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martedì 11 maggio 2021

Sestola vince Dombrowski. De Marchi maglia rosa

Quarta tappa del Giro d'Italia 2021, da Piacenza a Sestola. Tappa appenninica e primo arrivo in salita, destinato a chiarire le reali ambizioni di vittoria dei favoriti della vigilia. Molta attesa per quanto saprà fare l'asso belga Remco Evenepoel

La cronaca.

Va via una fuga di 25 corridori e il gruppo lascia fare un poco perché fa freddo e piove - e farà freddo e pioverà per tutta la tappa - un poco perché, nella fuga, sono rappresentate moltissime squadre. Restano in avanscoperta l'estone Taaramae e il danese Juul Jensen. Ma, cedono lungo l'ascesa finale. Risalgono la china De Marchi e Dombrowski, che si avvantaggia. Dietro, nel gruppo dei migliori, prima scatta Ciccone, poi c'è un grande allungo di Landa, che riprende subito Ciccone. Bernal, Hugh John Carty e Vlasov si riportano su Landa e Ciccone. Nibali, invece, cede. Anche Evenepoel resta indietro, tanto più che dopo il Gpm, la strada scende e ci sta che non voglia prendere rischi. Secondo De Marchi, che veste la maglia rosa. A quasi 35 anni, è la soddisfazione maggiore della carriera.

venerdì 23 ottobre 2020

La pioggia sul Giro: ad Asti vince Cerny

Diciannovesima tappa del Giro d'Italia 2020 da Morbegno ad Asti: 258 km di pianura. Ultima occasione per i velocisti del gruppo. 

*Pioggia battente e freddo pungente. Protestano corridori e direttori sportivi. Andatura da passeggiata domenicale per una decina di km, poi i corridori si fermano e salgono sugli autobus delle rispettive squadre. La tappa viene accorciata. Dovrebbe partire da Como alle 12:30, abbreviata di circa 80 km.

* Clima ancora ostile alla corsa. Ora si pensa di far partire la tappa da Vigevano alle 14:00.

* Cambia ancora il programma. Vigevano dovrebbe restare come traguardo volante e la tappa partire da Abbiategrasso, verso le 13.30 o le 13:45.

Il gruppo sceglie, per un giorno, di mutare il Giro d'Italia in Gita d'Italia: va via una fuga, perché nessuno, a parte i fuggitivi, ha voglia di far fatica, nemmeno per 130 km, distanza da dilettanti, in pianura. Piove, è vero, fa discretamente freddo, anche. Ma, lo spettacolo non è bello. E i corridori non fanno una gran figura. Il loro è stato un mezzo ammutinamento. Però, al posto degli organizzatori, avrei, d'iniziativa, già prima di oggi, abbreviato la tappa, non di 120, come poi è stato, ma di una cinquantina di km sì. Tornando alla corsa, tra gli attaccanti di giornata, si avvantaggia Josef Cerny e vince.

domenica 29 settembre 2019

Yorkshire 2019: Pedersen campione del mondo, Trentin secondo

Yorkshire 2019. Harrogate.
Corsa resa durissima dalla pioggia incessante. Autunno inglese! Tra i favoriti, fuori presto dai giochi il campione uscente Valverde, tiratissimo dopo la Vuelta. Sfortunato invece Gilbert, di fatto estromesso da una caduta. Stesso discorso per il giovane Evenepoel. A 53 km dal traguardo, si ritira anche Lutsenko, che aveva molto impressionato sulle nostre strade. È una corsa ad eliminazione. A 45 km dall'arrivo, Moscon esce a caccia dei due fuggitivi Pedersen e Küng. A 33 km dal traguardo scatta Van der Poel, subito seguito da Matteo Trentin. Restano in cinque davanti. L'Italia ha Moscon e il capitano Trentin. All'inizio dell'ultimo giro, si stacca Van der Poel: freddo? Fame? Inesperienza? Crolla letteralmente l'asso olandese. Moscon si stacca sul penultimo strappo. Restano in tre: Trentin, Pedersen e Küng. Ultimo chilometro. Strappo finale. Vince Pedersen, Trentin secondo. Bravo. Ma avrebbe potuto vincere. C'è delusione per l'occasione sfumata. Ma, questo è il ciclismo. Ad altri campioni, oggi, è andata decisamente peggio. Per il resto, Küng terzo, Moscon quarto, Sagan quinto.

lunedì 12 novembre 2018

Serie A 2018/19: il punto dopo la 12^ giornata. Frena l'Inter

Dodicesima giornata aperta dal pareggio tra Frosinone e Fiorentina: meraviglioso il secondo gol in serie A di Pinamonti, scuola Inter, predestinato ad una grandissima carriera. A proposito di Inter, brutta sconfitta sul campo tradizionalmente difficile dell'Atalanta. Stanchezza a parte, Spalletti ha le sue colpe. Vince la Roma contro una Sampdoria dimessa: importante, in prospettiva, il gol del talentuoso Schick. Pareggia la Lazio, sul campo del Sassuolo: Milinkovic-Savic è l'ombra del giocatore ammirato lo scorso anno. Importantissima vittoria, sotto la pioggia, da parte del Napoli di Ancelotti. Rimonta ai danni del Genoa. Il Napoli resta in scia della Juve, che, al netto delle solite sviste arbitrali, ha ragione di un Milan modesto, nel quale viene espulso Higuain. Che sbaglia l'ennesimo rigore di una carriera davvero difficile dal dischetto. Dovrebbe lasciar tirare qualcun altro.

giovedì 22 maggio 2014

Cronometro Barbaresco - Barolo, trionfa a sorpresa Rigoberto Uran, strepitoso, nuova maglia rosa. Grave ritardo per Quintana

Prova a cronometro, da Barbaresco a Barolo, resa più impervia dall'abbondante pioggia caduta sul percorso. Con l'asfalto bagnato, le mani dei corridori meno abili alla guida corrono d'istinto sulle leve dei freni. Bella prova di Ulissi, che guida a lungo la classifica provvisoria di tappa. Ma, la vera sorpresa di giornata, probabilmente decisiva per la vittoria finale del Giro, è la cronometro di Rigoberto Uran, mai così a suo agio contro il tempo. A metà percorso, ha già un vantaggio di circa un minuto su Cadel Evans, che pedala senza molta efficacia, prendendo pochissimi rischi e, tuttavia, riesce a sbandare persino in salita verso Castiglion Falletto. Rigoberto Uran vince e conquista la maglia rosa. La sua prova odierna è stata fantastica e del tutto imprevista. Perché imprevedibile. Pronostico che la porterà fino a Trieste. Se ci riuscisse, sarebbe il primo corridore colombiano a conquistare un grande giro nazionale dopo il mitico Lucho Herrera che vinse la Vuelta nel 1987. L'unico che possa impensierire Uran, del resto, è il connazionale Quintana, che, troppo leggero per uno sforzo sul passo come quello richiesto dalla tappa odierna, ha accumulato ormai un notevole ritardo in classifica e dovrà puntare tutto sulle salite, nelle quali anche Rigoberto Uran ha da dire la sua.

mercoledì 14 maggio 2014

Giro d'Italia 2014: a Viggiano trionfa Ulissi in volata, secondo Cadel Evans. Matthews resta maglia rosa

Tappa piuttosto lunga, funestata nella parte conclusiva da pioggia e vento. Il percorso di media montagna permette una lunga fuga, che il gruppo alla fine riesce a rintuzzare. Negli ultimi km assolo di Gianluca Brambilla in discesa, che guadagna una trentina di secondi, ma il plotone dei migliori, poco più di trenta corridori, non gli lascia altro margine. Ad un chilometro e mezzo dal traguardo, Brambilla viene ripreso. Allungo di Roche, riacciuffato subito. In volata vince Ulissi. Secondo Cadel Evans. Matthews resta maglia rosa. Tornando a Diego Ulissi, per il ciclista toscano, si tratta del secondo successo sulle strade del Giro, dopo quello colto a Tirano nel 2011.

martedì 7 maggio 2013

Giro d'Italia 2013: a Serra San Bruno vince Battaglin, secondo Felline, terzo Visconti

Giro d'Italia 2013, quarta tappa da Policastro Bussentino, provincia di Salerno, a Serra San Bruno, provincia di Vibo Valentia. Poco meno di 246 km, tappa lunga quasi quanto una classica, Paolini faticherà a difendere la maglia rosa dagli attacchi dei pretendenti alla vittoria finale. A 19 km dal traguardo, cinque battistrada con pochi secondi di vantaggio sul gruppo maglia rosa, la salita è impegnativa dopo tante ore di corsa, sebbene la pendenza sia attorno al 6%. Allunga Marcato in testa. Ma, si tratta di un fuoco di paglia. Scatta Georges, che invece guadagna rapidamente un minuto. Il plotone dei migliori procede ad andatura regolare. A 14 km dall'arrivo, però, passano in testa due uomini del team Sky, con Wiggins subito dietro. Che il vincitore dell'ultimo Tour voglia sferrare un attacco? In ogni caso, tanto basta a dimezzare subito il vantaggio di Georges. Comincia a piovere ed il freddo renderà più pesanti le gambe dei corridori. Ai -10, scatta Danilo Di Luca, che aggancia Georges. Sopraggiunge anche il colombiano Chalapud Gomez. Georges viene riassorbito dal gruppo, mentre la strada comincia a spianare. Di Luca e Chalapud Gomez tengono fino oltre l'ultimo km. Ma, il gruppo rinviene a doppia velocità, allo sprint vince Battaglin. Battaglin Enrico, che non ha legami di parentela con Battaglin Giovanni, vincitore di Giro e Vuelta nel 1981. Paolini conserva la maglia rosa.