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mercoledì 1 aprile 2020

Chi era Giorgio Chinaglia

Un centravanti immarcabile, nelle giornate di grazia, per un rapporto peso/potenza, per indulgere al linguaggio del ciclismo, che ha avuto pochi riscontri nella storia del calcio. Giorgio Chinaglia - cresciuto calcisticamente in Galles, svezzato nell'Internapoli, eroe ineguagliato del primo scudetto della Lazio, stagione 1973/74, 24 gol e capocannoniere, meteora in nazionale e pioniere dominatore del calcio a stelle e strisce nei Cosmos di New York - da un punto di vista tecnico, non andava oltre la sufficienza. Tuttavia, spalle alle porta, non c'era modo di portargli via un pallone. Perentorio nel gioco aereo, aveva tiro violento, secco e preciso. Ma la sua vera forza era la progressione, quando s'ingobbiva palla al piede e travolgeva ogni ostacolo. Come Nordahl negli anni '50, come, ma meno, Vieri, tra i '90 e '00. Chinaglia fu discusso e controverso, leader di una delle due fazioni in cui la Lazio del saggio Maestrelli era spaccata in settimana, salvo poi, in campo, compattarsi e vincere. E, in campo, Chinaglia diventava il condottiero di tutta la squadra. Delle sue imprese e dei suoi errori hanno scritto in tanti. Una cosa però, al netto del suo valore grande di calciatore cui ho accennato sopra, va ricordata. Amava visceralmente il calcio Chinaglia. Proprio nel 1974, incise una canzone dei fratelli De Angelis, gli autori di tutte le musiche dei film di Bud Spencer e Terence Hill, per capirci. S'intitolava: I'm football crazy! Ecco, in quel titolo, c'è tutta la storia d'amore di Chinaglia con il calcio.
File:Giorgio Chinaglia Nazionale.jpg - Wikimedia Commons
Giorgio Chinaglia

lunedì 19 maggio 2014

Storia dei mondiali di calcio: 11^ puntata (1974, la Germania Ovest trionfa in casa, fuori l'Italia al primo turno)

Una lunga imbattibilità di Zoff, vittorie in serie contro grandi avversarie, l'Italia si avvia ai mondiali del 1974, ospitati dalla Germania Ovest, con i gradi di favorita. Sarà una disfatta, figlia di divisioni interne, le solite tra Rivera e Mazzola, ma anche figlia del tramonto di una generazione. Riva, dopo tanti infortuni, ha perso scatto e potenza. Il centravanti della Lazio campione d'Italia, invece, il possente Chinaglia perde le staffe e litiga con Valcareggi davanti alle televisioni di tutto il mondo. Clima teso, la Polonia sorpresa di quell'edizione dei mondiali, ci elimina al primo turno. Tutti pronosticano una vittoria dell'Olanda delle meraviglie, la cosiddetta "arancia meccanica" dal titolo dello sconvolgente film di Kubrick del 1971, calcio totale, tanti eclettici che si scambiano ruoli e posizioni, corsa, tecnica raffinata, ma anche forza ed acume tattico, Cruijff, Neeskens, Krol. Quell'Olanda è talmente forte che costringe i brasiliani campioni uscenti a picchiare per tutta la partita, difficile da credersi ma accadde proprio questo. In finale, l'Olanda sfida i padroni di casa. Una fittissima rete di passaggi dopo il fischio d'inizio, poi, palla a Cruijff, che dribbla in accelerazione uno, due, tre tedeschi e viene atterrato in area. Rigore, fucilata di Neeskens e Sepp Maier è battuto. I tedeschi accusano il colpo ma sono sempre quelli descritti da Tacito: fingono e credono. Fingono di essere più forti degli olandesi e ci credono fino a ribaltare il risultato. Pareggio su rigore di Breitner, terzino sinistro dal tiro violento, che poi passerà a centrocampo il resto della carriera, ed il solito gol del solito Gerd Muller. Franz Beckenbauer può alzare la coppa. Germania Ovest per la seconda volta campione del mondo. Lato, ala della Polona che giunge a sorpresa terza, è capocannoniere con sette reti: uno dei giocatori rivelazione della manifestazione, assieme ai connazionali Deyna e Szarmach, autori di 3 e 5 gol. Si distingue anche il longilineo centravanti svedese Edstrom, che segna 4 reti.  (1^ puntata2^ puntata3^ puntata4^ puntata5^ puntata, 6^ puntata7^ puntata8^ puntata9^ puntata, 10^ puntata, 11^ puntata, 12^ puntata)

giovedì 27 dicembre 2012

Pato al Corinthians, Rocchi all'Inter?

Sic transit gloria mundi. Pato, classe '89, finisce precocemente la sua carriera europea, lascia il Milan e torna in Brasile, dove, al Corinthians, cercherà di ricostruire una carriera che prometteva tantissimo e che ha mantenuto assai meno. Intendiamoci, Pato ha soltanto 23 anni e parecchio talento, una grande velocità di base, notevolissima rapidità di esecuzione, due piedi piuttosto educati, sicché avrebbe tutto per affermarsi come uno dei migliori centravanti della sua generazione. Eppure, si è smarrito. Stiamo a vedere se l'aria di casa l'aiuterà a ritrovarsi. Per passare di palo in frasca, l'Inter si appresta a rinforzare il reparto d'attacco con Rocchi, capitano da panchina della Lazio. Classe '77, 99 gol in A, oltre 100 con la Lazio, come Giordano, Piola, Signori e Chinaglia. Dovrebbe essere il vice Milito, che ha due anni meno di lui. Ha senso tutto ciò? Ho stima per Rocchi, ma, insomma, se non gioca più nella Lazio, perché dovrebbe farlo nell'Inter? La risposta la custodisce Branca.

domenica 8 aprile 2012

Gli strafalcioni di Stramaccioni

Luna di miele brevissima, dopo avere rischiato molto con il Genoa, l'Inter di Stramaccioni pareggia a stento contro il Cagliari, andando due volte sotto. Molti gli strafalcioni di Stramaccioni: da Forlan, impresentabile,  titolare nonostante fatichi a reggersi in piedi, a Zanetti, pure titolare, che lascia Pinilla saltare indisturbato come se la faccenda non lo riguardasse. Nessuno promosso dalla Primavera, nessuna convincente idea di gioco. Mi aspettavo di più. Il Milan viene superato dalla Fiorentina in casa: segna persino Amauri. Sembra davvero l'anno della Juventus, corsara a Palermo. Il Siena passa a Bergamo: Destro è fortissimo, il suo gol pregevole. La Lazio, che ricorda con commozione Giorgio Chinaglia, portentoso centravanti del primo scudetto biancoceleste, batte agevolmente un Napoli in disarmo: davvero bella la rovesciata di Mauri. La Roma di Luis Enrique, da esonerare, altro che progetto!, prende quattro gol dal Lecce. Sicché, per il terzo, posto, la sola vera rivale della Lazio è l'Udinese, nella quale torna al gol Di Natale.