Elenco blog personale

mercoledì 16 maggio 2018

Storia dei mondiali di calcio: Teofilo Cubillas, l'asso del Perù

Uno dei tiri più potenti e precisi mai ammirati sui campi calcio, aveva Teofilo Cubillas, asso del Perù che impressionò ai mondiali messicani del 1970. Cubillas segnò cinque gol in quella manifestazione, per ripetersi, con altre cinque reti, ai mondiali argentini del 1978. Fu tra i migliori giocatori del mondo di quella decade, un fantasista di centrocampo, che le cronache del tempo esaltavano per la sagacia tattica, quasi superiore all'enorme bagaglio tecnico. Comandava il gioco offensivo, senza troppo concedere alla platea. Dribbling e finte ma senza eccessi, mai un tocco di più, la giocata sensazionale sempre annodata alle esigenze della partita. Poi quel tiro, eseguito quasi da fermo. Conclusioni tremende e millimetriche. La squadra della sua carriera fu l'Alianza Lima, ma portò il suo calcio anche in Europa, prima al Basilea, poi al Porto, dove segnò a ripetizione, prima di rientrare in patria. Dieci gol ai mondiali, si diceva. Ecco la sua prodezza, su punizione, contro la Scozia, ad Argentina 1978.

Giro d'Italia 2018: bis di Simon Yates a Osimo

Giro d'Italia 2018, undicesima tappa, dall'Umbria alle Marche, da Assisi ad Osimo, per 156 km. Tappa non lunga, il che dovrebbe avvantaggiare la maglia rosa Simon Yates, ma appenninica. E, quindi, dura per definizione. Con muri nel finale, prima a Filottrano, e poi sul traguardo di Osimo. Vince proprio Simon Yates, con leggero distacco, secondo Tom Dumoulin, terzo Formolo. Corre con audacia o con sventatezza Yates? Impossibile dirlo adesso. Certo è che sta benissimo.

martedì 15 maggio 2018

A Gualdo Tadino vince Matej Mohoric. Crolla Esteban Chaves

Ci prova due volte. Alla fine, sul traguardo di Gualdo Tadino, vince la decima tappa, partita da Penne, lo sloveno Matj Mohoric. Il tutto nel giorno in cui Esteban Chaves esce di classifica e Simon Yates va a caccia di abbuoni nei traguardi volanti, più per puntellare il suo morale che la classifica generale del Giro d'Italia 2018, che pure il corridore inglese guida. Davvero inaspettata la crisi occorsa a Chaves. Che ha perso di più 25 minuti in una tappa non difficile. Si parla di allergia e mal di gola per il colombiano. Del resto, sono le insidie tipiche del Giro: il polline ed il tempo ondivago di primavera. Domani, tappa appenninica da Assisi ad Osimo. Ultimi 5 km parecchio impegnativi tra muri e pavé nostrano.

lunedì 14 maggio 2018

Russia 2018. Harry Kane capocannoniere dei mondiali?

Negli ultimi tre anni in Premier League: 25, 29 e 30 gol. Solo che stavolta, dopo due titoli consecutivi di capocannoniere, la palma del miglior goleador è andata a Salah, 32 reti con il Liverpool. Cionondimeno, Harry Kane, centravanti del Tottenham e della nazionale inglese, si è confermato cannoniere di razza. Ai prossimi mondiali di Russia 2018, Kane è tra i più seri candidati alla conquista del titolo di capocannoniere.

Serie A 2017/18: il punto dopo la 37^ giornata. La farsa continua

Una giornata, la trentasettesima della serie A 2017/18, davvero imbarazzante. Squadre sfinite che tornano a nuova vita agonistica e vincono. In trasferta. Cagliari, Chievo, Udinese. E così finisce che le due pericolanti capaci del miglior calcio, Crotone di Zenga e Spal, debbano giocarsi la salvezza. Soprattutto, il Crotone, ora terzultimo, che pure ferma la Lazio sul pareggio in casa. Riaccendendo le speranze di qualificarsi alla Champions dell'Inter. Sconfitta in modo patetico da un Sassuolo, ma guarda un poco!, assai motivato. Spalletti o va in Champions o va a casa, però. Perché l'Inter ha dissipato troppi punti in quei tre mesi invernali di crisi più psicologica che tecnica. La squadra ha delle lacune, per carità, ma troppe partite sbagliate non possono che mettersi in conto all'allenatore. Alla fine, conterà l'ultima partita. Vincesse all'Olimpico, Inter promossa, e Spalletti pure. In caso contrario, stagione insufficiente. Vince lo scudetto la Juve: ma senza gli errori arbitrali nella partita contro l'Inter, resto convinto che lo scudetto sarebbe andato al Napoli, che ieri, battendo la Samp, ha fatto il proprio record di punti.

domenica 13 maggio 2018

Simon Yates vince in rosa sul Gran Sasso

È davvero in forma Simon Yates, peraltro scortato, e non è circostanza da poco, dal compagno di squadra Esteban Chaves. Che va altrettanto forte. Batte, sul Gran Sasso, Thibaut Pinot, con addosso la maglia rosa ed il peso del pronostico. Il tutto, nella giornata nera di Froome. Certo, per vincerlo, questo Giro d'Italia 2018, Simon Yates e Thibaut Pinot dovranno attaccare più a fondo in salita. Avendo Tom Dumoulin dalla sua la cronometro.

sabato 12 maggio 2018

Inter-Sassuolo 1-2: Icardi sbaglia tutto

Dal Sassuolo al Sassuolo passando per il derby di ritorno. Me ne frego dei 28 gol, Immobile, dico Immobile, ne ha segnati 29!, tanto per chiarire il livello di questa serie A, Icardi ha le sue colpe in questa stagione. Cancelo non sa difendere. E non è un regista laterale. Quello era Beckham. Handanovic è il peggior portiere della storia dell'Inter. Come si possa aver perso ancora contro il Sassuolo resta un mistero. 

A Montevergine di Mercogliano vince Carapaz, secondo Formolo, terzo Thibaut Pinot

Prima vittoria di un ecuadoriano sulle strade del Giro. Carapaz è primo a Montevergine di Mercogliano, arrivo dell'ottava tappa del Giro d'Italia 2018. Arriva da solo, precedendo il gruppo del migliori, regolato da Formolo e da Thibaut Pinot. La pioggia, oggi, ha parecchio condizionato la corsa. Simon  Yates resta in maglia rosa.

venerdì 11 maggio 2018

Thiem batte Nadal a Madrid. Federer di nuovo n. 1

Finalmente un avversario, tecnicamente  ed agonisticamente valido, e Nadal perde sulla terra rossa. Ai quarti di finale del torneo di Madrid, vince in due set l'austriaco Thiem. Federer, lunedì, sarà, per la quinta volta in carriera, il numero uno Atp. Sebbene abbia deciso di disertare, come lo scorso anno, tutta la stagione sul rosso.

Praia a Mare: Sam Bennet batte Viviani

Sfugge il tris a Viviani sul traguardo di Praia a Mare, dove si conclude la settima tappa del Giro d'Italia 2018. Lo precede, nella prevedibile volata di giornata, l'irlandese Sam Bennet, al primo successo sulle strade del Giro. Domani, arrivo a Montevergine di Mercogliano: come starà Froome? Simon Yates, in maglia rosa, potrebbe attaccare.

giovedì 10 maggio 2018

Giro d'Italia 2018: sull'Etna vince Chaves, Simon Yates maglia rosa

Oggi, sesta tappa del Giro d'Italia 2018, Caltanissetta-Etna, 169 km e salita sul vulcano di 15 km, con i primi dieci caratterizzati da aspre pendenze. Froome continua a pedalare con fatica. Il Giro è ancora lungo, ma il britannico è lontano dalla forma migliore. Ha vinto Chaves, mentre la maglia rosa è finita a Simon Yates, gemello di Adam. I due saranno dei riferimenti nelle grandi corse a tappe per i prossimi anni. Ho visto meglio Pozzovivo e Thibaut Pinot. Il francese, insieme a Tom Dumoulin, ora terzo a 16", resta il mio favorito per il successo finale. Simon Yates, che, peraltro, è compagno di squadra di Esteban Chaves, non so se sia già pronto per vincere il Giro. Però, va forte dappertutto. Preciso: a cronometro non brilla, ma si difende. Più del gemello,  perlomeno.

mercoledì 9 maggio 2018

Giro d'Italia 2018: a Santa Ninfa vince Enrico Battaglin, secondo Visconti

Quinta tappa del Giro d'Italia 2018, ancora in terra siciliana, da Agrigento a Santa Ninfa, in provincia di Trapani, 475 m sul livello del mare. Movimenta la corsa una fuga di quattro corridori, che scappano via dal principio. Quando mancano 22 km all'arrivo, Vendrame si avvantaggia sui tre compagni di fuga, mentre il plotone comincia ad aumentare l'andatura. Il gruppo torna compatto a pochi chilometri da Santa Ninfa. Perde contatto Miguel Angel Lopez. Pozzovivo resta allo scoperto a 1,8 km dalla vetta. I grandi si studiano. Scatta Ulissi in vista del triangolo rosso. Lo segue Pozzovivo. Vince Enrico Battaglin, alla terza affermazione in carriera sulle strade del Giro, secondo Giovanni Visconti. Domani, si sale sull'Etna. E si capirà, se non altro, chi, il Giro, non potrà vincerlo. Capitolo Froome: o è un grande attore o domani perderà almeno un minuto.

Storia dei mondiali di calcio: Clodoaldo del Brasile '70. Il ritratto dei grandi campioni (22^ puntata)

Giocava nel Brasile più forte di sempre, quello che si aggiudicò definitivamente la Coppa Rimet, nome originario dei mondiali di calcio, nel 1970, battendo 4-1 l'Italia di Valcareggi in finale. Una squadra formidabile, capitanata dal terzino destro Carlos Alberto e che schierava, contemporaneamente, alla faccia degli alchimisti della tattica, del pressing e del fuorigioco e del gruppo, che poi sarebbero venuti, i migliori 5 numeri 10 brasiliani del tempo. L'inarrivabile Pelé, Tostao, Jarzinho, Gerson e Rivelino. Pelé interpretò se stesso. Gli altri si adattarono. Jarzinho da ala destra, Rivelino da ala sinistra, Tostao da centravanti, Gerson da mezzala. Eppure, in campo, comandava Clodoaldo. Il regista basso si direbbe oggi, il volante, appena ventunenne. Un prodigio di tecnica e di corsa, di visione del gioco e di carisma. Quel Brasile, che Zagallo aveva voluto a dispetto di tutte le regole più banali sui ruoli e la complementarietà, si reggeva sulla sapienza strategica, prima, e tattica, poi, di Clodoaldo. Così giovani, in mezzo al campo, solo due altri giocatori sono stati determinanti, nella diversità da Clodoaldo. Duncan Edwards, l'asso del Manchester United precocemente scomparso nella tragedia di Monaco di Baviera, ed il Bernd Schuster, che, con l'allora Germania Ovest, incantò agli Europei d'Italia del 1980. (1^ puntata2^ puntata3^ puntata4^ puntata5^ puntata, 6^ puntata7^ puntata8^ puntata9^ puntata10^ puntata11^ puntata12^ puntata13^ puntata14^ puntata15^ puntata16^ puntata17^ puntata18^ puntata19^ puntata20^ puntata, 21^ puntata)
Brasile-Italia, finale dei campionati del
mondo del 1970 in Messico

martedì 8 maggio 2018

Giro d'Italia 2018: Tim Wellens vince a Caltagirone

Giro d'Italia 2018, quarta tappa da Catania a Caltagirone. Arrivo spettacolare e molto più duro di quanto avessi creduto. Vince Tim Wellens su Woods ed Enrico Battaglin. In ombra i grandi della generale. Si fa vedere solo Pozzovivo a 300 m dal traguardo. Dennis conserva la maglia rosa. Da segnalare la bella prova di Davide Formolo, decimo al Giro dello scorso anno, giunto quarto al traguardo di Caltagirone. Potrebbe essere alla svolta della carriera. Questo Giro, comunque, si preannuncia durissimo. Froome, arrivato a 21" dal vincitore di giornata, mi è parso in difficoltà. E non so dire se si dipenda soltanto dai postumi della caduta in Israele. Anche Aru non brillante.

Mondiali di calcio: i grandi che non li hanno giocati o li hanno giocati male

Si tratta della massima competizione calcistica. Eppure, i mondiali di calcio, dal 1930 ad oggi, per mille ragioni, sono stati mancati da alcuni grandissimi calciatori. Altri, pur titolari di una reputazione calcistica di primissimo ordine, hanno steccato proprio lì, sul palco pallonaro più solenne. Eccone due brevi liste.

Mai ai mondiali:

1. Alfredo Di Stefano.

Alfredo Di Stefano, argentino, classe 1926, era già un fenomeno negli anni '40. Nel River Plate della mitica maquina. Epperò i mondiali del 1946 non ci furono. Nel 1950, quando, scomparso tragicamente Valentino Mazzola, contendeva a Puskas il titolo di miglior giocatore del mondo, l'Argentina si rifiutò di partecipare ai mondiali brasiliani. Emigrò. Saltò i mondiali svizzeri del 1954, approdò al Real Madrid, che, più di tutti, contribuì a rendere la squadra di club migliore di sempre, divenne cittadino spagnolo. Ma, la Spagna, come l'Italia, mancò la qualificazione a Svezia '58. Nel 1962, un infortunio gli tolse i mondiali cileni. Da molti considerato il miglior giocatore di sempre, Di Stefano finì la carriera senza giocare un mondiale.

2. Valentino Mazzola.

Valentino Mazzola, mitico capitano del Grande Torino, avrebbe già fatto faville, si fossero mai giocati, ai mondiali del '42. Ma, la guerra li impedì. Stesso discorso, a guerra ormai finita, per quelli del '46. Ai tempi Mazzola, assieme a Pedernera del River Plate, era il numero uno al mondo. A quelli del '50 il destino non lo fece arrivare.

3. Laszlo Kubala.

Lazslo Kubala cambiò tre nazionalità nella sua carriera. Cecoslavacco, ungherese, spagnolo riuscì ad essere. Colonna del Barcellona. Centrocampista totale, un fisico da pugile innestato su piedi d'artista. La Spagna mancò le qualificazioni sia nel 1954 sia nel 1958. I mondiali di calcio persero le prestazioni di un mito.

4. George Best.

Il quinto Beatle, il più talentuoso asso d'oltremanica, la leggenda del Manchester United, il re del dribbling e della dolce vita, George Best, nacque nordirlandese. E non un giocò un solo mondiale. Un'ingiustizia sportiva enorme.

Ryan Giggs.

L'ala sinistra del Manchester United di Alex Ferguson. La tecnica, il tiro, la corsa. Ryan Giggs ha pagato la scelta di giocare con il Galles. Che pure partecipò ai mondiali del 1958. Avrebbe potuto giocare con l'Inghilterra. Che, con lui in campo, forse avrebbe vinto un altro titolo dopo quello del 1966. Andò diversamente.

I giocatori che fallirono ai mondiali:

1. Marco Van Basten.

Ad Italia '90, fu l'ombra del campione che pure era, dopo aver impressionato agli europei di due anni prima. Marco Van Basten rimase a secco. Olanda fuori agli ottavi. Nel 1994, un terribile infortunio, che poi avrebbe posto fine alla sua carriera, lo tenne fuori dai giochi.

2. Zlatan Ibrahimovic.

Ai mondiali del 2006, rimase a secco con la Svezia. Non si qualificò ai mondiali successivi del 2010 e del 2014. non giocherà a Russia 2018.



lunedì 7 maggio 2018

L'Inter potrebbe riprendere Balotelli

Si libera a parametro zero. Partiamo da qui. Alle radici di quello che potrebbe essere un vero affare per molte squadre. Balotelli, a giugno, sarà svincolato. Ed un centravanti, duttile e forte e tecnico, come lui, potrebbe migliorare qualunque organico. Al Nizza si è ritrovato. Più di 40 gol in due stagioni, 24 in quella che sta per terminare, 16 in Ligue 1: strepitoso quello segnato ieri contro il Marsiglia. Si vocifera anche di un suo ritorno all'Inter. E tanti tifosi nerazzurri si dichiarano contrari. Io, no. Balotelli ha un talento autentico, da tempo conduce vita tranquilla e ritirata e, come ho sempre sostenuto, ha ancora voglia di grande calcio. Sì, fossi nella dirigenza dell'Inter, lo riprenderei. E dovrebbe, poiché lo merita, anche tornare in nazionale.

Giro d'Italia 2018: 4^ tappa Catania-Caltagirone. I favoriti

Domani, dopo il riposo odierno dedicato al trasferimento da Israele alla Sicilia, riprenderà il Giro d'Italia 2018. Con una tappa, la quarta, piuttosto impegnativa, per lunghezza, 198 km, caldo atteso sulle strade, percorso vallonato e finale con uno strappo di 1 km a pendenze superiori al 10%. Difficile che una fuga possa arrivare al traguardo. Difficile che i grandi del gruppo possano nascondersi. Il Thibaut Pinot, ammirato al Tour of the Alps, sarebbe il naturale favorito. Ma, anche Pozzovivo potrebbe dire la sua. Da non escludere, però, azioni da finisseur di corridori come Visconti.

Serie A 2017/18: il punto dopo la 36^ giornata. Campionato farsesco

La Juve vincerà il settimo scudetto. Ma, a stento potrà festeggiarlo. Ha vinto le due ultime partite senza merito, grazie a decisioni arbitrali clamorosamente sbagliate. Pjanic non espulso contro l'Inter, Cuadrado non espulso contro l'Inter, Rugani non espulso contro il Bologna e mi limito a ricordare gli episodi più salienti. No, questo campionato non è più di una farsa. Il Napoli si è perso, pareggiando ieri contro il Torino, dopo la sconfitta a Firenze. Ma, insomma, posso capire il contraccolpo psicologico ricevuto. La Roma, vittoriosa a Cagliari, è quasi in Champions. Il quarto posto sarà affare tra Inter, che ha strapazzato l'Udinese, e Lazio, fermata sul pari dall'Atalanta. Si salva, e mi dispiace, il Sassuolo, battendo la Sampdoria. Milan, Atalanta e Fiorentina si giocano l'Europa League. Il Cagliari è seriamente candidato alla retrocessione, ma rischiano anche Udinese, Crotone, Chievo e Spal. Gradirei la retrocessione dell'Udinese.

domenica 6 maggio 2018