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giovedì 18 settembre 2014

Cassani boccia Pozzato per i mondiali di Ponferrada: è un errore

Va bene, i piazzamenti, l'ho scritto, non sono paragonabili alle vittorie e Pozzato ha dissipato in carriera forse la metà del suo talento. Ma, resta un campione di caratura internazionale. Che avrebbe potuto emergere in un percorso disegnato per passisti veloci come lui. Invece no, niente mondiali per Pozzato. Cassani lo ha lasciato a casa subito dopo la Tre Valli Varesine. Ed è stato un errore grossolano. Mi auguro che la strada di Ponferrada mi smentisca, ma in questa nazionale, tolto Visconti, non c'è un corridore capace di arrivare tra i primi dieci ai prossimi mondiali di ciclismo. Nemmeno il grande Nibali, che ha altre caratteristiche.

giovedì 9 febbraio 2012

Giro del Qatar: vince Cavendish davanti ad Oss. Clavicola rotta per Pozzato

La sfortuna si accanisce su Filippo Pozzato. Cambiata squadra, avrebbe dovuto il 2012 essere l'anno del rilancio di una carriera mai davvero all'altezza del talento veneto. Oggi, è arrivata una caduta al Giro del Qatar, con tanto di frattura della clavicola. Il classico infortunio del ciclista, nulla di grave: dovrebbe operarsi a giorni e rientrare nelle corse nel giro di un mese. Era, però, un contrattempo che non ci voleva. Vittoria di tappa a Cavendish, davanti al nostro Oss, destinato a diventare uno dei migliori velocisti del mondo: il suo apprendistato mi sembra concluso. Tom Boonen resta primo in classifica generale.

venerdì 3 febbraio 2012

Pozzato fissa obiettivi ambiziosi: Sanremo, Fiandre, maglia rosa

In una recentissima intervista, Filippo Pozzato ha fissato obiettivi assai ambiziosi per la stagione appena cominciata. Proponendosi di contendere al belga, melius vallone, Gilbert il primato nelle corse di un giorno, quelle almeno, che più si addicono alle caratteristiche di entrambi, dalla Milano - Sanremo, che Pozzato ha vinto nel 2006, al Giro delle Fiandre. Sarà difficile che ci riesca, diciamolo subito. E non per mancanza di talento, che Pozzato possiede anzi in esubero. Il problema è nelle motivazioni, che fanno di Gilbert un vincente sempre e di Pozzato soltanto qualche volta, troppo poco rispetto a quanto potrebbe. Del resto, Pozzato potrebbe trionfare, c'è andato vicinissimo, anche alla Roubaix, dove, tolti Boonen e Cancellara, sarebbe il più forte di tutti. Per trionfare nelle grandi classiche, però, non bisogna curare il piazzamento, come Pozzato ha fatto spesso, ma correre con la sola vittoria in testa, anche a rischio di perdere nettamente. A 30 anni compiuti, un posto tra i primi dieci non serve più. Soltanto le vittorie restano. E per quelle occorre un salto di qualità nella strategia di corsa, da sempre il punto debole di Pozzato. E quanto detto per le classiche, vale anche per la maglia rosa. Che Pozzato potrebbe indossare almeno qualche giorno.

lunedì 10 ottobre 2011

Pozzato vince il Gp Beghelli

Assolo di 9 km, all'esito di una fuga lunghissima, scortato dalla sapiente regia di Paolini. Filippo Pozzato vince a braccia levate il Gp Beghelli, non esattamente una classica monumento, ma, almeno, evita che la stagione più sfortunata della sua carriera si chiuda senza vittorie. Sebbene sia il miglior talento della sua generazione, Pozzato veste ancora, a 30 anni, i panni del campione annunciato. Eppure ha vinto tante corse di prestigio, dalla Tirreno - Adriatico alla Sanremo, dal campionato italiano alle tappe al Tour ed al Giro. Insomma, vittorie sì, ma non abbastanza da fargli compiere il definitivo salto di qualità. Uno come lui, fortissimo sul passo, potente al punto da poter domare una Roubaix, veloce appena meno degli sprinter da volate di gruppo, uno come lui dovrebbe portare a casa dieci corse all'anno, come faceva, del resto, all'inizio della carriera. Di tempo ne ha ancora.