Elenco blog personale

Visualizzazione post con etichetta Lazio-Inter. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Lazio-Inter. Mostra tutti i post

domenica 17 dicembre 2023

Lazio-Inter 0-2: Lautaro, Thuram

Lazio aggressiva a inizio partita. Nerazzurri meno efficaci nella costruzione del gioco. Fino allo sciagurato retropassaggio di Marusic che serve Lautaro: aggirato Provedel, Lautaro segna di sinistro. Gol n. 15 per il capocannoniere del campionato. Nella ripresa, copione identico: parte meglio la Lazio. Calhanoglu perde qualche pallone di troppo. Dimarco è stanco. Arriva però il raddoppio in contropiede di Thuram, servito da un Barella finalmente ispirato. Che poco dopo esce per Frattesi, mentre Dimarco è rilevato da Carlos Augusto. La Lazio resta in dieci per l'espulsione di Lazzari per proteste. Inzaghi cambia anche Lautaro e Calhanoglu per Klaassen e Asllani. Provedel evita il terzo gol di Mkhitaryan con un gran colpo di reni. Sfiora il gol anche Frattesi. Vittoria importante dell'Inter su un campo storicamente difficile. Il vantaggio sulla Juve  seconda, sale a 4 punti.


venerdì 26 agosto 2022

Lazio-Inter 3-1: l'ha persa Inzaghi

Partita dalla quale l'Inter esce poco prima del gol di Felipe Anderson - dormita da dopolavoro di Dimarco e Bastoni - per rientrarvi con il gol di Lautaro Martinez, nettamente il migliore dei nerazzurri, e riuscirne con il gol di Pedro. Dopo che già la Lazio era tornata in vantaggio con Luis Alberto. Lukaku ancora in ritardo di condizione. Dimarco sempre svagato dietro. Per tacere di Gosens che gli è subentrato. E pensare che su quella fascia l'Inter ha avuto in Perisic il giocatore più continuo della passata stagione. Non è stato sostituito. Brutta prova anche di Brozovic. Lento, impreciso e ostinato. Non sta benissimo ma l'ostinazione è tutta farina del suo sacco. Insufficiente anche la prova di Skriniar e ancora troppa distanza tra i reparti. I cambi di Inzaghi, parso di nuovo a disagio contro la sua ex squadra, non hanno aiutato. Dumfries non andava tolto. Poi, i nomi dei tre marcatori della Lazio bastano da soli a spiegare il resto. Sono grandi giocatori. 

sabato 16 ottobre 2021

Lazio-Inter: 1-3

Lautaro, appena rientrato dall'Argentina, parte dalla panchina. Al suo posto Perisic, con Dimarco a sinistra. L'Inter passa presto in vantaggio (13') con rigore proprio di Perisic, concesso per uno sgambetto ai danni di Barella. La partita si mantiene vivace e, tutto sommato, equilibrata. Handanovic para su Basic, Reina su Perisic. Intervallo. Ad inizio ripresa, Inter all'attacco ma senza precisione. Poi tocco di mano di Bastoni e rigore per la Lazio. Segna Immobile. Escono Gagliardini, un frastornato Bastoni e Perisic per Vecino, Dumfries e Correa. Poi anche Dzeko per Lautaro. Ed è proprio Lautaro a sprecare in contropiede. Riparte la Lazio, con Dimarco a terra. Inter gravemente sbilanciata. Felipe Anderson non si ferma. Palla a Immobile, mezza parata di Handanovic e ribattuta dello stesso Anderson. Parapiglia inutile dopo. La Lazio sale sul 3-1. Tutto grazie all'ingenuità di Bastoni, che ha mutato il corso della partita. Felipe Anderson non sarà invece degnato di commenti. 

martedì 21 aprile 2020

Gli errori di Cuper il 5 maggio 2002

Tanti, troppi errori, tutti assieme il 5 maggio 2002, sintesi indiscutibile della carriera di un allenatore serio, preparato, ma perdente. O, comunque, non vincente. Hector Cuper. Ma, facciamo un passo indietro. L'Inter, il 28 aprile 2002, dopo aver dilapidato un grosso vantaggio, mentre comincia la penultima giornata di campionato, si trova a +1 sulla Juve. Peraltro inopinatamente risorta da circa un mese. Quel giorno, al Meazza, si deve affrontare il Piacenza di Novellino. Inter preoccupata e affannata, gioca con il tridente Recoba-Vieri-Ronaldo. Tridente mascherato, perché Recoba deve giostrare, malgrado lui, da centrocampista di fascia sinistra. Cuper non può né sa derogare al dogma laico del 4-4-2. Alle spalle del Chino c'è Gresko, che tiene in panchina Georgatos! Di Biagio e Cristiano Zanetti sono esausti, ma tengono la diga di centrocampo. A destra gioca Seedorf, segnatevi questo nome, come quello di Gresko, perché ci torneremo. Ronaldo e Vieri, che la critica meno avvertita, loro due compresi, immagina come coppia devastante, si cercano ma si pestano anche i piedi. Perché il calcio è un gioco semplice. Pozzo mai si sognò di far giocare Meazza e Piola tutti e due da centravanti. Meazza, sublime e insuperato, arretrava, perché sapeva farlo, a mezzala. Riva condusse il Cagliari al titolo del 1970, dopo che Boninsegna era passato all'Inter nel 1969. E lo stesso Boninsegna esplose lontano da Riva. Perché il centravanti uno deve essere! Per fortuna, Recoba è in giornata. Da un suo angolo tagliato, nasce il gol di Cordoba. Il Piacenza non molla ed infila il pareggio con Matuzalem. Rivedete quel gol ed avrete l'idea di un'Inter in disarmo. Che torna in vantaggio grazie ad una magica punizione di Recoba. Replicata, però di destro, da una punizione di Ronaldo. Due prodezze, estemporanee e slegate da un gioco lento e monocorde. L'Inter vince 3-1. Resta a + 1 sulla Juve. In vista dell'ultima giornata: Udinese-Juve, Lazio-Inter. Comincia sulla stampa un'indegna cagnara, intesa a destabilizzare l'ambiente nerazzurro, già in fibrillazione di suo. Si crede, si vuol far credere, che la Lazio, che pure cerca un posto in Europa, lascerà vincere l'Inter, per non favorire un successo sul filo di lana della Roma, terza a due punti dall'Inter e a un punto dalla Juve: i giallorossi saranno di scena sul campo del Torino. L'Inter ha paura. Una paura che affonda le radici nell'imprevista e, un mese prima, imprevedibile rimonta della Juve: si era a lungo parlato di un possibile esonero di Lippi a fine stagione. Ma, è anche paura di vincere. Paura che ha soprattutto Cuper. Già sconfitto in tre finali: con il Mallorca, dalla Lazio, in Coppa delle Coppe, dal Real Madrid e dal Bayern Monaco, in Champions, con il Valencia. E Lazio-Inter ha tutto il peso, il sapore, il retroterra e il mood di una finale. Il tecnico argentino presente la sconfitta, che teme troppo, quasi propiziandola. E, alla fine, provocandola con una delle formazioni meno sensate della storia nerazzurra. Intanto il tridente. Recoba, Ronaldo e Vieri non si sommano e non del tutto si integrano. La Lazio è squadra solida. Sarebbe più saggio partire con Vieri e Recoba, la coppia che aveva assicurato il successo nella partita-scudetto contro la Roma qualche settimana prima. Pur volendo schierare i tre assi davanti, servirebbe equilibrio e protezione dietro. Ma, Cuper non ci pensa. Schiera Gresko, che è più emotivo di lui, dietro Recoba: sarà un disastro, con due gol regalati a Poborski. Lascia fuori Seedorf, uno che ha già giocato tre finali di Champions, tra Ajax e Real Madrid, vincendone due!, un leader carismatico, l'autore della doppietta contro la Juve, che ha tenuto l'Inter in linea di galleggiamento. E lo tiene fuori per Conceicao! Il portoghese, davanti al suo ex pubblico, è un fantasma. La catena di destra, con Zanetti peggiore in campo, sarà il punto debole dell'Inter, più della catena di sinistra, sabotata dalla mediocrità di Gresko. Eppure l'Inter passa in vantaggio: angolo di Recoba, uscita goffa di Peruzzi, palla a Vieri, che segna. Pareggia Poborski su gentile omaggio di Gresko. Di nuovo angolo di Recoba, splendido, tagliato, sul primo palo, per il terzo tempo di Di Biagio. Niente da fare. Allo scadere, pasticcio Gresko-Toldo e Poborski pareggia. Intervallo. Sarebbe ancora tutto possibile. Sebbene la Juve sia sul 2-0 a Udine, maturato dopo un quarto d'ora e destinato, tu guarda il caso, a non cambiare. E Cuper cosa fa? Cosa dice nello spogliatoio? L'Inter rientra spaurita nella ripresa. Gresko resta in campo, Seedorf in panchina. Uscirà invece Ronaldo! Vince la Lazio, con zuccata di Simeone, che nemmeno  ha bisogno di saltare nella gentile area nerazzurra e gol del finale 4-2 di Simone Inzaghi, servito da Cesar, che scherza Zanetti in un fazzoletto. Disastro. Scudetto alla Juve.

domenica 16 febbraio 2020

Lazio-Inter: 2-1. Conte sbaglia tutto

Eriksen parte dalla panchina. Conte non lascia il suo spartito: 3-5-2 anche stasera. Con Vecino e Barella ai lati di Brozovic. Squadre disposte a specchio. Il primo squillo è della Lazio: traversa colpita da un tiro strepitoso di Milinkovic-Savic. L'Inter risponde con conclusione mancina di Lukaku dopo contropiede orchestrato da Brozovic. Sul finire del primo tempo, l'Inter passa. Tiro di Candreva, respinta centrale di Strakosha e gol di Young. Nella ripresa, il rigore, assai generoso, n. 14 assegnato alla Lazio in campionato conduce al pareggio di Immobile.  Poi i biancocelesti passano in vantaggio con Milinkovic-Savic, che ha il tempo di un gioco di suola in area nerazzurra, dopo un rinvio sbagliato da Vecino. Godin e Skriniar a 3 non sanno giocare. Con l'eccezione di Conte, l'hanno capito tutti. Eriksen entra a un quarto d'ora dalla fine per un Brozovic quanto mai sotto tono. Moses rileva Candreva. Padelli salva il risultato su Immobile, che taglia come il burro la linea formata da De Vrij, frastornato dai fischi, e Godin. Che esce, era ora, per Sanchez. Conte ha sbagliato formazione prima e cambi dopo. Tutte fallite le partite importanti. Barca, Borussia Dortmund, Juve e Lazio. Conte ha un repertorio limitato. Suona sempre la stessa musica. Non ha voluto cambiare modulo, passando al rombo di centrocampo, che avrebbe valorizzato Eriksen. Il risultato è stato il gioco lasciato alla Lazio. Milinkovic-Savic, da solo, ha fatto più di tutti i centrocampisti nerazzurri messi assieme. Barella molto stanco. Brutta prova di Lautaro, mentre Lukaku, che pure ha fatto meglio dell'argentino, continua a non segnare contro le prime della classifica. È sempre stato così. Anche in Premier.

venerdì 14 febbraio 2020

Lazio-Inter: crocevia della stagione

Partita di capitale importanza. Domenica sera l'Inter farà visita alla Lazio per quella che è, a tutti gli effetti, una gara decisiva per lo scudetto. Cui concorre anche la Juve meno solida e competitiva degli ultimi nove anni. La Lazio è in salute ed è imbattuta da un mucchio di partite, ha il miglior centrocampo del campionato, nessun impegno infrasettimanale nelle gambe - e sarà così fino al termine della stagione e, last but not least, il vento in poppa. L'Inter è forte, ma in difficoltà da un mese a questa parte: Barella è stanco, Sensi in ritardo di condizione. Decisivo potrebbe essere l'impiego dal primo minuto di Eriksen, che ha la personalità e i colpi per indirizzare la partita. Conte dovrebbe, però, optare per un modulo diverso, una difesa a 4 e un rombo a centrocampo. Un pareggio potrebbe avvantaggiare la Juve. Ritengo che Simone Inzaghi cercherà di limitare Brozovic, che è la prima fonte del gioco nerazzurro. Mettendogli addosso Correa (o Caicedo) e Milinkovic-Savic, a turno. La presenza di Eriksen, che sa comandare il gioco, potrebbe ovviare a questo problema, da cui è dipeso in gran parte il brutto primo tempo dell'Inter contro il Milan. Sia l'Inter che la Lazio danno il meglio negli spazi, in campo aperto. Dove si esaltano Immobile e Lukaku.

lunedì 29 ottobre 2018

Serie A 2018/19: il punto dopo la 10^ giornata. Primo gol in A per Pinamonti

In attesa di Lazio-Inter, in programma questa sera, la decima giornata della serie A 2018/19 ha visto la Juventus allungare di nuovo in vetta, dopo il pareggio interno del Napoli contro la Roma. Epperò, la Juve, a Empoli, è stata aiutata dal solito rigore più che generoso, mentre era in svantaggio. Ciò che stupisce è il favore con il quale, certa stampa, sempre meno letta e meno vista, continua a trattare certi episodi. Manca il coraggio della verità. Ed è imbarazzante. Quel rigore, osservato con equidistanza, non c'era. Così, il campionato diventa sempre meno interessante. La Juve è forte, non dico di no, ma anche aiutata nelle circostanze avverse. Pareggio tra Torino e Fiorentina: Mazzarri si lamenta delle decisioni arbitrali, ma dovrebbe lamentarsi prima di tutto con Cairo, che ogni allestisce una squadra da mezza classifica. Il Milan di Gattuso batte 3-2 la Sampdoria e placa, per ora, le polemiche: Suso è davvero un gran giocatore. Sorprendente vittoria esterna del Frosinone contro la Spal e primo gol, splendido, in serie A di un centravanti, che farà molto parlare di sé: Andrea Pinamonti, scuola Inter.