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domenica 16 marzo 2014

Inter corsara a Verona: segnano Palacio e Jonathan

Per una volta Jonathan, di solito soltanto la sua miniatura, figura da Maicon, serve un assist sontuoso a Palacio, che apre la partita, e poi raddoppia, all'esito di un affondo caparbio sulla destra, contrasto e rimpallo favorevole. Tanto basta, almeno stando ai tabellini, a propiziare la vittoria dell'Inter di Mazzarri contro il Verona di Mandorlini. Apprezzabile D'Ambrosio, già leader Hernanes, la sua punizione finita sulla traversa è una gemma, perché calciata di sinistro. Fatico a ricordare un ambidestro della qualità del centrocampista brasiliano. Dopo un lungo periodo di sbandamento, Mazzarri ha ripreso il timone della squadra, che credo condurrà agevolmente al quarto posto in classifica. Non sarà molto ma è parecchio di più di quanto seppe fare il sopravvalutato Stramaccioni. Quasi dimenticavo: Icardi è davvero forte, stacca di testa anche da fermo grazie ad una forza esplosiva notevolissima. Deve pensare di più al calcio però ed un poco meno al resto.

lunedì 24 febbraio 2014

La piccola Inter di Mazzarri pareggia contro il Cagliari

Un altro pareggio, che serve appena a muovere la classifica. Un rigore contro, per ingenuità di Juan Jesus, ed uno a favore che non vuol saperne di arrivare. E la situazione comincia a farsi imbarazzante. Possibile che dall'inizio dell'anno l'Inter non abbia ricevuto un rigore che sia uno, nemmeno quello di ieri su Icardi? E' possibile, perché è successo e la dice lunga sul peso politico dell'Inter attuale. Che, poi, anche in campo tanto forte non è. Mazzarri sbaglia anche in proprio, schiera un Milito fermo sulle gambe, rinunziando alla forza esplosiva di Icardi, forse abulico, ma sempre decisivo in area di rigore. Anche D'Ambrosio al posto di un esausto Jonathan avrebbe aiutato. Ha pesato l'assenza di Hernanes ma più di tutto ha pesato il "sacchismo". Vale a dire, ordine tattico, corsa e forza fisica come pietre angolari del calcio. Che si gioca con i piedi, però. E ce ne sono di colti e di analfabeti. Contro squadre ermeticamente chiuse come il Cagliari, un cross misurato diventa decisivo, invece dei soliti traversoni lenti, mosci e stanchi, sempre preda dei difensori. La differenza sta nei dettagli. Un passaggio o è davvero calibrato oppure arma il contropiede avversario. Quanto avrebbe fatto comodo il genio di Cassano, che è sovrappeso, corre poco, ma sa giocare! Calciare una punizione come fa Guarin è inutile: la sua palla va a due km/h e, soprattutto, viene spedita nel mezzo a casaccio. Sia detto per chiarezza, fermo restando che la squadra è quella che è e la classifica ne rispecchia, grosso modo, il valore.

domenica 2 febbraio 2014

L'Inter perde 3-1 contro la Juve a Torino: la crisi non finisce più

Partita subito in vacca, quando Tevez potrebbe segnare due volte ed incontra l'opposizione di un Handanovic per una volta attento come ai tempi di Udine. Poi, Nagatomo, che in difesa è scarsissimo, si perde Lichtsteiner imbeccato da Pirlo e la Juve va in vantaggio. L'Inter è pochissima cosa nel primo tempo ed è un affronto alla propria storia gloriosa la presenza in campo di Kuzmanovic, che indovina soltanto un'entrata intimidatoria sul tatuato, insopportabile Vidal. Poi Bonucci va a farfalle, Kovacic s'invola e serve Palacio, che ad ottobre avrebbe segnato ad occhi chiusi ed invece spara alto sulla traversa. Ha le polveri bagnate da un mese ormai e comincia ad infastidirmi. Nella ripresa Mazzarri dorme e la Juve va subito in vantaggio con il Rodolfo Valentino dei campi di calcio, Chiellini dal profilo gentile: avrebbero potuto segnare tutti ma lui no! Ed invece segna ed esulta come un ossesso, imitato da "chioma fluente" Conte. Una scena terribile! Finalmente Mazzarri cambia. Fuori Jonathan, travolto da Asamoah, dentro D'Ambrosio, fuori Kuzmanovic e dentro Milito, fuori Kovacic, che è forte comunque, e dentro Ruben Botta. Gran sinistro l'argentino, dribbling, frenate repentine, questo ha talento vero e forse avrebbe dovuto trovare spazio prima. La Juve, che aveva trovato il terzo gol con Vidal, se la fa sotto dopo la rete di Rolando. Del resto, i bianconeri hanno sofferto con il Copenaghen. E Palacio potrebbe ridurre ancora le distanze ma sbaglia un gol di testa a porta spalancata. Finisce 3-1 per la Juve. La crisi dell'Inter continua. Mi domando, però, come sarebbe andata a finire con Guarin e, soprattutto, con Hernanes. Jonathan e Kuzmanovic non vorrei più vederli. E Mazzarri deve svegliarsi. Ha regalato un'ora alla seconda squadra di Torino. Troppo!

domenica 20 ottobre 2013

L'Inter pareggia in 10 con il Torino: difesa scarsa. Grande Cerci

Handanovic non è da Inter, espulsione a parte, para soltanto quando gli tirano addosso. Detto questo, Carrizo non fa granché meglio, perché il rigore che para è Cerci a sbagliarlo e prende un gol da dilettante su punizione defilatissima di Bellomo. Nel mezzo, il Torino va due volte in vantaggio, perché Rolando è scarso e Jonathan pure e da quella parte arrivano i maggiori pericoli nel primo tempo. Mazzarri, che pure stimo, non riesce a proporre una marcatura del solo fuoriclasse del Torino: Cerci. Che, novello Bruno Conti, fa quello che vuole anche prima della precoce espulsione di Handanovic. L'Inter è salvata dalla prodezza di Guarin e dalla doppietta del solito Palacio. Buona la prova del subentrante Belfodil, pessima quella del subentrante Wallace. Finisce 3-3 tra Inter e Torino. Sabato prossimo l'Inter giocherà con il Verona di Mandorlini che, è vero!, ha un punto di più. Dimenticavo, sono scarsi anche Ranocchia e Juan Jesus. Vale a dire tutta la difesa schierata questa sera.

giovedì 26 settembre 2013

Inter - Fiorentina 2-1. Rimonta dei nerazzurri che agguantano Napoli e Juve al secondo posto. L'Inter si candida per lo scudetto

Al rigore di Giuseppe Rossi l'Inter sfiduciata di Stramaccioni non avrebbe saputo replicare e magari avrebbe subito ancora. Quella di Mazzarri ha ben altra tempra. Segna Cambiasso, che pure ha la mobilità di un impiegato ministeriale e firma il sorpasso Jonathan, già miniatura di Maicon, che sta diventando sempre più padrone della fascia destra. Napoli e Juve acciuffate al secondo posto, l'Inter pone la propria candidatura alla conquista dello scudetto. Con il nuovo Alvarez ed un posto da titolare per Kovacic, dico che è possibile.

mercoledì 17 aprile 2013

Coppa Italia 2013: Inter travolta dalla Roma, che vola in finale contro la Lazio. Illude Jonathan, poi doppietta di Destro, gol di Torosidis, gol di Alvarez. Stramaccioni esonerato!

Stramaccioni esonerato, questa la notizia che aspettano i tifosi nerazzurri, assieme al licenziamento di Branca. E pensare che Jonathan illude il pubblico del Meazza, scambia con Alvarez, che tocca di tacco, poi con Rocchi, che replica di tacco, quindi a centro area batte Stekelenburg con un preciso diagonale da destra verso sinistra. L'Inter sarebbe qualificata. Ma, è poca cosa la squadra del supponente Stramaccioni. E rischia di farsi riprendere già nel primo tempo. Nel secondo, trova il gol Destro, abbandonato da Juan Jesus, che scavalca Handanovic con un delizioso pallonetto: che errore averlo lasciato in estate alla Roma! Destro poi raddoppia a porta vuota, su assist che viene da sinistra, la destra dell'Inter, dove Jonathan nel frattempo è tornato l'anonimo spompato corridore di tutta la stagione. L'Inter non ha qualità d'assieme, tutto dipende da Kovacic e dall'estro randagio di Alvarez, che almeno nell'uno contro uno ci sa fare. Poi, Handanovic commette il solito errore di posizione e prende un gol da calcio parrocchiale dall'incredulo Torosidis. Qualificazione alla finale sfumata, zeru tituli per l'Inter. E' la Roma che raggiunge la Lazio in finale di Coppa Italia, edizione 2013. Stramaccioni dovrebbe dimettersi. Ma, escludendo che lo faccia, sia esonerato. E sia licenziato Branca!

giovedì 7 marzo 2013

Inter travolta dal Tottenham: 3-0 per gli inglesi. Figuraccia, Stramaccioni esonerato

Figuraccia indegna, scoppola pesantissima, rovescio imbarazzante. L'Inter finisce travolta a Londra, sponda Tottenham, andata degli ottavi di Europa League. Tre a zero per gli inglesi guidati da un Bale incontenibile, che apre le marcature saltando in faccia a "belli capelli", Cambiasso, uno che va a due Km/h da tre anni a questa parte e gioca sempre per ragioni insondabili, come il suo sodale, Saverio Zanetti, piedi di piombo, che sbaglia gli appoggi più elementari, per non dire di Pereira, detto "mamma mia che impressione", di "mastrolindo" Jonathan inutilmente subentrato nella ripresa. Tutti abilmente capitanati dal peggior tecnico della storia nerazzurra dopo Marcello Lippi: il saccente, fastidiosissimo Stramaccioni, detto "brunello". Una serata vergognosa. Stramaccioni va immediatamente esonerato, per manifesta, palese, limpidissima incapacità. Branca va licenziato. Quanto a Moratti, si faccia un esame di coscienza. La squadra che ha allestito è ridicola. O allenta i cordoni della borsa oppure passa la mano.

giovedì 7 febbraio 2013

Santon è un campione autentico

Mourinho non si era sbagliato. Davide Santon è un campione, un predestinato al gioco del calcio. L'hanno capito tutti, ad eccezione della dirigenza nerazzurra, capeggiata da Marco Branca. Che ha lasciato partire Santon, preferendogli il minuto Nagatomo, "mastrolindo" Jonathan e "chioma fluente" Pereira. Santon, giunto ieri all'ottava partita con la nazionale maggiore nonché alla partita n. 146 tra i professionisti a soli 22 anni, è titolare nel Newcastle ed è tra i pochi difensori in circolazione a saper presidiare con eguale disinvoltura sia la fascia destra che la fascia sinistra. Ha prestanza atletica, decisione nei contrasti, corsa, progressione, tecnica ed esperienza. Evidentemente, tutto questo non basta. E va a finire che,  a fine stagione, anche Santon andrà rinforzare qualche altra squadra italiana. L'Inter del resto, pensa di adattare a terzino Schelotto!
* Aggiornamento del 02 febbraio 2015: Santon è tornato all'Inter. Era ora.

lunedì 28 gennaio 2013

Branca va licenziato subito!

Branca, il 31 gennaio è alle porte, sta sbagliando tutto il possibile. Dapprima, le sue incaute dichiarazioni hanno costretto l'Inter a svendere il cartellino di Sneijder, poi ha pensato bene di trovare un sostituto di Milito, classe '79, in Rocchi, panchinaro alla Lazio, classe '77. Ora, da giorni, cerca disperatamente di ingaggiare Paulinho, che non è Didì, non è Gerson, non è Falcao e nemmeno Dunga, spacciandolo per il campione che non è. Santon gioca grandi partite al Newcastle e l'Inter, sulle fasce, si affanna tra Jonathan, Pereira e Nagatomo, mentre il Milan è vicinissimo a Balotelli. Moratti dovrebbe licenziarlo. Avrebbe dovuto licenziarlo già da tempo, da un anno, anzi da due. Cosa aspetta? Che l'Inter diventi stabilmente una squadra da mezza classifica?

martedì 15 gennaio 2013

Inter - Bologna 3-2 dopo i supplementari. Inter in semifinale di Coppa Italia

Partita tirata, vibrante, per quanto siano gli errori più della qualità del gioco a recitare da protagonisti. L'Inter sciupa un doppio vantaggio propiziato da due prodezze balistiche, firmate da Guarin, su assist di Cassano, e da Palacio nel secondo tempo. Il Bologna, però, resta sempre in partita, Diamanti salta tutti, specialmente Jonathan e Saverio Zanetti. Gli emiliani accorciano le distanze proprio con Diamanti su punizione e pareggiano con  Gabbiadini, lasciato libero di colpire dal giocatore più scarso venuto all'Inter nel dopo Gresko: Jonathan, sempre lui. Inguardabile! La partita si trascina ai supplementari, anche per la pessima direzione arbitrale: il difensore del Bologna Sorensen ha commesso più di venti falli senza subire lo straccio di un cartellino. Potrebbe finire in ogni modo, perché le occasioni ci sono per l'una e l'altra squadra: passa l'Inter con Ranocchia su calcio d'angolo. Inter in semifinale. Ultima notazione: Benassi schierato nel primo tempo ha fatto meglio del subentrato Cambiasso.

lunedì 7 gennaio 2013

L'Inter torna al passato: i "bidoni"!

Corsi e ricorsi della storia. L'Inter torna ai "bidoni". Disfatta la squadra del triplete, sono ricominciati gli ingaggi insensati, all'insegna di una tradizione pessima della prima era Moratti. Sul punto, segnalo, per non troppo dilungarmi, un sapido, efficacissimo, articolo apparso sul Corriere.it, che di "bidoni" nerazzurri tratta, prendendo spunto dal clamoroso, tecnicamente inspiegabile errore di Jonathan contro l'Udinese. Uno che gioca, mentre Santon se ne sta al freddo di Newcastle. Le strategie impagabili di Branca!

venerdì 23 novembre 2012

L'Inter prende tre ceffoni dal Rubin Kazan. Le riserve non sono all'altezza

Altro che sperimentazione! Le riserve dell'Inter non sono all'altezza. Come non è all'altezza il gioco che pretende di insegnare Stramaccioni, ammesso che qualcuno abbia capito quale sia. Il tecnico romano sta vivendo di rendita. Gli riconosco un solo merito: avere voluto Cassano, il miglior rifinitore del campionato. Tornando alla cronaca, ieri sera, a Kazan, Europa League, l'Inter ha perduto malamente, forse più nettamente di quanto avrebbe meritato: 3-0. I vari Jonathan, Silvestre e Coutinho, tanto per citare i più esperti tra le seconde file mandate in campo ieri, non mi paiono da Inter. Prove d'appello non mancheranno, ma l'impressione è questa. Coutinho, poi, sta sempre a terra, troppo leggero per l'Europa. Ma, forse, anche per l'Italia.

martedì 10 aprile 2012

Grande Santon nella vittoria del Newcastle contro il Bolton

Il Newcastle batte il Bolton per 2-0 nell'ultima giornata di Premier League ed aggancia il Tottenham al quarto posto, che vale i preliminari di Champions. Grande prova di un autorevole Santon, tornato titolare della fascia sinistra. In questo momento, senza ombra di dubbio, Santon è il più forte terzino sinistro italiano. Prandelli deve portarlo agli Europei. L'esperienza inglese ha migliorato le doti agonistiche di Santon, che ora difende con la stessa intensità con la quale ha sempre saputo attaccare. E pensare che Branca gli ha preferito Jonathan!

martedì 27 marzo 2012

Ranieri esonerato, Branca licenziato

Ranieri è stato finalmente esonerato. Ora, va licenziato Branca. Responsabile primo dell'impoverimento di una squadra leggendaria. In un anno e mezzo, ha avallato le partenze di Balotelli, Eto'o e Thiago Motta, illudendosi di sostituirli con Forlan, Alvarez e Palombo. Ha sperperato il patrimonio tecnico proveniente dalla primavera nerazzurra: si pensi alle cessioni di Destro e Santon, cui sono stati preferiti Jonathan e Castaignos. Via Ranieri, ripeto, va subito licenziato Branca. A Stramaccioni si affianchi Oriali.

lunedì 19 marzo 2012

Branca via dall'Inter. Ranieri va esonerato

Il caso di Branca merita di essere studiato. Giocatore di qualche talento, ma lontanissimo dall'essere un campione, arrivò all'Inter nel 1995, stagione in corso, al posto di Delvecchio. Fece una buona stagione, nella quale, manco a dirlo, l'Inter vinse niente. L'anno dopo, giocò meno e segnò meno. Infine, nel corso della stagione 1997/98, l'anno di Ronaldo per intenderci, se ne andò. Non rimpianto. Salvo tornare anni dopo con incarichi dirigenziali. Perché? Come dirigente non aveva esperienza. Nella storia dell'Inter aveva contato poco, perché fu chiamato ad occuparsi di mercato? Prima con Oriali, poi, da un anno e mezzo, da solo. Ed i risultati si sono visti. Via Balotelli, Santon, Eto'o e Thiago Motta, dentro Coutinho, Kharja, Alvarez, Jonathan, Palombo e poi Poli e Guarin arrivati infortunati, Forlan, arrivato, e già bastava, senza neppure poter disputare il girone di Champions: ma questa, forse, è stata una fortuna. Non ne ha imbroccata una. Ha dissipato il patrimonio tecnico dell'Inter, non ha strategia e naviga a vista. Branca deve andare via dall'Inter subito, assieme a Ranieri, che non sa ripetere altro che il solito ritornello triste: è una stagione storta. Branca e Ranieri non sono all'altezza del compito. Chiunque altro al loro posto si sarebbe dimesso.

lunedì 13 febbraio 2012

Crisi Inter: una squadra vecchia e sbandata

I numeri si rincorrono. Nove sconfitte in campionato sono un'enormità e la gloriosa storia nerazzurra ha conosciuto poche pagine altrettanto amare. Bisogna tornare dietro di decenni. Tutto il possibile è stato sbagliato. A cominciare da un eccesso di riconoscenza verso giocatori stracotti, che altrove non avrebbero nemmeno raccattato un ingaggio, da Zanetti a Cambiasso, da Stankovic a Cordoba. Giocatori finiti. Non sarebbero titolari in nessuna squadra di serie A, oggi. Il tempo passa per tutti. Poi, un mercato privo di strategia e di prospettiva. La squadra, sessione dopo sessione, è stata indebolita ed invecchiata. Come puoi pensare di rinforzare il gruppo con Coutinho, con Jonathan, con Palombo, con Forlan, con Zarate? Lasciando andare, invece, Balotelli, Eto'o, Santon e Thiago Motta? Una politica societaria miope, ispirata ad un risparmio, che, invece, mancherà. Perché, fuori dalle coppe, l'Inter perderà una barca di soldi. Oltre ad avere sperperato un patrimonio d'immagine faticosamente ricostituito con le vittorie firmate da Mourinho. Il brutto è che con questi giocatori si dovrà arrivare a fine stagione. E, per lo più, sono scarsi. Si salvano Milito, Julio Cesar, Maicon, quando ha voglia. Forse, Pazzini e Poli. Manca il fuoriclasse assoluto. Difetta la personalità. Le facce sono di una squadra sbandata, demotivata, avvilita, sgomenta. In una parola, perdente. Come si sia potuto arrivare così in basso dovrebbe spiegarcelo Branca: molte scelte sono state sue. Ed ancora non si dimette!