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venerdì 25 agosto 2023

La 4x100 azzurra è in finale a Budapest

Con un notevole 37"65, la staffetta maschile italiana vola in finale ai mondiali di atletica leggera di Budapest 2023. Sulla carta, solo gli Stati Uniti di Noah Lyles, che ha vinto i 200 dopo i 100, sono superiori agli azzurri. Che hanno margini di miglioramento nei cambi. Oggi, Rigali, Jacobs, Patta e Tortu hanno vinto la loro batteria e fatto registrare il miglior tempo di qualificazione. In finale anche la 4x100 femminile, con tanto di primato italiano. 

martedì 19 luglio 2022

Eugene 2022: Tortu, 20"18, in semifinale sui 200 m

Ha tutto del grande duecentista, Filippo Tortu. Lo conferma il tempo di 20"18 con il quale ha vinto la propria batteria e conquistato l'accesso alla semifinale dei 200 piani ai mondiali di atletica in corso di svolgimento a Eugene. L'accesso alla finale è alla sua portata. Peccato che la detta semifinale si correrà alla 04:10 di mercoledì. Chi la seguirà, da noi, in Italia? Errore peggiore, nella programmazione, a cominciare dalla sede stessa del mondiale, non sarebbe stato possibile.  

lunedì 18 luglio 2022

Eugene 2022: Fraser-Price regina dei 100 m

La giamaicana Shelly-Ann Fraser-Price ha conquistato, a Eugene 2022, il suo quinto oro mondiale sui 100 m. A parte Bubka, che vinse sei ori nel salto con l'asta, non mi viene in mente alcunché di paragonabile. E la Fraser, allora solo Fraser, cominciò a Berlino 2009. Se consideriamo che è stata, nei 100, anche oro olimpico a Pechino, che ha vinto un oro anche nei 200 ai mondiali del 2015, di nuovo a Pechino, che complessivamente vanta sette medaglie olimpiche, di cui due ori, e 12 mondiali, di cui 10 ori, distribuite tra 100, 200 e 400×100, se consideriamo tutto questo, dobbiamo riconoscerla come una delle massime atlete di sempre. 

domenica 17 luglio 2022

Eugene 2022: Kerley vince i 100 m

Premetto che 9 ore di fuso, tante ce ne sono tra l'Italia e Eugene, Oregon, Stati Uniti, stanno rendendo un pessimo servizio ai mondiali di atletica leggera. Beninteso dal nostro punto di vista. Impossibile seguire tutti gli eventi, collocati nel cuore della notte. Detto questo, Jacobs si è ritirato prima della semifinale dei 100 m. L'oro, in finale, è andato a Kerley, argento proprio dietro Jacobs a Tokyo, che ha vinto in 9'86": non un tempo straordinario. Bracy e Bromell hanno completato un podio tutto statunitense. La defezione di Jacobs ora preoccupa anche in vista della staffetta 4x100. 

giovedì 2 settembre 2021

L'atletica leggera a Tokyo 2020 (2021)

A qualche settimana dalla conclusione delle Olimpiadi di Tokyo 2021, anche se si continuerà a parlare, potenza del logo commerciale, di Tokyo 2020, possiamo svolgere qualche riflessione sull'atletica leggera. Che, dei giochi olimpici, è da sempre la regina. 

Resta la grande impressione della vittoria italiana sui 100 m di Marcell Jacobs. L'ultimo europeo a imporsi sulla distanza era stato Linford Christie nel 1992 a Barcellona. Prima di lui, a Monaco di Baviera 1972, l'asso sovietico Valery Borzov, che si era annesso anche i 200 m. L'Italia si è aggiudicata l'oro anche nella staffetta 4x100 m, con lo stesso Jacobs e una formidabile ultima frazione di Tortu. Sui 200 m, è finalmente arrivato, dopo tanti piazzamenti, l'oro per il canadese De Grasse, con il tempo di 19"62. L'impresa massima è stata quella del norvegese Warholm, che nei 400 hs ha corso in un fantasmagorico 45"94, durante la gara più veloce di sempre. Nei 400 piani, invece, ha vinto il bahamense Gardner con 43"83. 

Nel mezzofondo, non c'è stato il dominio di una sola Nazione. Negli 800 m, ha vinto il keniano Korir, nei 1.500 m, si è registrato il successo dello scandinavo Ingebrigtsen, norvegese. Un relativo ritorno al passato, quando nel mezzofondo, veloce e non, a farla da padroni erano altri scandinavi, i finlandesi, dai leggendari Kolhemainen e Nurmi fino a Viren, autore di una doppietta tra 5.000 e 10.000 m nel 1972 e nel 1976. Doppietta sfuggita a Tokyo all'ugandese Cheptgei: oro sui 5.000 m, ma solo argento sulla distanza doppia, dove ha trionfato l'etiope Barega. 

Nei salti, pronostici rispettati. Duplantis, da anni dominatore della specialità, ha conquistato l'oro nell'asta, saltando 6,02 m. Nell'alto, oro per il nostro Tamberi, condiviso con il quatariota Barshim. Misura, ma succede da un decennio, contenuta nel salto in lungo: è bastato un balzo a 8,41 m per l'oro del greco Tentoglou. Nel salto triplo, ha vinto invece il portoghese Pichardo con 17,98 m. 

Nessuna sorpresa dal settore dei lanci. 

Nella marcia, oro italiano con Stano, nella 20 km, oro per la Polonia con Tomala, nella 50 km. 

Tra le donne, ha fatto sensazione il tempo di 10"61 della Thompson sui 100 m, record olimpico e seconda miglior prestazione sulla distanza dopo il record del mondo della Griffith-Joiner datato 1988. La Thompson ha replicato sui 200 m. Doppietta anche nel mezzofondo, 5.000 e 10.000 m per l'olandese Hassan. L'Italia ha vinto l'oro nella 20 km di marcia, con Antonella Palmisano, rinnovando una grande tradizione. Due record del mondo, per gli ori nei 400 hs vinti dalla statunitense McLaughlin e nel salto triplo con la venezuelana Rojas.

martedì 10 agosto 2021

Tokyo 2021: solo 4 volte l'Italia ha fatto peggio nel medagliere olimpico

Nonostante le 40 medaglie, l'Italia, decima nel medagliere di  Tokyo 2020 (2021), si è piazzata peggio nella classifica per nazioni solo 4 volte: Stoccolma 1912, Città del Messico 1968, Montreal 1976 e Barcellona 1992. Nel tempo, il numero delle discipline in concorso - e delle medaglie - è cresciuto. Insomma la spedizione azzurra, nonostante la narrazione trionfalistica, ha fatto relativamente bene di tante altre volte. Le 5 medaglie dell'atletica, soprattutto le due venute dalla velocità, hanno probabilmente sviato il giudizio. 

venerdì 6 agosto 2021

La staffetta 4×100 italiana è d'oro a Tokyo 2021

Il decimo oro della spedizione azzurra alle Olimpiadi di Tokyo 2021 arriva dalla staffetta 4×100 m maschile. Il quartetto formato da Patta, Jacobs, Desalu e Tortu trionfa in un clamoroso tempo di 37"50: ovviamente italiano. Decisivo il rettilineo finale lanciato di Tortu, che rimonta la Gran Bretagna con un perentorio colpo di reni sul traguardo, confermandosi un agonista di primissimo ordine. Oro all'Italia in 37"50, argento alla Gran Bretagna in 37"51, bronzo al Canada di De Grasse in 37"70. Impresa storica quanto il successo di Jacobs nei 100. Belli tutti i cambi, appena schiacciato l'ultimo. Grande seconda frazione di Jacobs, efficaci in curva sia Patta che Desalu. Magnifico Tortu sul lanciato finale. Un capolavoro di squadra. 

sabato 31 luglio 2021

Jacobs, primato italiano, e Tortu in semifinale a Tokyo 2021

Nuovo primato italiano di Jacobs, che vince con un grande 9"94 la sua batteria e vola in semifinale dei 100 m di Tokyo 2021. Dove arriva anche Tortu, grazie ad un più modesto 10"10, comunque suo miglior tempo stagionale.

giovedì 29 luglio 2021

Tokyo 2021: da domani l'atletica leggera, regina olimpica. Le speranze degli azzurri

Da domani, nella notte per noi italiani, debutterà la regina olimpica a Tokyo 2021: l'atletica leggera. Tutte belle le gare, alcune di più altre di meno, nei diversi sport ammessi. Ma, il fascino dell'atletica resta insuperato e insuperabile. Nell'atletica, saranno assegnate 48 medaglie. Gli azzurri in gara saranno 76, ma le speranze di podio sono ridotte al lumicino. Tamberi, nel salto in alto, è chiamato alla grande impresa. Che può riuscirgli. Le staffette veloci, soprattutto la 4x100 (con Tortu e Jacobs), potrebbero regalare belle sorprese. Poi, c'è la marcia, tradizionale riserva italiana. Stiamo a vedere. Ci sarebbe da riscattare la peggiore prestazione olimpica di sempre: quella di Rio de Janeiro 2016, quando l'Italia dell'atletica tornò mestamente a casa con zero medaglie.

giovedì 1 luglio 2021

Karsten Warholm 46"70 sui 400 hs: record del mondo. Battuto il primato di Kevin Young

Caduto il più vecchio primato del mondo dell'atletica leggera. Karsten Warholm ha battuto il record di Kevin Young, il favoloso 46"78 corso alle Olimpiadi di Barcellona, volando i 400 hs in uno strabiliante 46"70! Una gara fantastica, in settima corsia, ostacoli sormontati in scioltezza, corsa costantemente fluida e potente, un magnifico rettilineo. Una pagina solenne dei 400 metri a ostacoli e dell'atletica. E tutto questo ad Oslo, dinanzi al pubblico di casa. A Warholm, campione europeo e mondiale in carica, manca soltanto l'alloro olimpico.

giovedì 13 maggio 2021

Jacobs spodesta Tortu sui 100 m: 9"95. Nuovo primato italiano

È Marcell Jacobs il nuovo primatista italiano sui 100 m, distanza coperta al meeting di Savona in 9"95, quattro centesimi meno dei 9"99, che valevano il vecchio primato italiano di Tortu. Che, c'è da scommetterci, proverà a riprenderselo. La velocità azzurra non era così in salute da 40 anni.

venerdì 18 settembre 2020

Duplantis supera Bubka: 6,15 m all'aperto al Golden Gala

Lo svedese Duplantis aveva già scavalcato, in febbraio, i 6,18 m. Primato del mondo indoor. Importante, per carità. Ma, l'atletica leggera, la vera atletica, è all'aperto. E, outdoor, il primato del mondo del salto con l'asta apparteneva ancora al leggendario Sergej Bubka, prima Urss poi Ucraina. Ebbene, ieri sera, al Golden Gala di Roma, Duplantis ha scavalcato l'asticella a 6,15 m, un centimetro oltre i 6,14 m del record del mondo di Bubka datato 1994, ottenuto sempre in Italia, al Sestriere. 

giovedì 17 settembre 2020

Golden Gala 2020: Tortu, Warholm, Duplantis

Golden Gala 2020, Stadio Olimpico di Roma, tappa della Diamond League. Grande giornata di atletica leggera nell'anno, l'ineffabile 2020, che avrebbe dovuto celebrare le seconde Olimpiadi di Tokyo. L'Italia seguirà lo sprint di Tortu, e di Jacobs, sui 100 m. Ma, la stella della riunione, va beh, diciamo pure meeting, sarà il norvegese Warholm, che da tempo ha messo nel mirino il primato del mondo dei 400 hs di Kevin Young, quel mitico 46"72 di Barcellona 1992. Da segnalare anche la presenza, nel salto con l'asta, di Duplantis, primatista del mondo con 6,18 m al coperto.


mercoledì 24 giugno 2020

Alberto Juantorena eroe a Montreal 1976. Storia delle Olimpiadi

Impresa unica nella storia dell'atletica leggera la vittoria del cubano Alberto Juantorena alle Olimpiadi di Montreal del 1976. Sì perché i 400 m e gli 800 m, che Juantorena vinse in quell'edizione dei giochi olimpici, sono fra di loro in relazione non solo aritmetica. La metà dell'uno e il doppio dell'altro. Nell'atletica sono terra di confine. Tra anaerobica e aerobica, tra velocità e resistenza. Non si pretende di trattare scientificamente la differenza. Ma, in estrema sintesi l'anaerobiosi indica quell'attività muscolare, rapida, intensa e violenta, che avviene senza attingere all'ossigeno presente nei tessuti. Tanto accade nei 100 piani, nei 110 hs, nei 200 piani. L'aerobiosi, al contrario, allude all'attività muscolare più lenta e costante, con approvvigionamento dell'ossigeno contenuto nei tessuti.

I 400 piani, da questo punto di vista, fanno stato a sé. Il giro della morte, così detto perché la velocità va mantenuta per un tempo ragguardevole. Tanto che già comincia a parlarsi di resistenza veloce, un ossimoro che cerca di spiegare un esercizio unico, impervio, di frontiera. Che quasi non è più di velocità pura ma che non integra ancora la vera resistenza. A detta di molti, gli atleti migliori sono propriamente i quattrocentisti.

Gli 800 m sono già mezzofondo. Occorre resistenza, senza dubbio, ma per emergere non si può essere lenti. Lo spunto veloce è necessario. Soprattutto nelle volate, che spesso decidono queste gare di grande difficoltà tattica. 

Fatto sta che, nessuno, ad eccezione del Juantorena di Montreal 1976, alle Olimpiadi, ma il discorso può estendersi a Mondiali ed Europei, è riuscito a svettare sia sui 400 che sugli 800. Ci sono stati ottocentisti capaci di vincere anche i 1500 m, penso a Sebastian Coe e Steve Cram. E duecentisti vincenti anche nei 400 m, come, massimo esempio, Michael Johnson o Van Niekerk, attuale primatista dei 400, che sui 200 ha fatto registrare grandi prestazioni. Ecco, questo si è visto e si vede con una certa periodicità.

Ed allora veniamo a Juantorena. Quattrocentista d'origine, dall'ampia e poderosa falcata, tanto che lo soprannominano "El Caballo", a Montreal corre prima gli 800, sui quali aveva poca esperienza e vince con il primato del mondo: 1'43"50. Poi fa il bis sui 400: 44"26. Congiunge, per la prima ed unica volta, velocità e mezzofondo. L'eccezione che conferma la regola.

venerdì 19 giugno 2020

Il salto in lungo alle Olimpiadi

Disciplina tradizionale dei salti, il salto in lungo era presente già alle prime Olimpiadi della storia moderna, quelle di Atene del 1896. Il primo vincitore fu Ellery Clark, un polivalente, che vinse anche l'oro nel salto in alto. Accoppiamento insolito, che oggi desterebbe sensazione. Spesso i lunghisti sono stati anche triplisti o velocisti, sui 100 o 200 m. Le prestazioni crebbero sempre dal 1896, 6,35 m saltati da Clark, fino a Gutterson nel 1912 a Stoccolma: quattro ori USA nelle prime quattro Olimpiadi. Poi, dopo la pausa imposta dalla Grande Guerra, un successo svedese, di Petersson ad Anversa 1920, ed un arretramento nel risultato, come si nota dalla tabella sottostante. La barriera degli 8 metri fu infranta, per la prima volta, da Jesse Owens alle Olimpiadi di Berlino del 1936 (vinse altri 3 ori nei 100 m, nei 200 m e nella staffetta 4x100): 8,06 m e primato del mondo. Poi la Seconda Guerra. A Londra 1948, lo statunitense Steele si fermò a 7,82 m. Per tornare sopra gli otto metri, si dovette aspettare Roma 1960, quando Boston atterrò a 8,12 m. Nel 1968, a Città del Messico, ben sopra i 2.000 m di altitudine, il fantasmagorico salto di Bob Beamon a 8,90 m: record del mondo che avrebbe resistito fino al 1991! Da Los Angeles 1984 ad Atlanta 1996, ci furono quattro ori consecutivi del più grande lunghista di sempre: Carl Lewis. A Pechino 2008, il panamense Saladino vinse con 8,34 m, una misura inferiore a tutte le precedenti fino Monaco 1972. Greg Rutherford fece peggio a Londra 2012, con 8,31 m. Poco meglio Henderson a Rio de Janeiro 2016: 8,38 m. Ed è un caso più unico che raro nell'atletica leggera. Negli ultimi quindici anni, si salta, mediamente, meno lontano. Da segnalare che in 31 edizioni delle Olimpiadi moderne, ci sono state ben 26 vittorie di un atleta statunitense. Il primatista, s'è detto, è Carl Lewis con quattro ori consecutivi. Nessun altro lunghista ha vinto l'oro più di una volta. Segno della difficoltà della disciplina, nella quale la tecnica di rincorsa, salto e sospensione in volo è importante quanto le doti atletiche naturali. E la longevità agonistica ad alto livello è assai ardua.
File:Bob Beamon 1968.jpg - Wikimedia Commons
Bob Beamon, primatista olimpico
nel salto in lungo: 8,90 m

Salto in lungo Olimpiadi: vincitori
 Atene 1896  Ellery Clark  USA 6,35 m
 Parigi 1900 Elvin Kraenzelein  USA 7,18 m
 Saint Louis 1904 Myer Prinstein USA 7,34 m
 Londra 1908 Frank Irons USA 7,48 m
 Stoccolma 1912 Albert Gutterson USA 7,60 m
 Anversa 1920 William Petersson Svezia 7,15 m
 Parigi 1924 DeHart Hubbard USA  7,44 m
 Amsterdam 1928 Ed Hamm USA 7,73 m
 Los Angeles 1932 Ed Gordon  USA 7,64 m
 Berlino 1936 Jesse Owens USA 8,06 m 
 Londra 1948 Willie Steele USA 7,82 m
 Helsinki 1952 Jerome Biffle USA 7,53 m
 Melbourne 1956 Greg Bell USA 7,83 m
 Roma 1960 Ralph Boston USA 8,12 m
 Tokyo 1964 Lynn Davies Regno Unito  8,07 m
 Città del Messico 1968  Bob Beamon USA 8,90 m
 Monaco 1972 Randy Williams USA 8,24 m
 Montreal 1976 Arnie Robinson USA 8,35 m
 Mosca 1980 Lutz Drombowski Germania Est 8,53 m
 Los Angeles 1984 Carl Lewis USA 8,54 m
 Seoul 1988 Carl Lewis  USA 8,72 m
 Barcellona 1992 Carl Lewis  USA 8,67 m
 Atlanta 1996 Carl Lewis  USA 8,50 m
 Sidney 2000 Ivan Pedroso  USA 8,55 m
 Atene 2004 Dwight Phillips  USA 8,59 m
 Pechino 2008 Irving Saladino Panama 8,34 m
 Londra 2012 Greg Rutherford Regno Unito  8,31 m
 Rio de Janeiero 2016 Jeff Henderson USA 8,38 m

lunedì 1 giugno 2020

Addio a Bobby Joe Morrow: 3 ori a Melbourne 1956

Aveva solo 21 anni, Bobby Joe Morrow, velocista statunitense quando, alle Olimpiadi di Melbourne del 1956, conquistò tre ori nella velocità: 100 m, 200 m e 4×100 m. Come i connazionali Owens, prima di lui a Berlino 1936, e Carl Lewis, dopo di lui, a Los Angeles 1984, e come Usain Bolt, sia a Londra 2012 che a Rio de Janeiro 2016. Owens e Lewis vinsero però anche un quarto oro nel salto in lungo. Morrow ebbe una carriera luminosa, con tanto di primato del mondo sui 200 piani, ma breve, mancando la qualificazione alle successive Olimpiadi di Roma del 1960.

venerdì 27 settembre 2019

Mondiali di atletica 2019: si comincia con Tortu.

Doha 2019 
Debutta subito Tortu, nelle qualificazioni dei 100 piani, oggi pomeriggio, pomeriggio in Italia, perché i mondiali di atletica leggera 2019 si svolgeranno a Doha, in Qatar, sfidando un calco notevolissimo. Nello stadio, un avveniristico impianto di condizionamento, dovrebbe alleviare le sofferenze degli atleti. Dico dovrebbe perché l'idea di correre, lanciare e saltare con l'aria condizionata è nuova e assai poco affascinante. Vedremo come si comporteranno gli azzurri. Tornando a Tortu, il velocista italiano è reduce da una stagione priva di grandi soddisfazioni cronometriche. Già per accedere alle semifinali, ci vorrebbe un tempo prossimo ai 10". Per l'eventuale finale, dovrebbe scendere sotto quella soglia. I mezzi per farlo li avrebbe, avendo un primato personale di 9"99, la condizione, al momento, non so. La stella annunciata dei mondiali è il duecentista statunitense Noah Liles, che, con un clima meno ostile, sarebbe andato a caccia del primato del mondo di Bolt.

giovedì 13 giugno 2019

Oslo: Tortu quarto sui 100

La Diamond League 2019 ha fatto tappa ad Oslo, in uno dei templi dell'atletica leggera. Tortu ha corso i 100 piani, finendo quarto in 10"10, nella gara vinta dallo statunitense Christian Coleman. Tortu è sembrato più a suo agio che 200 corsi al Golden Gala di Roma.

giovedì 6 giugno 2019

Golden Gala: sui 200 vince Norman. Tortu quinto

Gara spettacolare sui 200 m al Golden Gala Pietro Mennea di Roma.  Vince lo statunitense Michael Norman in un favoloso 19"70, davanti al connazionale Noah Lyles, 19"72. E la stagione all'aperto è appena iniziata! Quinto Tortu, imballato sul rettilineo finale, che chiude in un dignitoso 20"36. 

Golden Gala 2019: Tortu sui 200 m. Sifda Noah Lyles, Michael Norman e il campione europeo Guliyev

Tanti campioni in gara, questa sera a Roma, per l'edizione 2019 del Golden Gala, quarta tappa della Diamond League di atletica leggera. Filippo Tortu, primatista italiano sui 100 piani, questa sera si cimenterà nei 200. Il suo personale sul mezzo giro di pista è di 20"34, stabilito proprio sulla pista dell'Olimpico due anni fa. Tortu dovrà vedersela con lo statunitense Noah Lyles, titolare di uno straordinario 19"65 sulla distanza, con il connazionale, di Lyles, Michael Norman, quattrocentista che va forte anche sui 200, come Michael Johnson, e, con il campione europeo in carica, il turco Guliyev. Ci sono tutte le condizioni per un grandissimo tempo.