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domenica 25 settembre 2022

Wollongong 2022: Evenepoel campione del mondo dopo magnifico assolo

Come alla Liegi-Bastogne-Liegi, dominata pochi mesi fa, Remco Evenepoel resta da solo a quasi 25 km dall'arrivo lungo il veloce percorso del mondiale australiano di Wollongong 2022. Una cavalcata trionfale. L'ultimo a rimanere con lui è stato Lutsenko. Poi, recita solitaria di un corridore che non smette di sbalordire e corre e vince come un dilettante o come un ciclista degli anni '50:  senza calcoli, di puro istinto, consapevole di una superiorità agonistica soverchiante. Il gruppo dei migliori arriva a più di due minuti, regolato dal francese Laporte, secondo, dall'australiano Matthews, terzo. Solo quarto Van Aert, che dopo il precoce ritiro, preceduto da arresto notturno, di Van der Poel, era il grande favorito della vigilia. Quinto Trentin, uno che ai mondiali di ciclismo era già stato secondo e quarto. I migliori risultati azzurri, negli ultimi anni, li ha portati lui. Dopo Trentin, tornando alla gara iridata appena conclusa, Kristoff, sesto, Sagan, settimo, e Bettiol, ottavo. 


Un dato statistico significativo sul fenomenale Evenepoel. Come Binda (1927), Merckx (1971) e Hinault (1980), Evenepoel riesce nella medesima stagione a vincere oltre al campionato del mondo almeno una classica monumento (la Liegi) e un grande giro (la Vuelta). Non è stato un caso. 


domenica 19 settembre 2021

Belgio 2021: Ganna oro a cronometro

Filippo Ganna conferma in Belgio l'oro di Imola 2020. È di nuovo lui il campione del mondo a cronometro. Ganna ha battuto i due assi belgi: Van Aert, di appena 5", già costretto alla piazza d'onore lo scorso anno, e il predestinato Remco Evenepoel. Due che, domenica prossima, correranno per vincere anche la gara in linea. Ribadito che Ganna contro il tempo è un fenomeno, lasciatemi applaudire Evenepoel, che, lungo un percorso piatto, senza asperità degne di nota, ha tenuto il confronto con due corridori, Ganna e Van Aert, cui cede, rispettivamente, 22 e 17 kg di peso. La classe è classe.

giovedì 16 settembre 2021

La Danimarca punta il mondiale di ciclismo

Pedersen, già campione del mondo, a spese di Trentin, nel 2019. Asgreen vincitore dell'ultima edizione del Giro delle Fiandre. Valgren, tornato al successo dopo tre anni, con doppietta nelle classiche italiane, ieri al Giro di Toscana, oggi alla Coppa Sabatini, davanti a Colbrelli. Mi pare che la Danimarca possa dire la sua eccome ai prossimi mondiali di ciclismo in Belgio

domenica 27 settembre 2020

Imola 2020: Alaphilippe campione del mondo. Secondo Van Aert, terzo Hirschi

Imola, campionato del mondo di ciclismo su strada. Corsa tranquilla per i primi sei giri. Alla metà del settimo, è la Francia ad imprimere un'accelerazione, allungando il gruppo che riprende i fuggitivi di giornata. Al penultimo giro attacco spettacolare di Pogacar. Ma lo riprendono. Nell'ultimo giro, fuochi d'artificio, attacca anche Nibali. L'azione decisiva sembra quella di Alaphilippe alla fine dell'ultima salita del circuito. Il francese è inseguito da Fuglsang, Van Aert, Roglic, Hirschi e Kwiatkowski. Non da Nibali, che si attarda. Alaphilippe vola in discesa ed entra solo nell'Autodromo di Imola. Dietro è Van Aert a non mollare. Ma Alaphilippe è concentrato fino allo spasmo. Azione superba la sua. E trionfa. Alaphilippe è campione del mondo. La maglia iridata torna in Francia, 23 anni dopo il successo di Brochard del 1997! Secondo il belga Van Aert. Terzo lo svizzero Hirschi. Ottavo il quarantenne spagnolo Valverde. Il primo degli italiani, come all'ultimo Tour, è Damiano Caruso: decimo.

venerdì 25 settembre 2020

Imola 1968: l'impresa mondiale di Vittorio Adorni

Nel 1968, Vittorio Adorni aveva già 31 anni. Due anni dopo avrebbe smesso con il ciclismo. Restava un corridore molto competitivo e correva nella stessa squadra del campionissimo per eccellenza, già lo era o stava per diventarlo, il belga Eddy Merckx. Adorni in quel 1968, l'anno delle contestazioni che sconvolsero e cambiarono per sempre la storia d'Italia, era stato quinto alla Vuelta e secondo al Giro, proprio dietro a Merckx. Era già stato protagonisti ai mondiali: nel 1964, in Francia, Sallanches, era giunto secondo, allo sprint, dietro all'olandese Janssen e davanti al beniamino di casa Poulidor. Ai mondiali di Imola 1968, Adorni non era indicato tra i favoriti. L'italia si affidava piuttosto a Gimondi per contenere lo strapotere di Merckx. Ma, sorretto da una straordinaria condizione, Adorni andò presto in fuga con i migliori e, poi, per conto proprio, compiendo un'impresa solitaria che gli permise di vincere il campionato del mondo con 9'50" sul belga Van Springel e 10'18" sul compagno di nazionale Michele Dancelli e poi arrivarono Bitossi, Taccone e Gimondi. I 90 km di fuga solinga di Adorni sono una delle pagine più belle del ciclismo moderno. Poche volte la nazionale italiana di ciclismo su strada è stata così forte: cinque azzurri tra i primi sei classificati. Dopo 52 anni, domenica 27 settembre, il mondiale torna ad Imola!

domenica 24 settembre 2017

Bergen 2017: tris di Sagan. Tre volte campione del mondo consecutivamente

Bergen, Norvegia, campionati del mondo di ciclismo 2017. Percorso, alla fine, non difficile. Sulla salita dell'ultimo giro attacca Alaphilippe, seguito subito dopo dal nostro Moscon. Nel tratto di pavè, Alaphilippe stacca Moscon. Il gruppo dei migliori si ricompatta però prima dell'ultimo km. Volata lunga, Trentin perde l'attimo. E vince Sagan di un quarto di ruota su Kristoff. Terzo Matthews e quarto Trentin, comunque reduce da una grande stagione. Con questo a Bergen, sono tre i mondiali vinti dal campionissimo slovacco.  Come Binda, Van Steenbergen, Merckx e Freire. Consecutivamente, però, è un primato tutto suo.  Di Peter Sagan. Che si issa così a 104 vittorie tra i professionisti, diciannovesimo assoluto tra i plurivincitori della storia del ciclismo.

martedì 11 settembre 2012

Ma Bettini chi ha convocato per il mondiale di ciclismo di Valkenburg?

Un solo grande nome, quello di Vincenzo Nibali, peraltro specialista di corse a tappa, ma poco competitivo nelle gare di un giorno. Anche perché, non dico che in volata sia fermo, ma insomma non è tra le ruote più veloci del gruppo. Sicché, o arriva da solo, oppure, anche giungendo con un manipolo di attaccanti, rischia la sconfitta. Poi, Paolini e Rinaldo Nocentini, gli unici due che vantino qualche successo di prestigio. Per il resto, i corridori selezionati da Bettini per i mondiali di Valkenburg sono tra i più anonimi della storia del ciclismo italiano. Intendiamoci, alcuni di loro sono giovani e magari avranno grandi carriere. Ma, ad oggi, sono privi di quei quarti di nobiltà agonistica normalmente necessari per ben figurare in una gara durissima come un campionato del mondo. Quanto sono lontani i tempi in cui l'Italia di Martini schierava quattro capitani quattro: Bugno, Fondriest, Argentin e Chiappucci! E vinceva Bugno.