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domenica 24 maggio 2020

Inter: Cavani o Icardi. I precedenti di Batistuta e Forlan

Batistuta, centravanti tremendo della Fiorentina e dell'Argentina, fu a lungo un pallino di Moratti. Che decise di portarlo all'Inter a 34 anni, un anno e mezzo dopo che Batistuta aveva regalato il terzo scudetto della sua storia alla Roma. Fu un mezzo fallimento. Perché Batistuta era logoro. Non funzionò. E ricordo Forlan, assai meno forte di Batistuta, e meno forte anche di Cavani, intendiamoci, ma che era pur sempre stato due volte capocannoniere della Liga: arrivò in un'Inter declinante, a 32 anni, recitando da comparsa. Ora si parla di Cavani all'Inter. Arriverebbe a 33 anni e mezzo. Dopo 15 anni di professionismo ai massimi livelli. E dopo un grave infortunio. Goleador magnifico, attaccante totale. Fuoriclasse. Non dico di no. Però, 33 anni e mezzo non sono 30 o 31. Lecito avere dei dubbi. Non ci giro intorno. Con tutto il rispetto per Cavani, riprenderei Icardi!

7 commenti:

  1. Su Batistuta, Moratti si rivelò improvvido. L'argentino aveva le caviglie dilaniate ed il fatto era abbastanza notorio. Ricordò il ghigno di Sensi, che si disse contento di aver rifilato una "bufala" all'Inter.

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  2. Con gli ultratrentenni, è sempre un'incognita. Talvolta, però, si possono fare buoni affari. Alcuni atleti riescono a mantenere alto il livello delle loro prestazioni anche in età avanzata. Penso a Miro Klose, campione del mondo a 36 anni.

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    1. Klose era un centravanti straordinario. Per qualità teniche, atletiche e, ancor più, tattiche. Sapeva fare tutto. E, con lui davanti, giocava bene tutta la squadra. Diciamo che il Cavani attuale non è più quello di Napoli che era, assieme, un 7, un 9 e un 11. Ora, è un 9, forte, ma un 9. E, come 9, preferisco Icardi. Che ha pure sei anni di meno.

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    2. Temo che Cavani, per come interpreta il ruolo, non possa avere la longevità calcistica di Klose.

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  3. Al di là del giudizio su Cavani (nel merito concordo con quanto scritto), parlando più in generale, lascia perplessi la facilità con cui la stampa nazionale si diletti ad associare giocatori affermati, ma ultratrentenni(con relativo ingaggio adeguato alla fama raggiunta in carriera) a società che hanno la pretesa di competere stabilmente alla pari con i grandi Club europei. Questi ultimi di solito non acquistano ultratrentenni,ma ventenni con solida esperienza internazionale.

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    1. Infatti. Il trentenne, molto di rado, penso come belle eccezioni a Lucio e Milito ma anche a Pirlo alla Juve, riesce a fare la differenza. Il trentatreenne o trentaquattrenne quasi mai. Per arrivare sui giovani campioni, però, o si partecipa ad un'asta sul loro cartellino o bisogna bruciare gli altri sul tempo. Ed allora serve molto occhio, grande competenza. Che sono merce rara.

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