Elenco blog personale

Visualizzazione post con etichetta Mancini. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Mancini. Mostra tutti i post

sabato 10 febbraio 2024

Roma-Inter 2-4. Clamorosa rimonta nerazzurra

L'Inter passa in vantaggio con Acerbi, di testa. Pareggia poco dopo, sempre di testa, Mancini, sfuggito alla marcatura di Pavard. Raramente ho visto l'Inter così in difficoltà. Calhanoglu davvero sotto tono. El Shaarawi s'infila nel vuoto della destra nerazzurra e segna in contropiede il gol del vantaggio giallorosso. Entra un'Inter diversa nella ripresa. Più decisa, più ordinata. Darmian serve a Thuram la palla che vale il pareggio. Poco dopo, l'Inter sfonda a sinistra, cross e Angelino, nel tentativo di anticipare Thuram, fa autogol. Inter 3, Roma 2. Acerbi, infortunato  lascia il posto a De Vrij. È Bastoni, ispirato da Arnautovic, nel finale, a fissare il punteggio sul 4-2 per l'Inter, che prima aveva sciupato altre tre o quattro occasioni per segnare, perdendosi in qualche giocata troppo leziosa. Grande rimonta. Grande vittoria,  soprattutto perché ottenuta dopo un primo tempo tra i meno brillanti della stagione. L'Inter di Simone Inzaghi ha carattere. 

domenica 13 agosto 2023

Mancini si dimette dalla nazionale. Ora Zenga?

Giungono tardive, ma inaspettate, le dimissioni di Roberto Mancini da commissario tecnico della nazionale. Avrebbe dovuto rassegnarle dopo la mancata qualificazione ai mondiali di Qatar 2022. Incomprensioni con Gravina? Può essere. E Gravina, a propria volta, avrebbe dovuto dimettersi da tempo. Paura di fallire la qualificazione ai prossimi Europei? Può essere. Certo è che ora Mancini va sostituito. Si leggono i nomi di Spalletti e Conte. Due che puntano molto su un gruppo plasmato a propria immagine e somiglianza, due che hanno bisogno di tempo e di prove per trasmettere le nozioni di un gioco molto codificato, due poco adatti a saltare su un treno in corsa. Io punterei sull'avventuroso Walter Zenga, romantico giramondo, carico di esperienze. Duttile e spavaldo. Con la storia azzurra e il carisma per guidare una nazionale povera di personalità. 

domenica 18 giugno 2023

La Spagna vince la Nations League 2023: battuta la Croazia ai rigori

Ai rigori e a oltranza, la Spagna vince la Nations League a spese di una buona Croazia. Terzo posto per l'Italia, che ha battuto 3-2 l'Olanda. Continuo a pensare, tuttavia, che Mancini abbia il suo tempo in nazionale. 


venerdì 16 giugno 2023

Spagna-Italia 2-1. Mancini non vince più

Vive ancora di rendita sulla fortunosa vittoria dell'Europeo del 2021. Ma, non vince più alla guida della nazionale italiana, Roberto Mancini. Incredibilmente rimasto in sella dopo la mancata qualificazione agli ultimi mondiali. Per carità, tra gli azzurri non ci sono fuoriclasse. Ma, dopo una simile bocciatura, la guida tecnica andava cambiata. Invece no. Ieri, ennesima sconfitta, per 2-1, contro la Spagna, nelle semifinali di Nations League. Ma, tanto Mancini non si dimetterà, non avendolo fatto dopo la mancata qualificazione a Qatar 2022. 

mercoledì 31 maggio 2023

Europa League al Siviglia, Roma sconfitta ai rigori

Dybala nel primo tempo. Autogol di Mancini nella ripresa. Si va ai supplementari, accresciuti da un lungo recupero. Nessuno segna. Rigori. Per la Roma sbagliano Mancini e Ibanez. Siviglia infallibile e vince la settima Europa League in sette finali. Roma sconfitta. Prima amarezza per Mourinho in finale. Con questa squadra, il grandissimo tecnico portoghese non avrebbe potuto fare di più. 

giovedì 23 marzo 2023

Italia-Inghilterra 1-2: Mancini da esonero

Primo tempo imbarazzante degli azzurri. Trafitti prima da Rice, in mischia, poi da Harry Kane, su rigore. Nella ripresa, appena meglio l'Italia. Che accorcia con il debuttante Retegui, più fortunato che bravo, stando alle prime impressioni. L'Inghilterra resta in dieci per l'espulsione di Shaw. Ma, l'Italia non trova il pareggio. Mancini sarebbe da esonero. Perché la sconfitta odierna si somma alla disastrosa mancata qualificazione allo scorso mondiale.

martedì 7 marzo 2023

Il punto dopo la 25^ di Serie A 22/23

Cade il Napoli in casa contro la Lazio. Sarri, pragmaticamente, lascia agli avversari il pallone e attende. Decide un gran gol di Vecino. Cambia niente in classifica, restando siderale il vantaggio degli azzurri sulla seconda in classifica, l'Inter, che batte, non senza affanno, un Lecce organizzato ma non abbastanza prudente. 


La Fiorentina supera il Milan, la Roma batte la Juve. Mourinho, da questa rosa, sta ricavando il massimo. Come al solito. Un'osservazione sull'espulsione di Kean, che da sempre considero sopravvalutato: la sua reazione è scomposta, ma anche il comportamento provocatorio di Mancini - pure questa è una costante -  è da censurare. 


Il Sassuolo batte la Cremonese, il Torino supera il Bologna, il Monza ha ragione dell'Empoli. Pareggi a reti bianche tra Atalanta e Udinese, Spezia e Verona, Sampdoria e Salernitana.


Si segna meno ultimamente e non perché sia migliorata la qualità dei difensori e delle fasi difensive in Serie A: semmai, latita la qualità degli attaccanti. A proposito, nonostante la cavalcata con il Napoli, Osimhen pare che sogni l'Inghilterra e la Premier League. 

venerdì 6 gennaio 2023

Un saluto a Gianluca Vialli

Si congeda a 58 anni, Gianluca Vialli, vinto da una lunga malattia. Classe 1964, formò con Roberto Mancini una mitica coppia da gol che portò la Sampdoria di Mantovani e Boskov fino alla finale di Coppa dei Campioni del 1992, poi persa con il Barcellona. Prima c'erano state le Coppe Italia, la Coppa delle Coppe del 1990, lo storico scudetto del 1991. Passò quindi alla Juve e, nel 1996, al Chelsea, dove fu anche allenatore. Il primo Vialli, stella dell'Under 21 di Vicini, che poi seguì nella nazionale maggiore, già frequentata con Bearzot, fu un grande giocatore. Tra il 1985 e il 1988, si sprecarono i paragoni con Riva. Vialli era un 11 dalla corsa facile, la progressione potente, il tiri forte e rare doti acrobatiche. Alla vigilia degli Europei del 1988 - andate a rileggere i giornali dell'epoca - la sua reputazione internazionale era forse pari a quella di Van Basten. Che poi avrebbe spiccato il volo proprio in quella competizione in Germania. Fallì ad Italia '90: un rigore sbagliato, nessun gol e la maglia di centravanti titolare ceduta a Schillaci. Si era, infatti, Vialli trasformato in un 9, capace di vincere il titolo di capocannoniere nell'anno dello scudetto blucerchiato. Divenne simbolo della Juve di Lippi, anche nelle polemiche a distanza con Zeman. Sebbene non abbia mantenuto tutte le promesse d'inizio carriera, ha avuto un posto eminente nella storia del nostro calcio. Se n'è andato troppo presto.

martedì 14 giugno 2022

Germania-Italia 5-2, Inghilterra-Ungheria 0-4

Troppa Germania per la timida e modesta, tecnicamente modestissima, Italia di Mancini. Il passivo finale, 5-2 per i tedeschi, avrebbe potuto essere più pesante ed è stato addolcito nel finale. Resto del parere che Mancini andasse esonerato dopo la mancata qualificazione a Qatar 2022. Anzi, avrebbe dovuto dimettersi. Disastro contemporaneo per l'Inghilterra, travolta 4-0, in casa, dall'Ungheria di Marco Rossi, nemmeno fossimo ai tempi di Puskas, Kocsis, Czibor e Hidegkuti. I magiari guidano con merito la classifica del girone.

mercoledì 1 giugno 2022

Italia-Argentina 0-3: Lautaro, Di Maria, Dybala

L'Italia, campione d'Europa, contro l'Argentina, campione del Sud America. Trofeo nuovo di zecca, ma confronto di grande fascino, che sarebbe stato bello giocare al prossimo mondiale. Dove l'Italia, incredibile dictu, non sarà presente. Sicché dovremo accontentarci della partita di questa sera.

Finisce 3-0 per l'Argentina ispirata da Lautaro, autore del primo gol e dell'assist per il secondo, firmato da un Di Maria in stato di grazia. Il terzo per l'Albiceleste lo sigla il subentrato Dybala nella ripresa con un mancino chirurgico. Solo Donnarumma impedisce che il passivo azzurro assuma dimensioni tennistiche. Messi ha giocato questa sera la miglior partita della sua stagione. Quanto all'Italia, meglio stendere un velo pietoso.

giovedì 24 marzo 2022

Italia-Macedonia 0-1. Fallimento! Mancini ha sbagliato tutto

Battere la Macedonia - per esteso, la Macedonia del Nord - per contendere al Portogallo ( o alla Turchia) l'accesso ai mondiali in Qatar. Questo si propone l'Italia di Mancini. 

La cronaca. 

Nonostante la modestia tecnica degli avversari, l'Italia fatica a creare occasioni da rete. La più importante delle quali nasce infatti da un errore macedone: Berardi calcia debolmente a porta vuota e spreca. Il risultato non cambia. Intervallo. Nella ripresa, è ancora Berardi a sfiorare il gol, servito da Verratti. Mentre Immobile corre a vuoto. Sotto tono anche Barella. Esce Insigne, entra Raspadori. Più tardi escono Barella e Immobile per Tonali e Pellegrini. Poi entrano Chiellini e Joao Pedro per Mancini e Berardi. Perché? Mezzo contropiede macedone frutta il gol di Trajkovski che ci lascia per la seconda volta consecutiva fuori dai mondiali. Tiro anche forte, sì, piazzato, sul palo lontano. Ma, Donnarumma, posizionato male (suo antico limite), parte tardi e non c'arriva. Un fallimento più che epocale. Pessima la gestione di Mancini questa sera. Dalla formazione iniziale- insistere su Immobile non ha pagato - al caos dei cambi. Con Balotelli, comunque, avremmo vinto e sfidato il Portogallo. E Mancini, tutto sommato, lo sapeva. Poi, c'ha ripensato. Peccato. Perché il calcio è fatto anche di colpi e di giocate impreviste. E Balotelli, che pure ha dissipato parte cospicua del suo talento, è capace degli uni e delle altre. Certo, con il Portogallo difficilmente sarebbe bastato. Ma, contro la Macedonia del Nord, beh, penso di sì. Come sarebbe bastato Zaniolo. Scamacca. Forse persino Belotti, mentre si rincorreva un gol che avremmo invece finito per subire. Tanti cross per Raspadori! L'approccio alla gara è stato, come si vede, tutto sgrammaticato. Un trionfo d'improvvisazione, impastata con un nervosismo che le telecamere hanno ripreso fin dai primi minuti: segno di paura, presentimento di sconfitta. Tutta la fortuna, davvero troppa, sperimentata all'Europeo è svanita. In un feroce e spietato contrappasso. Una generazione sta crescendo senza vedere l'Italia ai mondiali. È la sconfitta di un movimento e anche della sua stampa. Quella che voleva Jorginho, Jorginho!, pallone d'oro. Guardate come non rincorre sull'azione del gol macedone! Dopo una gara di nulla, di passaggi orizzontali o all'indietro, mai più di 3 o 4 metri. Il pallone d'oro avrebbero voluto dargli. Ma, l'avete visto Modric contro il Psg in Champions? Ecco, quello è un fuoriclasse. Jorginho, in altri tempi, avrebbe fatto panchina in una provinciale della Serie A. L'Italia manca i mondiali per la terza volta nella sua storia. E questa è la peggiore. 



giovedì 16 dicembre 2021

Aguero lascia il calcio. Il ritiro di un campione

Aritmia cardiaca e ritiro anticipato dalla scena del calcio agonistico per Aguero. Uno dei migliori centravanti degli ultimi 20 anni. Compatto, gambe fortissime, tecnico come e più di un 10 autentico, e, a dispetto dei 172 cm di statura, formidabile nel gioco aereo. Opportunista, virtuoso del dribbling, scatto secco e tiro potente. Soltanto gli infortuni e la miopia tecnica di Guardiola ne hanno limitato il rendimento negli ultimi anni. Nessuno ha segnato quanto l'asso argentino nel Manchester City, nessuno ha la sua media gol/minuti giocati in Premier League, dove ha lasciato da quarto marcatore assoluto con 184 reti, dopo Shearer, Rooney e Andy Cole. Genero di Maradona, ne aveva sposato la figlia Giannina, salvo poi separarsene, parlava, senza la medesima sapienza e il medesimo genio, va da sé, la stessa lingua calcistica del massimo calciatore di sempre. Non cosa da poco. Per ritrovare un centravanti così tecnico e non particolarmente alto, bisogna risalire a Romario, al Tostao del Brasile '70, ché altrimenti giostrava da 10, o al Meazza dell'Inter anni '30, ché in nazionale Meazza agiva da mezzala. Insomma, fuoriclasse senza se e senza ma. Aguero lascia a 33 anni, con una carriera straordinaria alle spalle, attraversata da lampi di classe purissima e giocate rimaste storiche (vedasi il gol che regalò lo scudetto al Manchester City di Mancini). Gli è mancato solo il mondiale. Per qualche infortunio suo e i noti limiti di carisma e personalità del quasi coetaneo Messi. E la Champions League, a causa dell'ego di Guardiola.

venerdì 26 novembre 2021

Spareggi mondiali: Italia con il Portogallo. Prima la Macedonia del Nord

Spareggi mondiali per Qatar 2022. 


Scozia - Ucraina

Galles - Austria


Russia - Polonia

Svezia - Repubblica Ceca


Italia - Macedonia del Nord

Portogallo - Turchia


Italia per niente fortunata. Se prima dovrà affrontare, infatti, la Macedonia del Nord di Pandev, nell'eventuale finale, per raggiungere i mondiali di Qatar 2022, dovrà battere il blasonato Portogallo di Cristiano Ronaldo, Bruno Fernandes, Bernardo Silva, Cancelo e se ne potrebbero citare altri. O, ben più difficilmente, la Turchia. Sarà durissima per la squadra di Mancini. Tanto più che l'eventuale finale dovrà giocarsi in trasferta e, pertanto, a Lisbona. O ad Istanbul. Intendiamoci, l'Italia potrebbe ancora qualificarsi, ma servirà un'impresa. Perché i lusitani hanno tanta qualità e la guida carismatica dell'agonista massimo, Cr7. E se, per avventura, dovessimo affrontare la Turchia, farlo fuori casa, contro un tifo caldissimo, non sarà una passeggiata. Forse, la fortuna, storica alleata di Mancini, soprattutto del Mancini allenatore, ha voluto presentargli il conto. Forse si paga oltremisura il rigore sbagliato da Jorginho. Fatto sta che l'Italia sperimenta, per la prima volta nella sua storia calcistica, la possibilità concreta di saltare due mondiali di fila. Per dirla con Nereo Rocco, speremo de no.

martedì 16 novembre 2021

Riflessioni sull'Italia di Mancini e gli spareggi: quanto conta la fortuna?

La cronaca ha le sue esigenze, è spesso sbrigativa, frequentemente cinica e generalmente smemorata. Ora, venendo all'Italia di Mancini, finita nel purgatorio degli spareggi dopo aver impattato due volte con la Svizzera ma anche una volta con la Bulgaria e, ieri, con la modestissima Irlanda del Nord, credo sia giusto ricordare il successo estivo all'Europeo. Che resterà negli annali e i cui meriti vanno riconosciuti anche, e prima di tutti, a Mancini. Tuttavia, quel successo era stato celebrato con troppa enfasi ed omettendo la parte, cospicua, che pure vi aveva svolto la fortuna. Contro la Spagna e l'Inghilterra, in modo particolare. Chiunque abbia il ricordo degli ultimi 40 anni di calcio, sa quanto meno fortunata sia stata l'Italia di Vicini, la più forte dopo quella del 1982, nel 1990 - e il tecnico commise la sua parte di errori nella semifinale con l'Argentina - e quanta buona sorta abbia avuto invece l'Italia di Sacchi nel 1994 e, almeno in finale, l'Italia di Lippi nel 2006. E questo per dire che in uno sport collettivo come il calcio, dentro una competizione breve in modo particolare, per vincere la bravura può non bastare. E sovente non basta. Ecco, tutto ciò nella narrazione di Euro 2020 è mancato. Si è straparlato di calcio arioso, di dominio del campo. La verità è che contro gli avversari più forti l'Italia ha sofferto tanto e vinto ai rigori. Dopo l'estate, quella stessa Italia ha mostrato la corda di limiti già evidenziati agli Europei, senza più il soccorso della buona sorte. Lo scadimento di forma di alcuni giocatori, l'insistenza di Mancini su altri, Jorginho, che da sempre considero sopravvalutato, e la riluttanza a proporre una trama di gioco diversa hanno fatto il resto. Il miglior azzurro, prima che s'infortunasse, era stato Spinazzola. Uno che faceva la cosa più antica e più difficile e più utile. Dribblava. E scardinava così le difese avversarie. Non sono state trovate - e nemmeno cercate - alternative a quella fonte di gioco. Mancava un centravanti forte e manca ancora. Non possono esserlo Scamacca o Raspadori, spesso riserve nel Sassuolo. Forse avrebbe meritato un'occasione un grande mestierante del gol come Destro. Barella è stanchissimo, anche nell'Inter è giù di condizione da un mese e più. Ecco, su tutto questo, Mancini avrebbe potuto lavorare meglio. Non so cosa sarebbe cambiato. Ma sarebbe la valsa la pena di provarci, rinunciando all'inutile e stucchevole fraseggio dal basso, ai mille tocchi sulla trequarti, aumentando e qualche volta forzando le conclusioni dalla distanza. Detto questo - per concludere - l'Italia non è improvvisamente diventata mediocre. Semplicemente, non era uno squadrone quando ha vinto l'Europeo. Ma possedeva una fiducia persino esagerata nei propri mezzi, non eccelsi. Ieri, sulla trequarti, la palla veniva sempre passata indietro, segno di paura e di scarsa personalità, soprattutto di sfiducia. Per superare gli spareggi e andare ai mondiali in Qatar, l'Italia dovrà impegnarsi a fondo, trovare alternative in uomini e schemi, ritrovare uno straccio di convizione e, sì, avere anche fortuna.

lunedì 15 novembre 2021

Irlanda del Nord-Italia: 0-0. Spareggi!

Stasera Irlanda del Nord-Italia, ultima partita di qualificazione ai prossimi mondiali del Qatar. Italia in testa per differenza reti nel proprio girone, a pari punti con la Svizzera che ospiterà la Bulgaria. Partita sulla carta non difficile, nelle file degli avversari non ci sono campioni. Ma nemmeno ce n'erano il 15 gennaio 1958, quando a Belfast gli azzurri persero 2-1 e rimasero esclusi dai mondiali svedesi di quello stesso anno. E invece ce n'erano nell'Italia, imbottita di oriundi di molta classe, da Schiaffino a Ghiggia, da Montuori a Dino Da Costa, che segnò l'inutile gol della bandiera. Fu un disastro sportivo quella sconfitta, che divenne proverbiale. Sarebbe accaduto di nuovo, eliminati però dalla Svezia, negli spareggi del 2017, che ci sbarrarono le porte dei mondiali di Russia 2018. Non siamo ancora all'atto finale. Se gli elvetici dovessero superarci nel computo delle reti, ci resterebbero gli spareggi. Fa solo impressione che la squadra campione d'Europa si trovi in questa situazione. Impressione, poi, fino ad un certo punto, quando si consideri il successo estivo figlio anche della buona sorte e non soltanto del merito. Stiamo a vedere. 

La cronaca.

Irlanda del Nord arroccata in difesa e Italia alla ricerca vana di un pertugio. Quanto manca un centravanti, forte, di ruolo! Il primo tempo, noiosissimo, finisce a reti inviolate. Il risultato non cambia nella ripresa, sebbene Mancini provi, inutilmente, a stravolgere la squadra. Di grazia, poi, cosa sperava di ottenere dall'ingresso di Bernardeschi? Perché Bernardeschi gioca in nazionale? Il pareggio, dopo una partita pessima sul piano del gioco e del carattere, contro una squadra che faticherebbe nella nostra Serie B, condanna l'Italia agli spareggi. Sperando che ci vada meglio dell'ultima volta.

lunedì 18 ottobre 2021

Il punto dopo l'8^ giornata di Serie A 21/22

Napoli a punteggio pieno, dopo il successo contro il Toro firmato dal solito Osimhen, che così rimedia anche all'ennesimo rigore fallito da Insigne. Gli azzurri sono davvero solidi, per quanto io mantenga il pregiudizio verso le capacità di Spalletti di guidarli al successo finale.

Segue il Milan, che batte il Verona in rimonta, all'esito di una partita che sarebbe eufemistico definire fortunata, risolta da un autogol scaligero davvero imbarazzante. Non credo che il Milan potrà ricevere all'infinito l'assistenza della buona sorte. A ritmi elevati, i rossoneri fanno tanta fatica.

L'Inter è terza, subisce troppi gol ma soprattutto ne realizza pochi in relazione alla mole di gioco prodotta. Capitalizza con difficoltà. Contro la Lazio, non ha trovato il secondo gol e poi ha perso, nel modo bizzarro che sappiamo. Poi, va riconosciuta anche la forza della Lazio, che, per dire, si è concessa il privilegio di Luis Alberto inizialmente in panchina.

Vince ancora la Juve di Allegri, battendo 1-0 la Roma di Mourinho. Ed è il massimo che questa Juve, priva di grande qualità, possa fare. Non mi pare, tuttavia, che possa rientrare nella corsa per lo scudetto. Con un altro allenatore, la Juve, questa Juve, avrebbe probabilmente la metà dei punti.

L'ennesima sconfitta della Salernitana, questa volta contro lo Spezia, costa la panchina a Castori, rimpiazzato da Colantuono. Largo successo dell'Atalanta a Empoli, pareggio tra Genoa e Sassuolo. A segno ancora Destro: il suo gol di testa al Sassuolo andrebbe mostrato nelle scuole calcio. Mancini dovrebbe pensare a lui in vista della partita contro la Svizzera.

mercoledì 6 ottobre 2021

Italia-Spagna 1-2: Ferran Torres (2), Pellegrini

Finisce dopo 37 partite l'imbattibilità dell'Italia di Mancini. Che schiera, nella semifinale di Nations League contro la Spagna, una squadra priva di senso. Di chiara vocazione guardioliana. Con Bernardeschi centravanti. Spagnoli più freschi e precisi e reattivi. Doppietta di Ferran Torres e Bonucci espulso. Nella ripresa, tanti cambi. Entra Pellegrini che avrebbe dovuto giocare dal principio, essendo il più in forma degli azzurri. È proprio lui, a 7 minuti dal 90°, ad accorciare le distanze, dopo un salvataggio di Donnarumma su Marcos Alonso. Ora, con la Spagna di Luis Enrique avevamo sofferto anche all'Europeo, vincendo solo ai rigori. Questa sera, invece, è stata una disfatta. Nessuna idea di gioco. Italia dominata. Da avversari per lo più giovani e inesperti, eppure costantemente padroni del campo. Mi è tornata in mente la finale di Euro 2012. Allora fu espulso Chiellini. Oggi  Bonucci. Siamo sempre lì. 

giovedì 2 settembre 2021

Italia-Bulgaria 1-1: perché Bonucci gioca ancora?

Comincia non benissimo la nazionale italiana nelle qualificazioni ai mondiali 2022. Pareggio interno con la Bulgaria. Al gol di Chiesa replica Iliev, servito da Despodov, che pare una riedizione di Briegel. In realtà è Florenzi, tutto tranne che un terzino destro, a lasciarsi strapazzare dal bulgaro. In mezzo all'area, poi, Bonucci, come Acerbi, è anticipato. Mi chiedo perché giochi ancora, Bonucci:  nel finale calcia anche, malissimo, una punizione dal limite. Basta! All'Europeo gli è andata bene. Ma non è sempre giorno di festa. Immobile, senza la maglia della Lazio che su di lui fa miracoli oggettivi, torna il confusionario attaccante visto spesso in azzurro. Convince di più Insigne, l'unico dotato di fantasia genuina, che Mancini però toglie. Il palleggio a 3 metri di Jorginho e Verratti è sterile più che mai. Finisce 1-1.

martedì 6 luglio 2021

Italia-Spagna: 5-3 dopo rigori. Finale!

Prima semifinale degli Europei 2021: a Wembley, si affronteranno Italia e Spagna

La cronaca. 

La Spagna gioca la miglior partita del suo Europeo, assumendo il comando del gioco e rendendo la vita difficilissima ad in centrocampo, il nostro, meno abituato a difendere. Pedri illumina e Olmo è sempre pericolo. E irritante per la condotta. Zero a zero dopo il primo tempo. Nella ripresa, è un contropiede ispirato da un ottimo Insigne a portare infine Chiesa alla conclusione vincente. Berardi, entrato per Immobile, sbaglia due gol facili. La Spagna non crolla e trova molti passaggi filtranti. Su uno di questi, a vuoto Bonucci e Chiellini, il subentrato Morata pareggia. Supplementari. L'Italia è stanchissima. Molti giocatori sulle gambe. Nel secondo tempo supplementare, entra Bernardeschi per Chiesa. Il risultato non cambia: si va ai rigori. Locatelli: parato. Dani Olmo: alto. Belotti: gol. Gerard Moreno: gol. Bonucci: gol. Alcantara: gol. Bernardeschi: gol. Morata: parato. Jorginho: gol. È finale! Mancini ha fatto molti errori e sbagliato quasi tutti i cambi. Insomma, ha avuto fortuna. Ma, va bene così. Sarà la quarta finale europea per l'Italia. Dopo la vittoria del 1968, due sconfitte: nel 2000 e nel 2012. Affronteremo Inghilterra o Danimarca. Quindi, l'Inghilterra. 

sabato 26 giugno 2021

Italia-Austria 2-1: Italia ai quarti

Cresciuta la posta in palio, cresciuto il livello dell'avversario. Italia in grande difficoltà contro l'Austria. Il pareggio, dopo i novanta minuti regolamentari, è un risultato giusto. Mancini ha ricavato poco dai cambi: Pessina, Locatelli e Chiesa per Verratti, Barella e Berardi. Grande partita di Arnautovic tra gli austriaci. Si va ai supplementari. Un cross di Spinazzola arriva a Chiesa, che controlla di destro e tira di sinistro: gol. Italia in vantaggio. Una gran punizione di Insigne è deviata in angolo dal portiere austriaco. Dagli sviluppi dell'angolo, allo scadere del primo tempo supplementare, palla a Pessina, che raddoppia con un mancino incrociato. Vengo smentito nello spazio di pochi minuti: i cambi si rivelano decisivi. Meglio così. L'Austria accorcia a cinque minuti dal termine, con Kalajdzic, che raccoglie di testa un angolo basso. Sorpreso Donnarumma sul suo palo. Secondo errore di giornata, dopo quello sul gol di Arnautovic poi annullato per fuorigioco. Sofferenza finale. Chiesa divora un gol, non servendo Belotti. Finisce 2-1: Italia ai quarti di finale. Con Belgio o Portogallo ci vorrà di più. Parecchio di più.