sa, è cresciuto agonisticamente in Italia. In Veneto. Tornerà a gareggiarci con ambizione di successi. Cosa che non accadde per Tom Boonen, che si decise a correre il Giro solo nel 2015, due anni prima del congedo, rimanendo all'asciutto di successi di tappa e ritirandosi precocemente. Avrebbe dovuto pensarci prima. Come prima avrebbe dovuto pensarci Saronni, che fu al via del Tour de France solo nel 1987, a 30 anni, quando la parte migliore della sua folgorante carriera era già alle spalle: si ritirò, senza mai poter alzare le braccia sul traguardo. Ecco, nelle carriere spettacolari di Saronni e Boonen si notano le caselle vuote di trionfi, rispettivamente, al Tour e al Giro. Ciò che, verosimilmente, non accadrà a Sagan.

mercoledì 23 ottobre 2019

Inter - Borussia Dortmund: 2-0. Lautaro, Candreva

Champions League
Lancio di De Vrij, stop e tiro in caduta di Lautaro Martinez per il vantaggio dell'Inter contro il Borussia Dortmund. I tedeschi hanno un palleggio pulito, innervato dall'estro di Sancho. E l'Inter chiude in affanno il primo tempo. Nella ripresa, almeno tre occasioni per il Borussia. Nel frattempo un Lukaku di pochissima consistenza lascia il posto a Sebastiano Esposito, classe 2002, che subito incanta con uno stop al volo ad alto coefficiente di difficoltà: ha coraggio e grinta, non solo talento, il giovanotto. A dieci minuti dal termine, lo stesso Esposito si procura anche un rigore, che Lautaro però sbaglia. Si vedeva dal volto troppo contratto. La sua resta una partita enorme. Altrettanto bravo Barella. Uomo ovunque, lucido e reattivo. La partita la chiude Candreva con un bellissimo gol in contropiede. L'Inter sale a 4 punti nel girone.

Champions: tripletta di Sterling e doppiette di Aguero, Icardi, Dybala e Kane

Tanti gol ieri sera e risultati secondo pronostico. Spicca la tripletta firmata da Sterling nel largo successo del Manchester City contro l'Atalanta. Fino a due anni fa, Sterling segnava poco, soprattutto in rapporto con le occasioni che aveva, ora è diventato quasi implacabile sotto porta. Anche con la nazionale. Giocatore notevolissimo, come il compagno di reparto Aguero, due gol ieri per lui, più di 400 in carriera. Importante la doppietta di Dybala nel successo in rimonta della Juve contro la Lokomotiv Mosca e quella di Icardi nel successo del Psg contro il Bruges: i movimenti che Icardi fa in area, le finte di direzione, i tagli sono da accademia. Il suo vero marchio di fabbrica. E doppietta anche per Harry Kane, nel successo del Tottenham, che in Champions cerca di far dimenticare la falsa partenza in Premier League.

lunedì 21 ottobre 2019

Serie A 2019/20: il punto dopo otto giornate. Continua la crisi del Milan


  • Vince sempre di misura la Juve. Che batte 2-1 il Bologna, cui viene negato un clamoroso rigore, per intervento con il braccio di De Ligt, lontano parente del difensore gladiatorio ammirato con la maglia dell'Ajax. Imbarazzante il consenso che la stampa nazionale, con poche eccezioni, accorda ad una decisione arbitrale assurda. Fuori dal coro Sconcerti, questa mattina sul Corsera. 
  • Il Napoli ritrova i gol di Milik, doppietta, per battere il Verona, ma resta il ritardo in classifica. 
  • Vince l'Inter sul campo del Sassuolo, dove aveva negli ultimi anni conosciuto dolorose sconfitte. Il 4-3 finale per i nerazzurri induce qualche dubbio sulla tenuta difensiva della squadra di Conte.
  • Pareggi per la Lazio del capocannoniere Immobile, 9 gol, in rimonta casalinga su un'ottima Atalanta, e la Roma, contro la Sampdoria guidata per la prima volta dal subentrato Ranieri. Merita una citazione Federico Bonazzoli, di cui si diceva un gran bene e che sembrava essersi perso tra troppe squadre cambiate. Il talento c'era e c'è. 
  • Debutta con un pareggio sulla panchina del Milan, Pioli. Che non potrà far meglio di Giampaolo: la rosa è modesta. Prevedibile. I rossoneri vengono acciuffati sul 2-2 nel finale dal Lecce, grazie ad un gran gol mancino di Calderoni.
  • Un gol di Okaka affonda il Toro: la panchina di Mazzarri traballa, ma la sensazione è che Cairo avrebbe potuto e dovuto intervenire diversamente sul mercato. E tanto al netto delle energie sprecate per l'Europa League.
  • Il gol più bello dell'ottava giornata lo segna Nainggolan: splendido tiro al volo nel successo del Cagliari, squadra notevole, sulla Spal.

domenica 20 ottobre 2019

Sassuolo-Inter: 3-4. Lautaro (2), Lukaku (2)

L'Inter affronta il Sassuolo in trasferta. Al netto del gol subìto dal solito Berardi, che contro l'Inter esprime sempre il meglio delle sue possibilità, goffo comunque il tuffo di Handanovic, l'Inter gioca benino e sale 4-1. Doppietta per Lautaro Martinez e Lukaku. Un rigore a testa. Accorcia Djuricic. Solo che poi l'Inter di gol ne prende un altro e soffre. Più del dovuto. Grave l'assenza di Sensi. L'unico nel centrocampo nerazzurro ad avere un'alta idea del gioco. E mantengo inalterate le mie perplessità sulla difesa a tre.

mercoledì 16 ottobre 2019

Cosa c'entra Mancini con Pozzo?

Nove vittorie consecutive alla guida della nazionale italiana. Per Mancini, dopo il successo di ieri sera contro il tremendo Liechtenstein, come, 80 anni fa, per Vittorio Pozzo. Di questo, incredibile dictu, si è scritto e parlato in queste ore. Si può? Mancini, per carità, ha chiarito che di Pozzo gli interessano altri record, come i due mondiali e le Olimpiadi. Però, sotto sotto, è contento, avendo di sé un'opinione notevole. Mi ripeto: Mancini è stato un calciatore molto forte e complessivamente sottovalutato, per contro è un allenatore solo discreto e tanto sopravvalutato quanto benvoluto, dalla sorte e dalla stampa. Il suo curriculum europeo con squadre di club è modestissimo. Quanto alla nazionale italiana, vedremo cosa saprà fare. Ricordiamolo, però, che le 9 vittorie consecutive di Pozzo passarono per il mondiale di Francia del 1938, vinto, quello di Meazza capitano e grand peintre du football, come furono costretti a riconoscere i francesi. Altro che il girone di qualificazione ad un Europeo, quello del 2020, a 24 squadre!

martedì 15 ottobre 2019

Tour de France 2020: il percorso.

Le Tour de France 2020 🚲
Si comincerà una settimana prima del solito, per via delle Olimpiadi di Tokyo. Si partirà da Nizza, come non succedeva dal 1981, il 27 giugno. Arrivo previsto a Parigi, il 19 luglio 2020. Prima i Pirenei, poi le Alpi. La tappa regina della Grande Boucle sarà la diciassettesima con arrivo sul durissimo Col de la Loze. Penultima prova a cronometro: 36 km per lo più in salita. Tour per scalatori e percorso inedito. Presto per fare pronostici. Mi sbilancio lo stesso: sarà sfida tra Bernal e Thibaut Pinot.

Le tappe:

  1. Nizza - Nizza 156 km
  2. Nizza - Nizza 187 km
  3. Nizza - Sisteron 198 km
  4. Sisteron - Orcieres-Merlette 157 km
  5. Gap-Privas 183 km
  6. Le Teil - Mont Aigouval 191 km
  7. Millau - Lavaur 168 km
  8. Cazeres -sur- Garonne - Loudenvielle 140 km
  9. Pau - Laruns 154 km
  10. Le Chateau d'Oleron - Saint-Martin-de-Re 170 km
  11. Chatelaillon-Plage - Poitiers 167 km
  12. Chauvigny - Sarran 218 km
  13. Chatel-Guyon - Puy-Mary 191 km
  14. Clermont-Ferrand - Lyon 197 km
  15. Lyon - Grand Colombier 175 km
  16. La Tour-du-Pin - Villard-de-Lans 164 km
  17. Grenoble - Col de la Loze 168 km
  18. Meribel - La-Roche-sur-Foron 168 km
  19. Bourge-en-Bresse - Champagnole 160 km
  20. Lule - La Planche des belles filles 36 km
  21. Mantes-la-Jolie - Parigi 122 km
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Arco di Trionfo, Parigi

Harry Kane, 28 gol con l'Inghilterra, insegue Rooney, 53

Deve fare ancora molta strada, ma Harry Kane, 26 anni e 28 gol con l'Inghilterra dopo 43 partite, ha già messo nel mirino il primatista Rooney, 53 gol in 120 partite con la nazionale inglese. Nelle ultime quattro gare, compreso quello di ieri sera sul campo della Bulgaria, il centravanti del Tottenham ha segnato la bellezza di sei reti.

Moise Kean sopravvalutato

Nove partite con l'Everton. Nessun gol. Moise Kean che la cortigiana stampa nazionale ha cercato di presentare come un nuovo fenomeno del calcio mondiale sta vivendo un periodo di difficile ambientamento in Inghilterra. Né, ultimamente, ha fatto meglio con la nazionale under 21. Sopravvalutato? Sì e parecchio. Quando giocava nella Juve, ogni mezza giocata, ogni tiro deviato, diventava segno e predizione di una grande carriera! Chissà perché? Per carità, non dico che non abbia delle qualità, ma è, tutto sommato, un giocatore ordinario. Era evidente anche un anno fa. Oggi, a quanto pare, di più.

lunedì 14 ottobre 2019

La stagione ciclistica 2019: in atto un ricambio generazionale

La stagione ciclistica 2019 si avvia alla conclusione: dopo il successo di Mollema al Giro di Lombardia e il bis di Wallays alla Parigi-Tours, resta poco altro. Mi pare che sia in atto un ricambio generazionale. Il colombiano Egan Bernal vincitore del Giro della Svizzera e, soprattutto, del Tour de France, si avvia a diventare il dominatore delle corse a tappe del prossimo decennio. Invecchiato Froome, che dovrà riprendersi da un grave infortunio, invecchiato Nibali, gli unici due in attività capaci di vincere tutte le tre grandi corse a tappe, l'avversario più solido di Bernal è Tom Dumoulin, che ha avuto nel 2019 il suo annus horribilisMa, l'olandese, forte in salita e sul passo, specialista massimo contro il tempo, nel prossimo lustro avrà ancora da dire la sua. Anno difficile anche per Thibaut Pinot, mai così vicino alla vittoria del Tour de France, che ha ammirato la prova di Alaphilippe, già vincitore della Milano-Sanremo e tanto altro in linea, che ha tenuto a lungo la maglia gialla, sovvertendo tutti i pronostici. Poi, c'è la Slovenia, nuova nazione del ciclismo. Con Roglic, vincitore della Vuelta, terzo al Giro d'Italia, e dominatore delle brevi corse a tappe, dalla Tirreno-Adriatico al Giro di Romandia. E con Pogacar, quinto alla Vuelta, che s'intuisce predestinato ad una grande carriera. Nelle corse di un giorno, è esploso il figlio d'arte Mathieu Van der Poel, che ha da migliorare in sagacia tattica, visto come è crollato nel finale del mondiale inglese, vinto dal danese Pedersen. Una citazione a parte merita il belga Evenepoel, 19 anni, trionfatore a San Sebastian, uno che va forte dappertutto. E che potrebbe vincere tutto. L'Italia non se la passa male. Viviani è forse il miglior velocista in circolazione. Bettiol, trionfatore al Giro delle Fiandre, può ripetersi. Trentin resta un corridore molto affidabile per le gare di un giorno. Moscon deve ancora trovare una dimensione esatta, ma ha talento vero. Da verificare anche nelle corse a tappe.

sabato 12 ottobre 2019

Giro di Lombardia 2019: vince Mollema

Giro di Lombardia 2019
Ultima classica monumento della stagione 2019. Vince con un grande assolo l'olandese Mollema. Roglic, favorito alla vigilia, chiude solo settimo. Sul podio Valverde e Bernal, sorpresi come gli altri favoriti dall'attacco di Mollema. Forte il rimpianto per Valverde al cui incredibile palmares continua a mancare il  Lombardia.

giovedì 10 ottobre 2019

Shanghai Masters: Fognini e Berrettini ai quarti

Fognini-Kachanov 6-3,7-5
Berrettini - Bautista Agut 7-6, 6-4
Battuto Khachanov in due set: 6-3-, 7-5. Fabio Fognini si issa ai quarti di finale del Masters 1000 di Shanghai. Ai quarti del torneo cinese lo segue anche Berrettini, che batte Bautista Agut per 7-6, 6-4. Il tennis italiano maschile vive un grande momento, già certificato dalla presenza di 8 italiani tra i primi 100 della classifica Atp, guidati proprio da Fognini e Berrettini, attualmente ai numeri 12 e 13: entrambi sono in corsa per partecipare alle Atp Finals 2019.
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Fabio Fognini