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mercoledì 9 settembre 2015

Tom Dumoulin vola a Burgos e riprende la maglia rossa. Aru scavalcato, segue a tre secondi. Crolla Joaquim Rodriguez

Joaquim Rodríguez chiuderà la carriera senza vincere un grande giro. La batosta rimediata oggi a Burgos, nella cronometro dominata dall'olandese Tom Dumoulin, di nuovo in maglia rossa, rischia di archiviare per sempre i sogni di gloria del forte Purito, che dovrà probabilmente continuare a dedicarsi alle classiche. Non perché il suo attuale ritardo in classifica da Dumoulin, 1'15" non sia recuperabile, ma perché non credo che, da qui a Madrid, potrà rosicchiare un 1'12" ad Aru, secondo in classifica, che assai meglio di Rodríguez ha tenuto botta in una giornata nella quale era comunque chiamato a difendersi. Aru ha fatto il suo, avendo perso, come da pronostico, circa 3" secondi a chilometro da uno specialista delle prove contro il tempo come Dumoulin. Joaquim Rodríguez ha perso molto, troppo di più. A questo punto, salvo imprese d'altri tempi, il favorito diventa propriamente Aru. Troppe salite nella tappa di sabato perché si lasci sfuggire la maglia rossa. Tutto questo, beninteso, sulla carta. Poi, la strada è sempre un'altra cosa. Ecco il borsino dei favoriti, a questo punto.
  1. Aru 50%
  2. Tom Dumoulin 30%
  3. Joaquim Rodríguez 15 %
  4. Majka 5%

3 commenti:

  1. Con una cronometro piatta come quella di ieri Rodriguez ha fatto fin troppo, quando c'è da spingere il rapportone e mettersi in posizione lui è uno che perde oltre un minuto (a volte anche due) ogni 10 km, a cronometro ha già perso due volte la Vuelta (nel 2010 quando perse oltre 4 minuti da Nibali vanificando tutto ciò che gli aveva rosicchiato in salita e nel 2013 quando prese nuovamente 3 minuti da Nibali e 2 da Horner) oltre al Giro del 2012 all'ultima tappa dopo 10 giorni in maglia rosa, al Tour è addirittura arrivato a perdere 10 minuti in cronometro da 50/55 km e ha perso pure diverse corse minori in quel modo, mi viene in mente la Tirreno del 2013, i Paesi Baschi nel 2012, il Delfinato nel 2011 dove prese 4 minuti da Wiggins e fu inutile vincere per distacco i due tapponi finali ma potrebbero essere anche di più, se ci aggiungiamo la Vuelta di quest'anno (non voglio gufarlo, sono pure un suo fan, ma la vedo dura recuperare oltre un minuto fra domani e sabato nonostante in discesa sia più forte di Doumulin e Aru) sono 4 grandi giri persi e una mezza dozzina di corse di una settimana, chissà se ci pensa mai a che palmares avrebbe potuto avere se solo fosse andato decentemente a cronometro...

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  2. Comunque fossi in lui prima di dedicarmi solo alle classiche tenterei un ultimo assalto al Giro il prossimo anno, l'altro giorno hanno presentato la cronometro ed è parecchio vallonata, su un percorso del genere si potrebbe difendere visto che in cronometro vallonate in cui non c'è spazio per spingere rapportoni ha avuto ottime prestazioni (penso per esempio al terzo posto a Chorges nel Tour 2013 o al secondo posto ad Aia ai Paesi Baschi quast'anno), oltretutto Vegni ha pure detto che non c'è la cronosquadre (che per la Katusha è sempre stata un handicap) e la cronometro della terza settimana sarà una cronoscalata dove non dovrebbe avere problemi a lottare con i migliori.

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  3. Concordo, ma penso anche che Joaquim Rodriguez avrebbe potuto fare di più per correggere, almeno in parte, la sua posizione in sella durante le cronometro. Qualche miglioramento, anche appena percettibile, ne sarebbe venuto. Credo che, nel suo caso, sia anche un problema di testa, vale a dire di concentrazione, che nell'esercizio contro il tempo è determinante. Forse, si sente battuto in partenza. Il che è plausibile, però, mi pare che potrebbe lottare di più. Insomma, perché Aru dovrebbe andare tanto più forte di lui a cronometro?

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