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giovedì 18 gennaio 2018

Ronaldinho si ritira: la sua carriera in 10 punti

Ronaldinho lascia il calcio. E ci sta, classe 1980, 38 anni da compiere, da un paio di lustri l'asso brasiliano aveva fatto un passo laterale rispetto al grande calcio, lampi di classe e prodezze distillati con crescente parsimonia. Epperò è stato uno dei migliori giocatori della storia, un 10 straordinario. Provo a raccontare la sua carriera, condita da 331 gol ed un'infinità di assist meravigliosi, in dieci punti.


  1. Forte da subito, si rivela durante la Coppa America del 1999, che il Brasile, con Ronaldo e Rivaldo e Roberto Carlos, vince. Ronaldinho resta ancora al Gremio, in patria, per una stagione.
  2. Nel 2001 approda al Psg. E non si può dire che brilli sempre. In un campionato, peraltro, non troppo competitivo. La leggenda vuole che i parigini insistano per avere Recoba in cambio di Ronaldinho. Non è così. O meglio, a Parigi Recoba è stimato. Ma, Moratti li vorrbbe entrambi, assieme. E' Cuper, all'esito della stagione 2002/03, a rifiutare Ronaldinho. Pare che dica: "dove lo metto?". Cuper verrà esonerato pochi mesi dopo. Ronaldinho finisce al Barcellona.
  3. Nel mezzo, ai mondiali nippo-coreani del 2002, Ronaldinho si laurea campione del mondo, segna due gol. Ronaldo è capocannoniere con 8 gol, Rivaldo ne segna 5. Ronaldinho parte da destra, posizione che ama poco.
  4. Nel 2003, si diceva, arriva al Barca. Ed esplode. E' un dieci atipico. Un fantasista laterale. Che parte da sinistra e si accentra. Scattante, inarrestabile in progressione, dribbling fulmineo, declinato in mille varianti, con l'eccellenza dell'elastico. Raggiunge l'apice del rendimento in un clasico autunnale del 2005: doppietta al Bernabeu, che deve tributargli un omaggio innaturale.
  5. Nel 2006, regala la seconda Champions della storia al Barcellona, ma, ai mondiali di Germania delude, coinvolto nel fallimento del quadrilatero: Ronaldo, Adriano, Ronaldinho, appunto, e Kakà. Si salva solo Ronaldo.
  6. Comincia, a 26 anni, un lento declino. Più agonistico che altro. Nel 2008 lascia il Barca, perché Guardiola vuole talenti applicati ai suoi schemi e perché è già esploso Messi, ed approda al Milan.
  7. In Italia, la classe è inalterata, ma in campo cammina. Il meglio lo fa da fermo, perché il suo piede destro ha una sensibilità unica.
  8. Perde dopo un poco la nazionale. Negli ultimi sette anni, cambia spesso squadra. Gli assolo non mancano. Ma, il calcio che conta si allontana.
  9. Il Ronaldinho degli anni 2003-2006 regge il confronto con tutti i migliori giocatori del mondo di sempre. Il suo repertorio di dribbling e di finte, unito ad una notevole complessione atletica nei periodi di miglior forma, ha pochi, pochissimi, riscontri.
  10. Ha fatto grandi cose in carriera. Ma, la sua carriera ad alti livelli, soprattutto osservata in rapporto al talento, è durata troppo poco.

martedì 8 luglio 2014

Dramma Brasile: la disfatta psicologica degli uomini di Scolari

Una sceneggiatura tragica che nemmeno lo scrittore più fantasioso avrebbe potuto scrivere. Dopo ventinove minuti, Germania - Brasile 5-0. Ai mondiali, in Brasile. Un dramma insopportabile per milioni di tifosi brasiliani resi increduli dalle dimensioni e dalla repentinità della disfatta. Fuori il capitano Thiago Silva e la stella Neymar, Scolari, cui l'esperienza non difetta,  avrebbe dovuto infoltire il centrocampo. Invece ha insistito con quello sfiatato di Oscar, con il lillipuziano Bernard. Dopo il secondo gol tedesco, segnato da Klose, il Brasile si è come dissolto. Il cedimento del fronte interno. Impressionante. Siamo nell'intervallo, ma non so quale miracolo potrebbe raddrizzare la situazione per il Brasile.

mercoledì 18 giugno 2014

Il Brasile pareggia con il Messico: la squadra di Scolari è messa male

Pareggio con il Messico, che va stretto al Messico, piuttosto che al Brasile. Evidentemente sovrastato dal ruolo di padrone di casa, condannato alla vittoria. Con lo spettro incombente del 1950 e del Maracanà in lacrime. Tolto Neymar, costretto spesso a partire palla al piede alla ricerca di prodezze personali, il Brasile mi pare connotato da una mediocrità di fondo. Oltre che da una personalità carente. Con l'eccezione del solito Neymar e di David Luiz. Dani Alves sembra un ex giocatore, meglio Maicon al suo posto. In mezzo al campo, Luiz Gustavo e Ramires hanno poche idee mentre il subentrato Bernard, con la taglia da giocatore di subbuteo, fatica a reggersi in piedi. Possibile che non ci sia spazio per Hernanes. Quanto al centravanti, poi, tra Fred e la sua alternativa Jo, meglio stendere un velo pietoso.

giovedì 12 giugno 2014

Brasile - Croazia: le formazioni. Alle 22:00 italiane comincia il mondiale 2014

Ci siamo, alle 22, ore italiane, comincia ufficialmente il mondiale brasiliano. Toccherà ai padroni di casa del Brasile affrontare la Croazia. Attesa febbrile dei tifosi verdeoro. La pressione sui brasiliani sarà immensa. Peraltro, la Croazia è avversario ostico che ha nel centrocampo tecnico e veloce il proprio punto di forza. Modric, dopo la brillantissima stagione con il Real Madrid, può essere considerato il miglior regista del mondo. Se anche Kovacic, 20 anni, dovesse proporre una prestazione all'altezza del suo grande talento, per il Brasile si farebbe dura. Scolari, infatti, schiererà i suoi con un 4-2-3-1, lasciando una superiorità numerica nella mediana agli avversari. Di seguito le probabili formazioni.
Brasile: Julio Cesar, Dani Alves, David Luiz, Thiago Silva, Marcelo, Paulinho, Luiz Gustavo, Hulk, Oscar, Neymar, Fred.
Croazia: Pletikosa, Srna, Corluka, Lovren, Pranjic, Modric, Rakitic, Olic, Kovacic, Perisic, Jelavic

domenica 8 giugno 2014

Storia dei mondiali di calcio. 18^ puntata (2002, in Corea del Sud e Giappone trionfa il Brasile)

Due terribili infortuni, due anni senza giocare, quelli del 2002 furono i mondiali della resurrezione calcistica di Luis Nazario da Lima in arte Ronaldo, il miglior centravanti della storia. Capocannoniere di quella stramba edizione dei mondiali d'oriente, tra Giappone e Corea del Sud. L'Italia di Trapattoni, che lasciò colpevolmente a casa Roberto Baggio, dopo un girone stentato uscì agli ottavi contro i coreani, tra mille polemiche per via dello scandaloso arbitraggio casalingo di Moreno. Ma, ancora si ricorda un erroraccio di Vieri sotto misura, e Maldini immobile sullo stacco di testa di Ahn, che pure gli cedeva parecchi centimetri. Delusero Francia ed Argentina, fuori addirittura al primo turno.Impressionò lo strapotere atletico della Germania guidata dal grande Ballack e da un giovane centravanti che avrebbe conquistato, è accaduto ieri, il primato di reti in nazionale: Klose. Si arrese soltanto in finale al Brasile di Scolari. Un errore di respinta di Kahn su tiro di Rivaldo permise il gol Ronaldo, che raddoppiò di lì a poco con un superbo rasoterra incrociato: otto reti e titolo di capocannoniere per l'asso brasiliano. Quinto titolo mondiale per il Brasile, Germania seconda, Turchia terza e rivelazione del torneo, Corea del Sud quarta, dopo aver buttato fuori ingiustamente prima l'Italia e poi la Spagna di Raul. (1^ puntata2^ puntata3^ puntata4^ puntata5^ puntata, 6^ puntata7^ puntata8^ puntata9^ puntata10^ puntata11^ puntata12^ puntata13^ puntata14^ puntata15^ puntata16^ puntata, 17^ puntata)