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mercoledì 1 giugno 2016

Inter: la Cina è vicina

Inter ai cinesi! Thohir ci ha pure guadagnato. Moratti dovrebbe cedere le sue quote. Siamo una colonia ormai. L'Italia di Renzi! O tempora o mores! E Sturaro va agli Europei, qui il punto esclamativo non serve.

mercoledì 8 aprile 2015

Inter: torna Moratti? (#tornamoratti?)

Indiscrezione, già peraltro smentita. Resta comunque circolante la voce che vorrebbe Massimo Moratti deciso a riprendersi la quota di maggioranza dell'Inter, magari aiutato da Ernesto Pellegrini, già presidente dal 1984 al 1995, e Tronchetti Provera. La sensazione è che Moratti voglia tornare a decidere in prima persona, limitando però l'impegno economico. Andrebbe anche bene, per quanto mi riguarda. Deve comunque andarsene Mancini (#Mancinivattene). Detto questo, sarà vero? #tornaMoratti?

martedì 7 aprile 2015

Mancini si nasconde dietro la richiesta di rinforzi. Mancini vattene (#mancinivattene)!

Mancini non ammette le sue responsabilità nella crisi dell'Inter. Il che, del resto, equivarrebbe a riconoscere di non meritare il lauto, sproporzionato, stipendio che gli paga Thohir. Ha, in pochi mesi, distrutto le certezze di Kovacic, che vorrebbe mandar via, e pretende l'ingaggio di quattro grandi giocatori. Quali? Yaya Touré, per esempio, che, sebbene forte, ha un orizzonte agonistico molto limitato ormai. Pretende Mancini, altrimenti è pronto a lasciare. E la stampa, ridotta a gregge belante, che dà spazio a questa notizia. Magari se ne andasse. Se ne deve andare. Deve dimettersi, rinunciare ai soldi. E cercare fortuna altrove. Altro che rivoluzione. Ha fallito in questi mesi. Ne prenda atto e si congedi. Per la dirla più rozzamente, Mancini vattene (#mancinivattene)!

venerdì 14 novembre 2014

Clamorosa svolta all'Inter: via subito Mazzarri, arriva Mancini, che ha battuto la concorrenza di Zenga. Mancini in panchina nel derby

Manca l'annuncio ufficiale. Sicché si tratta ancora di notizia ufficiosa, di indiscrezione, di rumor. Tuttavia, pare proprio che l'avventura di Mazzarri all'Inter sia finita. Torna Roberto Mancini, dopo il burrascoso addio del 2008. Nel derby sulla panchina dell'Inter ci sarà Mancini. Che avrebbe battuto la concorrenza di Walter Zenga, in lizza fino all'ultimo per la sostituzione di Mazzarri. Peccato, perché Zenga avrebbe meritato più di tutti quel posto così congeniale alla sua storia, al suo carisma ed alla sua anima di condottiero. Dico subito e chiaro che quella di Mancini non mi pare una grande trovata. Ha vinto quando l'Inter era troppo più forte delle altre in Italia, fallendo sempre in Europa. Non so perché Thohir si sia deciso così improvvisamente. Mazzarri aveva fatto il suo tempo, Mancini, però, non mi sembra la soluzione per uscire dalla crisi. Spero, ca va sans dire, di sbagliarmi. E, comunque, io tifavo per Zenga.
* Aggiornamento: è arrivata anche l'ufficialità, con comunicato apparso sul sito dell'Inter, soltanto però circa l'esonero di Mazzarri. La seduta di allenamento del pomeriggio sarà affidata a Beppe Baresi.

domenica 2 novembre 2014

L'Inter perde per 2-0 a Parma: Mazzarri torna in bilico

Non ho visto la partita. Però, alcuni dati sono chiari. Il Parma era reduce dai sei sconfitte consecutive, figlie di una crisi non soltanto di risultati ma anche di gioco. L'Inter aveva bisogno di consolidare quella che sembrava essere una ripresa, per quanto timida, due consecutive vittorie propiziate da due rigori di Icardi. Poi, si gioca, e l'Inter trasforma De Ceglie in Gerd Muller, prende due gol che nemmeno all'oratorio, con il solito Handanovic che impiega una vita a tuffarsi e siamo punto e a capo. Con il Napoli che ha ripreso a correre, il terzo posto si fa più lontano. Ciò che sconcerta sono le dichiarazioni di Mazzarri. Che non si rende conto che un qualunque altro presidente dell'Inter diverso da Thohir l'avrebbe già esonerato. E non solo per il poco che la squadra fa in campo, ma anche e forse di più per come lui, Mazzarri, cerca di giustificarlo. Quel poco. Comunque, Bardi è più forte di Handanovic. Che c'entra? C'entra eccome.

mercoledì 29 ottobre 2014

Inter - Sampdoria 1-0: ancora un rigore di Icardi. Mazzarri salva la panchina

Partita equilibrata, con sopravvento dell'Inter quanto alle occasioni, che tuttavia sfumano per l'imprecisione ormai cronica di Palacio ed una certa sufficienza di Icardi. La Sampdoria del sopravvalutato Mihailovic, sopravvalutato anche da giocatore, ribatte colpo su colpo. Dopo una decina di minuti dall'inizio della ripresa infortunio per Hernanes che si stava disimpegnando bene. Al suo posto Kuzmanovic. Sarà alla fine proprio un intervento maldestro di Romagnoli su Kuzmanovic a propiziare il rigore per l'Inter, trasformato, come domenica a Cesena da Icardi. Pare che l'Inter si stia rimettendo in carreggiata. Mazzarri, che ha le sue responsabilità nella crisi recente, ha tenuto unito il gruppo ed aspettato che cambiasse il vento. Voglio dargliene atto. Detto questo, la rosa dell'Inter è da terzo posto. L'obiettivo dell'Inter è il terzo posto. Il destino di Mazzarri al terzo posto è legato. Stiamo a vedere. Per adesso, seconda vittoria consecutiva. Il che, per l'Inter di questi tempi, è una grande cosa.

giovedì 23 ottobre 2014

Terremoto Inter: Moratti si dimette da Presidente onorario, lascia anche il figlio. Svolta dopo lo scambio di battute con Mazzarri. Thohir che dice?

Va bene, la carica era onoraria, ma le parole di Mazzarri sono suonate quasi come una canzonatura verso Massimo Moratti, storico patron dell'Inter, di cui ancora detiene il 30% delle quote. Il silenzio serbato da Thohir, che da presidente effettivo avrebbe dovuto riprendere Mazzarri, dopotutto un dipendente, pagato benissimo, ha fatto il resto. Moratti si è dimesso, con lui si è dimesso anche il figlio dal consiglio di amministrazione. Stessa decisione per Ghelfi. Pare la fine di un'epoca. Anche perché alla famiglia Moratti sono legati molti ricordi di grandi successi. Per quanto non siano mancate le delusioni. Sono curioso di capire come il Meazza, fra qualche ora, accoglierà Mazzarri. Davvero incauto nella conferenza stampa di ieri. Felici o meno che fossero state le battute di Moratti dopo Inter - Napoli, Mazzarri non avrebbe dovuto liquidarle con quella sufficienza. Perché Massimo Moratti è un pezzo di storia dell'Inter, che fino a qualche ora fa aveva anche un ruolo in società. Thohir nulla ha detto, e qualcosa avrebbe invece dovuto dire, e Moratti si è dimesso. Post hoc ergo propter hoc. La sequenza temporale dei fatti è questa. Che succederà?

lunedì 6 ottobre 2014

Inter: via Mazzarri. Ci vuole Zenga

I risultati sono pessimi ed è un fatto noto. Tuttavia, la ragione per la quale Mazzarri va esonerato è da ricercare nella maschera rassegnata che il tecnico toscano ha mostrato in campo e dopo la partita, davanti alle telecamere. Non sa più, e l'ha persino ammesso, cosa fare, come raddrizzare la situazione, come riprendere le redini di una squadra impaurita, stanca, seduta. Le dichiarazioni di Mazzarri di ieri sera sono la prova che occorre un cambio immediato nella guida tecnica della squadra. Che sembrava solida fino ad otto giorni fa e che ora rischia di precipitare in classifica. Non so dire cosa possa essere accaduto. Ma, la crisi è aperta. E Mazzarri, apparso davvero provato, non è in grado di uscirne. Esonerato Mazzarri, si pensi finalmente ad un tecnico di grande personalità. Io faccio il solito nome: Zenga. Con i limiti tecnici che ci sono, perché ci sono, il carattere può fare la differenza. Thohir, invece, mi pare che abbia le idee confuse e ragiona di rinforzi a gennaio, di un altro centrocampista di qualità da affiancare a Kovacic ed Hernanes. No, già i due faticano a giocare assieme, occorre semmai un centrocampista dinamico, considerato che Medel, che secondo me è forte, tiene soprattutto la posizione, e che M'Vila è lentissimo. Il centrocampo andrebbe innervato con un assaltatore alla Nainggolan.

venerdì 31 gennaio 2014

Hernanes all'Inter! E Branca va via?

Ci siamo, Hernanes approda all'Inter dopo una sfibrante trattativa. Primo ingaggio di nome della presidenza Thohir. Il brasiliano è un centrocampista completo, versatile, forte tecnicamente e provvisto di doti balistiche notevoli: calcia con forza e precisione, persino le punizioni, sia di destro che di sinistro. Peraltro, ha un fisico robusto e discrete doti dinamiche, ha esperienza, essendo prossimo ai 29 anni, e non soffrirà troppo le pressioni del Meazza, considerato che è da tempo titolare nel Brasile, chiamato a vincere il mondiale di casa. Un bel colpo, questa volta, cui pare accompagnarsi anche l'allontanamento di Branca dalla società. E questo sarebbe un colpo addirittura splendido.

domenica 26 gennaio 2014

Crisi Inter: Thohir e Moratti assistono all'ennesima figuraccia dell'Inter, inchiodata al pareggio dal Catania

Nemmeno con il Catania più dimesso degli ultimi anni l'Inter riesce a trovare la vittoria. Terribile questo 2014 per i colori nerazzurri. La modestia del gioco, appena innervato dalle giocate di un Alvarez brillante, spiega la crisi nera nella quale l'Inter s'è infilata e dalla quale faticherà ad uscire. Milito, dopo l'infortunio, è ormai un ex giocatore, Palacio è tornato scarico dalle vacanze in Argentina, sicché segnare è un'impresa, che al solito fallisce. A centrocampo si stenta moltissimo con Cambiasso che va a passeggio e Kuzmanovic, che, dopo tutto, faceva panchina a Stoccarda e non capisco perché dovrebbe fare il titolare all'Inter. Uno scialbo 0-0, alla fine, reso più doloroso dalla vittoria in rimonta del Milan a Cagliari, con gol di Balotelli, emulo destro di Corso su punizione, e Pazzini. Due attaccanti che erano dell'Inter. I tifosi sono stanchi. O Thohir mette, con raziocinio, mano al portafoglio oppure è meglio che se ne vada subito. Soprattutto dopo una settimana che passerà alla storia per l'insipienza di una dirigenza che voleva regalare Guarin alla Juve in cambio di un Vucinic in disarmo.

martedì 21 gennaio 2014

Scambio Guarin - Vucinic: si ferma la trattativa. No di Thohir, ma Guarin vuole la Juve

La Curva Nord ferma la trattativa tra Juve ed Inter. Thohir capisce che tira aria tesa ed oppone il suo no. Ma, non è detto che duri, perché Guarin, ansioso della maggior mercede che i bianconeri gli offrirebbero, s'è intestardito. Insomma, dell'Inter non gliene importa alcunché, nessun attaccamento alla maglia. Per conto mio, sarebbe da mettere fuori rosa fino alla fine della stagione. Se poi risultasse confermato che non si allena, un licenziamento ci starebbe tutto. Quel che è certo è che all'Inter regna il caos. E che Branca, per adesso, resta al suo posto.

lunedì 20 gennaio 2014

Il solito colpo di genio di Branca!? Guarin alla Juve, Vucinic all'Inter

Serviva un attaccante, possibilmente giovane e prolifico. Branca, il cui genio sorpassa la mia capacità di comprensione, ha preso, dalla Juve, Vucinic, che gioca spesso lontano dalla porta, segna, ma non troppo e va verso i 31 anni, inchiodato da tempo alla panchina. Per sovrapprezzo, Guarin, che spesso ho criticato per una certa anarchia tattica, va a rinforzare il centrocampo della Juve, dove l'ordine è sovrano, sicché finirà che con la casacca bianconera Guarin potrà diventare un valore aggiunto. Un errore grossolano, dimentico della storia, poiché dalla Juve, non è arrivato all'Inter un campione che sia uno, ma soltanto giocatori a fine carriera, come Anastasi, Tardelli, Schillaci. Una beffa, l'ennesima, per i tifosi nerazzurri. Branca andrebbe licenziato e Thohir dovrebbe tornarsene, anzi restarsene in Indonesia. La crisi dell'Inter è senza fine.

domenica 19 gennaio 2014

L'Inter di Thohir in crisi nera, perde anche contro il Genoa sotto il diluvio. Mazzarri in discussione

Partita indecente, come la prestazione di mezza squadra, da Juan Jesus che inciampava una volta su due, e Palacio, di cui dev'essere tornata dall'Argentina la controfigura, che sbagliava due comode occasioni da rete. Per il resto, tanta mediocrità. Ed una sconfitta maturata su calcio d'angolo, colpo  di testa di Antonelli, con la difesa intontita ad una manciata di minuti dal termine. Mai avvertita, dal divano, la sensazione che l'Inter potesse vincere la partita. Ma, credo che per i giocatori, dal campo, la sensazione sia stata la stessa. Questa piccola Inter di Thohir non vale granché. E mi pare destinata a scendere altre posizioni in classifica. Mazzarri è confuso. Inevitabile che cominci ad essere discusso anche lui.

lunedì 13 gennaio 2014

Una brutta Inter pareggia 1-1 con il Chievo. Il grande bluff di Thohir

Paloschi e Nagatomo, nel primo quarto d'ora. E' un pianto questa Inter dimessa e dimissionaria da se stessa di Tohir, il grande bluff. Senza soldi, quelli che Tohir non ha o non vuole investire, non si cantano messe. Questa è la verità. Pareggio imbarazzante contro il Chievo, altro che rilancio o riscossa. Era meglio Moratti, non c'è che dire. Almeno l'illusione di cambiare la squadra ci sarebbe stata. Ora, è svanita anche quella. Rolando, non quello di Roncisvalle, che impiega tre tocchi a stoppare, da solo, un pallone a campanile, è la fotografia della modestia assoluta della rosa attuale dell'Inter. Milito che non si regge in piedi raccoglie soltanto applausi di riconoscenza quando entra in campo. Mazzarri le prova tutte, anche con Ruben Botta, ma chi è? Almeno abbiamo evitato, come recita uno striscione, una figura da Milan. Ma, non siamo messi bene neanche noi.

domenica 22 dicembre 2013

Derby all'Inter: decide il tacco di Palacio. Milan a 5 punti dalla zona retrocessione

Partita intensa, giocata tra due squadre che hanno vissuto tempi migliori nella loro lunga  e gloriosa storia. Direzione arbitrale molle nel primo tempo: Muntari avrebbe meritato subito l'espulsione guadagnata soltanto nel recupero. Molta confusione in mezzo al campo, con l'Inter che si sforza di fare la partita ed il Milan che vive degli uno contro uno di Balotelli. Nella ripresa è l'ingresso di Kovacic a cambiare il corso dell'incontro: la supremazia territoriale dei nerazzurri è assoluta. Le occasioni fioccano, spesso sprecate da cattive giocate di Nagatomo, encomiabile sul piano della corsa, ma senza forza al momento di concludere o di servire l'assist. Il gol arriva su passaggio di Guarin e splendido tacco di Palacio: una prodezza autentica, che fissa l'1-0 per l'Inter. Prima vittoria per Thohir. Ed arriva nel derby. L'Inter si rilancia in classifica, il Milan è appena 5 punti sopra la zona retrocessione. Rischia e non poco.

domenica 1 dicembre 2013

L'Inter stecca alla prima di Thohir, pareggio sofferto contro la Samp di Mihailovic

Non bastava Cambiasso, così Mazzarri schiera pure Saverio Zanetti, che riesce nell'incredibile impresa di far rimpiangere Nagatomo. Non sa uscire di scena l'argentino. E che non ci riesca a 40 anni suonati è difficile da capire e da spiegare. La squadra vive delle sporadiche invenzioni di Alvarez. Da una di queste nasce il vantaggio di Guarin, per il resto sempre anarchico in mezzo al campo. Nella ripresa, l'Inter cede troppo campo alla Sampdoria, già combattiva come il suo nuovo allenatore Mihailovic, fino al gol mancino di Renan, che calcia da una ventina di metri, con tutta la calma del caso, atteso che Cambiasso e Mudingayi ci mettono una vita a chiudere su di lui: tiro angolato che rimbalza prima d'infilare Handanovic. Troppo solo Palacio in avanti, non va meglio con l'ingresso di Belfodil. Ha convinto poco anche il subentrato Kovacic, che mi pare in fase involutiva e credo che dipenda dalla poca fiducia che sente intorno a sé. Dispiace perché è un talento vero il centrocampista croato. Per Tohir, alla prima da presidente al Meazza, un debutto in chiaroscuro.

domenica 28 luglio 2013

Dieci ragioni per dire no a Thohir. L'Inter è degli interisti

Se il calcio fosse soltanto affari, bilanci in ordine, prospettive di crescista, budget, alchimie finanziarie e via farneticando, sarebbe un'altra cosa: sarebbe l'economia globalizzata di questi tempi, che fa acqua come una nave cartaginese durante la prima guerra punica. Per fortuna il calcio è anche e soprattutto sentimento, affetto, speranza, molte illusioni, passatempo, divagazione, chiacchiere senza scopo. Di lucro. E si tifa per una squadra per una moltitudine di ragioni che se ne fregano dei soldi. E spesso anche delle vittorie. Detto questo, ecco dieci ragioni per cui a Tohir bisogna dire no. Nonostante tutto, nonostante Branca, nonostante Stramaccioni, nonostante le delusioni, ancora oggi Moratti è meglio di Tohir.
1. Tohir è brutto. Sicché bisogna diffidarne, come Omero diffidava di Tersite.
2. Tohir non è interista.
3. Tohir non sa alcunché di calcio, cui si accosta come un italiano si potrebbe accostare al cricket.
4. Nel calcio non ci si improvvisa.
5. Il sentimento di appartenenza, quello che in Moratti è fortissimo, in Tohir è assente.
6. Juventini e milanisti ed altri esponenti di tifoserie minori dicono che risolverebbe i problemi dell'Inter: indizio certo che bisogna fare il contrario.
7. La stampa nazionale, entusiasta perché Tohir ha offerto da bere, plaude all'avvicendamento. La stampa nazionale fa disinformazione remunerata. Occorre fare il contrario di ciò che consiglia.
8. Tohir non ha tutti questi soldi da spendere, porterebbe l'Inter al disastro in pochi anni.
9. Accettare soldi indonesiani, sarebbe una confessione di impotenza: meglio poveri che finanziati.
10. Moratti, al di là di tutto, ha dato tutto per l'Inter. Meglio Moratti di Tohir. Del resto, per tornare competitivi, basta licenziare Branca.