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mercoledì 13 luglio 2022

TdF 2022: Pidcock trionfa sull'Alpe d'Huez

Dopo lo scossone prodotto dalla tappa di ieri, con Vingegaard che ha spodestato Pogacar, alla prima vera crisi da due anni a questa parte, oggi, il Tour de France 2022 propone un'altra grandissima tappa, la n. 12, sulle Alpi, da Briancon all'Alpe d'Huez, tra le cime più leggendarie del ciclismo. Tre salite horse categorie, il Galibier, che verrà scalato per il secondo giorno consecutivo, il Col de la Croix de Fer e, appunto, l'Alpe d'Huez. Si preannuncia un grandissimo spettacolo ed è molta la curiosità per la reazione che potrà avere Pogacar. Tutto questo nel giorno che commemora la presa della Bastiglia ed è festa nazionale in Francia. I corridori transalpini cercheranno, più degli altri, il successo di tappa. 


La cronaca.

Fuga precoce. Restano davanti il quattro volte vincitore del Tour de France (2013, 2015, 2016, 2017), Chris Froome, e il forte connazionale Pidcock. Con loro, sulla Croix de Fer, Giulio Ciccone, che si aggiudica il Gpm, Powless e Meintjes. Dietro, il gruppo della maglia gialla Vingegaard, a poco più di 4', è ridotto ad una trentina di unità. Impressiona la forza della Jumbo-Visma. In discesa e in pianura, i battistrada aumentano di nuovo - fino a 6'- il loro vantaggio. Caldo sul percorso. Comincia l'Alpe d'Huez per i fuggitivi, il gruppo maglia gialla, a 6'20", se la sta ancora prendendo comodissima. Poi, è Van Aert ad assumere la responsabilità dell'andatura e muta lo spartito della corsa. Davanti, invece, si stacca Powless. Che poi si riaccoda. Poi, scatta Pidcock. E cedono Powless e Ciccone. Meintjes e Froome, nell'ordine, restano in scia di Pidcock. Quando mancano 6,5 km all'arrivo, Pidcock comincia a guadagnare sensibilmente sui suoi più immediati inseguitori. Dietro, Vingegaard è ancora con Roglic, Kruijswijk e Kuss. Roglic si sfila. In difficoltà Bardet, che non tiene il ritmo ora imposto da Kuss. Con l'americano, oltre al capitano e maglia gialla Vingegaard, restano Pogacar, Geraint Thomas ed Enric Mas. Pogacar attacca, Vingegaard risponde. Rientrano Thomas e Kuss. Poi, Pogacar riparte, ma il danese non molla. Thomas, sornione, sale con il suo passo, ma è lì. E rientra, il gallese. Trionfa Pidcock, terzo Meintjes, terzo il redivivo Froome. Pogacar, quinto, si toglie la piccola soddisfazione di regolare in volata, Vingegaard, che resta saldamente in maglia gialla. Sconfitti di giornata Bardet, Quintana e Gaudu.


La classifica generale (dopo 12 tappe).
1. Jonas Vingegaard (DAN) a 39" 
2. Tadej Pogacar (SLO)  a 2'22" 
3. Geraint Thomas (GBR) a 2'26"
4. Romain Bardet (FRA) a 2'35"
5. Adam Yates a 3'44"

martedì 13 ottobre 2020

Giro d'Italia 2020: a Tortoreto assolo di Sagan

Ha vinto come avrebbe saputo fare anni addietro. Non ha dimenticato, il tre volte campione del mondo Peter Sagan, le azioni da guastatore che gli riuscivano prima di trasformarsi in velocista puro. Ora che la velocità di punta è scemata - accade prima o poi - uno splendido ritorno al passato. Attacca in salita e arriva da solo. Non vinceva dal luglio del 2019. Ed è una vittoria, quella odierna, nella decima tappa del Giro d'Italia 2020, da Lanciano a Tortoreto, che illustra la ricchissima carriera di Peter Sagan. Dopo i 12 successi di tappa al Tour de France e i 4 alla Vuelta a Espanã, arriva anche un trionfo al Giro, che corre per la prima volta. Per il resto, prevale la prudenza tra i migliori. E la maglia rosa Almeida guadagna l'abbuono del terzo posto. Ritiro da Covid per Kruijswijk, seguito da tutta la Jumbo Visma. Foratura per Fuglsang e ritardo di giornata di 1'15". Gli avversari di Nibali si eliminano da soli. Fino ad ora, per lo meno, è andata così. Ma Kelderman e lo stesso Almeida sembrano molto in palla.

domenica 11 ottobre 2020

Giro d'Italia 2020: a Roccaraso trionfa Guerreiro. Nibali perde qualcosa da Fuglsang e Kelderman

Nona tappa del Giro d'Italia 2020, da San Salvo a Roccaraso, per 208 km e con quattro gpm, due di seconda e due di prima categoria. Insomma, vera montagna, pendenze impegnative e un chilometraggio di tutto rispetto. Attesi Nibali, Fuglsang, Kruijswijk, ma anche la giovane maglia rosa Almeida. 

La cronaca.
Vince il portoghese Guerreiro superstite della fuga di giornata, che decide una tappa da campagna del nord, con temperature basse e pioggia battente. Nel finale dell'ascesa di Roccaraso, Kelderman e Fuglsang guadagnano una quindicina di secondi su Nibali. Può significare tutto e niente. Il giorno di riposo previsto domani, potrà aiutare comunque il campione siciliano. Almeida completa il successo lusitano conservando una maglia rosa, che forse, in cuor suo, comincia a pensare di poter difendere fino alla fine. Forse.

lunedì 21 settembre 2020

Giro d'Italia 2020: i favoriti, da Nibali a Thomas a Simon Yates

Giro d'Italia autunnale, l'ossimoro c'è, ma va così. Ecco il borsino dei favoriti. Mancherà, purtroppo, l'asso belga Evenepoel, ancora infortunato. Nibali vorrebbe il tris, di contro c'è la regola non scritta del ciclismo: nessuno, compiuti i 35 anni, ha mai vinto un Grande Giro, con l'eccezione di Horner ,ultraquarantenne!, alla Vuelta 2013, dove precedette proprio Nibali. Che va per i 36. Anche Thomas e Kruijswijk non sono di primo pelo: 34 anni il gallese, 33 anni l'olandese. 

  1. Simon Yates ****
  2. Vincenzo Nibali ***
  3. Geraint Thomas ***
  4. Steven Kruijswijk ***
  5. Rafael Majka **
  6. Alexander Vlasov *
  7. Jakob Fuglsang *
  8. Zakarin *

lunedì 19 agosto 2019

Vuelta a España 2019: i favoriti. Per l'Italia, Aru e Formolo

Vuelta a España 2019 🚲
Sabato prenderà il via la Vuelta a España 2019. Edizione che si preannuncia in tono minore. E mancheranno molti degli interpreti delle grandi corse a tappe, da Froome, infortunato, al fresco vincitore del Tour de France, il colombiano Bernal, da Thibaut Pinot, ancora alle prese con i guai al ginocchio, fino a Geraint Thomas. Roglic è il più completo, ma Carapaz, vincitore del Giro, gli darà filo da torcere, come Miguel Angel Lopez. Per l'Italia, ci saranno Aru e Formolo. Per un piazzamento e magari una vittoria di tappa. Ecco il borsino dei favoriti.


  1. Roglic ****
  2. Carapaz ****
  3. Miguel Angel Lopez ***
  4. Kruijswijk **
  5. Quintana **
  6. Valverde *
  7. Majka *

sabato 20 luglio 2019

Sul Tourmalet trionfa Thibaut Pinot

🚲 Le Tour De France 2019
Quattordicesima tappa del Tour de France 2019, che arriva sul mitico Tourmalet.
La corsa: tappa breve ma durissima. Crolla subito Bardet. E poi, sul terribile Tourmalet, cedono uno a uno Adam Yates, Quintana, Fuglsang, Enric Mas e persino Geraint Thomas. Impressiona ancora un grande Alaphilippe in maglia gialla, ma a vincere è Thibaut Pinot, il miglior scalatore, che sarebbe il favorito per il successo finale se non avesse perso 1'40" per una distrazione!
Ordine d'arrivo:
1. Thibaut Pinot
2. Alaphilippe a 6"
3. Kruijswijk a 6"
4. Buchmann a 8"
5. Bernal a 8"

mercoledì 12 giugno 2019

Tour de France 2019: i favoriti. Forfait di Tom Dumoulin

🚲 Le Tour De France 2019
Mancano poco più di tre settimane all'inizio del Tour de France 2019. E indicazioni sullo stato di forma dei pretendenti al successo finale potranno venire dal Giro del Delfinato, in corso di svolgimento, e dal Giro della Svizzera. Ma, si può abbozzare un borsino dei favoriti della Grande Boucle. Geraint Thomas vorrà difendere il sorprendente successo dello scorso anno, anzitutto dal compagno di squadra Froome, che nel 2018 fu terzo, ma era reduce dal Giro conquistato a suon di imprese: Froome ha forse l'ultima possibilità di annettersi il quinto Tour, così eguagliando Anquetil, Merckx, Hinault e Indurain. Ci saranno i francesi Bardet e Pinot e poi il solito Quintana e Adam Yates. Ma anche Tom Dumoulin, sfortunato all'ultimo Giro, secondo allo scorso Tour, e Bernal, che tra i "litiganti" Froome e Thomas, suoi compagni  di squadra, anzi di squadrone, potrebbe inventarsi capitano. Non ho ancora capito, poi, se Roglic ci sarà.
*Aggiornamento delle 18:07: Froome è caduto, oggi, durante la ricognizione della prova a cronometro del Giro del Delfinato. Avrebbe riportato la frattura del bacino. Non potrà essere al via del Tour!
* Aggiornamento del 18 giugno 2019: al Giro della Svizzera è caduto Geraint Thomas. Gli tolgo una stelletta e ne aggiunto una Thibaut Pinot.
*Aggiornamento del 20 giugno 2019: mancherà anche Tom Dumoulin. Sarà un Tour senza padroni.

  1. Froome ****
  2. Tom Dumoulin ****
  3. Geraint Thomas ***
  4. Adam Yates ***
  5. Bernal ***
  6. Porte ***
  7. Thibaut Pinot ***
  8. Enric Mas **
  9. Bardet**
  10. Quintana **
  11. Nibali *
  12. Kruijswijk *


venerdì 14 settembre 2018

Andorra. Naturlandia: vince Thibaut Pinot. Simon Yates consolida la maglia rossa, Valverde cede

Vuelta a Espana 2018: 19^ tappa: Lleida - Andorra. Naturlandia, 154,4 km.
La tappa odierna, la diciannovesima di questa Vuelta a Espana 2018 presenta un percorso pianeggiante prima della lunga salita finale verso Andorra. Movistar a fare l'andatura. Parte Quintana. A lui si aggiungono Kruijswijk e Thibaut Pinot. Valverde aspetta e parte all'inseguimento Simon Yates. Che riprende i fuggitivi mentre Quintana si stacca. E dopo non molto fora, così da non  poter più aiutare Valverde. Pinot cerca di staccare Yates, che prima non risponde, poi va a riprenderlo, quando mancano due chilometri al traguardo, mentre cresce il ritardo di Valverde, che si stacca anche dal gruppo dei migliori. E' l'ammainabandiera di un campione immenso, sotto il peso inesorabile di 38 primavere. E' un ottimo Thibaut Pinot a vincere la tappa, davanti a Simon Yates, che consolida la maglia rossa, aumentando il vantaggio su Valverde fino a 1'38". Kruijswijk è terzo in classifica generale a 1'58". Simon Yates sembra aver ipotecato la vittoria della Vuelta 2018. Resta, però, prima della giornata di festa di Madrid, una durissima tappa di montagna, domani: appena 93 km, da Andorra al Coll de La Gallina, Santuario de Canolich. Solo salita e discesa, con tre gran premi della montagna di prima categoria. Può succedere di tutto. Un'eventuale crisi, a chiunque dovesse capitare, costerebbe minuti e minuti.

martedì 11 settembre 2018

Torrelavega: Rohan Dennis vince la cronometro. Kruijswijk risale al terzo posto

Cronometro di 32 km, pressoché pianeggiante, da Santillana del Mar a Torrelavega, sedicesima tappa della Vuelta a Espana 2018. Vince, da pronostico, l'australiano Rohan Dennis. Tra i primi della generale, grande prova, peraltro attesa, dell'olandese Kruijswijk, che risale al terzo posto, scavalcando due scalatori puri come Quintana e Miguel Angel Lopez. Simon Yates conserva la maglia rossa, guadagnando solo 7" sull'intramontabile Valverde, che esce rafforzato da questa prova contro il tempo e con i gradi da capitano provvisorio della Movistar, dopo il cedimento di Quintana. Solo 33" separano Valverde da Simon Yates! Tutto è ancora possibile. Tre arrivi in salita, due durissimi.

giovedì 19 luglio 2018

Geraint Thomas doma l'Alpe d'Huez in maglia gialla. Nibali cade e deve ritirarsi

Bardet mi è simpatico come Macron: per niente. Caduto Nibali, per colpe esterne, il bizzoso francese, che mai vincerà il Tour, attacca.  Thomas, in maglia gialla, Froome, Landa e Tom Dumoulin avrebbero aspettato il campione siciliano. Detto questo, grande azione di Kruijswijk, che sembrava quello del Giro del 2016. L'Alpe d'Huez, arrivo della dodicesima tappa del Tour de France 2018, è esigente però. Lo riprendono. Nibali cade e s'è detto. Geraint Thomas tira per Froome, che poi scatta anche, ma non fa il vuoto. Volata a quattro e Geraint Thomas fa il bis. Chi è adesso il capitano del team Sky? Detto questo, prova enorme di Nibali, che disarcionato nel momento del massimo sforzo, contiene il ritardo in 13". Il Tour è ancora lungo.
*Aggiornamento del 20 luglio 2018: Nibali costretto al ritiro dopo la caduta. Peccato. Organizzazione approssimativa al Tour de France, troppi tifosi cialtroni lungo la strada, molti ubriachi o, per lo meno, brilli. Esibizionisti infiammati dal sole. Andare in bicicletta, quella che Nibali guida con una perizia che in gruppo ha solo Sagan, è un esercizio pericoloso. Basta niente ad andare a terra. Transennare prima, controllare di più. Maggior rigore. Ne guadagnerebbe anche lo spettacolo. Poi, c'è il problema della decenza. Non si può classificare quello occorso a Nibali come un incidente di corsa. Non si è bloccato il freno, non c'è stata una foratura. L'organizzazione non ha saputo garantire la percorribilità della strada in sicurezza. Nessun incidente di corsa: l'organizzazione, dichiarando il contrario, ha mostrato tutti i suoi limiti. Che sono gli stessi da sempre. Come nel 1940, sul Col d'Aspin, e gli sputi e le spinte a Gino Bartali e l'Italia, allora si correva per rappresentative nazionali al Tour, costretta al ritiro. Con Fiorenzo Magni in maglia gialla.

lunedì 29 maggio 2017

Giro d'Italia 2017: le pagelle sulla corsa vinta da Tom Dumoulin

E' finito il Giro d'Italia 2017, con il successo, il primo per un olandese, di Tom Dumoulin. Ecco le pagelle dei protagonisti della corsa.


  1. Tom Dumoulin: voto 10. Nel 2015, perse nelle ultime due tappe una Vuelta a Espana sino ad allora dominata. Al Giro di quest'anno, complice un percorso che è tornato a privilegiare l'esercizio contro il tempo, Dumoulin ha vinto. E con merito. Dimostrando enormi progressi in salita, conservando intatta la sua capacità di brillare a cronometro. Senza una grande squadra, ha controllato la corsa, resistito venerdì e sabato in montagna, riconquistato la maglia rosa ieri. Elegante e di rara efficacia la sua pedalata. Il successo di una conquistata maturità agonistica. Vincente.
  2. Nibali: voto 9. Una volontà incrollabile quella del siciliano. Finisce ancora sul podio, per la quarta volta al Giro d'Italia (2 volte primo, 1 volta secondo, 1 volta terzo), per l'ottava volta in una grande corsa a tappe (ai piazzamenti al Giro, vanno sommati i due podi del Tour,1° e 3°e della Vuelta, 1° e 2°). Ha vinto una tappa, unico tra gli italiani, facendo leva più sull'orgoglio e sull'esperienza che sulla condizione. La stessa voglia di lottare di Gimondi. Indomito.
  3. Quintana: voto 7,5. Resta uno dei migliori corridori per i grandi giri. Epperò non ha tenuto fede alla sua fama, non del tutto meritata, di più forte scalatore del mondo. Il secondo posto è una magra consolazione per un corridore che, da sempre, corre al risparmio, non cerca, anzi evita l'impresa, interpretando sempre la gara come una corsa ad eliminazione. Con Dumoulin, ha sbagliato i calcoli. Per inciso, li ho sbagliati pure io. Tentennante.
  4. Thibaut Pinot: voto 7,5. Non so dove siano finiti i miglioramenti a cronometro degli ultimi anni. Perché è contro il tempo che Thibaut Pinot ha perso il Giro e persino il podio, Epperò era dal 2014, terzo al Tour de France, che Pinot non concludeva una grande corsa a tappe tra i primi dieci della classifica generale. In salita è stato, almeno nell'ultima settimana, il più brillante ed il successo di Asiago ne ha mostrato anche la grandissima tenacia. Continuo a pensare che un giorno vincerà il Tour. Talento non del tutto compreso.
  5. Gaviria: voto 9. Velocista straordinario. Esprime una forza in volata con pochi paragoni nella storia del ciclismo. Vince 4 tappe. E tante altre ne vincerà. Dominante.
  6. Pozzovivo: voto 7. Ennesimo piazzamento per un corridore di grande regolarità. Affidabile.
  7. Kruijswijk: voto 5: Corsa anonima per uno che, lo scorso anno, il Giro aveva seriamente rischiato di vincerlo. Deludente.

lunedì 24 aprile 2017

Giro d'Italia 2017: i favoriti. Quintana vs Nibali

Partirà il 5 maggio 2017 l'edizione n. 100 del Giro d'Italia. Senza Michele Scarponi. Che avrebbe corso da capitano e che un Giro, nel 2011, dopo la squalifica di Contador, l'aveva vinto. Il primo pensiero è per lui: sarebbe stato tra i protagonisti in montagna. Venendo, per quanto possibile, alla corsa, il grande favorito è Nairo Quintana, che precede di poco Vincenzo Nibali, fresco vincitore, ieri, del Giro di Croazia. Tra i grandi interpreti delle corse a tappe, mancheranno solo Froome, Contador, che declina, Aru, infortunato, e Bardet. Occhio alle giovani promesse: Yates, Zakarin e JungelsEcco il borsino dei favoriti per il Giro del centenario.


  1. Quintana *****
  2. Nibali ****
  3. Thibaut Pinot ****
  4. Kruijswijk ****
  5. Tom Dumoulin ***
  6. Landa ***
  7. Adam Yates ***
  8. Zakarin ***
  9. Bob Jungels **
  10. Mollema **
  11. Rigoberto Uran **
  12. Thomas Geraint *
  13. Van Garderen *
  14. Pierre Rolland *

venerdì 27 maggio 2016

#Nibali trionfo solitario a #Risoul, crolla Kruijswijk dopo caduta, Chaves maglia rosa

Che meraviglia! Nibali scrive una pagina di ciclismo antico e risorge nella terzultima tappa di questo Giro d'Italia 2016, da Pinerolo a Risoul. Attacca con Chaves lungo la discesa dal Colle dell'Agnello e mette in crisi Kruijswijk, che cade, resta a terra e per fortuna riprende, ma è attardato. Meno di lui Valverde, che in ogni  caso non tiene il passo di un Nibali straordinario, quasi trasfigurato. Kruijswijk naufraga a circa tre minuti e poi a cinque, Valverde ad uno.  Ma Nibali non si contenta e scatta lungo la salita per Risoul. E se ne va. Vince da solo. Nel 2016, questa è un'inpresa leggendaria. Chaves maglia rosa. Ma Nibali domani proverà a prendersi il Giro. Risposta secca a tutte le critiche, molte delle quali avevano passato il segno della ragionevolezza. È uno dei grandi della storia del ciclismo Nibali. Nella sua generazione secondo solo a Contador. Per classe e per forza d'animo. Ripeto, ciclismo antico. 

giovedì 26 maggio 2016

#Trentin trionfa a #Pinerolo

Lunga fuga, permessa dai grandi della classifica generale, troppo occupati a studiarsi. Tra i fuggitivi, che vantano minuti di vantaggio, si sganciano Brambilla e Moreno Moser. E sembrano destinati a giocarsi la vittoria loro due, senonché rientra Trentin, che li beffa e vince. Parecchi minuti dopo, Valverde regola allo sprint il gruppetto della maglia rosa Kruijswijk, che corre da padrone. Domani altissima montagna.

martedì 24 maggio 2016

#Nibali: le ragioni di una crisi

Il Tour de France stravinto nel 2014 fu vera gloria? Resterà l'ultima grande corsa a tappe vinta da Nibali? Nel 2014, Nibali corse in modo impeccabile e si giovò degli errori e della sfortuna in cui incapparono, tutti assieme, Froome, Contador e Quintana. Quel successo ha trasfigurato Nibali, facendolo passare per il campionissimo che non è. Eppure si tratta senza dubbio di un grande corridore, di uno dei migliori specialisti delle gare a tappe della sua generazione e non solo. Dotato di grande fondo, con straordinarie capacità di recupero, Nibali vanta sette podi tra Giro, Tour e Vuelta, che ha saputo vincere in tre anni diversi. Non molti ciclisti possono vantare di aver fatto altrettanto. In questo Giro d'Italia, ch'era partito per vincere, è quarto. Eppure in crisi. Perché? Perché il tempo passa, intanto, e vengono fuori nuovi rivali. Kruijswijk a questi livelli chi se l'aspettava? Ma anche perché Nibali è un istintivo, incapace di correre di rimessa. Sabato ha prima fatto esplodere la corsa e poi pagato il contrattacco di Kruijswijk. Oggi ha fatto tirare i suoi e poi non ha saputo reagire all'allungo di Valverde. Non un capolavoro di strategia. La condizione è precaria. Ma, dall'ammiraglia non lo guidano al meglio. La sua crisi è tutta qui. Un rivale, Kruijswijk, inaspettato e sottovalutato, non solo da lui, attacchi intempestivi ed il logorio di una carriera che, come che la si voglia interpretare, è già storia del ciclismo.  

Andalo: vince Valverde, crolla Nibali, Kruijswijk sempre più rosa

Bressanone -  Andalo, comincia l'ultima settimana del Giro d'Italia 2016. Niente da fare per Nibali. Non va in salita. O, quanto meno va meno degli altri, a cominciare dalla maglia rosa Kruijswijk, che sembra danzare sui pedali e va a riprendere chiunque , tra i migliori, osi scappare. Ricorda, ma solo per il modo arrogante di correre, l'Armstrong degli ultimi Tour vinti. Valverde, da parte sua, è tornato vivace, come si era intuito già domenica durante la cronoscalata. Resta davanti con Zakarin e l'immancabile Krusijswijk. Non tiene il loro passo Chaves, ma soprattutto non lo tiene Nibali. La volata tra i battistrada la stravince Valverde, fuoriclasse di 36 primavere, che ottiene il primo successo al Giro d'Italia, ma è, strano a dirsi, alla prima partecipazione. Secondo Kruijswijk, terzo Zakarin. Quarto, più dietro, un buon Diego Ulissi, Nibali cede ben più di un minuto, quasi due. Oggi sì, si può dire, il Giro d'Italia di Nibali è finito. Almeno quanto alla fantasticata vittoria finale.

domenica 22 maggio 2016

Alpe di Siusi: #Kruijswijk sfiora vittoria, Nibali giù

Incidente meccanico, banale salto di catena, ad aggravare la brutta giornata di Nibali nella breve cronoscalata dell'Alpe di Siusi, che la maglia rosa Kruijswijk non vince per questione di centesimi. Nibali perde da Chaves e dal redivivo Valverde. Mi dispiace ma il Giro credo proprio che sia sfumato. Quasi tre minuti di ritardo da Kruijswijk sono tanti. Anche perché oggi proprio non andava Nibali. Spazio per ribaltare la classifica ci sarebbe, ma non con queste gambe. Stiamo a vedere.

sabato 21 maggio 2016

Corvara: #Chaves vince, #Kruijswijk maglia rosa, Nibali insegue a 41", crolla Valverde

Grande tappa dolomitica, la quattordicesima del Giro d'Italia 2016, da Alpago a Corvara. Passando per il mitico Pordoi, collocato dopo una sessantina di km di corsa. Sei gpm più un muro: tappa durissima che al Tour si sognano. Quando lungo la salita di Valparola, Nibali, scortato fin lì da Scarponi, attacca e Valverde non risponde, tutto sembra decidersi in favore del campione italiano. Ma, è l'olandese Kruijswijk a reagire, uno che ha vinto tre corse in carriera, con appena due piazzamenti nei primi dieci della generale al Giro, sempre oltre il quinto posto. Mah! Sui due rinviene anche il colombiano Chaves, un folletto abilissimo di 54 kg, che invece ha la stoffa del grandissimo scalatore: peraltro un classe '90, come Quintana, Landa, Bardet, Pinot e Aru: il ciclismo di oggi e di domani. È proprio Nibali a cedere, mentre più dietro naufraga, sorpresa assoluta, Valverde, che paga forse il picco di forma raggiunto un mese da nelle Ardenne. Nel ciclismo moderno, tutto votato alla specializzazione,  un corridore come Valverde, attivo tutto l'anno può avere un passaggio a vuoto. Nibali, tornando alla cronaca, prima fatica poi si riprende e mantiene nel mirino, prosciugando il pozzo delle sue energie fisiche e nervose, Kruijswijk e Chaves e l'austriaco Preidler. Questi tre riprendono il fuggitivo Atapuma. Volata vinta Chaves, secondo Kruijswijk. L'olandese prende la maglia rosa. Nibali secondo a 41". Staccato Valverde, a quasi tre minuti da Chaves. Tutto ancora da decidere. Domani cronoscalata: Nibali ci proverà.