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giovedì 5 settembre 2019

Us Open 2019: Berrettini in semifinale contro Nadal!

US OPEN 2019 🎾
Una maratona lunga 5 set consegna a Matteo Berrettini le prime storiche semifinali Slam della carriera. Agli Us Open 2019, Berrettini batte il francese Monfils 3-6, 6-3, 6-2, 3-6, 7-6 (7-5). Berrettini sbaglia match-point sul 5-3 e servizio e sul 6-5 con Monfils alla battuta. Vince finalmente al tie-break! Qualcosa si muove nel tennis maschile italiano: Cecchinato semifinalista al Roland Garros nel 2018, Fognini vincitore a Montecarlo nel 2019 e poi n. 9 Atp,  ora Berrettini semifinalista agli Us Open. E la sua avventura sul cemento di New York non è ancora finita! Dovrà vedersela con Nadal!

domenica 6 settembre 2015

Us Open 2015: Flavia Pennetta vola agli ottavi. E' la sesta volta in carriera

E' il suo torneo Slam. Agli Us Open, Flavia Pennetta ha ritrovato coraggio e padronanza del gioco, perché è sul cemento di New York che la campionessa brindisina ha realizzato le sue imprese più belle: quattro volte ai quarti di finale ed una volta in semifinale, anche con qualche rimpianto per una vittoria che sarebbe stata possibile. A 33 anni e mezzo, la Pennetta, ed è la sesta volta in carriera, è approdata agli ottavi di finale. Dove, in passato, ha sempre superato il turno. Le toccherà affrontare la Stosur, con la quale ha sempre vinto. Insomma, ai quarti dovrebbe arrivarci anche stavolta, Us Open 2015. Vediamo come va a finire.

martedì 3 settembre 2013

Us Open 2013: derby (di Puglia) tra Flavia Pennetta e Roberta Vinci, in palio le semifinali

Domani 4 settembre 2013, sul cemento di New York, Us Open 2013, quarti di finale, quando in Italia scoccheranno le ore 17:00, prenderà il via la sfida tutta italiana, di più tutta pugliese, tra la brindisina Flavia Pennetta e la tarantina Roberta Vinci. Le due tenniste compagne di Fed Cup hanno animato negli anni molte combattute partite. Da professioniste il bilancio dei loro incontri è pari: quattro vittorie e quattro sconfitte a testa. Chi è favorita. Sono di parte e dico la Pennetta, ma la sfida è apertissima. Da anni sostengo che la Pennetta ha il tennis per vincere una prova dello Slam e, soprattutto, gli Us Open. Stiamo a vedere.

lunedì 2 settembre 2013

Us Open 2013: una fantastica Flavia Pennetta travolge la Halep (6-2, 7-6) e vola ai quarti di finale. E' la quarta volta sul cemento di New York. Sarà derby di Puglia con la Vinci

Partita strepitosa di Flavia Pennetta, sorretta dalla forma dei tempi migliori. Sembra quella del 2009, quando, prima italiana nella storia, si affacciò tra le prime dieci tenniste del mondo. Dopo la Kutnetsova, la campionessa brindisina si sbarazza anche della rumena Halep in due splendidi set. Nessun cenno di cedimento, sempre il comando degli scambi, pochissimi errori gratuiti a fronte di frequenti colpi vincenti: questa la storia del primo set chiuso 6-2. Nel secondo la Pennetta continua a giocare con disinvoltura sino al 4-2. La Halep sembra tornare in partita nel settimo gioco del secondo set, quando sfrutta la quinta palla break e strappa il servizio alla Pennetta. Che patisce, finendo sotto per per 5-4. Provvidenziale arriva la pioggia con tanto di interruzione per alcune ore. Alla ripresa Flavia torna determinata e s'impone al tie-break per 7-6. La Pennetta è ai quarti degli Us Open 2013, eguagliando il proprio primato sul cemento americano del 2008, del 2009 e del 2011. Mi debbo ripetere, Flavia Pennetta può vincere gli Us Open. Soltanto Serena Williams, delle giocatrici rimaste in lizza, è davvero più forte di lei. Ai quarti, sarà derby con la tarantina Roberta Vinci, che ha sconfitto la Giorgi.

sabato 6 luglio 2013

Bargnani ricomincia dai New York Knicks

Lascia Toronto, dopo sette stagioni di alti e bassi, per approdare ai New York Knicks, la sola franchigia sempre presente in Nba dalla fondazione avvenuta nel 1946, unitamente ai Boston Celtics. I Knicks hanno insomma blasone e tradizione, per quanto i due successi nella lega risalgano ad una quarantina di anni fa: il primo nel 1970, il secondo e per ora ultimo nel 1973. Per il resto, i Knicks hanno giocatori di valore, a cominciare dalla stella Carmelo Anthony e dal centro Chandler, un colosso di 216 cm, di cui Bargnani dovrebbe essere il primo cambio. In realtà, Bargnani rende di più da ala, grande o piccola secondo le opportunità, insomma nel ruolo che sarebbe di Anthony, con il quale semmai dovrebbe adattarsi a convivere. Insomma, dopo l'esperienza canadese, contrappuntata nelle ultime due stagioni da lunghi infortuni, Bargnani avrebbe forse potuto scegliere meglio la squadra della rinascita sportiva. Come è certo che a Toronto non poteva più restare. A 28 anni, che compirà fra qualche mese, la carriera di Bargnani è ad una svolta, l'ennesima. Soltanto un anno e mezzo fa, sembrava poter raccogliere l'eredità tecnica di Nowitzki, ora, come un debuttante, è chiamato a ritagliarsi uno spazio a New York, a farsi largo, e non sarà facile, tra Chandler ed Anthony. Sarebbe anche possibile, a condizione che Bargnani tirasse fuori quell'aggressività agonistica che gli è sempre mancata, a condizione che cominciasse a catturare quei 7-8 rimbalzi a partita, che la sua statura gli dovrebbe sempre permettere. In questo caso, con i detti Chandler ed Anthony, formerebbe un trio d'attacco clamoroso, senza sbilanciare difensivamente la squadra. Quasi la quadratura del cerchio!
Per le statistiche, in sette stagioni ai Toronto Raptors, Bargnani ha messo assieme:
- 433 partite
- 6581 punti: 15,19 a partita
- 2095 rimbalzi: 4,83 a partita (è qui che deve e può migliorare di più)
* Aggiornamento del 10 luglio 2013: oggi è diventato ufficiale il passaggio di Bargnani ai New York Knicks.

martedì 11 settembre 2012

Andy Murray batte in finale Djokovic, avanti di due set, subisce la rimonta e la spunta al quinto. Murray conquista gli Us Open dopo le Olimpiadi

E'arrivato, finalmente, il primo titolo dello Slam per Andy Murray, scozzese di vero talento, che aveva perso, prima di battere Djokovic, le precedenti quattro finali disputate in un torneo dello Slam. La prima, tanti anni fa, proprio a New York, contro sua maestà Roger Federer. Da cui aveva perso anche l'ultima sull'erba di Wimbledon. Sicché, a 25 anni compiuti, con un carico gigantesco di aspettative tennistiche che i britannici riversavano sopra di lui, come avevano fatto per anni con Tim Henman, il rischio era quello di restare nel limbo dei grandi incompiuti. La svolta è giunta a Wimbledon, sia pure alle Olimpiadi, che nel tennis contano fino ad un certo punto. L'oro olimpico, ad ogni modo, deve avergli conferito quella fiducia nei propri mezzi, necessaria per compiere il salto di qualità. Poi, per la verità, una vittoria di Murray contro Djokovic era prevedibile. Sia perché il serbo ha sempre sofferto lo scozzese sia perché, sul cemento americano, Murray aveva già sconfitto Djokovic a Cincinnati, nel 2008 e nel 2011, a Miami nel 2009.