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lunedì 18 dicembre 2023

UCL Draw: Inter-Atletico Madrid, Napolia-Barca,Lazio-Bayern Monaco

Sorteggiati, a Nyon, gli ottavi di finale della Champions League 2023/24. L'Inter pesca l'Atletico Madrid di Simeone: pronostico aperto. Stesso discorso per il Napoli, che affronterà il Barcellona di Xavi. Più difficile, difficilissimo, l'impegno della Lazio con il Bayern Monaco. Azzardo percentuali di passaggio del turno.


Porto-Arsenal  30%-70%


Napoli-Barcellona 45%-55%


Psg-Real Sociedad 55%-45%


Inter-Atletico Madrid 50%-50%


Psv-Borussia Dortmund 40%-60%


Lazio-Bayern Monaco 20%-80%


Copenaghen-Manchester City 10%-90%


Lipsia-Real Madrid 10%-90%


giovedì 6 maggio 2021

Il dominio del calcio inglese

Il calcio inglese è tornato, non da quest'anno, a dominare in Europa. Se non come a cavallo tra gli anni '70 e '80, quasi. Allora, nella sola Coppa dei Campioni, tra il 1977 e il 1984, ci furono sette successi inglesi in otto edizioni: quattro del Liverpool ('77, '78, '81, '84), due del Nottingham Forest ('79, '80), uno dell'Aston Villa ('82). Con una differenza notevolissima. Ai tempi, le squadre inglesi prevalsero perché unirono alla tradizionale prevalenza atletica ed agonistica e al tifo caldissimo dei loro stadi senza pista nuove cognizioni tattiche, alternando al "lancia, corri, crossa e salta" anche il passe and move. Oggi, invece, il dominio albionico nasce dalla favolosa ricchezza della Premier League, da fatturati che le altre d'Europa, tolte Real e Psg, possono solo sognare e, di conseguenza, dalla possibilità di accaparrarsi i migliori talenti del momento. Il Chelsea ha raggiunto ieri il Manchester City in finale di Champions League. Manchester United e Arsenal dovrebbero contendersi il successo in Europa League. Agli altri restano le briciole.

giovedì 4 febbraio 2021

La leggenda di Alex James, capitano dell'Arsenal di Chapman

La storia della nascita del Sistema è abbastanza nota. Nel 1925, erano cambiate le regole sul fuorigioco, per favorire gli attaccanti e i gol, di cui gli spettatori erano sempre più avidi. E da allora, per essere in gioco, bastò ricevere il pallone avendo davanti sé due soli avversari (uno era il portiere, quasi sempre) e non più tre. La nuova regola funzionò, si cominciò a segnare di più, crebbe l'impatto spettacolare delle partite. Allora, però - dacché ogni medaglia ha il suo rovescio - si trattava di garantire meglio le difese, più esposte alle offensive avversarie. Fu così che Chapman, divenuto allenatore di un Arsenal poco vincente, decise di rinunciare alla Piramide di Cambridge, un velleitario 2-3-5, arretrando il centromediano sulla linea dei difensori. Nacque il WM: un 3-2-2-3, che consentiva una migliore copertura del campo e una più adeguata protezione del portiere.

Il Sistema di Chapman

A centrocampo - l'idea di un centrocampo nacque allora - due mediani e due mezzali. Una delle quali, nell'idea di gioco di Chapman, avrebbe dovuto comandare e ispirare tutto il gioco offensivo. Un giocatore dalle qualità tecniche superiori. Un regista d'attacco, un inside forward, che Chapman scoprì nel tarchiato scozzese Alex James, che tutto sembrava tranne che uno sportivo. Alto 1,65 m, nemmeno poco, visto che era nato nel 1901, ma certo non molto, freddoloso e afflitto da persistenti dolori reumatici, James aveva un passato da centravanti. Centravanti non goleador. Arretrò in cabina di regia, come qualche anno dopo avrebbe fatto Meazza in nazionale. Solo che Meazza era stato - e rimase con l'Inter - anche formidabile centravanti. James, invece, assurse alla gloria sportiva propriamente nel nuovo ruolo di mezzala, dentro il nuovo schema di Chapman, alla guida del nuovo Arsenal, di cui divenne capitano e numero 10: sì, dal 1928 proprio sulle spalle dei Gunners apparvero i primi numeri di maglia. Arrivarono scudetti in serie. E l'Arsenal fu, per quel tempo, quello che dopo sarebbero stati il Wunderteam di Meisl, l'Italia di Pozzo, il Grande Torino del tremendismo granata, la Grande Ungheria di Puskas, il Brasile dei cinque 10 del 1970, l'Ajax di Cruijff, il Barca di Guardiola: una squadra simbolo, uno spartiacque calcistico. Alex James - un Gascoigne ante litteram -, con i suoi dribbling stretti, i passaggi negli spazi vuoti, altra novità impensata, che l'accomunava al più giovane Meazza, un modo consapevole di stare in campo, fu il trascinatore tecnico di quell'Arsenal e del Sistema, che praticava. Un modo di giocare che avrebbe dominato per oltre vent'anni. Il Grande Torino vinse cinque scudetti consecutivi, negli anni '40, con il Sistema. Mentre le altre squadre italiane, per lo più, restavano invece fedeli al Metodo, che aveva garantito all'Italia di Pozzo i due titoli mondiali del 1934 e del 1938.

venerdì 10 aprile 2020

Da che si giudica un giocatore di calcio? Storia di gruppi e di individui

Sport giocato in undici, il calcio, anzi, da quando ci sono le sostituzioni, prima in tredici poi in quattordici, spesso, quasi sempre. Eppure resiste la voglia di distribuire meriti e colpe, da parte degli innumeri Alighieri della pelota. I narratori di obbedienza sacchiana esaltano il ruolo degli allenatori nella dimensione strategica o, più prosaicamente, tattica. Io dico invece, per venire al tema del post, che gli allenatori incidono e moltissimo sulle fortune dei singoli calciatori, influenzandone prestazioni e qualche volta carriere. Fino all'incontro con Alex Ferguson, al Manchester United, Erik Cantona era un talentuoso e bizzoso e rissoso calciatore, che viveva di continui saliscendi di rendimento. A 26 anni, a Manchester, smette i panni, salvo qualche rara ricaduta, del ribelle e diventa condottiero, anima e leader tecnico di una delle squadre più vincenti della storia. Ogni giocata, anche la più spavalda e beffarda e provocatoria è messa al servizio del risultato. Tutto, anche i dribbling a rasoio, i tiri da 30 metri, tutto il suo repertorio che, prima, era spesso fine a se stesso. Da che si giudica un giocatore? Da quel che ha fatto o da quel che avrebbe potuto fare? Il problema è che, spesso, senza il beneplacito di un allenatore che ne capisca, il giocatore può fare poco o comunque meno di quanto il solo talento gli permetterebbe. E vale anche il contrario:

  • Mondiali del 1978: Zoff prende tre gol dalla grande distanza, tutti belli, tutti, probabilmente, evitabili. Ha 36 anni suonati. Bearzot lo difende, insiste, se ne frega di quelli che accusano Zoff di non vedere bene, e ce ne sono. Zoff alzerà da capitano la coppa del mondo del 1982.
  • Londra, Arsenal, 1995. Bergkamp arriva dall'Inter, reduce dalla peggiore stagione della carriera. Rifiuta di prendere l'aereo: i voli durante i mondiali americani del 1994 hanno acuito una paura che si tramuta in panico. Ha 26 anni, l'asso olandese. E il valore del suo cartellino si è quasi dimezzato. Wenger, allenatore francese che sarà amatissimo in Inghilterra!, gli permette tutto. Di non volare e di non tornare a difendere. Gli concede libertà assoluta. Bergkamp ritorna il fenomeno ammirato all'Ajax e va oltre. Segna gol irreali, regala assist magnifici, firma successi in serie, tra Premier League e coppe varie.
  • Milano, 1999. Lippi arriva all'Inter. Roberto Baggio, con cui aveva poco legato alla Juve, viene tenuto ai margini della squadra. Gli viene preferito anche il giovane Russo. Molti lo danno per finito. Poi, spareggio per la Champions contro il Parma. Lippi è costretto a puntare su Baggio, che rifila una memorabile doppietta a Buffon. Inter qualificata, panchina di Lippi salva. Baggio saluta, perché la convivenza con Lippi è impossibile e va a Brescia. Dove Mazzone, grande e sottovalutato maestro di calcio, gli regala una seconda giovinezza. Baggio segna e fa segnare, anche in mezzo a gravi infortuni. Meriterebbe di giocare i mondiali del 2002. Trapattoni lo lascia a casa. Poi, ammetterà di aver sbagliato.
Potrei continuare con gli esempi. Ma, mi fermo qui.

venerdì 29 novembre 2019

L'Arsenal esonera Emery

L'Arsenal ha esonerato il tecnico spagnolo Emery, già detentore del record di Europa League vinte, tre, già vincitore della Ligue 1, con il Psg, ma anche protagonista, mentre era alla guida dei francesi di una pazzesca eliminazione in Champions League contro il Barcellona, dopo il 4-0 dell'andata. Dopo l'addio di Wenger, al timone dei Lancieri per un ventennio abbondante, l'Arsenal ha conosciuto una crisi tecnica e di risultati paragonabile a quella sofferta dal Manchester United, con l'eccezione della parentesi legata a Mourinho, dopo l'addio di Ferguson. Analogie.

giovedì 9 maggio 2019

Europa League: finale tra Arsenal e Chelsea

L'Arsenal batte il Valencia anche al ritorno: tripletta di uno scatenato Aubameyang. Il Chelsea di Sarri passa ai rigori contro l'Eintracht Francoforte. La finale di Europa League sarà Arsenal-Chelsea. Quella di Champions League sarà Tottenham-Liverpool. Quattro squadre inglesi a testimoniare che la Premier League è, oggi, il meglio del calcio continentale.

martedì 1 ottobre 2013

L'Arsenal batte il Napoli 2-0, Balotelli strappa un pareggio per il Milan contro l'Ajax

L'assenza di Higuain ha pesato, Pandev ed Insigne costituiscono una coppia d'attacco di poco impatto, come ha pesato la maggior esperienza internazionale dell'Arsenal di Wenger: uno-due di Ozil e Giroud ed un Napoli incapace di organizzare una rimonta che sarebbe comunque stata difficile per chiunque. Brutto Milan contro l'Ajax, sconfitta sventata dal solito Balotelli che, carattere turbolento a parte, è il miglior giocatore italiano, dopo Totti, e non sbaglia le sfide decisive. La sensazione è che le squadre italiane siano destinate a faticare parecchio in Champions: il livello del nostro campionato, al momento, è quello che è. E, varcate le Alpi, si vede tutto.

martedì 23 aprile 2013

Il Manchester United vince la Premier League: Van Persie un fuoriclasse decisivo

Una tripletta di Van Persie consegna, con largo anticipo, la vittoria in Premier League al Manchester United. Il centravanti olandese ha ripetuto la strepitosa stagione che lo scorso anno l'aveva laureato capocannoniere della Premier League. Ciò che conta è che questa volta agli allori individuali si sono aggiunti i successi di squadra, quelli che all'Arsenal gli erano mancati. Per Van Persie 215 gol in carriera e quella maturità agonistica che soltanto ripetuti infortuni avevano ritardato. E' stato talmente bravo che Ferguson ha già deciso di rinunciare ad una bandiera come Rooney, per lasciare spazio all'estro prolifico di Van Persie.

martedì 6 marzo 2012

Arsenal - Milan: 3-0 dopo il primo tempo, ma passa il Milan e va ai quarti

Già scritto, già previsto. L'Arsenal rischia di eliminare il Milan. Dopo il primo tempo, conduce per 3-0 sui rossoneri, le cui facce esterrefatte ricordano quelle sbalordite di La Coruna 2004 o piuttosto quelle della finale di Champions del 2005, poi persa contro il Liverpool. Gli inglesi sono passati in vantaggio al 7' con Koscielny, al 26' ha raddoppiato Rosicky, infine Van Persie ha segnato il terzo gol su rigore al 42'. La ripresa si annuncia incandescente. Il Milan pare sotto gli effetti di un sortilegio, ma un gol metterebbe al sicuro la qualificazione. Sarà una questione di testa. Sulle fasce, ad ogni modo, Gervinho e Walcott stanno avendo il sopravvento: o Allegri trova le contro misure oppure l'Arsenal compie l'impresa. Nel secondo tempo, però, succede assai di meno. Anzi, la migliore occasione capita al Milan, sui piedi di Nocerino, servito magistralmente dal subentrato Aquilani. Ibra, pessimo, fatica a tenere palla, ma l'Arsenal ha finito la benzina. Il Milan è fortunato e fortunatissimo è Allegri, che aveva schierato una formazione presuntuosa e priva di equilibrio. La partita resta inchiodata sul 3-0 per i lancieri, sicché ai quarti, con molto affanno, va il Milan.

Il Milan ha paura dell'Arsenal: la sindrome inglese o la sindrome di La Coruna?

Il Milan ha paura dell'Arsenal. Nonostante il vasto vantaggio accumulato all'andata. Sarà colpa della sindrome inglese, che ha voluto i rossoneri sempre eliminati agli ottavi di Champions da squadre d'Albione negli ultimi anni. O, forse, sarà una riedizione della sindrome di La Coruna, dove il Milan, nel 2004, ma erano i quarti di finale, perse 4-0 dopo il 4-1 dell'andata e subì una cocentissima eliminazione. Stasera, forte del 4-0 dell'andata, il Milan difficilmente potrà sbagliare partita. Eppure la paura di una clamorosa sconfitta c'è. Van Persie è in agguato.

lunedì 5 marzo 2012

Arsenal - Milan: attenzione a Van Persie, il miglior centravanti del mondo

Wenger sa che sarà difficilissimo anche soltanto provare a ribaltare il risultato. Che il 4-0 rimediato all'andata è un risultato sostanzialmente blindato e che, insomma, il suo Arsenal ha tutti e due i piedi fuori dalla Champions League. Eppure ha dichiarato che domani i lancieri proveranno l'impresa, perché l'impresa, e questo almeno è vero, è il sogno di ogni giocatore. E provare nulla costa. Proviamo a prendere sul serio il tecnico alsaziano. Un gol dell'Arsenal nei primi 15, 20 minuti della partita potrebbe sparigliare le carte e mettere pressione addosso al Milan. Sicché, attenzione a Van Persie: in questo momento, il miglior centravanti del mondo.

giovedì 16 febbraio 2012

Il Milan strapazza l'Arsenal: 4-0. Segna persino Ibra

Segna persino Ibra, che, per carità, gioca una grande partita in rifinitura: gli basta un rigore tirato maluccio.  Come sempre in Europa, fatica a trovare la via della rete negli scontri ad eliminazione diretta. Gli altri gol vengono da Boateng, il vero asso della formazione rossonera, e da Robinho, uno che di solito sbaglia molto, ma contro un Arsenal presuntuoso come il suo tecnico, trova il modo di confezionare una doppietta. Tra i lancieri, un solo fuoriclasse, Van Persie, lasciato ad immalinconire in avanti: uno spreco tecnico incalcolabile. L'altro, Henry, ha una grandissima carriera alle spalle. Non davanti. Qualificazione in banca. Il calcio inglese mi sembra conciato piuttosto male. E, per me almeno, è una sorpresa.

lunedì 30 gennaio 2012

L'esplosione di Van Persie

In questo momento, è uno dei cinque centravanti più forti del mondo. Van Persie, olandese in forza all'Arsenal, ha finalmente raggiunto la maturità agonistica e, per la prima volta in carriera, si mostra più decisivo dei suoi connazionali Sneijder, in difficoltà all'Inter, e Van der Vaart, che non brilla nel Tottenham. L'asso mancino allenato da Wenger ha raggiunto quota 25 gol in stagione, laddove i gol per i lancieri di Londra sono già 120 in carriera. Henry, che detiene il primato di segnature con l'Arsenal, resta perciò lontano, ma, Van Persie non sembra intenzionato a fermarsi qua. D'altra parte, possiede talento da vendere. Ha segnato 25 gol in nazionale e messo sempre la propria firma, dal 2006 in avanti, nelle fasi finali di Mondiali ed Europei. A giugno, una squadra che potesse investire una bella somma, farebbe bene a puntarla su Van Persie, che ha piedi da fantasista e fiuto del gol da rapinatore d'area di rigore.

martedì 10 gennaio 2012

Il ritorno di Henry: può tornare anche Recoba?

Il tema del ritorno, e dell'attesa che lo precede, ha ispirato uno dei più grandi poemi mai scritti: l'Odissea. Dopo tante peregrinazioni, i complotti degli dei, gli incantesimi, gli agguati dei flutti, Ulisse torna ad Itaca. Dopo venti anni di assenza. E nessuno ci crede, inizialmente, ad eccezione del vecchio cane Argo. Scendendo un poco ai fatti di oggi, Henry, dopo quattro anni e mezzo, è tornato all'Arsenal. Perché Wenger ha la fantasia di Omero, no, perché Wenger sa di calcio. Tanto che Henry, ha saputo riannodare le fila della sua carriera, segnando al debutto in FA Cup.  Da ieri, i suoi gol per i lancieri sono 227. E Wenger ha dichiarato che troverà al capocannoniere di ogni tempo dell'Arsenal un posto nella lista di Champions: il Milan faccia attenzione. Ora, tanto è lì che voglio andare a parare, è così insensato immaginare il ritorno di Recoba all'Inter? Uno che non ha svernato nel campionato statunitense come Henry, ma ha invece trascinato il Nacional alla vittoria in un campionato vero come quello uruguayano. Non per essere titolare. Ma, per partire dalla panchina e risolvere qualche partita ingarbugliata. Al posto di Zarate, per esempio. Che non corre più di lui e possiede un decimo, approssimo per eccesso in favore dell'argentino, della classe del Chino. Un contratto a gettone, andrebbe benissimo. Rammento, infine, che Henry ha solo un anno più di Recoba. Che però è più giovane di Scholes, altro grande vecchio del calcio che sta per tornare, addirittura dopo essersi ritirato.

venerdì 16 dicembre 2011

Sorteggiati gli ottavi di Champions: Marsiglia - Inter, Napoli - Chelsea, Milan - Arsenal

Sorteggio, tutto sommato, benevolo per le italiane ancora in corsa per la Champions League del 2012. L'Inter se la vedrà con il Marsiglia: l'avversario francese è battibile e l'unico ostacolo è rappresentato dal caldissimo pubblico mediteranneo della seconda città di Francia. La squadra allenata da Deschamps ha in attacco i maggiori problemi, tanto da avere persino cercato Inzaghi. Escludo che l'Inter riesca nell'impresa, perché di impresa si tratterebbe, di farsi eliminare. Il Milan affronterà i giovani dell'Arsenal di Wenger: da temere Van Persie, che, in questa stagione, segna appena esce di casa e la corsa degli altri gunners. La sfida più difficile è toccata, invece, al Napoli contro il Chelsea, squadra un poco vecchia, ma, ancora capace di grandi partite: pronostico comunque aperto. Il Chelsea, infatti, segna, ma subisce anche parecchie reti, sicché la qualificazione si giocherà sul filo di lana.