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mercoledì 19 settembre 2018

Giro della Toscana 2018: vince Moscon, su Bardet e Pozzovivo

Dopo la Coppa Agostoni, Gianni Moscon si aggiudica anche il Giro della Toscana, battendo Romain Bardet e Pozzovivo. È in grande forma, Moscon, e comincio a pensare che a Innsbruck potrà dire la sua. 

4 commenti:

  1. Su Sky hanno appena annunciato la formazione (Nibali, Moscon, Pozzovivo, Pellizotti, De Marchi, Caruso, Brambilla e Cataldo) e detto che Moscon sarà il leader.

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    1. A Visconti non avrei rinunciato. Moscon, invece, mi pare che i gradi di capitano li meriti. Sta meglio di tutti gli altri azzurri e penso che voglia dimostrare il suo valore dopo le polemiche del Tour. Detto questo, Francia e Spagna restano fortissime. E poi c'è l'incognita Sagan.

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    2. Io penso vada via un fugone a 3/4 giri dalla fine e nessuno inseguirà con decisione perché gli scalatori aspetteranno il muro alla fine autoescludendosi dalla competizione quindi se la giocheranno corridori da classiche che vanno in salita (penso su tutti a van Avermaet vista l'esclusione di Matthews che è l'unico veloce abbastanza per batterlo) o qualche discreto scalatore/uomo da fughe di seconda fascia che passa sotto traccia tipo Weening, Rolland, De Marchi.
      La salita lunga è troppo facile per avere una selezione da tappa di montagna e nessuno è interessato a fare la corsa dura prima del muro visto che tutti i favoriti principali gradiscono più quelle pendenze e alcuni pure una corsa tranquilla, penso per esempio ad Alphilippe o a Kwiatkowski che con corsa dura salterebbero.
      L'unica certezza secondo me è proprio Sagan che non va da nessuno parte, sono passati più di tre anni (e soprattutto 6/7 kg) dall'ultima volta che è andato forte in salita, anche se lo portassero a spasso al 25% si ribalta, 2 km in doppia cifra non sono il Koppenberg dove di potenza tiene pure Kristoff.

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    3. Al 25%, in effetti, faranno fatica in moltissimi. Si parla anche di 28% di pendenza. Da mettere i piedi a terra, insomma. Una fuga potrebbe andare, però richiederà molto coraggio e, forse, una certa sventatezza. Corsa lunghissima e durissima, il rischio di saltare sarà sempre in agguato. Potrebbe anche succedere che il gruppo scelga ritmi blandi il più a lungo possibile, per salvare le gambe e giocarsi tutto nel finale.

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