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lunedì 17 maggio 2021

I migliori ciclisti colombiani della storia

Propongo una classifica a punti dei migliori ciclisti colombiani della storia Il primo è attualmente Nairo Quintana. La soglia di rilevanza è fissata in 400 punti. Classifica aggiornata al 12 settembre 2022.

  • Tour de France:                                            


 1. 350 punti 2. 200 punti 3. 150 punti 4. 120 5. 100 6. 80 punti 7. 70 8. 60 punti 9. 50 punti 10. 40 punti                        

    • Giro d'Italia:


    1. 300 punti 2. 150 punti 3. 100 punti 4. 80 punti 5. 70 punti 6. 60 punti 7. 50 punti 8. 40 punti 9. 30 punti 10. 20 punti    



    • Vuelta a Espana:



    1. 200 punti 2. 100 punti 3. 80 punti 4. 70 punti 5. 60 punti 6. 50 punti 7. 40 punti 8. 30 punti 9. 20 punti 10. 10 punti    



    • Campionato del mondo:



    1. 100 punti 2. 70  punti 3. 60 punti 4. 50 punti 5. 40 punti 6. 30 punti 7. 20 punti 8. 10 punti 9. 8 punti 10. punti    



    • Classiche "monumento" (Milano - Sanremo, Giro delle Fiandre, Parigi - Roubaix, Liegi - Bastogne - Liegi, Giro di Lombardia) e Giro della Svizzera:

    1. 60 punti 2. 54 punti 3. 48 punti 4. 42 punti 5. 36 punti 6. 30 punti 7. 24 punti 8. 18 punti 9. 12 punti 10. 6 punti      


    • Campionato nazionale, Classiche internazionali (Freccia Vallone, Amstel Gold Race, Clasica di San Sebastian, Campionato di Zurigo, Parigi - Tours, Gand - Wevelgem, Olimpiadi):


    1. 50 punti 2. 40 punti 3. 30 punti



    • Brevi corse a tappe di maggior prestigio (Tirreno - Adriatico, Parigi - Nizza, Giro del Delfinato, Midi Libre, Giro di Romandia, Giro dei Paesi Baschi, Giro del Trentino, Bicicletta Basca, Vuelta a Burgos, Giro di Catalogna, Giro del Mediterraneo, Giro del Belgio, Vuelta a Murcia, Vuelta a Levante -Comunità Valenciana-, Giro di Danimarca, Criterium International, Giro di Gran Bretagna, Settimana Ciclistica Lombarda, Giro di Aragona, Giro della Comunità Valenciana, Giro dell'Algarve, Tour du Haut Var, Giro del Lussemburgo, Quattro Giorni di Dunkerque, Giro dell'Andalusia):


    1. 40 punti

    • Classiche del calendario italiano e classiche minori del calendario internazionale (Tre Valli Varesine, Coppa Agostoni, Coppa Bernocchi, Milano - Torino, Giro del Veneto, Giro del Piemonte, Giro del Friuli, Giro dell'Appennino, Giro del Lazio, Giro dell'Emilia, Trofeo Matteotti, Gran Premio Industria e Commercio, Giro di Toscana, Gran Premio Città di Camaiore, Coppa Sabatini, Trofeo Laigueglia, Coppa Placci, Gran Premio Beghelli, Strade Bianche, E3 Harelbeke, Freccia del Brabante, Het Volk, Gran Premio di Francoforte, Scheldeprijs, Gran Premio di Vallonia, Gran Premio Primavera, Gren Premio di Montreal, Primus Classic, Attraverso le Fiandre, Ronde Van Limburg, Gran Premio Cantone Argovia):


    
    1. 30 punti


    • Campionati nazionali minori (1. 30 punti, 2. 20 punti, 3. 10 punti)

    • Brevi corse a tappe e *corse di un giorno di minor prestigio (Giro di Slovenia, Giro della Repubblica Ceca, Giro di Sardegna, Route du Sud, Giro dell'Algarve, Giro dell'Irlanda, Giro delle Asturie, Settimana Catalana, *Escalada a Montjuic, * Vuelta a la Rioja, Giro dell'Austria, Giro del Qatar, Giro del Portogallo, Tour Down Under, Vuelta a Colombia, Giro di Polonia) 
    1. 25 punti
    • Vittorie di tappa nei grandi giri nazionali (Tour de France, Giro d'Italia e Vuelta a Espana):


    per ogni vittoria al Tour: 15 punti
    per ogni vittoria al Giro: 12 punti
    per ogni vittoria alla Vuelta: 10 punti

    1. Nairo Quintana (Colombia): 2.128 punti: 830 punti al Tour de France (due volte secondo, una volta terzo, una volta sesto, una volta ottavo, una volta decimo), 450 punti al Giro d'Italia (una volta primo, una volta secondo), 370 punti alla Vuelta a Espana (una volta primo,due volte quarto, una volta ottavo), 12 punti al Giro di Lombardia (una volta nono), 40 punti alla Vuelta a Murcia (una volta primo), 40 punti al Giro dei Paesi Baschi (una volta primo), 80 punti alla Vuelta a Burgos (due volte primo), 80 punti alla Tirreno-Adriatico (due volte primo), 40 punti al Giro di Catalogna (una volta primo), 40 punti al Giro di Romandia (una volta primo), 40 punti al Giro della Comunità Valenciana (una volta primo), 40 punti alla Haut Var (una volta primo), 50 punti alla Route du Sud (due volte primo), 30 punti al Giro dell'Emilia (una volta primo), 30 punti per vittorie di tappa al Tour (due vittorie di tappa), 36 punti per vittorie di tappa al Giro (tre vittorie di tappa), 20 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (due vittorie di tappa)

    2. Rigoberto Uran (Colombia): 1.233 punti: 370 punti al Tour de France (una volta secondo, una volta settimo, una volta ottavo, una volta decimo), 400 punti al Giro d'Italia (due volte secondo, due volte settimo), 60 punti alla Vuelta a Espana (una volta settimo, una volta nono), 36 punti alla Liegi-Bastogne-Liegi (una volta quinto), 144 punti al Giro di Lombardia (tre volte terzo), 54 punti al Giro della Svizzera (una volta secondo), 40 punti alle Olimpiadi (una volta secondo), 30 punti alla Gran Piemonte (una volta primo), 30 punti al Gran Premio del Quebec (una volta primo), 30 punti alla Milano-Torino (una volta primo), 15 punti per vittorie di tappa al Tour (una vittoria di tappa), 24 punti per vittorie di tappa al Giro (due vittorie di tappa) [carriera ancora in corso]

    3. Egan Bernal (Colombia): 939 punti (2016-) : 350 punti al Tour de France (una volta primo), 300 punti al Giro d'Italia (una volta primo), 50 punti alla Vuelta a Espana (una volta sesto), 48 punti al Giro di Lombardia (una volta terzo), 60 punti al Giro della Svizzera (una volta primo), 40 punti al Giro di California (una volta primo), 40 punti alla Parigi-Nizza (una volta primo), 30 punti al Gran Piemonte (una volta primo), 24 punti per vittorie di tappa al Giro (due vittorie di tappa) [carriera ancora in corso]


    4. Fabio Parra (Colombia): 830 punti (1985-1992): 290 punti al Tour de France (una volta terzo, una volta sesto, una volta ottavo), 410 punti alla Vuelta a Espana (una volta secondo, quattro volte quinto, una volta settimo, una volta ottavo), 30 punti al campionato colombiano (una volta primo), 50 punti al Giro di Colombia (due volte primo), 30 punti per vittorie di tappa al Tour (due vittorie di tappa), 20 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (tre vittorie di tappa),

    5. Luis Herrera (Colombia): 756 punti (1985-1992): 250 punti al Tour de France (una volta quinto, una volta sesto, una volta settimo), 40 punti al Giro d'Italia (una volta ottavo), 200 punti alla Vuelta a Espana (una volta primo), 40 punti al Giro del Delfinato (una volta primo), 25 punti al Giro d'Aragona (una volta primo), 100 punti alla Vuelta a Colombia (quattro volte primo), 45 punti per vittorie di tappa al Tour (tre vittorie di tappa), 36 punti per vittorie di tappa al Giro (tre vittorie di tappa), 20 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (due vittorie di tappa)


    6. Miguel Angel Lopez (Colombia): 569 punti (2015-) : 80 punti al Tour de France (una volta sesto), 150 punti al Giro d'Italia (una volta terzo, una volta settimo), 170 punti alla Vuelta a Espana (una volta terzo, una volta quinto, una volta ottavo), 60 punti al Giro della Svizzera (una volta primo), 40 punti al Giro di Catalogna (una volta primo), 30 punti alla Milano-Torino (una volta primo), 15 punti per vittorie di tappa al Tour (una vittoria di tappa), 24 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (due vittorie di tappa) [carriera ancora in corso]

    7. Esteban Chaves (Colombia): 508 punti (2011-)  : 150 punti al Giro d'Italia (una volta secondo), 160 punti alla Vuelta a Espana (una volta terzo, una volta quinto), 78 punti al Giro di Lombardia (una volta primo, una volta ottavo), 30 punti al Gran Premio Città di Camaiore (una volta primo), 30 punti al Giro dell'Emilia (una volta primo), 36 punti per vittorie di tappa al Giro (tre vittorie di tappa), 24 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (due vittorie di tappa) [carriera ancora in corso]





    "Ad honorem" Santiago Botero (Colombia): 390 punti: 250 punti al Tour de France (una volta quarto, una volta settimo, una volta ottavo), 40 punti al Giro di Romandia (una volta primo), 25 punti al Giro di Colombia (una volta primo), 45 punti per vittorie di tappa al Tour (tre vittorie di tappa), 30 punti per vittorie di tappa al Tour (tre vittorie di tappa)

    "Ad honorem" Alvaro Mejia (Colombia): 285 punti (1989-1997):  120 punti al Tour de France (una volta quarto), 50 punti al campionato del mondo (una volta quarto), 10 punti al campionato colombiano (una volta terzo), 40 punti alla Vuelta a Murcia (una volta primo), 40 punti al Giro di Catalogna (una volta primo), 25 punti alla Route du Sud (una volta primo)

    "Ad honorem" Oliviero Rincon (Colombia): 317 punti (1990-1998): 70 punti al Giro d'Italia (una volta quinto), 140 punti alla Vuelta a Espana (una volta quarto, una volta quinto, una volta decimo), 10 punti al campionato del mondo (una volta ottavo), 25 punti all'Escalada Montjuic (una volta primo), 25 punti alla Vuelta a Colombia (una volta primo), 15 punti per vittorie di tappa al Tour (una vittoria di tappa), 12 punti per vittorie di tappa al Giro (una vittoria di tappa), 20 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (due vittorie di tappa)


    martedì 6 marzo 2018

    Tirreno-Adriatico 2018: parata di campioni, da Nibali a Froome

    Una delle brevi corse a tappe di maggior prestigio, da qualche decennio. Ma, nei suoi 53 anni di storia, mai la Tirreno-Adriatico aveva schierato, al via, tanti campioni. Dai dominatori dei grandi giri, Nibali e Froome, senza dimenticare Bardet e Rigoberto Uran, fino agli interpreti più considerati delle corse di un giorno, da Van Van Avermaet a Gilbert. Né mancano le ruote veloci, guidate da Mark Cavendish. Insomma, con buona pace della Parigi-Nizza, nei prossimi giorni, i riflettori del ciclismo saranno puntati sulla corsa dei due mari. Nell'attesa della Milano-Sanremo di sabato 17 marzo.

    lunedì 2 ottobre 2017

    Giro di Lombardia 2017: i favoriti

    Sabato 7 ottobre, Giro di Lombardia 2017, da Bergamo a Como, ultima classica monumento della stagione. Al via molti grandi corridori, da Nibali a Gilbert, vincitore di due edizioni della classica delle foglie morte, da Quintana ad Alaphilippe e Chaves, campione in carica, fino a Thibaut Pinot. Ecco il borsino dei favoriti.


    1. Nibali ****
    2. Alaphilippe ****
    3. Gilbert ***
    4. Daniel Martin ***
    5. Chaves ***
    6. Thibaut Pinot ***
    7. Kwiatkowski **
    8. Visconti**
    9. Rigoberto Uran **
    10. Ulissi **
    11. Quintana *
    12. Aru *

    sabato 22 luglio 2017

    Froome ha vinto il Tour de France 2017: è il quarto per l'asso britannico

    E quattro! Froome ha vinto il suo quarto Tour de France, aumentando, nella cronometro odierna di Marsiglia il vantaggio sul secondo. Non più Bardet, che a momenti scendeva dal podio, ma Rigoberto Uran. Bardet, se non ha vinto quest'anno, non vincerà più. Due arrivi in discesa e poco più di 30 km contro il tempo non sono bastati a fargli raccogliere l'eredità di Hinault, ultimo francese a vincere il Tour nel 1985. Quarto è arrivato Landa. Quinto Aru. Che sul podio, nei prossimi anni, ci finirà.

    giovedì 20 luglio 2017

    Sull'Izoard trionfa Barguil in maglia a pois

    Vince Barguil in maglia a pois sul mitico traguardo dell'Izoard. Secondo Atapuma, terzo Bardet, quarto Froome. Bardet conquista il secondo posto solitario a 23 " da Froome, che, sabato, a Marsiglia sigillerà la sua quarta vittoria al Tour de France. Meglio di lui, a quel punto, solo, Anquetil, Merckx, Hinault ed Indurain, tutti vincitori di cinque Tour in carriera. Giornataccia per Fabio Aru, che arriva staccato di oltre un minuto dalla maglia gialla e perde il quarto posto in favore di Landa, penalizzato dal ruolo di gregario di Froome.

    Briancon-Izoard: si decide il Tour de France 2017

    Diciottesima tappa del Tour de France 2017, Briancon-Izoard, con arrivo sulla mitica cima alpina dell'Izoard, Hors Categorie. L'ascesa finale, quasi 15 km a più del 7% di pendenza media, dopo le fatiche di quasi tre settimane di corsa, deciderà le sorti di questo Tour de France 2017. Froome, maglia gialla, forte anche della superiorità che potrà confermare nella cronometro di Marsiglia, resta il grande favorito per il successo finale. Ma, il suo vantaggio è di soli 27" su Rigoberto Uran e Bardet e di 53" su Aru. Questi tre potrebbero attaccare. Non so se avranno il coraggio di farlo sino in fondo Uran e Bardet, tentati di difendere il piazzamento sul podio. Aru, per temperamento e classifica attuale, invece vorrà e dovrà attaccare eccome. Si tratta di capire se avrà le gambe per farlo.

    mercoledì 19 luglio 2017

    A Serre Chevalier vince Roglic. Crisi Aru, giù dal podio

    Mi era sembrato meno brillante nelle ultime tappe Fabio Aru. Oggi, mai protagonista su Croix de Fer, Telegraphe e Galibier, dove si è staccato più volte. Ha lottato, ma si è staccato, perdendo ancora nella lunga discesa verso il traguardo di Serre Chevalier. Finisce giù dal podio, scavalcato sia da Bardet che da Rigoberto Uran, con la speranza, oggi bisogna dire remota, di recuperare nell'altra tappa alpina di domani. Bardet, che con i suoi scatti ha provocato la resa di Aru, non ha saputo staccare Froome, sempre scortato da Landa, uno che, se avesse avuto carta bianca, credo proprio che sarebbe la nuova maglia gialla. Ma, le gerarchie sono gerarchie. E nel team Sky il capitano è Froome. Vittoria di giornata allo sloveno Roglic, secondo Rigoberto Uran, terzo Froome. Domani, o Bardet e Uran, e magari anche Aru, staccano, e nettamente, Froome, oppure il britannico, che ha dalla sua la cronometro di Marsiglia di sabato, avrà vinto il suo quarto Tour de France.

    giovedì 13 luglio 2017

    A Peyragudes vince Bardet, Aru maglia gialla!

    Pirenei. Da Pau a Peyragudes, dodicesima tappa del Tour de France 2017. Fuoco e fiamme? No, a lungo no. Perché il team Sky impone una fortissima andatura, che scoraggia i rivali di Froome. Torna alla mente la condotta di gara della Banesto di Indurain, primi anni '90, quando Philippot e De Las Cuevas si mettevano in testa al gruppo, imponendo ritmi da cronoscalata. Solo che oggi fa quasi tutto Nieve, Landa entra in azione solo negli ultimi 4 km. Aru e Bardet difendono il piazzamento lungo il mitico Peyresourde. Chi è già andato alla deriva, ma da giorni appariva sotto tono, è Nairo Quintana. Mentre dispiace vedere un campionissimo come Contador arrancare in coda al gruppo dei migliori, staccandosi nel finale. A 400 m dal traguardo, scatta Aru, Froome è in difficoltà, Landa, che secondo me è il più forte in salita e gregario non si sente, lo lascia solo. Contrattacca Bardet. E vince, secondo Rigoberto Uran, terzo Aru, che indossa la maglia gialla. Finale spettacolare. Ed imprevisto.

    domenica 9 luglio 2017

    Tour de France 2017: a Chambery vince Uran su Barguil e Froome. Terribile caduta per Porte

    Terribile la caduta di Porte in discesa. Ha perso la carreggiata e le sue ruote hanno pattinato sull'erba, scaraventandolo contro l'opposta parete. Per fortuna, non interamente rocciosa. L'australiano era parso forse il piu pimpante. Tappa movimentata e ricca di colpi di scena, la nona di questo Tour de France 2017, da Nantua a Chambery. Aru ha stuzzicato Froome con uno scatto poco cavalleresco, mentre il britannico invocava l'intervento del meccanico. Poi ha pagato un successivo allungo di Froome.  Arrivatogli davanti, terzo con i 4" secondi di abbuono,  anche in volata. Vinta da Rigoberto Uran, al fotofinish, su Barguil, a lungo fuggitivo solitario. Froome è il più forte, comunque. Allo stato, è ancora così. Quintana attardato e Contador fuori dai giochi.

    mercoledì 11 maggio 2016

    Ponte - Roccaraso: favorito Valverde (#Valverde). Il Giro d'Italia 2016 entra nel vivo

    Domani primo arrivo in salita, nella sesta tappa del Giro d'Italia 2016. Tom Dumoulin, che ha dalla sua la cronometro di domenica, dovrà lottare per conservare la maglia rosa. Da Ponte a Roccaraso, di salita ce ne sarà parecchia, arrivo compreso. L'ultima volta che il Giro arrivò a Roccaraso, nel 1987, vinse Moreno Argentin, un dominatore, ai tempi suoi, delle Ardenne, com'è oggi Valverde. Che indico come favorito assoluto per domani. Ulissi, in ombra oggi, potrebbe dire la sua. Più difficile che corridori di fondo come Rigoberto Uran o Majka possano competere per il successo di tappa. Non è ancora il loro momento. Stesso discorso per Landa, che mi sembra anche il meno reattivo dei favoriti per la maglia rosa finale. Sarà invece un bel banco di prova per Nibali, che non vincerà ma potrà guadagnare terreno su qualche rivale.

    martedì 26 aprile 2016

    Giro d'Italia 2016: i favoriti (#Giro). Nibali dovrà vedersela con Valverde e Landa

    Si parte venerdì 6 maggio 2016 dall'Olanda con un cronoprologo di 9,8 km. Poi due tappe, minacciate dal vento, ancora nei Paesi Bassi, giorno di riposo lunedì 9 maggio, il 10 si torna in Italia, Calabria, e si finisce, domenica 29 maggio a Torino. Insomma, mancano appena dieci giorni al prossimo Giro d'Italia e provo a stilare una classifica dei favoriti per la vittoria finale. Tre corridori su tutti, da Nibali, che però è in ritardo di condizione e pare aver smarrito la sicurezza dei tempi migliori, che ha il miglior curriculum fra i partecipanti nelle grandi corse a tappe, all'intramontabile Valverde, reduce dal leggendario poker alla Freccia Vallone, al predestinato Landa, che vinto il Giro del Trentino e che in salita mi pare il più forte di tutti, ma che ha forse ancora bisogno di esperienza e che stenta a cronometro. Prevedo Valverde in maglia rosa all'esito della quarta tappa, impegnativa e vallonata, che arriverà a Praia a Mare. Ecco il borsino dei favoriti.
    1. Nibali ****
    2. Valverde ****
    3. Landa ****
    4. Rigoberto Uran ***
    5. Tom Dumoulin **
    6. Majka **
    7. Chaves **
    8. Peraud *
    9. Pozzovivo *
    10. Hesjedal *

    lunedì 6 luglio 2015

    Tour de France 2015: trionfa Joaquim Rodriguez sul muro d'Huy, secondo un grande Froome, nuova maglia gialla. In difficoltà Contador, si difende Nibali

    Un'altra rovinosa caduta, ad una cinquantina di km dall'arrivo, altera l'andamento della terza tappa del Tour de France 2015, destinata a concludersi sul leggendario muro d'Huy, traguardo tradizionale della Freccia Vallone. Tra i caduti anche la maglia gialla Fabian Cancellara, che resta in corsa grazie all'orgoglio, ma perde terreno e sigillo del primato ben prima di Huy. Sulla penultima cote, perde contatto anche Thibaut Pinot, che non riesce a recuperare in discesa. Ai piedi del muro d'Huy, arriva una quarantina di corridori. Valverde corre nascosto, lontano dalle prime posizioni del gruppo di testa: il segno che non è al meglio. Si sfila Joaquim Rodríguez, per scattare, tipica manovra alla Delgado. E fa il vuoto. Dietro di lui, Froome. Naufraga ad un minuto Thibaut Pinot. Froome, con un solo secondo di vantaggio su Tony Martin, è la nuova maglia gialla. Terzo Van Garderen.

    mercoledì 20 maggio 2015

    Giro d'Italia 2015: domani arrivo in salita a Vicenza (Monte Berico)

    Porte, penalizzato dal cambio irregolare di ieri, e Rigoberto Uran sono attardati in classifica. Domani, dodicesima tappa da Imola a Vicenza, Monte Berico, la corsa riprende quota. Arrivo in salita e nuovo duello tra Contador ed Aru. Non vedo come Contador possa perdere il Giro.

    domenica 17 maggio 2015

    A San Giorgio del Sannio trionfa Tiralongo

    Splendido assolo di Tiralongo, corridore dell'Astana, la squadra di Fabio Aru e, largamente, la più forte e completa presente a questo Giro d'Italia 2015. Aru, nel gruppetto maglia rosa, era il solo con un compagno di squadra, mentre Contador, che resta il grande favorito, e Porte dovevano sbrigarsela da soli. Ieri sembrava in ripresa, ma oggi Rigoberto Uran ha perduto altro terreno in classifica. Domani, primo giorno di riposo. Un'ultima notazione: Tiralongo va per i 38 anni, ma al Giro ci sono anche, tra gli altri, Tosatto e Petacchi, classe 1974. Lo scorso anno, al Tour de France, fu secondo Peraud, classe 1977 come Tiralongo. Negli ultimi anni, si corre e si resta competitivi in età più avanzata che in passato, quando in pochi duravano dopo i 30 anni: Merckx, Hinault ed Indurain, tanto per dire, si ritirarono a 32 anni. Oggi, le quaranta primavere sono diventate ordinarie in gruppo.

    martedì 12 maggio 2015

    Trionfa Formolo a La Spezia, Clarke in maglia rosa

    Assolo di Formolo nella Chiavari - La Spezia, quarta tappa del Giro d'Italia 2015. Per Formolo, scalatore destinato a far parlare di sé nelle gare a tappe dei prossimi anni, si tratta del primo successo tra i professionisti. Tappa dura, segnata da una fuga di molti corridori, con il gruppo sempre tirato dalla squadra di Contador. Ritmi elevati e caldo lungo il percorso hanno fatto selezione sia nel gruppo che tra i fuggitivi di giornata, tra i quali è riuscito ad avvantaggiarsi Formolo, giunto solo al traguardo. Secondo l'australiano Clarke, che diventa la nuova maglia rosa. La casacca del primato, in questo inizio di Giro, è stata sempre australiana: prima Gerrans, poi Matthews, poi Clarke. Sono i postumi della cronosquadre di sabato ma anche di un movimento ciclistico, quello aussie, in continua crescita. Domani, primo arrivo in salita sull'Abetone. A giudicare da quanto visto oggi, Contador ed Aru si disputeranno la vittoria. Scommetto che Formolo, galvanizzato dal successo odierno proverà a dire la sua. Quanto a Gilbert, che immaginavo protagonista della prima parte del Giro, non so più cosa pensare. Dimenticavo: ha perso una quarantina di secondi Rigoberto Uran. E' presto per dichiararlo fuori dai giochi, ma il suo Giro si mette in salita. Domani, potrebbe accusare un ritardo anche più grave.

    lunedì 27 aprile 2015

    Giro d'Italia 2015: i favoriti

    Sabato 9 maggio prenderà il via il Giro d'Italia 2015. Difficile immaginare che la maglia rosa finale possa sfuggire ad Alberto Contador. Una curiosità: a 35 anni, sarà la prima volta di Tom Boonen al Giro. Ecco il borsino dei favoriti.

    1. Contador ****
    2. Richie Porte ***
    3. Rigoberto Uran ***
    4. Aru ***
    5. Pozzovivo **
    6. Hesjedal **
    7. Van den Broeck **
    8. Michael Rogers *
    9. Cunego *
    10. Intxausti *

    martedì 2 settembre 2014

    Vuelta a Espana 2014: Contador in maglia rossa dopo la cronometro di Borja

    Nairo Quintana cade per una frenata fuori tempo e perde quattro minuti nella cronometro che arriva a Borja, decima tappa della Vuelta a Espana 2014. Il successo parziale va, secondo pronostico, al tedesco Tony Martin, mentre la maglia rossa finisce sulle spalle di Alberto Contador, già vincitore alla Vuelta nel 2008 e nel 2012. Valverde lo segue a 28". Poco oltre il minuto, il ritardo di Rigoberto Uran e di Anacona, che confermano il felice momento del ciclismo colombiano. Quinto è Froome, per adesso lontano parente del marziano che dominò il Tour de France edizione 2013. Due italiani tra i primi dieci della classifica generale, Aru, ottavo, e Caruso, decimo. Per il resto, siamo sempre in attesa di un acuto da parte di Pozzato, che cerca una maglia azzurra ai prossimi mondiali.

    giovedì 22 maggio 2014

    Cronometro Barbaresco - Barolo, trionfa a sorpresa Rigoberto Uran, strepitoso, nuova maglia rosa. Grave ritardo per Quintana

    Prova a cronometro, da Barbaresco a Barolo, resa più impervia dall'abbondante pioggia caduta sul percorso. Con l'asfalto bagnato, le mani dei corridori meno abili alla guida corrono d'istinto sulle leve dei freni. Bella prova di Ulissi, che guida a lungo la classifica provvisoria di tappa. Ma, la vera sorpresa di giornata, probabilmente decisiva per la vittoria finale del Giro, è la cronometro di Rigoberto Uran, mai così a suo agio contro il tempo. A metà percorso, ha già un vantaggio di circa un minuto su Cadel Evans, che pedala senza molta efficacia, prendendo pochissimi rischi e, tuttavia, riesce a sbandare persino in salita verso Castiglion Falletto. Rigoberto Uran vince e conquista la maglia rosa. La sua prova odierna è stata fantastica e del tutto imprevista. Perché imprevedibile. Pronostico che la porterà fino a Trieste. Se ci riuscisse, sarebbe il primo corridore colombiano a conquistare un grande giro nazionale dopo il mitico Lucho Herrera che vinse la Vuelta nel 1987. L'unico che possa impensierire Uran, del resto, è il connazionale Quintana, che, troppo leggero per uno sforzo sul passo come quello richiesto dalla tappa odierna, ha accumulato ormai un notevole ritardo in classifica e dovrà puntare tutto sulle salite, nelle quali anche Rigoberto Uran ha da dire la sua.

    Barbaresco - Barolo: cronometro di 46,4 km con Gpm. I favoriti

    Il Giro d'Italia 2014 entra nel vivo con la cronometro odierna, da Barbaresco a Barolo lungo 46,4 km intervallati da qualche asperità. Percorso, insomma, non del tutto adatto ai grandi specialisti delle prove contro il tempo, ma comunque proibitivo per gli scalatori puri. Cadel Evans, peraltro sospinto da quel moltiplicatore infallibile di energie che è la maglia rosa, mi pare il naturale favorito di questa 12^ tappa. Evans dovrà vedersela con l'olandese Kelderman, con Malori, che quest'anno ha trionfato nelle cronometro del Tour de San Luis, in Argentina, e della Tirreno - Adriatico, e con il suo connazionale Rogers, tuttavia reduce dalla bella fuga vittoriosa di ieri, che qualche strascico di fatica avrà lasciato. I colombiani Rigoberto Uran e Quintana, invece, correranno per limitare i danni.

    lunedì 5 maggio 2014

    Giro d'Italia 2014, si parte venerdì prossimo da Belfast. Favorito il colombiano Quintana

    Dopo lo splendido secondo posto colto al Tour de France 2013 dietro a Froome, il colombiano Quintana sarà al via del Giro d'Italia, che prenderà il via venerdì dall'Irlanda del Nord, con una cronometro a squadre di circa 21 chilometri lungo il tracciato cittadino di Belfast. Quintana è il grande favorito per la maglia rosa finale. Scalatore straordinario, degno ereda di Lucho Herrera, che negli anni '80 fece conoscere la Colombia al mondo del ciclismo, Quintana ha fondo e si difende benissimo anche sul passo, sebbene non arrivi a pesare 60 kg. A contendergli il primato ci sarà il connazionale Rigoberto Uran, secondo al Giro dello scorso anno, assieme allo spagnolo Joaquim Rodríguez, che ha dalla sua forza ed esperienza. Italiani in grado di fare alta classifica non ce ne sono. Il percorso è molto vario, ma, non riesco ad immaginare altri nomi per il podio, per quanto le sorprese siano le benvenute.