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martedì 5 maggio 2020

Almanacco del 5 maggio: Napoleone, Cuper, Mourinho

Giorno curioso, questo 5 maggio. Giorno fatale? Lo sono tutti i giorni dell'anno. Accade alle volte, però, che un giorno assuma e mantenga un'eco diversa. L'ode manzoniana a Napoleone, che il 5 maggio 1821 chiuse gli occhi nel triste e sperduto esilio di Sant'Elena, ebbe risonanza pari all'evento medesimo da cui traeva ispirazione: la morte dell'imperatore o del terribile tiranno, a seconda degli opposti punti di vista, che aveva dominato la scena politica e militare, anzi, militare e politica dell'ultimo quarto di secolo. Qui parliamo, quasi sempre, di sport. E, si parva licet componere magnis, il 5 maggio del 2002 si consumò il maggior dramma della storia sportiva nerazzurra: l'Inter perse uno scudetto sul campo della Lazio, nell'ultima giornata di un campionato che aveva condotto dal principio. In un post recente, ho spiegato che fu soprattutto Cuper a determinare quella sconfitta. E il ricordo, oggi 5 maggio 2020, di Napoleone Bonaparte mi suggerisce un'altra idea, che potrebbe contribuire a spiegare cosa accadde quel giorno all'Olimpico. Napoleone diceva di volere generali più fortunati che bravi. Anche, forse, perché confidava nelle sue eccezionali capacità strategiche. Ecco, diciamo che Cuper, il 5 maggio 2002 non solo non fu bravo, ma nemmeno fortunato. Otto anni dopo, il 5 maggio del 2010, l'Inter di Mourinho, egli sì condottiero di stoffa napoleonica, vinse la finale di Coppa Italia contro la Roma, con un gol guascone di Milito: fu la prima tappa del triplete, completato da scudetto e Champions League nello spazio di pochi giorni.
Napoleone Bonaparte - Wikipedia
Napoleone Bonaparte

sabato 5 aprile 2014

L'Inter pareggia anche con il Bologna. Rendimento imbarazzante nelle ultime partite

Tolto Icardi, grandissimo attaccante quando messo faccia alla porta, autore di una splendida doppietta, l'Inter di questi tempi è poca cosa. Non vale come quella di Stramaccioni, ma, ultimamente, poco ci manca. Fase difensiva pessima e difensori scarsi. Rolando per me resta quello di Roncisvalle, l'altro, quello che gioca, male, nell'Inter, è un pianto. Come Handanovic, uno che prende gol sdraiato con la palla che gli sfila accanto a pochi centimetri. Ma, come si fa? Doppio vantaggio sfumato. E Mazzarri ha le sue colpe. Oggi ha rispolverato Milito che ha calciato un rigore sul 2-2 che nemmeno nei campetti di periferia! E dire che rigori l'Inter non ne vedeva da 34 giornate di serie A. Le giustificazioni dopo la partita nelle quali si è sprecato Mazzarri mi sono sembrate patetiche. Non credo più, a questo punto, che possa rimanere all'Inter anche nella prossima stagione.

lunedì 24 febbraio 2014

La piccola Inter di Mazzarri pareggia contro il Cagliari

Un altro pareggio, che serve appena a muovere la classifica. Un rigore contro, per ingenuità di Juan Jesus, ed uno a favore che non vuol saperne di arrivare. E la situazione comincia a farsi imbarazzante. Possibile che dall'inizio dell'anno l'Inter non abbia ricevuto un rigore che sia uno, nemmeno quello di ieri su Icardi? E' possibile, perché è successo e la dice lunga sul peso politico dell'Inter attuale. Che, poi, anche in campo tanto forte non è. Mazzarri sbaglia anche in proprio, schiera un Milito fermo sulle gambe, rinunziando alla forza esplosiva di Icardi, forse abulico, ma sempre decisivo in area di rigore. Anche D'Ambrosio al posto di un esausto Jonathan avrebbe aiutato. Ha pesato l'assenza di Hernanes ma più di tutto ha pesato il "sacchismo". Vale a dire, ordine tattico, corsa e forza fisica come pietre angolari del calcio. Che si gioca con i piedi, però. E ce ne sono di colti e di analfabeti. Contro squadre ermeticamente chiuse come il Cagliari, un cross misurato diventa decisivo, invece dei soliti traversoni lenti, mosci e stanchi, sempre preda dei difensori. La differenza sta nei dettagli. Un passaggio o è davvero calibrato oppure arma il contropiede avversario. Quanto avrebbe fatto comodo il genio di Cassano, che è sovrappeso, corre poco, ma sa giocare! Calciare una punizione come fa Guarin è inutile: la sua palla va a due km/h e, soprattutto, viene spedita nel mezzo a casaccio. Sia detto per chiarezza, fermo restando che la squadra è quella che è e la classifica ne rispecchia, grosso modo, il valore.

domenica 2 febbraio 2014

L'Inter perde 3-1 contro la Juve a Torino: la crisi non finisce più

Partita subito in vacca, quando Tevez potrebbe segnare due volte ed incontra l'opposizione di un Handanovic per una volta attento come ai tempi di Udine. Poi, Nagatomo, che in difesa è scarsissimo, si perde Lichtsteiner imbeccato da Pirlo e la Juve va in vantaggio. L'Inter è pochissima cosa nel primo tempo ed è un affronto alla propria storia gloriosa la presenza in campo di Kuzmanovic, che indovina soltanto un'entrata intimidatoria sul tatuato, insopportabile Vidal. Poi Bonucci va a farfalle, Kovacic s'invola e serve Palacio, che ad ottobre avrebbe segnato ad occhi chiusi ed invece spara alto sulla traversa. Ha le polveri bagnate da un mese ormai e comincia ad infastidirmi. Nella ripresa Mazzarri dorme e la Juve va subito in vantaggio con il Rodolfo Valentino dei campi di calcio, Chiellini dal profilo gentile: avrebbero potuto segnare tutti ma lui no! Ed invece segna ed esulta come un ossesso, imitato da "chioma fluente" Conte. Una scena terribile! Finalmente Mazzarri cambia. Fuori Jonathan, travolto da Asamoah, dentro D'Ambrosio, fuori Kuzmanovic e dentro Milito, fuori Kovacic, che è forte comunque, e dentro Ruben Botta. Gran sinistro l'argentino, dribbling, frenate repentine, questo ha talento vero e forse avrebbe dovuto trovare spazio prima. La Juve, che aveva trovato il terzo gol con Vidal, se la fa sotto dopo la rete di Rolando. Del resto, i bianconeri hanno sofferto con il Copenaghen. E Palacio potrebbe ridurre ancora le distanze ma sbaglia un gol di testa a porta spalancata. Finisce 3-1 per la Juve. La crisi dell'Inter continua. Mi domando, però, come sarebbe andata a finire con Guarin e, soprattutto, con Hernanes. Jonathan e Kuzmanovic non vorrei più vederli. E Mazzarri deve svegliarsi. Ha regalato un'ora alla seconda squadra di Torino. Troppo!

domenica 26 gennaio 2014

Crisi Inter: Thohir e Moratti assistono all'ennesima figuraccia dell'Inter, inchiodata al pareggio dal Catania

Nemmeno con il Catania più dimesso degli ultimi anni l'Inter riesce a trovare la vittoria. Terribile questo 2014 per i colori nerazzurri. La modestia del gioco, appena innervato dalle giocate di un Alvarez brillante, spiega la crisi nera nella quale l'Inter s'è infilata e dalla quale faticherà ad uscire. Milito, dopo l'infortunio, è ormai un ex giocatore, Palacio è tornato scarico dalle vacanze in Argentina, sicché segnare è un'impresa, che al solito fallisce. A centrocampo si stenta moltissimo con Cambiasso che va a passeggio e Kuzmanovic, che, dopo tutto, faceva panchina a Stoccarda e non capisco perché dovrebbe fare il titolare all'Inter. Uno scialbo 0-0, alla fine, reso più doloroso dalla vittoria in rimonta del Milan a Cagliari, con gol di Balotelli, emulo destro di Corso su punizione, e Pazzini. Due attaccanti che erano dell'Inter. I tifosi sono stanchi. O Thohir mette, con raziocinio, mano al portafoglio oppure è meglio che se ne vada subito. Soprattutto dopo una settimana che passerà alla storia per l'insipienza di una dirigenza che voleva regalare Guarin alla Juve in cambio di un Vucinic in disarmo.

lunedì 20 maggio 2013

Dieci ragioni per esonerare Stramaccioni

Stramaccioni, all'esito di una stagione fallimentare, va esonerato. Ecco dieci ragioni per farlo e farlo subito:
1. Stramaccioni non ha esperienza con prime squadre, tolta quella, pessima, fatta quest'anno con l'Inter. A certi livelli, senza neppure un passato da giocatore professionista, non si improvvisa.
2. Stramaccioni non sa fare autocritica. Neppure dopo l'incredibile record negativo della storia nerazzurra di 16 sconfitte in campionato.
3. I rapporti tra Stramaccioni e molti giocatori dell'Inter sono logori.
4. Stramaccioni non sa adattarsi alle circostanze avverse e finisce sempre per piangersi addosso: infortuni ce ne sono dappertutto.
5. Stramaccioni non difende, nemmeno in pubblico,  i propri giocatori. Parlando sempre degli infortunati, viola una regola sacra dello spogliatoio, esponendo alle critiche i loro sostituti.
6. Stramaccioni non ha trasmesso all'Inter un'idea di gioco, tanto che le vittorie all'inizio della stagione sono state frutto delle prodezze dei singoli, da Cassano a Milito.
7. Stramaccioni cura malissimo la fase difensiva: l'Inter ha avuto la seconda peggior difesa del campionato dopo quella del Pescara! E molti gol subiti parevano tolti dalle comiche degli anni '30.
8. Stramaccioni si ostina a schierare giocatori fuori ruolo: Nagatomo ha giocato ovunque sulle fasce, Guarin ha fatto tutti i ruoli di centrocampo. Segno di confusione.
9. Stramaccioni, basta osservarne la mimica nervosa, trasmette insicurezza ai propri giocatori, che ormai hanno smesso di seguirlo.
10. Last but not least, Stramaccioni ha un pessimo rapporto con la stampa. Le sue reazioni stizzite ed autoassolutorie alle critiche gli hanno creato molte antipatie.
Si volti pagina con l'esonero!

domenica 10 febbraio 2013

Inter - Chievo: 3-1. Cassano, Ranocchia e Milito rilanciano l'Inter verso il terzo posto

I pareggi della Lazio con il Napoli e del Milan con il Cagliari, restituiscono qualche speranza di terzo posto ai nerazzurri, che ritrovano Milito al centro dell'attacco. Stramaccioni esclude Kovacic, ripesca Cambiasso e si affida alla corsa di Gargano ed all'equilibrio tattico di Kuzmanovic. Tutto il gioco, ma siamo alle solite, passa dai piedi di Cassano, che trova un gol tanto fortunoso quanto importante: settimo centro in campionato per l'asso barese, che poi distilla il suo gioco spavaldo e fantasioso a piene mani. Pareggia Rigoni su dormita della difesa nerazzurra, ma Ranocchia, con perentorio stacco da centro area su angolo di Cassano, riporta in vantaggio l'Inter. Che nella ripresa fissa il punteggio sul 3-1 con Milito, prezioso per i tanti palloni che stoppa, difende e restituisce ai compagni. Il terzo posto è ancora possibile, ma Zanetti viene saltato da chiunque, bisogna mandarlo in panchina. Kovacic, poi, deve giocare.

giovedì 31 gennaio 2013

La nuova Inter: Kovacic, Kuzmanovic e Schelotto

Era dall'estate 2009, che l'Inter non operava con tanta abbondanza sul mercato. Allora, arrivarono campioni conosciuti ed affermati, come Eto'o, Sneijder, Milito, Luci oltre a Thiago Motta: Mourinho avrebbe raccolto con il triplete i frutti di una semina tanto copiosa e la partenza di Ibrahiomovic per il Barcellona fu dimenticata nel giro di pochi giorni. Ieri, 30 gennaio 2013, l'Inter ha ingaggiato quattro centrocampisti quattro, a dimostrazione che il centrocampo nerazzurro, formato da troppi giocatori in odore di pensione, aveva bisogno di una rivoluzione. soltanto che i nomi sono meno altisonanti di allora. Kuzmanovic, già alla Fiorentina, arriva dallo Stoccarda, ha buon fisico e discreti piedi, ma non è un campione. Lo stesso dicasi per Schelotto, ala di ruolo, che arriva dall'Atalanta, molta corsa, altrattettanta esuberanza, ma i suoi cross non sono quelli di Figo anni '90. Più interessante è il diciottenne croato, Kovacic. Dalle poche immagini di repertorio che circolano in rete, mi è sembrato di riconoscere in lui un potenziale fuoriclasse, che eccelle almeno in un fondamentale, ultimamente trascurato, il dribbling. Gioca da regista e per questo ruolo, per impararne tempi, modi ed astuzie, occorre tempo. Ma, insomma, la qualità tecnica sembra di primissimo ordine. Tanto più che mi pare capace anche di grandi accelerazioni e non va a terra alla prima spinta. L'Inter punti su di lui, da subito. Forse, questa volta, la scelta è indovinata. Sarebbe ora, peraltro. Sogno, a partire da domenica, un'Inter con Zanetti e Cambiasso a scaldare la panchina.

domenica 20 gennaio 2013

Roma - Inter 1-1: Totti su rigore, pareggia Palacio

Partita ricca di occasioni, povera di gioco. Squadre allungate, sfilacciate, affidate alle giocate individuali. Soprattutto l'Inter che, priva di Cassano, si aggrappa alla prepotente vitalità di Guarin: gli schemi del sopravvalutato Stramaccioni sono questi, niente di più. Passa in vantaggio la Roma su discutibile rigore provocato da un maldestro intervento di Ranocchia: Totti trasforma da par suo dal dischetto. Gol n. 222 per il capitano giallorosso. Il pareggio nerazzurro nasce da un'azione solitaria di Guarin, che serve un comodo pallone a Palacio. Nella ripresa, il risultato non cambia. Buona la prova di Livaja, mi domando che fine abbia fatto Milito. Poi, perché schierare il solito Saverio Zanetti e non Benassi? Stramaccioni merita sempre l'esonero.

lunedì 7 gennaio 2013

Icardi, Di Natale, Bojan, Cavani e la qualità realizzativa

Il gioco del calcio, in qualsiasi modo si voglia guardarlo, vive di una regola semplicissima e, spesso, forse a cagione di cotanta semplicità, sottovalutata. Si vince segnando un gol più degli avversari. Segnare è la cosa più importante, sicchè altrettanto importante è capitalizzare al massimo le occasioni  da rete. Ciò che non ha fatto Palacio, ma Di Natale in Udinese - Inter. Ciò che ha fatto Bojan, un campione potenziale grandissimo, in Milan - Siena, ciò che ha fatto Icardi, bella scoperta, in Juventus - Sampdoria, ciò che, per una volta, non ha fatto Destro in Napoli - Roma, ciò che nella stessa partita, e sempre da due anni a questa parte, ha fatto Cavani. Il resto conta meno. Un grande attaccante su tre occasioni da rete, segna almeno un gol. In mancanza, non è un grande attaccante. Nell'Inter, in assenza di Milito, la freddezza sotto porta appartiene soltanto a Cassano, tuttavia costretto, anche da fermo, a creare gioco sulla fascia sinistra. Anche perché, visto il centrocampo dell'Inter, Cassano è l'unica fonte di gioco della squadra.

giovedì 27 dicembre 2012

Pato al Corinthians, Rocchi all'Inter?

Sic transit gloria mundi. Pato, classe '89, finisce precocemente la sua carriera europea, lascia il Milan e torna in Brasile, dove, al Corinthians, cercherà di ricostruire una carriera che prometteva tantissimo e che ha mantenuto assai meno. Intendiamoci, Pato ha soltanto 23 anni e parecchio talento, una grande velocità di base, notevolissima rapidità di esecuzione, due piedi piuttosto educati, sicché avrebbe tutto per affermarsi come uno dei migliori centravanti della sua generazione. Eppure, si è smarrito. Stiamo a vedere se l'aria di casa l'aiuterà a ritrovarsi. Per passare di palo in frasca, l'Inter si appresta a rinforzare il reparto d'attacco con Rocchi, capitano da panchina della Lazio. Classe '77, 99 gol in A, oltre 100 con la Lazio, come Giordano, Piola, Signori e Chinaglia. Dovrebbe essere il vice Milito, che ha due anni meno di lui. Ha senso tutto ciò? Ho stima per Rocchi, ma, insomma, se non gioca più nella Lazio, perché dovrebbe farlo nell'Inter? La risposta la custodisce Branca.

domenica 9 dicembre 2012

Inter - Napoli 2-1: Milito, Guarin e Cavani

Stramaccioni toglie Zanetti dalla fascia, piazza Cambiasso al centro della difesa, così che entrambi abbiano meno da correre, e lascia Palacio in panchina, con Cassano, al rientro, al fianco di Milito. Sana prudenza, dopo parecchi punti gettati via per un'esuberanza tattica del tutto improvvida. Segna Guarin, vero uomo partita, anarchico, è vero, ma le sue accelerazioni lasciano costantemente gli avversari sul posto. Raddoppia Milito, ancora nel primo tempo. Cassano delizia con tanti sapienti tocchi dei suoi, che fanno respirare la squadra. Gli schemi di Stramaccioni, alla fine, sono tutti qui. Secondo tempo di sofferenza, il Napoli preme, accorcia le distanze con Cavani, potrebbe pareggiare, come l'Inter potrebbe, in contropiede, chiudere la partita. Finisce 2-1 per i nerazzurri: ci può stare. L'Inter scavalca il Napoli al secondo posto. 

sabato 3 novembre 2012

Inter - Juve 3-1. Finisce l'imbattibilità dei bianconeri dopo 49 giornate. Gol della Juve viziato da fuorigioco. Milito e Palacio ammutoliscono lo Juventus Stadium

Sembrava tornata calciopoli. Gol viziato da fuorigioco per i bianconeri all'alba della partita. L'Inter assorbiva il colpo. Conclusione di Cassano a girare, Buffon immobile, palla fuori di poco. Poi, ancora calciopoli, nel senso almeno di calci, entrata terribile di Lichsteiner su Palacio: da rosso diretto o, quanto meno, da giallo. E sarebbe stato poi rosso comunque per doppia ammonizione. Invece niente, lo svizzero impunito resta in campo. Da cui lo toglie subito però Alessio, confermando che, sì, l'espulsione c'era. Il furore bianconero, impersonato da Marchisio, evapora all'intervallo. L'Inter trova il gol su rigore, era ora, trasformato da Milito. Esce Cassano, stremato, ed entra Guarin. Sarà proprio lui a spellare le mani di Buffon con una solenne botta dal limite dell'area, respinta affannosa e ribattuta vincente ancora di Milito, tornato a frenare, sterzare e dribblare come nell'anno del triplete.  C'è spazio anche per il gol di Palacio, nel recupero, servito da un convincente Nagatomo. L'Inter espugna lo Juventus Stadium, il colpo gobbo questa non volta riesce. Stramaccioni ha fatto le scelte giuste. Derby d'Italia all'Inter.

domenica 7 ottobre 2012

L'Inter batte il Milan 1-0. Gol di Samuel. Molti errori, espulso Nagatomo. Allegri esonerato?

Decide un gol di Samuel su punizione dalla sinistra di Cambiasso, dopo una manciata di minuti. Milito, poco dopo, potrebbe chiudere la gara, se soltanto riuscisse a mettere a frutto un clamoroso errore di Abbiati, ma, il centravanti argentino sbaglia, due volte!, e non ci sono parole per restituire l'enormità dell'occasione sprecata. L'Inter si rintana in difesa, i rossoneri tengono le redini del gioco senza tuttavia incidere. Coutinho non vede palla e, questa volta, anche Cassano latita abbastanza. Segna Montolivo a gioco fermo. La partita s'infiamma, nella ripresa secondo a giallo a Nagatomo, che viene espulso. Il Milan reclama poi un rigore su Robinho, che forse c'è. L'Inter trema anche perché Handanovic sa lanciare con le mani fino a metà campo, parerà pure i rigori, ma ha fondamentali scadenti e non blocca un tiro che sia uno, smanacciando addosso agli avversari, che non ne approfittano. Nel frattempo Cassano è uscito per Pereira e, prima di lui, Coutinho ha lasciato il posto a Guarin. Lo spartito non cambia: il Milan attacca, l'Inter, senza un regista, arranca. Palacio, subentrato a Milito potrebbe chiudere, ma tira debolmente. Finisce 1-0 per l'Inter, tra polemiche infinite. La direzione di gara è stata davvero scadente. Ho la sensazione che Allegri sarà esonerato. Stramaccioni, senza lo straccio di un'idea, ha la fortuna di vincere il suo secondo derby.

domenica 16 settembre 2012

L'Inter batte il Torino 2-0: gol di Milito e Cassano

Altro che gioco d'attacco. Vecchia scuola italiana, pragmatismo trapattoniano, Stramaccioni capisce finalmente che la difesa dell'Inter fa acqua da tutte le parti e schiera una formazione prudentissima. Prima da titolare per Juan Jesus, apprezzabile, che fa coppia con Ranocchia e Cambiasso che spesso arretra in mezzo ai due, come difensore aggiunto. Oltre a loro quattro terzini quattro, Zanetti, sfiatato, Nagatomo, scarso, Jonathan, molto scarso, ed Alvaro Pereira. Davanti, Milito e Sneijder a supporto. Il gol arriva presto grazie ad una conclusione di Milito da fuori area. Nella ripresa, entra Alvarez, tra i pochi nerazzurri con un'idea di gioco, Bianchi va vicino al pareggio per il Torino, ma calcia addosso ad Handanovic. Alla fine, Alvarez pesca Cassano, subentrato a Sneijder, che ci resta male e peggio per lui. Cassano spalle alla porta, si gira ed incrocia il tiro: gol bellissimo di un fuoriclasse più grande di quanto parecchi scettici credano. La partita finisce sul 2-0, l'Inter deve migliorare, il Torino si salverà senza dubbio.

mercoledì 29 agosto 2012

Borriello all'Inter? Magari

Borriello è più forte di Floccari. Nel 2009, quando questo blog aveva pochi mesi di vita e Borriello giocava nel Milan, scrissi che, a patto di star bene fisicamente, Borriello doveva ritenersi il miglior centravanti italiano. Giudizio che mi sento di rinnovare. Soltanto Mattia Destro, che l'Inter ha lasciato sciaguratamente alla Roma, sa impegnare le difese avversarie come Borriello. Insomma, come rincalzo di Milito, Borriello sarebbe una scelta di lusso. Ben più di Floccari, ottimo mestierante ma privo delle stimmate del campione. Borriello arriverà all'Inter? Non lo so, ma, se fosse, sarebbe un affare.

lunedì 27 agosto 2012

Inter: buona la prima. Battuto il Pescara 3-0

L'avversario, indebolito dalle partenze di Verratti ed Insigne, con molti giocatori nuovi, non era irresistibile, d'accordo. Ma, la vittoria dell'Inter è stata piuttosto netta. Sneijder, tornato ispirato e continuo come ai tempi di Mourinho ha diretto il gioco con sapienza, scortato da Guarin, grezzo ma una forza della natura, e da Gargano, corridore saggio, capace di recuperare tanti palloni. Cassano, schierato titolare, ha giocato da fermo, ma, l'ha fatto benissimo. Come in tutti gli sport con la palla, alla fine la tecnica fa premio sul fattore atletico. Cassano gioca con la sicurezza del veterano che è diventato e rende incisivo il gioco di prima, cui per adesso sanno partecipare soltanto Sneijder e Milito, a segno sebbene ancora giù di tono. La difesa non convince, Ranocchia gigioneggia troppo, Silvestre ha piedi da serie D, Zanetti, da difensore è un rischio conosciuto, sta sempre fuori zona. Comunque, buona la prima. Per avversari più forti, è chiaro, ci vorrà di più. E Maicon farebbe comodo ancora.

domenica 6 maggio 2012

Inter-Milan 4-2: tripletta di Milito, doppietta di Ibrahimovic. Lo scudetto va alla Juve

Partita palpitante al Meazza. Vantaggio nerazzurro con Milito, pareggio di Ibrahimovic su rigore dubbio. Vantaggio rossonero ancora con Ibra un soffio dopo l'inizio della ripresa. Più avanti Milito prima pareggia e poi firma il sorpasso sempre su rigore. Chiude la partita una prodezza balistica di Maicon. L'Inter ha giocato con il cuore, poco ordine tattico, schemi saltati, le due squadre si sono affrontate a viso aperto, tra continui rovesciamenti di fronte. L'Inter, alla fine, ha vinto con merito, Milito, autore di una splendida tripletta, ha battuto il primato di segnature in campionato dell'anno del triplete. Ma servirà a poco: la Champions è sfumata. E non venitemi a parlare di meriti di Stramaccioni. Per ironia della sorte, la vittoria dell'Inter nel derby consegna lo scudetto alla Juve, imbattuta per tutto il campionato, che supera il Cagliari a Trieste per 2-0.  Sia chiaro: è lo scudetto numero 28 per i bianconeri! Niente di più!!

mercoledì 25 aprile 2012

L'Inter torna in corsa per il terzo posto, vincono Milan e Juve. Ancora una disfatta per la Roma di Luis Enrique

Sneijder risponde finalmente presente: doppietta per l'olandese contro l'Udinese, su due assist di Milito, dopo lo svantaggio iniziale determinato dal gran gol di Danilo. La rete di Alvarez, finta, rientro, e punta destra nell'angolo opposto, dimostra che la velocità spesso è superflua nel calcio. Con questa vittoria l'Inter di Stramaccioni torna in corsa per il terzo posto, ma concede davvero troppo dietro: i bianconeri hanno sciupato molte occasioni. Ancora una disfatta della Roma di Luis Enrique, il più sopravvalutato allenatore degli ultimi quindici anni. Non basta il gol numero 213 di Totti in serie A: la Fiorentina vince per 2-1 ed il secondo gol viola coglie i giallorossi in gita fuori porta, svagati, la testa tra le nuvole. Molti hanno mollato. Incredibile, ma vero. Perde anche la Lazio, falcidiata dagli infortuni, contro il Novara: decide una fantastica punizione di Mascara. Destro, nel pareggio del Siena con il Bologna, segna il suo decimo gol in serie A. Andrà in doppia cifra tante altre volte in carriera. Il Napoli ferma la corsa del Lecce: splendida la conclusione al volo di Hamsik: al momento, gli uomini di Mazzarri sono i favoriti per il terzo posto. In testa, vincono Juve, con rete del redivivo Borriello, e Milan, che si affida alla strapotenza di Boateng. La sensazione è che lo scudetto andrà alla Juventus.

venerdì 20 aprile 2012

L'Inter della stagione 2012/13

Come sarà l'Inter della prossima stagione? Considerata l'incertezza che regna attualmente, propongo una formazione che potrebbe essere competitiva: Viviano, Maicon, Ranocchia, Caldirola, Santon, Poli, Crisetig, Guarin, Lucas, Milito (Destro), Balotelli. Julio Cesar ha fatto il suo tempo, come Sneijder del resto. Tratterrei, invece, Maicon, perché, volendo, è sempre il migliore nel suo ruolo. Milito, potrebbe alternarsi con Destro, formidabile, che dovrebbe rientrare alla base. Santon è d'obbligo a sinistra, mentre Caldirola ha la personalità per comandare la difesa. A centrocampo, punterei su Crisetig. La qualità dovrebbe venire da Balotelli, che si può discutere quanto si vuole, ma che preferisco all'Inter piuttosto che al Milan, e da Lucas, un campione autentico. Che ne pensate?