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domenica 28 gennaio 2024

Australian Open 2024: vince Sinner. Sconfitto Medvedev 3-6, 3-6, 6-4,6-4, 6-3

Primo set maestoso di Medvedev: i soliti colpi piatti e profondi, una concentrazione impenetrabile. Sinner sembra intimidito. Tanto che perde allo stesso modo anche il secondo set. Nel terzo, si modificano gli equlibri. Vince Sinner 6-4. Poi ancora 6-4 e 6-3, per il primo titolo Slam in carriera. Il secondo dell'era Open per un italiano, dopo il Roland Garros del 1976 di Panatta. Il quarto assoluto, considerando la doppietta al Roland Garros (1959 e 1960) del grande Nicola Pietrangeli.


venerdì 26 gennaio 2024

Sinner, Bolelli e Vavassori in finale agli Australian Open 2024

L'impresa maggiore, va da sé, resta quella di Sinner, che sconfigge in quattro set Novak Djokovic - uno che a Melbourne aveva trionfato per dieci volte - e vola in finale di singolare agli Australian Open 2024: un vero e proprio passaggio di consegne, anche perché Sinner pare proprio aver raccolto l'eredità tecnica del campione serbo, mai osservato così in difficoltà fisicamente. In finale, per l'Italia, anche il doppio formato da Bolelli e Vavassori. Bolelli ha già vinto, in coppia con Fognini, lo Slam australiano nel 2015. Può ripetersi. Sinner, alla prima finale Slam in carriera, gioca con il sole in tasca. 

lunedì 27 novembre 2023

L'Italia vince la Coppa Davis 2023

Bella, bellissima vittoria sull'Australia. Bravo, bravissimo Sinner. E meriti anche al capitano Volandri per la gestione. Ciò va riconosciuto. Ma, non si può dar torto a Pietrangeli, che rimpiange la Coppa Davis di un tempo. Con le trasferte. Le superfici scelte dalle squadre ospitanti. Le partite tutte al meglio dei cinque set. Aveva un altro fascino quella competizione. Non è un'opinione, ma un fatto. Detto questo, l'Italia ha vinto la Coppa Davis 2023 e ce ne felicitiamo tutti. 

giovedì 5 ottobre 2023

Sinner, Panatta e Pietrangeli

Ci vorrebbe Gianni Clerici per affrescare un confronto tra Sinner, recente vincitore del torneo di Pechino, dopo aver sconfitto Alcaraz e Medvedev, e le due leggende del tennis azzurro che l'hanno preceduto: Adriano Panatta e Nicola Pietrangeli. Nel mezzo, 70 anni buoni non solo di tennis ma di storia italiana. E non soltanto italiana.


Sì, perché Pietrangeli, classe 1933, esordisce nel circuito maggiore nel 1952, con Luigi Einaudi Capo dello Stato, De Gasperi presidente del Consiglio, durante la corsa alla presidenza americana di Eisenhower. Le radio - la televisione è ancora in fase di gestazione da noi - trasmettono Vola Colomba o Papaveri e Paperi di Nilla Pizzi o Le foglie morte di Yves Montand. Nei cinema italiani proiettano Umberto D., l'ennesimo capolavoro di Vittorio De Sica, in quelli americani: Mezzogiorno di fuoco, Otello con Orson Welles, Cantando sotto la pioggia, Scaramouche. Gli italiani vanno soprattutto in bicicletta e amano giocoforza, più di ogni altro sport, il ciclismo. Il calcio segue, manco a dirlo, a ruota. Il tennis è sport aristocratico e alto borghese per eccellenza, appena più popolare dell'equitazione. 


Pietrangeli, che ha un talento cristallino ma non è sostenuto ad un'ambizione feroce, si affida a un magnifico rovescio, a fulminei colpi d'incontro e a un tocco raffinato, che lo sorregge nelle giocate di volo, che sa eseguire sebbene non sia un attaccante. Sulla terra rossa, in particolare, costruisce una carriera formidabile, conquista due volte il Roland Garros (1959 e 1960), tre volte il torneo di Montecarlo, gioca un numero spropositato di partite in Coppa Davis e sfiora il successo con la maglia azzurra, che poi otterrà da capitano non giocatore nel 1976. Nel frattempo vive bene, fa la dolce vita prima della Dolce Vita, il film di Fellini del 1960 che racconta una Roma gaudente e spensierata, che Pietrangeli che conosce benissimo, perché la anima. 


Domina per tre lustri, prima che Adriano Panatta, di diciassette anni più giovane, gli tolga il primato di miglior giocatore italiano. Ma succede per raggiunti limiti d'età. Il mondo, nel frattempo, con una rapidità mai sperimentata prima, è cambiato. C'è stato il Concilio Vaticano II, dagli organi si è passati alle chitarre, la rivoluzione beat, il rock, il '68. Gli anni '70 sono l'alba di un nuovo mondo. Panatta lo interpreta. Con i capelli lunghi, i pantaloni a zampa d'elefante e un tennis tutto d'attacco, servizio e volée e la veronica, un colpo tutto suo, eseguito di spalle, a sventare i pallonetti avversari. Anche Panatta domina sulla terra rossa, nell'epoca d'oro del tennis. Batte, l'unico a riuscirci, per due volte, Borg al Roland Garros. Che vince nel 1976, dopo aver trionfato a Roma e prima di alzare la Coppa Davis, capitanato da Pietrangeli, in Cile. Vince di meno Panatta, ma il tennis, anche grazie a lui in Italia, e grazie a Borg e Connors e Vilas e Gerulaitis in tutto il mondo, esce dai circoli elitari per farsi più popolare e raggiungere un numero di praticanti prima impensabili. Sono anche amici Panatta e Pietrangeli, litigano, ma sono anche amici. Entrambi affascinati dalla bella vita, entrambi sornioni e animati da un bonario cinismo tipicamente capitolino.


Sinner, con loro due, c'entra pochissimo. Altoatesino, come Thoeni nello sci degli anni '70, è timido, ritroso, restio alla ribalta. E vuole vincere moltissimo e moltissimo vincere. Ha meno talento, sia di Pietrangeli sia di Panatta. Ma, il doppio o il triplo della voglia di affermarsi. Ha colpi solidi, duramente allenati. Che si sforza costantemente di migliorare. Ha vinto meno di loro e, forse, a fine carriera avrà vinto più di loro. Appartiene a questo tempo, si allena in modo scientifico, sente poco il fascino della nazionale, vive con un'intensità professionale il suo sport. Allena la mente come uno scacchista, programma, analizza. Ha metodo. 


Chi preferisco dei tre? In che ordine li colloco? In quello storico, in quello del post. Pietrangeli, Panatta, Sinner. Per lo stile di gioco e, se uno è conservatore, è conservatore, per la simpatia verso l'epoca di ciascuno di loro. 

lunedì 13 febbraio 2023

Classifica tennisti italiani per titoli Atp

Il successo di ieri, a Montpellier, sull'amato cemento,  su altre superfici non ha ancora vinto, è stato il settimo nel circuito Atp per Jannik Sinner. Di seguito la classifica dei successi nel circuito Atp quanto ai tennisti italiani, guidata da Adriano Panatta con 10 vittorie.


1. Adriano Panatta            10

2. Fabio Fognini                  9

3. Matteo Berrettini            7

4. Jannik Sinner                  7

5. Paolo Bertolucci              6

6. Corrado Barazzutti         5

7. Paolo Canè                       3

8. Andrea Gaudenzi             3

9. Andreas Seppi                  3

 

martedì 5 luglio 2022

Djokovic-Sinner: 5-7, 2-6, 6-3, 6-2, 6-2

Sinner sfida Djokovic a Wimbledon, dove il serbo ha vinto cinque volte. Tre, ancora fatico a crederci, contro sua maestà Roger Federer. Insomma, Djokovic è largamente favorito. Non mi nascondo. Non amo il tennis di Sinner, che considero meno talentuoso di Fognini e di Musetti. E gli preferisco anche Berrettini, che questo Wimbledon avrebbe, secondo me, potuto vincerlo. Ma, contro Djokovic, tiferò Sinner. Tiferei comunque contro Djokovic.  

La cronaca breve.

Comincia bene Djokovic e la partita sembra segnata. Ma, Sinner rimonta e vince il primo set 7-5 e il secondo, addirittura, 6-2. Il passaggio a vuoto, per l'altoatesino, giunge alla metà del terzo set, quando il suo servizio perde di precisione. Djokovic si annette il terzo set 6-3. La partita continua. Ma, non bene per Sinner, che subisce subito il break. Serve in modo discontinuo, mentre il serbo pare più a suo agio negli scambi da fondo. Djokovic si annette il quarto set per 6-2. Si va al quinto e decisivo set. Che, tuttavia, finisce allo stesso modo. Decisivo il calo fisico di Sinner e le basse percentuali di prime servizio. Così è Djokovic a qualificarsi alle semifinali. 

lunedì 7 giugno 2021

Roland Garros 2021: Djokovic-Musetti, Nadal-Sinner

Vanno in scena oggi gli ottavi di finale del Roland Garros 2021, ma non ci sarà Roger Federer, che avrebbe dovuto affrontare Matteo Berrettini. L'asso elvetico, che punta ad una grande stagione sull'erba e al nono Wimbledon, si è ritirato dopo il successo al terzo turno: non vuole rischiare infortuni, dopo una lunga assenza e alla soglia dei 40 anni. E così Berrettini prende la scorciatoia dei quarti di finale, dove vorrebbero raggiungerlo Musetti, classe 2002, impegnato contro Djokovic, numero uno Atp, e Sinner, classe 2001, opposto al re della terra rossa, Nadal. Sfide proibitive sulla carta, ma il tennis italiano, con questi due giovanotti, può coltivare ambizioni di sgambetto ai due grandi vecchi della racchetta. 

venerdì 24 gennaio 2020

Australian Open 2020: Fognini agli ottavi. Battuto Pella 7-6,-6-2, 6-3

Australian Open 2020 🎾
Dopo il 2014 e il 2018, Fognini torna agli ottavi di finale degli Australian Open. Nel terzo turno, ha battuto il solido argentino Pella in tre set: 7-6, 6-2, 6-3. Agli ottavi, affronterà Sandgren, responsabile dell'eliminazione di Berrettini. Discusso, sempre discusso, ma la carriera di Fognini è quella di un campione. Non di un campionissimo, certo. Ma, di un campione sì. Nessuno, negli ultimi 40 anni, ha fatto più di lui nel tennis italiano. Magari Berrettini e Sinner, soprattutto Sinner, avranno fatto di più a fine carriera. Ma, dovranno percorrere ancora molta strada per raggiungere ed eventualmente superare Fognini.

mercoledì 22 gennaio 2020

Australian Open 2020: Fognini al terzo turno! Battuto Thompson in 5 set!

Australian Open 2020 🎾
Ha di nuovo bisogno di 5 set, Fabio Fognini, sul cemento di Melbourne. Questa volta, contro Thompson, vince i primi due, perde il terzo e il quarto, la spunta al tie-break. Molta fatica, ma va comunque meglio di Berrettini e Sinner,  pur sempre predestinato, che vengono eliminati.

lunedì 28 ottobre 2019

L'epoca d'oro del tennis italiano: Berrettini n. 9, Fognini n. 12 del circuito Atp

Tornano gli anni '70? Sul piano della storia politica, economica e sociale sarebbe tutt'altro che auspicabile, per l'Italia. Da un punto di vista tennistico, invece, è un augurio. E, quasi, una certezza. Dopo Fognini, attualmente n. 12, anche Berrettini viene ammesso in questo 2019 tra i primi dieci giocatori del mondo. Da oggi, è il n. 9 del circuito Atp. Un premio all'alto rendimento stagionale, culminato con la semifinale agli Us Open. Giocherà, come Fognini, a Parigi-Bercy, con vista sul Masters di Londra. Senza dimenticare le prime affermazioni del giovane Sinner. Il tennis italiano non era così competitivo dagli anni '70, quelli di Panatta, Bertolucci e Barazzutti.