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lunedì 8 dicembre 2014

Inter sconfitta dall'Udinese 1-2: Mancini vattene. L'Inter, con soli 17 punti, è dodicesima in classifica

Se ne deve andare. E' chiaro adesso perché debba andarsene oppure no? Un punto in tre partite di campionato non spiega a sufficienza l'assoluta inadeguatezza di Mancini al ruolo di allenatore di quest'Inter, che non è più quella zeppa di campioni della sua prima gestione? Dopo un primo tempo dominato, nel quale a tanti errori nelle conclusioni, ed a parecchia confusione nel gioco, con cross dalla trequarti di Ranocchia e tiracci di Guarin da trenta e passa metri, il gol finale di Icardi, centravanti grandissimo in area di rigore (scatto e sinistro da manuale sulla prima giocata sensata di Guarin), sembrava aver messo la partita nella direzione di una facile vittoria. Invece, no. L'Udinese rimonta, aiutata da due errori, uno di Dodò, personaggio vagamente felliniano, anche per consistenza, e l'altro di Palacio, che non soltanto non segna più, ma aiuta anche gli avversari a segnare. E così l'Udinese di Stramaccioni, beffa terribile per i nerazzurri, porta a casa i tre punti. Mentre Mancini annaspa nel mare dei suoi dubbi, passandosi continuamente le mani tra i capelli che vanno incanutendo. Ma, vattene. Mancini vattene. Non ha curato la fase difensiva: l'Inter continua a prendere gol da primo cinema Lumiere. Continua a sbagliare i cambi: Osvaldo per Icardi a che pro? Non sta valorizzando giovani come Bonazzoli, che con l'ultimo Mazzarri era stato promosso quasi titolare, e che oggi è stato mandato in campo soltanto allo scadere come carta della disperazione. La classifica piange a singhiozzi. Però l'allenatore più pagato della serie A ce l'abbiamo noi. Mancini vattene. Esonerarti costerebbe troppo. L'Inter ha soltanto 17 punti, che le valgono il dodicesimo posto in classifica: un disastro.
*Aggiornamento del 9 dicembre 2014: la delusione per questi primi venti giorni del secondo corso di Mancini all'Inter comincia a trapelare anche fuori dalle pagine di questo blog. Segnalo, al riguardo, un ottimo pezzo di Gianni Valenti sulla Gazzetta di oggi. Nella situazione in cui si trova l'Inter, torno a ripetere, con la fragilità nervosa mostrata da tanti calciatori, piuttosto del glamour di Mancini, sarebbe servito il carisma trascinante di Zenga. Non si va alla guerra, sportiva beninteso, con il cashmere

domenica 5 ottobre 2014

Parma beffato da Matri allo scadere: Donadoni esonerato? Udinese a 13 punti, vince a fatica la Lazio con il Sassuolo

Crisi nera per il Parma, beffato allo scadere da un gol di Matri contro il Genoa. Tre soli punti in classifica e la posizione di Donadoni, che pure non mi pare che abbia colpe specifiche, si fa difficile. Probabile il suo esonero. Vittoria di misura della Lazio contro il Sassuolo, nel quale brilla la stella di Berardi. Ad ogni modo la squadra di Pioli mi pare attrezzata per fare un buon campionato. Sorprendente il cammino dell'Udinese di Stramaccioni, che, quanto a fortuna, niente ha da invidiare a Sacchi. In attesa della sfida tra Roma e Juve, i friulani sono appena dietro con 13 punti in classifica. Il Cagliari perde, dopo l'ubriacatura della vittoria esterna contro l'Inter.

domenica 11 maggio 2014

Inter quinta: Europa League. Mazzarri, come previsto, fa meglio di Stramaccioni

Non è stata una stagione esaltante. Anzi. Tuttavia, l'obiettivo minimo è stato raggiunto con una giornata di anticipo. L'Inter torna in Europa, sia pure dalla porta secondaria dell'Europa League. Quinto posto, dopo il nono dello scorso anno, contrappuntato da una terribile serie di sconfitte. Mazzarri, l'avevo previsto perché troppo facilmente prevedibile, ha comunque fatto meglio di Stramaccioni. Sono tempi grami, ma, almeno la dignità è salva. E' stato decisivo il largo successo colto ieri sera contro la Lazio, un netto 4-1, con doppietta di Palacio e reti di Icardi ed Hernanes. Come sono stati decisivi i pareggi odierni di Parma, Torino e Verona oltre alla sconfitta del Milan. L'Inter ha bisogno di almeno due grandi giocatori. Anzitutto un campione di personalità in difesa, poi un regista basso od arretrato che dir si voglia, al posto di Cambiasso. Magari anche un attaccante di talento. Conforta, se non altro, il rendimento di Kovacic nelle ultime partite: è un fuoriclasse, cui manca soltanto un poco di esperienza. Dimenticavo: si è ritirato Saverio Zanetti. Con due anni di ritardo. 

sabato 5 aprile 2014

L'Inter pareggia anche con il Bologna. Rendimento imbarazzante nelle ultime partite

Tolto Icardi, grandissimo attaccante quando messo faccia alla porta, autore di una splendida doppietta, l'Inter di questi tempi è poca cosa. Non vale come quella di Stramaccioni, ma, ultimamente, poco ci manca. Fase difensiva pessima e difensori scarsi. Rolando per me resta quello di Roncisvalle, l'altro, quello che gioca, male, nell'Inter, è un pianto. Come Handanovic, uno che prende gol sdraiato con la palla che gli sfila accanto a pochi centimetri. Ma, come si fa? Doppio vantaggio sfumato. E Mazzarri ha le sue colpe. Oggi ha rispolverato Milito che ha calciato un rigore sul 2-2 che nemmeno nei campetti di periferia! E dire che rigori l'Inter non ne vedeva da 34 giornate di serie A. Le giustificazioni dopo la partita nelle quali si è sprecato Mazzarri mi sono sembrate patetiche. Non credo più, a questo punto, che possa rimanere all'Inter anche nella prossima stagione.

domenica 16 marzo 2014

Inter corsara a Verona: segnano Palacio e Jonathan

Per una volta Jonathan, di solito soltanto la sua miniatura, figura da Maicon, serve un assist sontuoso a Palacio, che apre la partita, e poi raddoppia, all'esito di un affondo caparbio sulla destra, contrasto e rimpallo favorevole. Tanto basta, almeno stando ai tabellini, a propiziare la vittoria dell'Inter di Mazzarri contro il Verona di Mandorlini. Apprezzabile D'Ambrosio, già leader Hernanes, la sua punizione finita sulla traversa è una gemma, perché calciata di sinistro. Fatico a ricordare un ambidestro della qualità del centrocampista brasiliano. Dopo un lungo periodo di sbandamento, Mazzarri ha ripreso il timone della squadra, che credo condurrà agevolmente al quarto posto in classifica. Non sarà molto ma è parecchio di più di quanto seppe fare il sopravvalutato Stramaccioni. Quasi dimenticavo: Icardi è davvero forte, stacca di testa anche da fermo grazie ad una forza esplosiva notevolissima. Deve pensare di più al calcio però ed un poco meno al resto.

lunedì 6 gennaio 2014

Klose, immenso campione, stende l'Inter, ora fuori dall'Europa

Il calcio è tanto più semplice di quanto si possa credere. La Lazio ha battuto l'Inter, all'esito di una partita imbarazzante per la piattezza del gioco espresso da due squadre spente e sfiatate, perché disponeva dell'unico fuoriclasse in campo: Klose. Non si segnano per caso 14 gol ai mondiali. La girata del centravanti tedesco è un pezzo di bravura che illumina una serata altrimenti dimenticabile. L'Inter di Mazzarri si è "stramaccionizzata", disunita, con troppi giocatori fuori ruolo. A cominciare da Alvarez, che rende da attaccante esterno o da seconda punta, ma non da mezzo interno, come Mazzarri ha preteso a lungo. Kovacic gioca troppo poco e senza che i compagni si muovano senza palla è esposto al rischio di brutte figure. Ranocchia è il peggior difensore della storia dell'Inter, al livello di Gresko e Sorondo. O succede qualcosa al mercato di gennaio, qualcosa di importante e di sensato, oppure questa è una squadra da sesto, settimo posto. Peccato.

giovedì 26 settembre 2013

Inter - Fiorentina 2-1. Rimonta dei nerazzurri che agguantano Napoli e Juve al secondo posto. L'Inter si candida per lo scudetto

Al rigore di Giuseppe Rossi l'Inter sfiduciata di Stramaccioni non avrebbe saputo replicare e magari avrebbe subito ancora. Quella di Mazzarri ha ben altra tempra. Segna Cambiasso, che pure ha la mobilità di un impiegato ministeriale e firma il sorpasso Jonathan, già miniatura di Maicon, che sta diventando sempre più padrone della fascia destra. Napoli e Juve acciuffate al secondo posto, l'Inter pone la propria candidatura alla conquista dello scudetto. Con il nuovo Alvarez ed un posto da titolare per Kovacic, dico che è possibile.

giovedì 29 agosto 2013

Champions League 2013: sorteggi difficili per le italiane, la Juve con il Real, il Milan con il Barca. Va meglio al Napoli

La Juventus sfiderà il passato contro il Real Madrid di Ancelotti, dovendo guardarsi dal Galatasaray, che in casa vanta una grande tradizione e dal Copenaghen, cenerentola apparente del girone. Il Milan, ci risiamo, se la vedrà con il Barca rinforzato da Neymar, ma anche con il blasone ed il 4-3-3 dell'Ajax e con gli scozzesi del Celtic: azzardo che i rossoneri non passeranno, a meno che Balotelli si metta a fare il fenomeno in tutte le partite. E' andata meglio al Napoli, perché Borussia Dortmund, ormai privo di Goetze, Arsenal e soprattutto Marsiglia mi paiono ampiamente alla portata degli azzurri di Benitez. Grazie al genio di Stramaccioni e Branca, gli interisti la Champions, ma pure l'Europa League, la guarderanno soltanto per gufare.

lunedì 26 agosto 2013

Inter: buona la prima di Mazzarri. Napoli e Roma sul velluto

Dopo un primo tempo noiosissimo, l'Inter di Mazzarri riesce ad avere ragione di un buon Genoa. Decisivi gli ingressi nella ripresa di Icardi, che gioca un calcio sfrontato e combattivo, e di Kovacic, il maggior fuoriclasse della rosa attuale dei nerazzurri. Con Cambiasso, la squadra aveva i ritmi del subbuteo. Il primo gol nasce da un cross deviato di Jonathan, che vale la metà della metà della metà del gigantesco Maicon, ammirato ieri con la maglia della Roma. Segna, di testa, ma dai!, Nagatomo: beninteso a porta vuota. Questi due, Jonathan e Nagatomo, devono andarsene. Poi, al tramonto della partita, segna un gran gol, controllo di destro e dolcissimo sinistro incrociato, Palacio. Si vede la mano di Mazzarri. Squdra ordinata, volitiva e non sbandata e debosciata come quella di Stramaccioni. Bella Roma sul campo del Livorno: Maicon, s'è detto, gioca alla sua maniera, Totti sta al calcio come Mozart al pentagramma, De Rossi torna al gol con un tiro maestoso. Certo che la partenza di Lamela peserà. Il Napoli è la squadra favorita per lo scudetto, Hamsik una stella e Callejon è una miniatura del grande Raul. Il gol della giornata è di Hernanes: progressione e conclusione alla Rummenigge. Subito dopo, da segnalare il gol di Cerci: tiro sul palo lontano, con il suo sapiente mancino. Alla Recoba.

domenica 28 luglio 2013

Dieci ragioni per dire no a Thohir. L'Inter è degli interisti

Se il calcio fosse soltanto affari, bilanci in ordine, prospettive di crescista, budget, alchimie finanziarie e via farneticando, sarebbe un'altra cosa: sarebbe l'economia globalizzata di questi tempi, che fa acqua come una nave cartaginese durante la prima guerra punica. Per fortuna il calcio è anche e soprattutto sentimento, affetto, speranza, molte illusioni, passatempo, divagazione, chiacchiere senza scopo. Di lucro. E si tifa per una squadra per una moltitudine di ragioni che se ne fregano dei soldi. E spesso anche delle vittorie. Detto questo, ecco dieci ragioni per cui a Tohir bisogna dire no. Nonostante tutto, nonostante Branca, nonostante Stramaccioni, nonostante le delusioni, ancora oggi Moratti è meglio di Tohir.
1. Tohir è brutto. Sicché bisogna diffidarne, come Omero diffidava di Tersite.
2. Tohir non è interista.
3. Tohir non sa alcunché di calcio, cui si accosta come un italiano si potrebbe accostare al cricket.
4. Nel calcio non ci si improvvisa.
5. Il sentimento di appartenenza, quello che in Moratti è fortissimo, in Tohir è assente.
6. Juventini e milanisti ed altri esponenti di tifoserie minori dicono che risolverebbe i problemi dell'Inter: indizio certo che bisogna fare il contrario.
7. La stampa nazionale, entusiasta perché Tohir ha offerto da bere, plaude all'avvicendamento. La stampa nazionale fa disinformazione remunerata. Occorre fare il contrario di ciò che consiglia.
8. Tohir non ha tutti questi soldi da spendere, porterebbe l'Inter al disastro in pochi anni.
9. Accettare soldi indonesiani, sarebbe una confessione di impotenza: meglio poveri che finanziati.
10. Moratti, al di là di tutto, ha dato tutto per l'Inter. Meglio Moratti di Tohir. Del resto, per tornare competitivi, basta licenziare Branca.

mercoledì 10 aprile 2013

Mourinho: sette semfinali in Champions

Con quella ottenuta ieri contro il Galatasaray, Mourinho ha raggiunto la settima semifinale di Champions League in carriera, la terza consecutiva alla guida del Real Madrid. Dacché i grandi allenatori magari non sempre vincono, perché nessuno vince sempre, ma sanno arrivare alle fasi cruciali di tutte le competizioni. La grandezza di un allenatore sta tutta qui. E non nelle continue lamentele di Stramaccioni. Perché, errori arbitrali a parte, che pure ci sono stati, l'Inter di Stramaccioni raramente è stata all'altezza della propria storia e del proprio prestigio. Tornasse Mourinho!

mercoledì 3 aprile 2013

Sampdoria - Inter: 0-2. Doppietta di un grande Palacio

Primo tempo davvero brutto per l'Inter, che subisce per larghi tratti l'ariosa manovra blucerchiata. Gargano, Zanetti e Guarin sprecano palloni in serie. Soltanto Kovacic regala qualche bella accelerazione con dribbling. Sicché il vantaggio di Palacio su cross di Pereira giunge inaspettato ed immeritato. Nella ripresa, vista l'importanza della posta in palio e la paura concreta di un esonero, Stramaccioni opta per un atteggiamento prudente e conservativo. Toglie Cassano. L'Inter si difende e rischia di subire la rete del pareggio. Poi Palacio, dopo un grossolano errore di Guarin alcuni minuti prima, inventa al tramonto dell'incontro un gol splendido, sguscia tra due avversari in contropiede e batte il portiere in uscita: gol n. 22 in stagione per l'argentino, n. 167 in carriera. Tre punti per l'Inter all'esito di una brutta partita. Stramaccioni, per adesso, salva la panchina.

sabato 30 marzo 2013

Inter sconfitta dalla Juve al Meazza: 1-2. Stramaccioni esonerato?

Stramaccioni va esonerato, subito, per manifesta inadeguatezza. L'Inter rimedia l'ennesima sconfitta stagionale, la decima, se la memoria non mi inganna. E, per soprapprezzo, perde in casa dalla rivale di sempre, la Juve di Conte, che si permette una fastidiosa esultanza al termine dell'incontro. Handanovic è un portiere scarso, che non ha il senso della posizione e che sta spesso due, tre metri lontano dalla linea di porta. Il gol iniziale di Quagliarella, bello quanto si voglia, si spiega così. L'Inter reagisce, ma, combina poco. Si salvano Kovacic, davvero bravissimo a far girare palla e capace di irresistibili accelerazioni e Cassano. Sarà da un suo assist, nella ripresa, che verrà il gol del momentaneo pareggio di Palacio. Vanificato da Ranocchia, scarso davvero, lento, lentissimo, che si fa anticipare da quell'attaccante da fotoromanzi che è Matri. Tutto da rifare. Guarin, che all'intervallo aveva preso il posto di Alvarez, sbaglia tutto il possibile. Poi sale in cattedra l'arbitro, che nega un netto rigore a Cassano ed innervosisce la partita. Chiudendo con un cartellino rosso a "belli capelli" Cambiasso. La Juve ha le mani sullo scudetto, l'Inter rischia di perdere l'Europa. Stramaccioni vada a casa. Esonero!

giovedì 14 marzo 2013

Inter - Tottenham: rimonta? Sì, rimonta, segna Cassano, raddoppia Palacio, ancora Cassano su punizione. Si va ai supplementari. Adebayor rovina la festa. Alvarez riaccende la speranza. Finisce 4-1, Inter eliminata

Difficile credere alla rimonta dopo la sciagurata sconfitta di Londra contro il Tottenham. Recuperare dal 3-0 per gli inglesi sarebbe un'impresa senza precedenti. Almeno negli ultimi 30 anni. Cassano, però, al 20' del primo tempo ha già segnato. Stiamo a vedere. Achtung! Palacio, dopo cinque minuti nella ripresa raddoppia. E poi Cassano su punizione. Strepitoso. Come Kovacic, un regista avviato sulla strada di Suarez. Mi sbilancio e chissenefrega. Tanto che l'ineffabile Stramaccioni decide di sostituirlo con Benassi. Si va ai supplementari. Difesa disattenta, respinta di Handanovic e, sia stramaledetta la perfida Albione!, segna quel racchio di Adebayor, ammazza che brutto! Come non detto. Rimonta fallita. Almeno ci abbiamo provato. Forse no, perché, su assist vellutato di Cassano, segna Alvarez, già subentrato all'irritante Guarin. L'Inter si porta sul 4-1, ad un gol dalla qualificazione. Assalto finale, confuso ma veemente. Niente da fare, il Tottenham di Villas Boas va avanti. L'Inter è eliminata dall'Europa League. 

martedì 12 marzo 2013

Mazzarri all'Inter? Meglio Zenga

Walter per Walter, meglio Zenga di Mazzarri. Ora che Moratti ha finalmente compreso l'inadeguatezza di Stramaccioni al ruolo di guida tecnica dell'Inter, ora che anche Branca pare destinato ad un dorato esilio dalle terre nerazzurre, occorre guardare al futuro prossimo ed alla necessaria rifondazione con prudenza e circospezione. Anzitutto, va scelto bene il nuovo allenatore. Lascerei stare il polemico Mazzarri, che usa un linguaggio ora criptico ora involuto ed immagina sempre complotti a proprio danno, il cui schema migliore, negli ultimi anni, è stato palla a Lavezzi. Fino a questa stagione, in cui, partito l'argentino per Parigi, si è arrangiato con l'incredibile media realizzativa di Cavani, finché è durata. Walter per Walter, all'Inter ci vuole Zenga. Che sa di calcio, ha temperamento e gode della fiducia incondizionata dei tifosi. Ed accetterebbe anche un ingaggio meno cospicuo. Quanto alla dirigenza, Leonardo mi pare troppo dandy. Io sceglierei sempre nella vecchia guardia.

lunedì 11 marzo 2013

Moratti avvisa Stramaccioni e Branca: o cambiano i risultati o vanno via

Sconfitte in serie, figuracce assortite, pare che anche a Moratti sia scappata la pazienza. Oggi ha dichiarato, ed era ora!, che con questi risultati Stramaccioni e Branca andranno via. E siccome non intravedo la possibilità che l'Inter attuale si risollevi, si tratta di un benservito piuttosto che no. Ad ogni modo, non aspetterei la fine della stagione. Stramaccioni, che si arrampica sugli specchi come Ranieri lo scorso anno, va esonerato subito. Branca, che ha fallito nell'ennesima sessione di mercato, va licenziato subito. Anche per dare ai tifosi un segnale di risveglio dopo un lungo, insopportabile letargo.

domenica 10 marzo 2013

Inter sconfitta dal Bologna. Stramaccioni esonerato!

Stramaccioni ormai gioca ad improvvisare. E gli riesce malissimo. Stavolta, contro un Bologna ordinato, schiera inizialmente Benassi, manco a dirlo fuori ruolo, salvo sostituirlo, demoralizzandolo dopo un brutto, ma prevedibilmente brutto primo tempo. Saverio Zanetti, tra i giocatori meno tecnici del campionato un posto lo trova sempre, come lo trova lo svagato Ranocchia, uno che avrebbe bisogno di cinque o sei chili di muscoli. Il resto è il solito pianto, con la mezza eccezione di Stankovic, che almeno gioca di prima e si batte con un qualche vigore. Del gioco, che il "sacchiano" Stramaccioni avrebbe dovuto insegnare alla squadra nemmeno l'ombra. All'inizio della ripresa, entra Cassano per Benassi, poi, entrano anche Kovacic e Cambiasso, ma nel frattempo il Bologna è passato in vantaggio con tiro al volo di Gilardino. Stramaccioni sente un sinistro profumo di esonero e, come sempre in questi casi, si mordicchia il labbro. Tipica posa da condottiero.  Ma come osa Gargano calciare una punizione nei pressi dell'area avversaria?! Come siamo ridotti male! Stramaccioni va esonerato. Branca licenziato.

lunedì 4 marzo 2013

Cassano insolentisce Stramaccioni?

Di Cassano si scrive sempre. Perché c'è sempre qualcosa da scrivere. Offre titoli ed articoli con una generosità che si spinge ai limiti della dissipazione. Nell'ultimo caso, però, da quanto trapelato dal loquace spogliatoio nerazzurro, che è successo mai? Possibile che il diverbio con Stramaccioni sia nato da una battuta su Mourinho? Perché se le cose fossero davvero andate a questo modo, di che si è parlato negli ultimi due giorni? Voglio dire, alla fine e pure all'inizio, Stramaccioni non è Mourinho. Secondo me, il punto è questo. E Stramaccioni avrebbe preferito che Cassano non glielo ricordasse. Del resto, le dichiarazioni a fine gara di Stramaccioni odorano di mourinhismo a buon mercato da mesi. Mourinho, però, resta Mourinho, e Stramaccioni resta Stramaccioni. S'è capito, no? Mi è più simpatico Cassano.

domenica 3 marzo 2013

L'Inter rimonta a Catania: Alvarez e due volte Palacio

Inizio scoraggiante, ma, se non altro il doppio vantaggio del Catania sembrava aver calato il sipario sulla dimenticabile esperienza nerazzurra di Stramaccioni. Squadra imbolsita, errori tecnici a ripetizione, Gargano pareva al primo giorno di scuola calcio. Gli avversari, brevilinei e brillanti nel fraseggio, facevano il bello ed il cattivo tempo. Stramaccioni, pensoso come al solito, dopo avere escluso Cassano dalle convocazioni per una lite di cui ho capito poco, si affidava al santo protettore di Arrigo Sacchi, che è luogo poco assolato. E gli andava bene nella ripresa, dentro Stankovic per Kuzmanovic e Palacio per Rocchi, uno che fatica a stare in piedi. Bastava. Stankovic giocava di prima intenzione, valorizzando le sortite offensive di Pereira. Dribbling di Palacio sulla destra, cross e colpo di testa in avvitamento di Alvarez, che non è un asso, ma in questa penosissima Inter può starci eccome. Poi, Palacio su traversone di Pereira pareggiava. Infine, complice anche un Catania piuttosto prodigo, Palacio firmava l'incredibile rimonta su assist dell'ultimo subentrato, Cambiasso. L'Inter vince e va bene. Ma, Stramaccioni che allenatore è?

domenica 24 febbraio 2013

Inter - Milan 1-1: El Shaarawi e Schelotto

Centrocampo scarso quello dell'Inter, specialmente nei due centrali, Cambiasso, che cammina, e Gargano che ricorda molti amatori del calcetto: piedi a banana. Sicché la mediana del Milan prende il sopravvento, Montolivo dirige il gioco da campione consumato, prediligendo i cambi di campo a sinistra, dove De Sciglio ed El Shaarawi scherzano Guarin, confusionario, e Nagatomo, scarso. El Shaarawi porta in vantaggio il Milan e Balotelli, sopraffatto dalla tensione e questa volta peggiore in campo, spreca parecchie comode occasioni da rete, per quanto ci metta del suo anche il macchinoso Handanovic, oggi più reattivo del solito. Nella ripresa, il giapponese passa a sinistra con Zanetti che va a destra. Entra Schelotto per Cambiasso. E lo stesso Schelotto, che ha piedi di legno, trova di testa il gol del pareggio. Stramaccioni ha giocato male la partita, con l'eccezione dell'idea di Cassano centravanti arretrato. Troppo poco. Finisce in pareggio ma è il Milan ad avere più da recriminare.