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sabato 16 luglio 2016

Tamberi salta Rio 2016: lesione al legamento

Che sfortuna! Come accadde a Yuri Chechi, Tamberi s'infortuna alla vigilia delle Olimpiadi della sua consacrazione. Ieri, a Montecarlo, primato italiano nel salto in alto, 2,39 m, e subito dopo infortunio al legamento. Salterà le prossime Olimpiadi. Dove una medaglia, forse quella d'oro, non gli sarebbe sfuggita. Che possa rifarsi tra quattro anni. Come accadde a Chechi.

venerdì 15 luglio 2016

Tamberi a 2,39 m: record italiano a Montecarlo ed infortunio

Tamberi trionfa a Montecarlo, tappa della Diamond League con un clamoroso 2,39 m, record italiano di salto in alto. Ma nel tentativo di superare l'asticella a 2,41, Tamberi, campione del mondo indoor e campione europeo in carica, s'infortuna ed ora rischia di saltare le Olimpiadi di Rio de Janeiro. Dove gareggerebbe da favorito, almeno per il podio. L'unica medaglia sicura per l'Italia nell'atletica. Speriamo che l'infortunio non sia grave.

lunedì 28 dicembre 2015

Storia delle Olimpiadi (#Olimpiadi): 1^ puntata (l'utopia di Pierre de Coubertin)

Voglio proporre una breve storia delle Olimpiadi moderne, ora che mancano pochi mesi a quelle che si terranno a Rio de Janeiro. Tutto cominciò, pare, con la guerra franco-prussiana del 1870, che avrebbe messo fine all'impero di Napoleone III, preparato la terribile esperienza della Comune di Parigi, e gettato le premesse della Prima Guerra mondiale. Non poco, insomma. Un barone francese, dispensato dalla fatica di buscarsi la giornata dall'alto lignaggio e dal cospicuo patrimonio, volle imputare la sconfitta dei suoi connazionali ad una scarsa preparazione non solo militare ma anche fisica, atletica. Da qui, pare, perché la genesi delle grandi storie stinge sempre nel mito e le successive glosse fanno la loro parte, Pierre De Coubertin, così si chiamava il barone francese, prese a studiare le Olimpiadi antiche, che in Grecia avevano il potere di fermare le guerre. E, presto, gli venne l'idea che si potessero organizzare delle Olimpiadi moderne. Aperte ai soli dilettanti, insomma a coloro che dal cimento sportivo non cavassero alcun guadagno, per affratellare i popoli, ossessione della fine del diciannovesimo secolo, ed insegnare quei principi di educazione fisica che, a suo parere, si stavano perdendo. Si decise, e non avrebbe potuto essere altrimenti, che dovesse essere Atene, anno 1896, ad ospitare le prime Olimpiadi moderne. (cfr. 2^ puntata, 3^ puntata, 4^ puntata, 5^ puntata, 7^ puntata)