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mercoledì 9 dicembre 2020

Inter-Shakhtar: 0-0. Conte ha fallito

Può succedere tutto: Inter agli ottavi di Champions; Inter in Europa League; Inter fuori dall'Europa. 

La cronaca. 

Shakhtar davvero modesto. Difende e nemmeno bene. Ma tanto basta a complicare la vita dell'Intrer, sempre a disagio contro squadre chiuse. Una volée destra di Lautaro, finita sulla traversa, è l'unica grande occasione del primo tempo. Netta ma sterile supremazia territoriale nerazzurra. Si va al riposo sullo 0-0. Nella ripresa Lukaku esalta solo il portiere avversario nella classica parata alla Pagliuca, con tuffo successivo alla respinta. Per il resto, il belga, sempre sotto tono nelle sfide davvero decisive, si fa notare per la respinta, in fuorigioco, di un colpo di testa di Sanchez, altrimenti destinato al gol. Conte ha un curriculum europeo disastroso, che si arricchisce di un nuovo, imbarazzante capitolo. In sei partite del girone, l'Inter ne ha vinta una soltanto. Quello di Conte è un fallimento. Senza discussioni. Un gol sarebbe servito, uno solo. E lui sempre con tre difensori contro nessun attaccante, sempre con lo stucchevole fraseggio dal basso. Eriksen sempre in campo allo scadere. Un fallimento. L'Inter, con lui, sa giocare solo di rimessa. Appena gli altri si chiudono, non ha idee. Peraltro, la qualificazione non è sfumata solo stasera. Per tre mesi, l'Inter ha viaggiato alla media di due gol subiti a partita. Ora, questo problema pare risolto. Ma ne restano due enormi. Quello della monotematicità del gioco,  spesso innocuo contro squadre coperte e quello dell'incapacità di vincere gli scontri diretti. Durante la sua gestione, li ha falliti  pressoché tutti. La Champions League dell'Inter termina con un desolante ultimo posto nel girone. Fuori dall'Europa. Come al solito, dopo la gara, Conte ha evitato d'intestarsi qualsivoglia responsabilità. Andrebbe subito esonerato anche per questo. 




martedì 1 dicembre 2020

Borussia Monchengladbach - Inter: 2-3

Perdere significherebbe non solo uscire dalla Champions ma, verosimilmente, anche non finire in Europa League, confermando l'ultimo posto nel girone. L'Inter, schierata in modo più sensato contro il Sassuolo, deve battere stasera il Borussia Monchengladbach per tenere accese speranze di qualificazione. La storia europea di Conte non è brillante, questo si sa. Stiamo a vedere. Rientrerà Lukaku.  Parte bene l'Inter e trova un precoce vantaggio con Darmian, servito da Gagliardini. L'Inter, pur lasciando il possesso agli avversari, si rende spesso pericolosa e sfiora almeno tre volte il raddoppio. Invece subisce il pareggio dei tedeschi allo scadere: grave errore di Skriniar in marcatura. Nella ripresa, squadre più lunghe. L'Inter di nuovo in vantaggio con Lukaku, che trova anche la terza rete su bellissimo assist di Hakimi, che aveva rilevato Darmian. Accorciano i tedeschi, dopo che Sanchez, subentrato a Lukaku perde una palla sciagurata. Sale così la tensione. Il pareggio del 'Gladbach è annullato per fuorigioco influente: respiro di sollievo. Finisce 3-2 per i nerazzurri. Conte si è tirato fuori da una situazione molto difficile. Ma l'Inter continua a subire troppi gol. Nemmeno mi sono piaciuti i fraseggi barocchi dietro: ogni tanto il lancio lungo va fatto. Deve capirlo anzitutto Bastoni. Da evitare certi rischi inutili. Per il resto, troppo irruente Barella, mentre va lodata la prova di grande sostanza di Gagliardini. 

mercoledì 21 ottobre 2020

Inter-Borussia Monchengladbach: 2-2

Stasera, ore 21:00, stadio Meazza in San Siro, Milano, esordio stagionale dell'Inter in Champions League, contro i coriacei tedeschi del Borussia Monchengladbach. Dovrebbe toccare ad Eriksen partire da titolare. Conte permettendo. 

Hakimi positivo al Covid! La notizia arriva intorno alle 17:00. Assenza pesante per l'Inter, che si somma a tutte le altre. 

La cronaca.
Sorvolo su un primo tempo noioso, ribadendo solo che Sanchez è un ex giocatore. Gli subentra Lautaro nella ripresa. Al 49' segna Lukaku che si avventa su una respinta in area tedesca. L'Inter ha spazio a destra, ma Darmian sbaglia sempre scelta. Poi, il solito errore dietro. Entrata scomposta di Vidal e rigore per i tedeschi. Gol e 1-1. Poi arriva anche il vantaggio tedesco su dormita congiunta di Vidal e Kolarov. Pareggio di Lukaku su angolo di Kolarov. Partita stranissima. Ma l'Inter più che guadagnare un punto ne ha persi due. Conte nelle Coppe è sempre andato così. Che errore averlo ingaggiato! Squadra lunga, reparti scollegati, insistenza su giocatori a fine corsa: Vidal, Kolarov, Sanchez e Handanovic. Un tempo un portiere mediocre. Ormai, un ex portiere mediocre.

lunedì 19 ottobre 2020

Champions già decisiva per Conte

La Champions League - Inter-Borussia Monchengladbach, mercoledì sera, ore 21:00 - è già decisiva per la stagione dell'Inter e per il suo allenatore. Antonio Conte, rimasto controvoglia ad agosto, dopo avere a lungo accarezzato l'idea di andar via, somiglia poco a sé stesso, ultimamente. Sempre sorvegliato, controllato nelle risposte e nelle reazioni. Non sembra coinvolto, sempre che il linguaggio non verbale voglia significare qualcosa. E qualcosa, di solito, significa. Esordire in Champions con una vittoria, dopo il derby perso malamente, sarebbe importante. Forse decisivo. Ancora di più non riuscirci.

giovedì 18 giugno 2020

Bundesliga: 30 volte Bayern Monaco

Ha vinto anche l'edizione 2019/20 della Bundesliga, il Bayern Monaco. Ottavo titolo consecutivo, trentesimo assoluto. Un dominio nettissimo, laddove si consideri che, dietro la schiacciasassi bavarese c'è il Norimberga, con nove titoli, l'ultimo dei quali, però, risale al 1968! Per di più, attualmente, il Norimberga milita nella serie B tedesca.

La tirannia del Bayern Monaco sul calcio alemanno è tanto più significativa, se si pensi che, dopo il primo scudetto del 1932, dovette aspettare 37 anni per il secondo, nel 1969. Insomma, ancora fino a tutti gli anni '60, non solo il Norimberga, ma anche il Borussia Dortmund e l'Amburgo e il Colonia e lo Shalke 04 avevano fatto meglio.

Tutto cambiò quando un'irripetibile generazione di talenti, da Maier a Beckenbauer a Gerd Muller si ritrovò a vestire assieme la maglia del Bayern Monaco: tre titoli nazionali consecutivi dal 1972 al 1974 (ma anche tre Coppe dei Campioni consecutive dal 1974 al 1976). Ma, in rampa di lancio, per il ruolo di nuovo dominatore della Bundesliga, era anche il Borussia Monchengladbach di Berti Vogts, che aveva vinto nel 1970 e 1971 e avrebbe vinto anche nel 1975, 1976 e 1977. Prevalse il Bayern. Con la sua nuova stella, Karl Heinz Rummenigge, giunsero i titoli del 1980 e del 1981. Quindi una tripletta, con Lothar Matthaus e Brehme e Augenthaler tra il 1984 e il 1987, quando avvenne il sorpasso, con 10 titoli a nove, ai danni del Norimberga. Dopo di allora, altri 33 campionati di Bundesliga - nel frattempo alla Germania Ovest si sarebbe riunita la Germania Est - e 20 titoli, per giungere ai 30 di oggi!

Molte nobili del calcio tedesco di un tempo, soprattutto Amburgo e Colonia, sono decadute. Ha tenuto botta soltanto il Borussia Dortmund, che, negli ultimi 33 anni ha vinto cinque titoli. E poi il Werder Brema, che ne ha assommati tre. Per gli altri, soltanto le briciole. Poco, per ritenere davvero competitivo il campionato tedesco. Eppure la Germania, sempre considerando gli ultimi 33 anni, ha vinto: 2 Mondiali (1990 e 2014), 1 Europeo (1996) ed è stata ai mondiali anche una volta seconda (2002) e due volte terza (2006 e 2010), giocando altresì due finali europee (1992 e 2008).