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domenica 8 aprile 2018

Parigi-Roubaix 2018: trionfa Sagan. Un campionissimo

Azione solitaria bellissima di Peter Sagan, che si accoda a due dei nove fuggitivi di giornata e costringe gli altri favoriti, da Van Avermaet a Vanmarcke a Gilbert, più attardato,  ad un inutile inseguimento. Con lui, resta, a sorpresa, fino alla fine, il campione nazionale svizzero Dillier, fatalmente battuto in volata nel velodromo di Roubaix. Vince la prima Parigi-Roubaix della carriera, Sagan, la seconda classica monumento, dopo il Fiandre di due anni fa. Proprio oggi, che i favori del pronostico sembravano non essere tutti per lui. Un campione epocale, ormai. Che può chiudere la carriera da campionissimo. Premiato il suo coraggio antico.

7 commenti:

  1. Mettere su peso e muscoli gli ha fatto bene in una corsa dove conta molto la potenza e fin'ora aveva sempre sofferto. Però non so se ne sia valsa la pena fino in fondo contando che altrove ha sempre sofferto, se si esclude la Gand-Wevelgen che però è corsa piuttosto facile dove basta sopravvivere al Kemmelberg e spesso vincono pure i velocisti più puri.
    Spero che ora la lasci perdere la Roubaix e riperda peso, il corridore che abbiamo visto ai tempi della Liquigas quando era 8 kili meno di adesso poteva vincere praticamente ovunque, quello di adesso è assai limitato.

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    1. Mettere troppo peso raramente è un bene per un corridore. Bugno perse brillantezza in salita, per voler inseguire Indurain contro il tempo. Non so, tornando a Sagan, cosa voglia fare della sua carriera. Perché ha, avrebbe, il talento per vincere ovunque. Oltre al coraggio ed alla fantasia in corsa. Comunque, concordo, qualche chilo dovrebbe toglierlo. Altrimenti, continuerà a vincere molto, soprattutto in volata. Ma, alcune corse gli saranno precluse. Io, per esempio, vorrei vedergli correre una grande corsa a tappe con ambizioni di classifica.

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  2. Intanto, vediamo cosa combina Sagan all'Amstel Gold Race.

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    1. Dipende come corrono, se esplode la corsa a 50 km dall'arrivo con gruppetti sparpagliati in ogni dove come lo scorso anno non ha speranze, con corsa dura è saltato perfino ad Harelbeke che di salita ne ha assai meno.
      Se vanno invece conservativi e lo portano in carrozza nel finale magari li batte tutti in volata, nelle Ardenne ormai non è strano che nessuno si muova, la Liegi ormai è una volata di gruppo da diversi anni, la Freccia uguale con la differenza però che c'è il muro di Huy quindi pure 500 metri di volata fanno discreti distacchi.

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    2. E' vero, corse delle Ardenne bloccate ultimamente. Però, Sagan corre meglio, tatticamente dico, di qualche anno fa. Quando sbagliava spesso i tempi di attacco. Mi pare che, nelle giornate di forma, vinca molto più di prima.

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    3. Come numero di vittorie più o meno viaggia sempre sulle 10/15 l'anno, più che altro è diventato meno spettacolare (prima di domenica era dalla Sanremo dello scorso anno che non attaccava) e tende ad aspettare ma penso sia dovuto soprattutto al fatto che va meno in salita e meglio in volata rispetto a qualche anno fa.

      Io comunque preferisco tutta la vita come era qualche anno fa, lo ricordo ancora giovanissimo scattare in faccia a Contador alla Parigi-Nizza o fregare Cunego al Giro di Svizzera dopo un tappone alpino, ogni volta che lo vedo staccarsi insieme a corridori come Kittel e fare gruppetto ripenso malinconicamente a quei tempi.

      Molti dimenticano che a inizio carriera era capace di fare classifica, a 20 anni fece 16° alla Parigi-Nizza, 12° al Romandia, 8° al California, a 21 ha vinto il Giro di Polonia staccando tutti nella tappa di montagna e il Giro di Sardegna (che ora non esiste più) arrivando quarto sull'arrivo in salita, fissarsi solo sulle corse del pavé e sulle volate è stato uno spreco, a me sembra pure peggiorato a cronometro oltre che in salita.

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    4. Infatti, sono del parere che Sagan potrebbe far bene, a patto di volerlo e di allenarsi in modo specifico, anche nelle gare a tappe. Perché possiede un grande fondo. Naturalmente, dovrebbe alleggerirsi. Credo che, a 28 anni, potrebbe ancora esplorare questa possibilità.

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