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martedì 8 aprile 2014

Storia dei mondiali di calcio: 3^ puntata (L'Italia trionfa nel '34 a Roma)

Orgoglio inglese a parte, è la nazionale italiana a dominare la scena per tutti gli anni '30. Grandi rivali non mancano,  a cominciare dagli ungheresi, celebri per la fitta ragnatela di passaggi con la quale avanzano verso la porta avversaria, ma anche per le splendide conclusioni ad effetto, eseguite con l'esterno del piede, in un'epoca nella quale parecchi calciano ancora di punta: si pensi a Levratto, che a questa maniera realizza gol a grappoli. Come è forte la Cecoslovacchia, come è forte l'Austria, il famoso Wunderteam, allenato da Hugo Meisl. L'Italia di Vittorio Pozzo, giornalista e grande studioso del calcio, gioca con il Metodo e fa incetta di successi, dalla Coppa Internazionale, antesignana degli attuali campionati europei, fino ai mondiali. Nel 1934, a Roma, giunge il primo successo degli azzurri, guidati dall'estro impareggiabile di Meazza, infallibile centravanti con l'Ambrosiana - Inter, che in nazionale arretra a mezzala di regia, mentre il centrattacco è il bolognese Schiavio. Al fianco di Meazza, come mezzala sinistra, gioca il lucidissimo Giovanni Ferrari, la difesa è guidata da Luisito Monti, centromediano oriundo, viene dall'Argentina, che costituisce muro invalicabile per gli avanti nemici e prima rampa di lancio per la propria squadra. In finale l'Italia batte la Cecoslovacchia 4-2. E' un trionfo, che qualche storico di basse vedute cercherà di sminuire, facendolo passare per opera del fascismo. Invece, sul campo, l'Italia si dimostra più forte. Meazza, cosa che ai tempi suoi nessuno sa fare, già lancia la palla negli spazi vuoti, già immagina traiettorie impensate, vede quello che gli altri non vedono e, complici due piedi straordinari, lo realizza (1^ puntata, 2^ puntata).