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martedì 5 luglio 2016

Limoges-Le Lioran: favoriti Alaphilippe e Valverde (#TourdeFrance 2016)

Tour facile ad oggi, da domani, però, quinta tappa da Limoges a Le Lioran, la strada comincia a salire. Tappa vallonata di 216 km, nel corso della quale i pretendenti alla vittoria finale non potranno nascondersi. Il Massiccio Centrale nasconde molte insidie e la storia del Tour è lì a confermarlo. Sono curioso di vedere come reagirà Nibali, partito per scortare Aru. A due chilometri e mezzo dal traguardo ci sarà un colle classificato di terza categoria, una breve discesa, prima dell'arrivo ancora in leggera salita. Tutto questo, dopo più di duecento chilometri, con complessivi 6 gran premi della montagna, dalla quarta alla seconda categoria, peserà. E se Froome provasse ad assestare un colpo? Non è esattamente la sua tappa, però l'inglese, filiforme come sempre, entra di solito presto in condizione. I favoriti sono, per me, Alaphilippe e Valverde, in quest'ordine. Difficilissimo credere che al traguardo Sagan sarà ancora maglia gialla.

4 commenti:

  1. Se Sagan è quello che ho avuto modo di vedere 20 giorni fa in Svizzera può tranquillamente vincere domani se ha voglia di impegnarsi. Nella terza tappa c'era una salita di circa 3 km con pendenze a doppia cifra a una dozzina di km dall'arrivo (molto simile alla penultima di domani), essendo rimasto senza uomini con ancora dei fuggitivi davanti si è messo a tirare in prima persona e in poche centinaia di metri ha fatto il vuoto di progressione staccandosi letteralmente di ruota il gruppo.

    Comunque secondo me Sagan è sottovalutatissimo per le doti in salita (e lui mi sa è il primo a sottovalutarsi), lo scorso anno in California dimostrò di poter andare forte pure sulle salite lunghe limitando ottimamente i danni da uno scatenato Alaphilippe a Mt. Baldy (una salita di oltre 20 km con gli ultimi 6 costantemente intorno al 10%) e per farlo si mise dietro pure gente da top 10 al Tour come Gesink, Zubeldia e Ten Dam. Il problema suo è che non credendoci nelle proprie capacità magari si rialza a inizio salita e arriva a 20 minuti, magari lo fa pure domani nonostante possa pure vincerla se solo volesse.

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    1. Credo che Sagan si consideri corridore da corse di un giorno. E che non voglia impegnarsi più di tanto nelle tappe di alta montagna.

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    2. Ma non gli costerebbe niente provarci (anzi potrebbe guadagnarci, ieri citavo il Tour of California che poi vinse dopo aver tenuto duro nel tappone di montagna), anche oggi ha tenuto la prima salita per fare lo sprint (facendosi pure battere da Kittel nonostante fosse in salita) poi all'inizio della seconda salita si è spostato e si è messo a fare lo spettacolino con la telecamera per poi arrivare nel gruppetto, e penso pure l'avesse deciso a priori visto che non ha nemmeno tentato di difendere la maglia, fossi stato in lui partito van Avermaet avrei messo la squadra davanti o al limite gli sarei andato dietro.

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    3. Deve però convincersi che ne valga la pena. Accettando di soffrire in bicicletta. Sagan ha un talento così palese che si accontenta di vincere con quello. Per diventare un corridore da grandi gare a tappe, però, e tenere in alta montagna, il talento puro non basta occorre anche molta disciplina. E la concentrazione sempre alta.

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